quando parlavo della paura del giudizio non mi riferivo alla paura che i terapeuti o i medici potessero tradire il segreto professionale. parlavo invece della paura della "gente" in generale: se la gente invece di dire "li volgio vedere morti, li voglio vedere usati come cavie da lobratorio", dicesse a chi inizia a provare questi stimoli di non avere paura della società ma di farsi riconoscere dagli specialisti per farsi curare, forse ci sarebbero meno casi pericolosi e fuori controllo in giro.
se la società fosse meno violenta e più compassionevole, nel momento in cui io (per esempio, non sono un pedofilo) stessi sviluppando la consapevolezza di essere attratto sessualmente da minorenni, io dovrei sentirmi sereno di dire ai miei genitori/insegnanti/amici "hey, c'è qualcosa di diverso in me" e loro potrebbero aiutarmi a trovare un percorso terapeutico. se invece sentissi dirmi "userei quelli come te come cavie per esperimenti nazisti", "se ne avessi uno davanti lo strozzerei con le mie mani".... non credo lo direi anzi, mi probabilmente verrei arrestato dopo qualche anno con una collezione di foto nell'HDD
Bello Fox, ma imho totalmente utopistico. In primis, la società è eterogenea e a fronte di molti tolleranti/compassionevoli ce ne saranno altrettanti "estremisti". E questo è valido per tantissime "diversità" anche quelle che una società civile ed evoluta dovrebbe considerare pura normalità. Secondo, a mio avviso, chi si accorge di avere un problema grave in tal senso e decide di chiedere aiuto per risolverlo, ha tutta la mia stima. E la consapevolezza di avere un problema la sviluppi in base a delle regole sociali ed etiche/morali che esistono anche in una società fatta non solo di compassionevoli. Se vuoi risolvere quell'aspetto, esistono già i mezzi e le modalità per farlo. Magari troverai quello che ti ascolta e quello che ti addita, ma credo anche che chiunque abbia un problema, di qualunque natura esso sia, sappia anche scegliere con quali persone confidarsi e da chi farsi aiutare. Quindi, continuo a pensare che, imho, sia solo o principalmente una questione di volontà individuale. Ma spesso è più facile cedere a certe pulsioni e se ci si può nascondere dietro alla "società brutta e cattiva che non mi capisce" tanto meglio.
Aggiungo inoltre che già con tutti questi "deterrenti" (a chiacchiere poi) il fenomeno (e non solo questo) è quel che è, figurati se fossimo tutti comprensivi e compassionevoli...molti di questi soggetti abbietti si sentirebbero ancora più sicuri e "giustificati" nel perpetrare i loro comodi.
E comunque no, non ci riesco ad essere compassionevole nei confronti di qualcuno che abusa di un bambino o lo tortura