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Harry Potter, Rupert Grint confessa:"Fare quei film per dieci anni è stato soffocante"


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Questa discussione ha avuto 15 risposte

#1
Cinematografo

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Rupert Grint ha ripercorso il periodo delle riprese del franchise di Harry Potter e il senso di soffocamento che gli ha provocato.
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#2
Guest_The KaleYe

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Ma tutto sto fastidio che sentono questi attori da dove esce?!
Non dovrebbero essere per sempre grati della fama, del lavoro che hanno ottenuto e del pane che hanno sempre a casa giorno dopo giorno, grazie a questo franchise?

#3
LambertoKevlar

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mboh...io sarei grato della cosa...anche se non dovesse lavorare più se è stato oculato avrà guadagnato abbastanza da fare quel che vuole per il resto dei suoi giorni.Radcliffe solo con i guadagni della saga se ne va a spasso con più di 70 milioni di sterline sul conto.Anche ne avesse fatte la metà non ha proprio il diritto di lamentarsi



#4
A_R_M_A_

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Volevo vedere se doveva lavorare in fabbrica per tutta la vita... quando sento certe cose mi sale la carogna. Con tutti i soldi che si è fatto ci vivrebbero tutta la vita un centinaio di persone.. E si, proprio una faticaccia. :smile-15:

#5
NickNick

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Non sono affatto d'accordo con i commenti di cui sopra.

All'epoca dell'ingaggio, Grint era un bambino di 10 anni. Come poteva essere minimamente in grado anche solo di comprendere la mole di lavoro che gli avrebbero richiesto (considerando pure che alcuni libri non erano neanche stati ancora scritti).

Posso capire l'astio verso un attore/un'attrice che si lamenta dei propri ingaggi da adulto/a (vedasi la Lawrence con il ruolo di Mistica), ma pretendere un grado di comprensione e di lungimiranza da parte di un bambino è irrealistico.

A conti fatti, siamo tutti bravi a parlare. Ovvio, ha guadagnato la fama (e nell'intervista sottolinea comunque l'eccezionalità dell'esperienza, basta non fermarsi al titolo) ma ciò non toglie che comunque sia libero di affermare che l'esperienza è stata difficile.

Modificata da NickNick, 09 March 2021 - 11:36 AM.


#6
Guest_The KaleYe

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Non sono affatto d'accordo con i commenti di cui sopra.

All'epoca dell'ingaggio, Grint era un bambino di 10 anni. Come poteva essere minimamente in grado anche solo di comprendere la mole di lavoro che gli avrebbero richiesto (considerando pure che alcuni libri non erano neanche stati ancora scritti).

Posso capire l'astio verso un attore/un'attrice che si lamenta dei propri ingaggi da adulto/a (vedasi la Lawrence con il ruolo di Mistica), ma pretendere un grado di comprensione e di lungimiranza da parte di un bambino è irrealistico.

A conti fatti, siamo tutti bravi a parlare. Ovvio, ha guadagnato la fama (e nell'intervista sottolinea comunque l'eccezionalità dell'esperienza, basta non fermarsi al titolo) ma ciò non toglie che comunque sia libero di affermare che l'esperienza è stata difficile.


La casa cinematografica non è andata direttamente dal bambino a svelargli che la parte era sua, ma ha chiamato i genitori (o tutori) e un agente provvisorio per commentare e decidere le modalità del contratto.
Il bambino non poteva immaginare, ma dire che era una faticaccia e che gli fa schifo il lavoro che ha dovuto svolgere sono due cose molto diverse.

Ah e per la parte in grassetto, si riferisce alle amicizie fatte sul set.

#7
Christian Russotto

Christian Russotto
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Non sono affatto d'accordo con i commenti di cui sopra.

All'epoca dell'ingaggio, Grint era un bambino di 10 anni. Come poteva essere minimamente in grado anche solo di comprendere la mole di lavoro che gli avrebbero richiesto (considerando pure che alcuni libri non erano neanche stati ancora scritti).

Posso capire l'astio verso un attore/un'attrice che si lamenta dei propri ingaggi da adulto/a (vedasi la Lawrence con il ruolo di Mistica), ma pretendere un grado di comprensione e di lungimiranza da parte di un bambino è irrealistico.

A conti fatti, siamo tutti bravi a parlare. Ovvio, ha guadagnato la fama (e nell'intervista sottolinea comunque l'eccezionalità dell'esperienza, basta non fermarsi al titolo) ma ciò non toglie che comunque sia libero di affermare che l'esperienza è stata difficile.

Si ma l'intervista l'ha fatta adesso da adulto, e avrebbe dovuto essere più grato della fortuna che ha avuto.
Un "sacrificio" di 10 anni per me non sembra nulla in confonto per esempio ad una vita di lavoro in fabbrica. Alcuni dovrebbero avere più umiltà e capire quanto sono stati fortunati ad avere certe oppurtintà, ma forse parlano così perchè non sanno cosa vuol dire la vera sofferenza.
Lui dice "era pesante, alla fine è stato tutti i giorni per dieci anni", ma io purtroppo non riesco ad avere compassione per lui, sopprattutto se a dirlo è adesso quando non gli mancherà nulla nella vita a lui ed ai figli dei figli.

#8
lorenzo994

lorenzo994
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Ragazzi è inutile che comparate. Mia madre ha lavorato 45 anni, con posizioni quasi dirigenziali, per avere un misero stipendio e pensione, mio padre non ci andrà mai in pensione essendo libero professionista.
Sto parlando di persone che hanno studiato e lavorato da quando avevano 17 anni fino ai 65 anni (67 mio padre ora, e lavora tutti i giorni anche alcuni weekend).

Voi pensate che possa comprendere una cosa del genere? no, non lo capirà mai, in 10 anni facendo un lavoro (SENZA responsabilità) ha guadagnato cosi tanto che sta apposto per tutta la sua vita. Certo, avrà avuto delle difficoltà ci mancherebbe, ma figuriamoci sciocchezze comparate al guadagno.


#9
NickNick

NickNick
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Si ma l'intervista l'ha fatta adesso da adulto, e avrebbe dovuto essere più grato della fortuna che ha avuto.
Un "sacrificio" di 10 anni per me non sembra nulla in confonto per esempio ad una vita di lavoro in fabbrica. Alcuni dovrebbero avere più umiltà e capire quanto sono stati fortunati ad avere certe oppurtintà, ma forse parlano così perchè non sanno cosa vuol dire la vera sofferenza.
Lui dice "era pesante, alla fine è stato tutti i giorni per dieci anni", ma io purtroppo non riesco ad avere compassione per lui, sopprattutto se a dirlo è adesso quando non gli mancherà nulla nella vita a lui ed ai figli dei figli.

Va bene, ma per estensione questo discorso lo puoi fare a qualsiasi categoria di lavoro, giusto?
Un amministratore delegato che lavora al pc e con l'iphone e incontra persone e stringe accordi fatica di più di un operaio? Magari non fisicamente, ma la mole di stress che avrà (ma anche un semplice imprenditore con più di due/tre dipendenti) un operaio non ce l'avrà mai nella vita. Garantito.

Io ho un adagio che mio nonno mi ha sempre ripetuto: mai giudicare il lavoro degli altri, perché non puoi sapere proprio un -non posso dirlo:)- del lavoro degli altri.

#10
NickNick

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Non sono affatto d'accordo con i commenti di cui sopra.

All'epoca dell'ingaggio, Grint era un bambino di 10 anni. Come poteva essere minimamente in grado anche solo di comprendere la mole di lavoro che gli avrebbero richiesto (considerando pure che alcuni libri non erano neanche stati ancora scritti).

Posso capire l'astio verso un attore/un'attrice che si lamenta dei propri ingaggi da adulto/a (vedasi la Lawrence con il ruolo di Mistica), ma pretendere un grado di comprensione e di lungimiranza da parte di un bambino è irrealistico.

A conti fatti, siamo tutti bravi a parlare. Ovvio, ha guadagnato la fama (e nell'intervista sottolinea comunque l'eccezionalità dell'esperienza, basta non fermarsi al titolo) ma ciò non toglie che comunque sia libero di affermare che l'esperienza è stata difficile.


La casa cinematografica non è andata direttamente dal bambino a svelargli che la parte era sua, ma ha chiamato i genitori (o tutori) e un agente provvisorio per commentare e decidere le modalità del contratto.
Il bambino non poteva immaginare, ma dire che era una faticaccia e che gli fa schifo il lavoro che ha dovuto svolgere sono due cose molto diverse.

Ah e per la parte in grassetto, si riferisce alle amicizie fatte sul set.

No, sono la stessa cosa. Stai sempre parlando di un bambino: anche col miglior manager del mondo, non era dotato delle competenze intellettuali ed esperienziali per poter valutare la proposta.

I soldi non sono tutto nella vita. Uno può essere miliardario ma se quel miliardo che ha ottenuto gli è costato il benessere mentale, non può essere libero di dirlo solo perché al mondo esistono operai e manifatturieri?

Regà, il primo ibraimovic o pallonaro che mi dice allora che recuperare da un trauma è stato faticoso, lo voglio crocifisso sulla pubblica piazza eh! Io mi sono stirato un tendine a suon di cariolate di terra.

La vedi la contraddizione?

#11
Tony_86

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Poverino doveva recitare essere famoso e ricco...pensa te invece lavorare in una fabbrica dove non hai sbocchi di carriera ti svegli che il sole ancora non sorge ed esci che e gia tramontato per pochi soldi. E ma lui soffocava. Dategli un respiratore

#12
parra87

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Troppi commenti tossici!

#13
Guest_The KaleYe

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Si ma l'intervista l'ha fatta adesso da adulto, e avrebbe dovuto essere più grato della fortuna che ha avuto.
Un "sacrificio" di 10 anni per me non sembra nulla in confonto per esempio ad una vita di lavoro in fabbrica. Alcuni dovrebbero avere più umiltà e capire quanto sono stati fortunati ad avere certe oppurtintà, ma forse parlano così perchè non sanno cosa vuol dire la vera sofferenza.
Lui dice "era pesante, alla fine è stato tutti i giorni per dieci anni", ma io purtroppo non riesco ad avere compassione per lui, sopprattutto se a dirlo è adesso quando non gli mancherà nulla nella vita a lui ed ai figli dei figli.


Senza calcolare che la produzione dura 8 mesi su 12, dopdiché erano di nuovo felici di scorrazzare per le vie con gli amichetti, raccontando amicizie e bei momenti sul set.

Ma per piacere! Sono soltanto stupito di quanta tossicità si stia creando (anche involontariamente) su questo franchise

#14
Christian Russotto

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Va bene, ma per estensione questo discorso lo puoi fare a qualsiasi categoria di lavoro, giusto?
Un amministratore delegato che lavora al pc e con l'iphone e incontra persone e stringe accordi fatica di più di un operaio? Magari non fisicamente, ma la mole di stress che avrà (ma anche un semplice imprenditore con più di due/tre dipendenti) un operaio non ce l'avrà mai nella vita. Garantito.

Io ho un adagio che mio nonno mi ha sempre ripetuto: mai giudicare il lavoro degli altri, perché non puoi sapere proprio un -non posso dirlo:)- del lavoro degli altri.

Si ma dimmi un lavoro che dopo 10 anni di "fatica" sei apposto per tutta la vita? Io sinceramente un sacrificio lo farei, e di sicuro non mi metterei poi a fare la vittima di quanto sia stato duro. Neanche avesse lavorato in miniera per la miseria, e mio nonno ci ha lavorato da giovare in Belgio e non l'ho sentito mai lamentarsi nenache un centesimo di questo qui e ne avrebbe avuto anche più diritto oserei dire.

Modificata da Christian Russotto, 09 March 2021 - 05:53 PM.


#15
NickNick

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Si ma dimmi un lavoro che dopo 10 anni di "fatica" sei apposto per tutta la vita? Io sinceramente un sacrificio lo farei, e di sicuro non mi metterei poi a fare la vittima di quanto sia stato duro. Neanche avesse lavorato in miniera per la miseria, e mio nonno ci ha lavorato da giovare in Belgio e non l'ho sentito mai lamentarsi nenache un centesimo di questo qui e ne avrebbe avuto anche più diritto oserei dire.

Il tuo ragionamento filerebbe solo se tu consideri la fatica come la sudata e le mani sporche.
Io non faccio quel tipo di lavoro.
Ma ti assicuro, ti assicuro, che conosco poche persone attorno a me più stanche la sera.




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