Probabilmente l'ho già scritto, ma abbiate pazienza. L'età avanzata mi fornisce parziale giustificazione.
Una cosa che trovo davvero fastidiosa sono le frasette motivazionali. Cose tipo:
"Le persone possono ferirmi, ma non riusciranno mai ad uccidere la mia libertà";
"Ogni giorno la vita mi mette alla prova, ma so sempre di poter contare su me stesso";
"In un mondo pieno di falsità, tieniti sempre stretta l'unica cosa vera: la tua storia".
Ho improvvisato, ma avrete capito benissimo il genere.
Calcolate che non sono iscritto ai principali social network, e che queste perle di stupidità mi arrivano esclusivamente attraverso gli stati di WhatsApp. In genere si tratta di conoscenti o persone presenti nella lista contatti per motivi professionali. E' capitato che persone a me vicine abbiano ceduto alla tentazione di palleggiare simili scempiaggini e sono state puntualmente redarguite e, se necessario, insultate.
Il fenomeno pare molto diffuso e soggetto a meccanismi che, al giorno d'oggi, si definiscono virali. Due cose mi infastidiscono particolarmente:
1) L'utilizzo scriteriato di volti noti per conferire un'apparenza di prestigio alle squallide frasette. I volti di Morgan Freeman, Anthony Hopkins, Madre Teresa di Calcutta o J. Robert Oppenheimer vengono surrettiziamente appiccicati sopra banalità che non si sarebbero mai sognati di pronunciare;
2) L'idea dietro questo continuo sfoggio di citazionismo da discount sottintende che l'autore del post/tweet/status sia immune dalle meschinità, bassezze, miserie e debolezze umane così desolatamente richiamate nel messaggio stesso.