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1917, la recensione del nuovo film di Sam Mendes


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Questa discussione ha avuto 68 risposte

#1
Cinematografo

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1917, la recensione del nuovo film di Sam Mendes
Il regista di Skyfall ci trascina all'interno degli orrori e della devastazione della guerra in uno spettacolo emozionante e dalla tecnica impeccabile.
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#2
Gippo73

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Recensione letta tutta d'un fiato. Film assolutamente da vedere al cinema, almeno la prima volta per me.
Dopo la recensione, che è stata solo un'ennesima prova, mi chiedo come mai non abbiano candidato il film per il montaggio. Bohhh.

#3
Luca Ceccotti

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Recensione letta tutta d'un fiato. Film assolutamente da vedere al cinema, almeno la prima volta per me.
Dopo la recensione, che è stata solo un'ennesima prova, mi chiedo come mai non abbiano candidato il film per il montaggio. Bohhh.


Non saprei. La scusa potrebbe essere che, essendo one shot post-prodotto, c'è dietro un lavoro "minimo" di cut e montaggio, ma in realtà è complesso trovare i giusti raccordi tra i vari piani sequenza di 6-7-8 minuti l'uno.
E comunque comporta l'elaborazione in fase di editing di almeno 12 raccordi.

#4
LambertoKevlar

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Deakins + Mendes va visto a prescindere anche se fosse un film sulle spugne assorbenti



#5
Luca Ceccotti

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Deakins + Mendes va visto a prescindere anche se fosse un film sulle spugne assorbenti


Un film sperimentale girato in 4:3 con filtro seppia per dare il senso di prigionia all'interno delle pareti di un'insulsa e vuota quotidianità.

#6
fabiopazzo2

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Io ho un Hype pazzesco, ne parlano tutti benissimo.

Da vedere in un cinema di alto livello, appena posso prenoto per Melzo(sala energia).

Modificata da fabiopazzo2, 16 January 2020 - 10:32 AM.


#7
Obi-Wan

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Quest'anno non c'è "Chivo" tra i candidati all'Oscar per la miglior fotografia quindi Deakins dovrebbe bissare quello del 2018 :D 



#8
Gippo73

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Non saprei. La scusa potrebbe essere che, essendo one shot post-prodotto, c'è dietro un lavoro "minimo" di cut e montaggio, ma in realtà è complesso trovare i giusti raccordi tra i vari piani sequenza di 6-7-8 minuti l'uno.
E comunque comporta l'elaborazione in fase di editing di almeno 12 raccordi.

Mi fa specie quest'anno dove ci sono dei Film candidati al l'oscar per i quali non saprei fare una scelta per quanto sono belli per me, vedere che un film del genere non viene candidato per il montaggio, dove tre cose sono appunto fondamentali per questo "esperimento" , e l'anno scorso lo hanno dato ad uno che è stato così onesto da vergognarsi del pessimo lavoro fatto.
E qui la chiudo perché non voglio uscire fuori tema.
Comunque è impressione mia o il film ti ha colpito? Indipendentemente dal tuo ruolo si intende .

Modificata da Moderatore, 16 January 2020 - 02:35 PM.


#9
Luca Ceccotti

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Mi fa specie quest'anno dove ci sono dei Film candidati al l'oscar per i quali non saprei fare una scelta per quanto sono belli per me, vedere che un film del genere non viene candidato per il montaggio, dove tre cose sono appunto fondamentali per questo "esperimento" , e l'anno scorso lo hanno dato ad uno che è stato così onesto da vergognarsi del pessimo lavoro fatto.
E qui la chiudo perché non voglio uscire fuori tema.
Comunque è impressione mia o il film ti ha colpito? Indipendentemente dal tuo ruolo si intende .


Molto e - spero si evinca - non mi trovo neanche d'accordo con molti altri colleghi sul fatto che la sceneggiatura sia appena uno spunto poco considerato. È un film in cui ogni parte asserve funzionalmente uno scopo più grande, quello dell'esperienza immersiva e della dettagliata ricostruzione storica ed emotiva (del trovarsi in quella situazione, realisticamente). Ogni battuta, ogni respiro, qualsiasi gesto e calcolato al millimetro per uscire con un margine di errore ristrettissimo dagli argini della sceneggiatura, dove c'è tutto il film e la preparazione dello one shot, spesso con linea di dialogo scritte giorno per giorno attendendosi comunque a dei precisi appunti stilati in quattro mesi di preparazione.
È sbalorditivo. La freddezza di fondo è anch'essa un'eredità che si trascina dietro dalla decisione del piano sequenza e del costante abbraccio glaciale della morte che circonda i protagonisti, ma in realtà se si guarda dietro il modello espressivo e formale si avverte tanto calore, il tentativo di ammorbidire anche scena tese con battute divertenti, la consapevolezza di potere trovare la fine dietro ogni angolo seguita da una storielle di Blake e subito dopo l'angoscia.

#10
Gabriele.

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È sbalorditivo. La freddezza di fondo è anch'essa un'eredità che si trascina dietro dalla decisione del piano sequenza e del costante abbraccio glaciale della morte che circonda i protagonisti, ma in realtà se si guarda dietro il modello espressivo e formale si avverte tanto calore, il tentativo di ammorbidire anche scena tese con battute divertenti, la consapevolezza di potere trovare la fine dietro ogni angolo seguita da una storielle di Blake e subito dopo l'angoscia.


Ciao Luca, ho letto con piacere il tuo pezzo e mi ha incuriosito molto l'accenno a Dunkirk. Potresti approfondirlo?

Il mio rapporto col film di Nolan è stato un po' ambivalente. Pur apprezzando l'eccezionale fattura tecnica dell'opera, ai tempi non riuscì a coinvolgermi come avrei voluto.
Se dovessi istituire un parallelismo, come collocheresti questo 1917 - tra similitudini e differenze - rispetto a Dunkirk? Vorrei tarare meglio le mie aspettative prima di vederlo.

#11
Fabrox Marianix ®

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Ora capisco perché abbia vinto 2 Golden Globe, Sam Mendes N1, se lo merita dopo American Beauty, lo vedrò.

#12
headshot182

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Ciao Luca, ho letto con piacere il tuo pezzo e mi ha incuriosito molto l'accenno a Dunkirk. Potresti approfondirlo?

Il mio rapporto col film di Nolan è stato un po' ambivalente. Pur apprezzando l'eccezionale fattura tecnica dell'opera, ai tempi non riuscì a coinvolgermi come avrei voluto.
Se dovessi istituire un parallelismo, come collocheresti questo 1917 - tra similitudini e differenze - rispetto a Dunkirk? Vorrei tarare meglio le mie aspettative prima di vederlo.

 

quoto perché interessa anche a me, così so se risparmiarmelo. 



#13
Gippo73

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@Gabriele. @headshot182
Da quello che ho capito il parallelismo tra i due film è per quanto riguarda lo sforzo tecnico, lo studio dietro le due produzioni, ma dal punto di vista empatico-emozionale Dunkirk , nonostante mi sia piaciuto, è stato molto,ma molto freddo.
Spoiler
. Questo invece ha come premessa il dovere compenetrarsi nei due protagonisti.

#14
Gabriele.

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@Gabriele. @headshot182
Da quello che ho capito il parallelismo tra i due film è per quanto riguarda lo sforzo tecnico, lo studio dietro le due produzioni, ma dal punto di vista empatico-emozionale Dunkirk , nonostante mi sia piaciuto, è stato molto,ma molto freddo.

Spoiler
. Questo invece ha come premessa il dovere compenetrarsi nei due protagonisti.

Esatto, è quello che ha frenato il mio coinvolgimento. L'assenza di backstory dei personaggi, per quanto precisa volontà del regista, sicuramente non ha aiutato.

Ottimo allora, ci sono tutte le premesse perché questo 1917 mi coinvolga anche sul piano emotivo, oltre che su quello strettamente tecnico.

#15
2710luigi

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Questo non me lo perdo assolutamente, le premesse sono ottime. Gli ultimi film di guerra che ho visto non è che mi abbiamo entusiasmato più di tanto.




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