Ti rispondo in due tranche perchè credo sia utile sfatare molte ingiustificate nei fatti ritrosie: l'ottimismo nasce dai dati e da chi all'epoca scelse i fondi e ora si ritrova con MOLTI più soldi di chi ha scelto il tfr in azienda.
POST LUNGO ma consiglio la lettura a tutti perchè specialmente informarsi all'inizio della vita lavorativa vuol dire avere un vantaggio enorme più avanti rispetto a chi non ha speso oggi 20 minuti a pensarci.
1) RENDIMENTI
Il TFR è rivalutato annualmente e ancorato all'inflazione. Verissimo tuttavia farei notare un particolare: siamo in inflazione vicina allo zero da ormai decenni.
E questo si ripercuote sul rendimento del tfr in azienda che è stato minimo.
Il confronto col rendimento dei fondi è impietoso.
Ti lascio questi dati del mio fondo (ma cambia poco tra i fondi in quanto le politiche di investimento sul lungo periodo si armonizzano)
http://www.laborfond...=20200214134205
http://www.laborfond...=20200214140852
Il tfr negli ultimi 10 anni ha reso lo'1.98% annuo mentre un fondo pensione "bilanciato" (quello che scelgono quasi tutti) il 4,77%
ovvero più del doppio.
qui trovi i rendimenti di tutti i fondi negoziali italiani
https://www.covip.it..._Rendimenti.pdf
rendono tutti più del TFR tranne le linee garantite (che però appunto hanno la garanzia sul capitale ... per chi proprio è paranoiato oppure contribuenti ad alto reddito smaliziati che vogliono sfruttare le regole fiscali di cui sotto per chi è interessato posso approfondire )
2)3) LE POLITICHE DI INVESTIMENTO e TRASPARENZA
I fondi redigono annualmente un rapporto anche piuttosto dettagliato sulle politiche di investimento. Sono documenti lunghi e tecnici che i più ignorano ma sono disponibili.
Naturalmente è impossibile pensare che tu venga informato sulle centinaia di operazioni che vengono fatte ogni giorno.
Anche qui basterebbe informarsi meglio se ci sono questioni "etiche" tipo "non voglio investire in mine antiuomo". Esistono delle linee di investimento nei fondi che hanno esattamente queste limitazioni: niente investimenti in aziende che producono armi, inquinano, non rispettano i diritti umani ecc. Sono le politiche di investimento ESG
Sono soggetti regolamentati e vigilati dal COVIP. La trasparenza c'è e se vogliamo superiore a quella che tu avresti lasciando il tfr in azienda (dove tu dipendente non hai nessun accesso alle informazioni di investimento)
Faccio notare che nei 20 anni di vita dei fondi non c'è stato una truffa, uno scandalo, un raggiro... niente
Al contrario di aziende che si sono infrattate il tfr non sono mancati casi
4) I VANTAGGI FISCALI E I COSTI
I rendimenti di cui sopra sono al netto delle commissioni. Per cui nonostante la rivalutazione del TFR un fondo "medio" rende comunque più del doppio.
Questo PRIMA del discorso fiscale perchè arrivando a quello il TFR ne esce malissimo.
a) tassazione finale
Il TFR non ti viene reso "esentasse" ovviamente ma subisce al momento dell'erogazione una ritenuta del 23% o maggiore perchè l'agenzia delle entrate ti calcola la tua aliquota effettiva con un calcolo molto complicato
https://www.leggiogg...-calcolo-tasse/
teniamo presente che l'aliquota MINIMA sia il 23% ma per una persona con un RAL decente attorno ai 20-30k euro annui l'aliquota finale calcolata si avvicina più verso il 30% (e per redditi alti auguri)
Ora il fondo invece ti tassa il montante finale al 15% aliquota MASSIMA che scende di uno 0,3% ogni anno dopo il 15esimo di iscrizione. Arrivando fino ad un 9% minimo con 35 di iscrizione. Ribadisco che l'aliquota è al 15% massima.
Per capire di cosa stiamo parlando un lavoratore con uno stipendio lordo attorno ai 30k annui che nel 2000 invece di aderire al fondo pensione ha lasciato il tutto in azienda ora esce avendo goduto di un rendimento di meno della metà del fondo e pagandoci il doppio delle tasse! La sua aliquota sul tfr sarà attorno al 26-27% a essere buoni mentre col fondo sarebbe stata 13,5% (ovvero 15 - (0.3*5))
b) deduzione fiscale
E tutto questo senza considerare che tutto quello che il lavoratore ha versato al fondo lo ha dedotto dal reddito.
Detta in maniera "brutale" se io guadagno 32000 e ne verso 1000 al fondo ottengo un rimborso fiscale di 380€
(la mia aliquota irpef marginale fino ad un massimo di spesa annuo di 5165€ perchè se no sarebbe cuccagna totale)
nei calcoli dei confronti tra tfr e fondi questo non viene considerato tra il rendimento anche perchè dipende dalla situazione reddituale della singola persona ma va tenuto presente.
c) la quota del datore di lavoro
i fondi pensione negoziali prevedono per l'aderente che il datore di lavoro versi una quota del RAL in base al contratto collettivo.
Di solito sono percentuali che vanno dal 1% a salire in media stiamo attorno a 1,5 - 2%
Questo vuol dire che con un RAL di 30000€ il datore di lavoro ti mette nel fondo ogni anno 600€ (nel caso il tuo contratto preveda il 2%)
ultimo punto i costi di gestione:
che sono veramente minimi per un fondo negoziale. Anche qui massima trasparenza si trovano i dati sul sito covip
https://www.covip.it/?cat=317
i fondi pensione negoziali (con linea bilanciata) hanno un ISC medio annuo di 0,35
5) ADESIONE ED USCITA
Il silenzio assenso è però una negligenza del lavoratore. Hai SEI mesi di tempo per decidere come usare il tuo TFR.
Se non lo fai viene scelta l'opzione più favorevole ovvero il fondo pensione..
Il lavoratore che si lamenta che poi i soldi rimangono "bloccati" non sa che quei soldi li riprende allo stesso identico modo del tfr in azienda.
Finisce il rapporto di lavoro? puoi prendere i soldi e ti vengono erogati con l'aliquota sostitutiva FISSA al 23% (anche qui meglio del tfr che invece può essere più alto)
(cosa peraltro che io sconsiglio perchè si perde l'anzianità di iscrizione per la tassazione di cui sopra ma siamo in un mondo libero)
Dati alla mano non aderire ad un fondo e lasciare il TFR in azienda è una scelta poco razionale e dettata da vecchie tradizioni e una mentalità molto conservativa e ostile al cambiamento.
Ora come ora non c'è un singolo punto per cui il TFR in azienda sia preferibile.
ANCHE SE ci sono alcune considerazioni da fare su l'impatto psicologico, il fattore rischio e l'orizzonte temporale che però mi dilungherei troppo.