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Fordzilla: conosciamo KuroLily, capitano della squadra italiana


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Questa discussione ha avuto 37 risposte

#16
Roberto c

Roberto c
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Grande Sara! Una dei pochissimi streamer che seguo con piacere per la sua semplicità e simpatia!

#17
Guest_Joel StrifeeYe

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Bella intervista, conoscevo già KuroLily grazie al canale YouTube di Inntale(lo consiglio a chiunque piacciano i giochi di ruolo,tra i giocatori ci sono anche lei e Gianandrea Muià,il doppiatore di Miles Morales nel videogioco!)e devo dire di essere d'accordo e allo stesso tempo in disaccordo con diversi commenti qui sotto. Concordo con chi dice che il tempo dedicato ai videogiochi, così come per quello dedicato a qualsiasi altro hobby,vada tenuto sotto controllo. Esagerare non è mai una buona idea e,come nello sport, le possibilità di sfondare sono davvero esigue(e,al contrario di quello tradizionale,con l E-sport non ti metti nemmeno in forma).Allo stesso tempo ripenso alla mia esperienza con mio padre, con cui non ho mai avuto un rapporto particolarmente stretto..tranne per quei momenti,da bambino/ragazzo,in cui passavamo diverse sere a cercare di sconfiggere insieme l' ultima weapon in Final Fantasy VII,battere quel boss in Resident Evil 2 o cercare di capire come caspita si batteva Psyco Mantis in Metal Gear Solid. Sono ricordi preziosi,che conservo gelosamente,anche ora che ho 31 anni e sono ormai sposato. Mi piacerebbe moltissimo ripetere questa esperienza coi miei di figli. Ecco perché,ad esempio,non concordo con chi dice che ai figli si dà tutto,ma le console devono comprarle da soli. Bisogna responsabilizzare ed educare i propri figli,non dargli restrizioni,se non ce n'è bisogno assoluto. I videogiochi possono essere una passione straordinaria da condividere con loro,se si è capaci e disposti a stargli dietro

Modificata da Joel Strife, 16 November 2020 - 09:44 PM.


#18
Il_Savonese

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"Chissà quanti talenti abbiamo in Italia e non lo sapremo mai, perché i genitori tendono a sedare la loro voglia di giocare."

quant'è vero Sara, mamma mia quant'è vero...a cominciare dai miei (specialmente mio padre), fosse per lui avrei dovuto passare tutta l'infanzia/adolescenza a studiare (e no, non sto scherzando)

bella e brava, complimenti e auguri per la tua carriera :)

beh da videogiocatore ti dico che prima viene lo studio poi il gioco competitivo

#19
Guest_Utente286031eYe

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Bella intervista, veramente. SI nota la passione. Però... non capisco: a cosa fisicamente giocano? Ho capito che è un team esport di corse, ma a quale videogioco gareggiano? E la macchina "progettata dalla community"? Prototipata realmente, ok, ma quindi virtualmente dove viene messa? (mi ricordo i concept gt di gran turismo, che avevano scopo un po' pubblicitario, un po' design research, ma fordzilla non riesco molto a capire dove va a finire nella sua componente virtuale).

#20
ElSegundo

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Seguo poco Twitch se non lei, il canale everyeye e poco altro... E' una persona squisita, sincera e semplice.

#21
uomofolgore

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Bella topa!




#22
Super_Sonic

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Molto in gamba la ragazza, la seguo da qualche anno su Twitch. Tra i migliori streamer italiani


#23
Delamis

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L'esport non m'interessa, ma lei è davvero molto brava e genuina, porta anche qualcosa di diverso rispetto la maggior parte degli altri streamer.

#24
d1ablo

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beh da videogiocatore ti dico che prima viene lo studio poi il gioco competitivo


ma va, grazie :asd:

il mio discorso è un altro, ovvero che è giusto trovare un compromesso tra impegno e divertimento, specialmente in età infantile/adolescenziale...e non pensare che SOLO la scuola e lo studio siano importanti nella vita, perchè non è così e mai lo sarà

si vive una volta sola, se devi passare gli anni più belli della tua vita senza avere hobby/passioni/sport e compagnia bella fai prima a spararti

#25
d1ablo

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Ti straquoto, non do colpa ai miei genitori di nulla ma il tempo per i videogiochi va limitato... spronerò mio figlio a viaggiare e ad esplorare il mondo fin dai 16 anni e gli pagherò qualsiasi universitį a costo di togliermi il cibo dalla bocca.. ma le consolle se vuole se le comprerį da solo.


si ma che tristezza, perdonami eh...nel senso che tu a tuo figlio non comprerai MAI una console per divertirsi finchè non potrà comprarsela da solo? e che è, il demonio?

una via dimezzo tra studio/impegno e passione/divertimento no eh?

La penso come te per il semplice fatto che se oggi ho un lavoro che mi permette di mantenere la famiglia lo devo ai miei studi.
Non ho lesinato sul tempo speso sui videogiochi da ragazzo, ma l'ho sempre messo dopo i miei doveri da studente.
Non penso di essermi sacrificato troppo, anzi.
Chi consiglia di dedicarsi SOLAMENTE alle proprie passioni (videogiochi, sport, o altri hobby) per farne un lavoro futuro ne salva 1 ma contemporaneamente ne condanna 1000. Č una questione di statistica e del fatto che il mondo la fuori è spesso spietato.


come detto sopra, esistono le vie di mezzo...chi è qui che consiglia di dedicarsi SOLAMENTE alle proprie passioni? mai letto, puoi quotarlo per favore?

un bambino o ragazzino o quel che ti pare, è giusto che si diverta oltre a studiare, concentrarsi solo su una delle due cose vuol dire passare da un estremo all'altro e non va bene, deve esserci un compromesso, perchè è vero che è raro trovare il fenomeno che poi ci si guadagna da vivere, ma è anche vero che all'opposto tiri su una persona prettamente infelice rovinandogli l'infanzia

ripeto, fosse stato per mio padre io da piccolo non avrei visto nè un gameboy nè un nes ne i giochi sul suo pc nè le partite a pallone con gli amici, tutta roba che per lui era una perdita di tempo...mentre per fortuna tra i miei "capricci" e mia madre che mediava sono riuscito a trovare un minimo di via di mezzo che non mi ha portato ad essere poi più avanti un pirla patentato brutto con la gobba sempre piegato sui libri senza una vita sociale

a mio figlio/a ovviamente gli dirò di studiare e che si tratta della cosa più importante per il suo futuro, ma altrettanto sicuramente lo asseconderò nelle sue passioni (se poi sono i videogiochi anche meglio :asd:) trovando il giusto compromesso senza precludergli niente...in caso contrario lo fai crescere solo infelice e tanto tanto incaxxato

#26
JenaPlissken

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Una intervista veramente interessante di una persona che non conoscevo.
Su una cosa mi trovo in disaccordo purtroppo: da ragazzo avrei voluto piś tempo per giocare ai videogiochi, da adulto e padre sono contento che i miei genitori fossero abbastanza rigidi.
Non credo davvero sia sano crescere i propri figli sul modello che giocare quattro ore al giorno possa essere considerato un tentativo di carriera sportiva. Forse sono io ad essere indietro e retrogrado e me ne assummo la responsabilità nella crescita di mio figlio. Da un lato penso di togliergli delle opportunità ma diciamoci la verità: quante possibilità ci sono che a 25 anni sia un Pro player con una paga decente e quante che avrà perso solo metà del suo tempo?


Diciamo che è lo stesso discorso del riuscire a diventare un calciatore professionista da Serie A o B o perdere il treno e rimanere senza nulla in mano... anche io come padre sicuramente punterò sugli sport per i miei due figli ma per fargli capire cosa vuol dire giocare di squadra ed avere rispetto per gli avversari. Poi se avranno talento, perseveranza e tanta, ma tanta fortuna magari riusciranno in qualcosa ma lo STUDIO è fondamentale.

#27
Il_Savonese

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Ragazzi ma nessuno nega l'importanza dello studio. Ma di supportare i figli nelle loro passioni. Una cosa non nega l'altra. Finito di studiare il ragazzo di turno può divertirsi, e se la sua passione e il gioco competitivo perché non supportarlo? Finché va bene a scuola è giusto che i genitori lo supportino, anzi è l'importante supportarlo . In quanto se supportato da un adulto e più facile che riesca a mantenere un equilibrio studio/passione. E con un genitore vicino che si interessa della passione del figlio , e più facile che anche le speranze del ragazzo vengano controbilanciate dalla realtà. Poi se vostro figlio è un fuori classe ancora meglio. Ma anche il ragazzo citato e supportato dai genitori non ha abbandonato gli studi. Anzi è seguito da una scuola privata se non ricordo male e i genitori lo aiutano a gestire il tempo per far bene entrambe le cose

#28
TSM Linko

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beh da videogiocatore ti dico che prima viene lo studio poi il gioco competitivo

Dipende anche da quanto è bravo il ragazzo, per esempio Jizuke (miglior giocatore di LoL in Italia) già in giovane età stava vincendo un sacco di tornei, guadagnava già soldi e voleva diventare pro player ma i suoi genitori non gliel'hanno lasciato fare perché volevano che studiasse. Alla fine se ne è andato di casa e ha rotto i rapporti perché non aveva il loro supporto e ora è tra i migliori giocatori di LoL al mondo ma non parla nemmeno più con la famiglia.

#29
Mrskellington

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Dipende anche da quanto è bravo il ragazzo, per esempio Jizuke (miglior giocatore di LoL in Italia) già in giovane età stava vincendo un sacco di tornei, guadagnava già soldi e voleva diventare pro player ma i suoi genitori non gliel'hanno lasciato fare perché volevano che studiasse. Alla fine se ne è andato di casa e ha rotto i rapporti perché non aveva il loro supporto e ora è tra i migliori giocatori di LoL al mondo ma non parla nemmeno più con la famiglia.

Si vabè è un caso un po' estremo, e per arrivare a rompere così mi viene da pensare che non ci fossero rapporti proprio idilliaci già in partenza, non darei nemmeno per scontato che sia "colpa" dei genitori e non del ragazzo. In ogni caso mio figlio potrebbe guadagnare anche miliardi ma non sacrificherei mai la sua educazione, non è solo per guadagnare di più che bisogna studiare

#30
d1ablo

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Ragazzi ma nessuno nega l'importanza dello studio. Ma di supportare i figli nelle loro passioni. Una cosa non nega l'altra. Finito di studiare il ragazzo di turno può divertirsi, e se la sua passione e il gioco competitivo perché non supportarlo? Finché va bene a scuola è giusto che i genitori lo supportino, anzi è l'importante supportarlo . In quanto se supportato da un adulto e più facile che riesca a mantenere un equilibrio studio/passione. E con un genitore vicino che si interessa della passione del figlio , e più facile che anche le speranze del ragazzo vengano controbilanciate dalla realtà. Poi se vostro figlio è un fuori classe ancora meglio. Ma anche il ragazzo citato e supportato dai genitori non ha abbandonato gli studi. Anzi è seguito da una scuola privata se non ricordo male e i genitori lo aiutano a gestire il tempo per far bene entrambe le cose


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una privazione totale è solo ria, che non vuol dire dare tutto, ma come dicevo trovare il giusto compromesso



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