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Fondo Pensione Fon.TEconsigli


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Questa discussione ha avuto 45 risposte

#16
dade90

dade90
  • Io ne ho viste cose che voi umani non potreste immaginarvi

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Perchè i costi di gestione sono minori (e mangiano rendimento) di quelli di un fondo aperto

 

Inoltre hai la quota del datore di lavoro che si aggiunge al tuo versamento. E' una percentuale definita dal tuo ccln

 

Non parlavamo di Fonte? per cui dovresti avere il ccln del terziario e commercio... ovvero il tuo datore di lavoro versa mensilmente l'1,55% calcolato sul tuo reddito lordo.

Sossoldi

no io in realtà ho il fondo Cometa dei metalmeccanici



#17
Otacu

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Beh allora vedi qua qual'è la tua percentuale

http://www.cometafon...i/contribuzione

 

attorno al 2%

 

Metti anche che hai un RAL di 35000€ l'anno sono comunque 700€ che mette di suo il datore di lavoro per te.

sossoldi

 



#18
Fizziu

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Beh allora vedi qua qual'è la tua percentuale
http://www.cometafon...i/contribuzione
 
attorno al 2%
 
Metti anche che hai un RAL di 35000€ l'anno sono comunque 700€ che mette di suo il datore di lavoro per te.
sossoldi
 

Attenzione, il datore di lavoro NON mette la stessa % che decide di mettere il lavoratore, mette solo il minimo previsto dal fondo previsto per il CCNL applicato.

Quindi il lavoratore può anche decidere di aggiungere, per assurdo, un 30% da parte sua ma il datore metterà sempre e solo il minimo previsto.

#19
Merlo

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Io verso circa 240 euro al mese, che posso scaricare poi con la partiva Iva.
L'unica fregatura è che nel caso volessi ritirarli ci perdo un bel po, devono passare almeno 15 anni prima di andare alla pari

#20
Otacu

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Attenzione, il datore di lavoro NON mette la stessa % che decide di mettere il lavoratore, mette solo il minimo previsto dal fondo previsto per il CCNL applicato.

Quindi il lavoratore può anche decidere di aggiungere, per assurdo, un 30% da parte sua ma il datore metterà sempre e solo il minimo previsto.

Beh certo. Ci mancherebbe altro.

 

Allora sarebbe il bengodi! :D

 

 

 

Io verso circa 240 euro al mese, che posso scaricare poi con la partiva Iva.
L'unica fregatura è che nel caso volessi ritirarli ci perdo un bel po, devono passare almeno 15 anni prima di andare alla pari

 

 

Ma no perchè dopo 8 anni puoi chiedere fino al 30% come anticipazione senza motivazione pagandoci il 23%

 

Visto che l'hai detto minimo al 23% (se hai un reddito sotto i 15000 euro) non direi ima di andare alla pari

Se hai un reddito superiore deduci al 27% 38% 41 43%

 

Dopo 15 si parla di prestazione pensionistica con aliquota sostitutiva al 15%. La convenienza è esagerata



#21
Merlo

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Beh certo. Ci mancherebbe altro.

 

Allora sarebbe il bengodi! :D

 

 

 

 

 

Ma no perchè dopo 8 anni puoi chiedere fino al 30% come anticipazione senza motivazione pagandoci il 23%

 

Visto che l'hai detto minimo al 23% (se hai un reddito sotto i 15000 euro) non direi ima di andare alla pari

Se hai un reddito superiore deduci al 27% 38% 41 43%

 

Dopo 15 si parla di prestazione pensionistica con aliquota sostitutiva al 15%. La convenienza è esagerata

Non ci ho capito una fava XD

 

Lo fai di lavoro?

 

Questa cosa l'hanno iniziata i miei quando ero minorenne adesso la sto continuando io. 

 

Secondo voi sono utili questi accumuli che propongono adesso come fondi pensionistici ? 



#22
Ovino81

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Non ci ho capito una fava XD
 
Lo fai di lavoro?
 
Questa cosa l'hanno iniziata i miei quando ero minorenne adesso la sto continuando io. 
 
Secondo voi sono utili questi accumuli che propongono adesso come fondi pensionistici ? 

fondamentali, specialmente se come partita iva versi il minimo all'inps/altra gestione.

Il mio cruccio è vivere abbastanza >70 da giustificare l'investimento.

#23
Otacu

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Non ci ho capito una fava XD

 

Lo fai di lavoro?

 

Questa cosa l'hanno iniziata i miei quando ero minorenne adesso la sto continuando io. 

 

Secondo voi sono utili questi accumuli che propongono adesso come fondi pensionistici ? 

 

Per professione mi occupo anche di previdenza complementare.

I tuoi genitori hanno fatto strabene ad aprirti il fondo perchè l'anzianità di iscrizione ti farà risparmiare un sacco di imposte.

 

Alla fine della fiera si paga infatti una tassazione sostitutiva del 15% meno lo 0,3% ogni anno di iscrizione oltre il quindicesimo. Il minimo è comunque il 9%

 

Capisci bene che se tu per dire versi deducendo al 38% e poi paghi alla fine il 9%.... la differenza di vantaggio fiscale sono tanti soldi.

 

Poi mettici la quota del datore di lavoro...

 

Sono molto convenienti anche perchè è una forma di risparmio che pare poco quando la paghi mese per mese in busta ma alla fine quando uno va in pensione ringrazia il cielo di aver deciso anni prima di versare quei pochi spicci al mese tutti quegli anni.

 

Il consiglio comunque è sempre scegliere se si può il fondo chiuso di categoria che ha costi di gestione bassissimi.

I PIP ti stroncano di commissioni di gestione

 

fondamentali, specialmente se come partita iva versi il minimo all'inps/altra gestione.

Il mio cruccio è vivere abbastanza >70 da giustificare l'investimento.

 

Beh puoi anche alla peggio ritirarli prima se sei con l'acqua alla gola e con motivazione. Ci paghi sopra il 23% che comunque è l'aliquota irpef



#24
Merlo

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Per professione mi occupo anche di previdenza complementare.
I tuoi genitori hanno fatto strabene ad aprirti il fondo perchè l'anzianità di iscrizione ti farà risparmiare un sacco di imposte.
 
Alla fine della fiera si paga infatti una tassazione sostitutiva del 15% meno lo 0,3% ogni anno di iscrizione oltre il quindicesimo. Il minimo è comunque il 9%
 
Capisci bene che se tu per dire versi deducendo al 38% e poi paghi alla fine il 9%.... la differenza di vantaggio fiscale sono tanti soldi.
 
Poi mettici la quota del datore di lavoro...
 
Sono molto convenienti anche perchè è una forma di risparmio che pare poco quando la paghi mese per mese in busta ma alla fine quando uno va in pensione ringrazia il cielo di aver deciso anni prima di versare quei pochi spicci al mese tutti quegli anni.
 
Il consiglio comunque è sempre scegliere se si può il fondo chiuso di categoria che ha costi di gestione bassissimi.
I PIP ti stroncano di commissioni di gestione
 
 
Beh puoi anche alla peggio ritirarli prima se sei con l'acqua alla gola e con motivazione. Ci paghi sopra il 23% che comunque è l'aliquota irpef

Il mio obiettivo infatti è quello di riuscire a non toccarli e continuare a versare, nel vero caso di emergenza li userei

#25
Otacu

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Non c'è niente di più semplice e sicuro* allora

 

 

*sicuro per quanto sia comunque un prodotto finanziario sia chiaro. Non è un conto corrente dato che comunque ha un rendimento



#26
Fizziu

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Di fatto ci sono anche dei rischi poiché i soldi accantonati dai dipendenti vengono investiti dai fondi ed un domani, quando dovranno pagare le pensioni e quindi tirar fuori soldi invece di raccattarli, sarà da vedere se hanno i soldi per tutti ... A seconda di come hanno reso gli investimenti fatti.

Io sono molto più cauto nel consigliare i fondi previdenza, se uno sta in un'azienda solida è molto più sicuro lasciare il TFR lì e portarselo a casa quando finisce il rapporto di lavoro, e poi magari investirli in titoli di stato quotati sotto la pari (per dire) , il cui rischio è praticamente zero ed il guadagno, tanto o poco che sia, è assicurato.

Una volta aderito ad un fondo salvo casi particolari, si può solo cambiare fondo , altro motivo per cui uno prima di aderire è il caso si informi bene poiché poi i soldi restano vincolati e non si tiene più indietro.

Modificata da fizziu, 16 May 2020 - 06:54 PM.


#27
matumba

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Puoi versare tutto in una volta
 
ma a quel punto ti perdi il vantaggio fiscale annuo di deducibilità che è roba forte : la tua aliquota marginale irpef su 5164euro l'anno!
 
 
tipo se hai reddito tra i 15k e i 28k in pratica ti becchi il 27% di 5164€ all'anno. Da 28k a 55K diventa il 38%!
 
queste cifre ogni anno se scaglioni i versamenti.
Alla fine ci paghi il 15% (a scendere fino al 9% in base alla permanenza nel fondo) per cui guadagni pulito la differenza!
 
Se versi tutto in una volta perdi questo vantaggio. Oltretutto tutto in una volta di leghi al momento d'entrata sul mercato mentre versando negli anni fai investimenti scaglionati che finanziaramente è sempre saggio.
(è uno dei principi dei piani di accumulo)

Grazie, gentilissimo.

#28
Otacu

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Di fatto ci sono anche dei rischi poiché i soldi accantonati dai dipendenti vengono investiti dai fondi ed un domani, quando dovranno pagare le pensioni e quindi tirar fuori soldi invece di raccattarli, sarà da vedere se hanno i soldi per tutti ... A seconda di come hanno reso gli investimenti fatti.

Io sono molto più cauto nel consigliare i fondi previdenza, se uno sta in un'azienda solida è molto più sicuro lasciare il TFR lì e portarselo a casa quando finisce il rapporto di lavoro, e poi magari investirli in titoli di stato quotati sotto la pari (per dire) , il cui rischio è praticamente zero ed il guadagno, tanto o poco che sia, è assicurato.

Una volta aderito ad un fondo salvo casi particolari, si può solo cambiare fondo , altro motivo per cui uno prima di aderire è il caso si informi bene poiché poi i soldi restano vincolati e non si tiene più indietro.

I fondi non possono avere problemi a "tirare fuori i soldi" per tutti perchè a differenza del sistema pensionistico INPS che funziona a ripartizione i fondi privati sono strutturati  a capitalizzazione.

 

Il problema menzionato non è concettualmente possibile.

 

I tuoi soldi NON possono sparire perchè sono semplicemente legati agli investimenti che il fondo gestisce ma sono separati da esso. Il fondo per assurdo può fallire ma i tuoi soldi sono comunque al sicuro. Il fondo pensione è meramente un gestore.

 

Paradossalmente il rischio è maggiore col TFR anche di una azienda solida proprio perchè il tuo TFR finisce tutto in un singolo strumento mentre le basi di una buona gestione patriomoniale sono appunto la diversificazione (come fanno i fondi).

Le aziende in cui metti il tfr possono fallire e sono fallite. A quel punto il tuo TFR fa ciao con la manina e deve intervenire l'INPS con il fondo di garanzia.

 

Infatti ogni lavoratore dipendente paga il 7,41% come TFR ma ne riceve solo lo 6.91% perchè lo 0,5% finisce in fondo di garanzia proprio per i casi in cui il tfr azienda evapora.

 

Poi uno potrebbe eccepire che il tfr ha un rendimento annuo fissato per legge. Magro ma sicuro. E' corretto.

Un fondo pensione invece non assicura un rendimento minimo proprio perchè investe e i soldi sono tuoi che vada bene o male. (come dicevo sopra una garanzia per cui non possono "sparire")

Può quindi avere un rendimento negativo. Il 2018 è stato un anno a rendimenti negativi per i fondi pensione.

Ma considerando che i fondi pensione sono pensati per appunto il lungo periodo e non il breve basta vedere i rendimenti degli ultimi 20 anni (cioè da quando sono nati).

Il fondo pensione medio ha reso il doppio del tfr lasciato in azienda.

Questo senza neppure considerare i grossi vantaggi fiscali (che a calcolarli nel rendimento allora il confronto col rendimento tfr diventa imbarazzante).

Possiamo buttare giù anche qualche calcolo se vogliamo

 

 

In secondo luogo i "titoli di stato" sotto la pari non sono di per se' definizione di sicurezza. "sotto la pari" significa semplicemente che sono venduti ad un prezzo inferiore di 100 ma non vuol dire niente sul rating creditizio del titolo.

Un titolo tedesco viene solitamente venduto sopra la pari ed è certo più sicuro di un titolo italiano venduto sotto la pari.

 

Considerando poi che i fondi pensione sono spesso pieni appunto di titoli di stato non ha senso scegliere come alternativa l'investimento diretto in titoli di stato perchè:

- i fondi pensione non pagano il bollo titoli che invece tu privato paghi

- i costi di gestione anche con pochi movimenti all'anno sono superiori a quelli di un fondo pensione chiuso

- ti devi tu gestire personalmente il conto titoli (che non è cosa banale come competenza e tempo) assumendotene il rischio

- i fondi pensione diversificano (la regola UNO di ogni investimento) cosa che tu privato non puoi fare se non dissanguandoti

 

Ammesso (e non concesso) che si possano considerare i titoli di stato a "rischio praticamente zero" i fondi pensione che li contengono (e diversificano) sono per definizione ancora più sicuri!



#29
Fizziu

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I fondi non possono avere problemi a "tirare fuori i soldi" per tutti perchè a differenza del sistema pensionistico INPS che funziona a ripartizione i fondi privati sono strutturati  a capitalizzazione.
 
Il problema menzionato non è concettualmente possibile.
 
I tuoi soldi NON possono sparire perchè sono semplicemente legati agli investimenti che il fondo gestisce ma sono separati da esso. Il fondo per assurdo può fallire ma i tuoi soldi sono comunque al sicuro. Il fondo pensione è meramente un gestore.
 
Paradossalmente il rischio è maggiore col TFR anche di una azienda solida proprio perchè il tuo TFR finisce tutto in un singolo strumento mentre le basi di una buona gestione patriomoniale sono appunto la diversificazione (come fanno i fondi).
Le aziende in cui metti il tfr possono fallire e sono fallite. A quel punto il tuo TFR fa ciao con la manina e deve intervenire l'INPS con il fondo di garanzia.
 
Infatti ogni lavoratore dipendente paga il 7,41% come TFR ma ne riceve solo lo 6.91% perchè lo 0,5% finisce in fondo di garanzia proprio per i casi in cui il tfr azienda evapora.
 
Poi uno potrebbe eccepire che il tfr ha un rendimento annuo fissato per legge. Magro ma sicuro. E' corretto.
Un fondo pensione invece non assicura un rendimento minimo proprio perchè investe e i soldi sono tuoi che vada bene o male. (come dicevo sopra una garanzia per cui non possono "sparire")
Può quindi avere un rendimento negativo. Il 2018 è stato un anno a rendimenti negativi per i fondi pensione.
Ma considerando che i fondi pensione sono pensati per appunto il lungo periodo e non il breve basta vedere i rendimenti degli ultimi 20 anni (cioè da quando sono nati).
Il fondo pensione medio ha reso il doppio del tfr lasciato in azienda.
Questo senza neppure considerare i grossi vantaggi fiscali (che a calcolarli nel rendimento allora il confronto col rendimento tfr diventa imbarazzante).
Possiamo buttare giù anche qualche calcolo se vogliamo
 
 
In secondo luogo i "titoli di stato" sotto la pari non sono di per se' definizione di sicurezza. "sotto la pari" significa semplicemente che sono venduti ad un prezzo inferiore di 100 ma non vuol dire niente sul rating creditizio del titolo.
Un titolo tedesco viene solitamente venduto sopra la pari ed è certo più sicuro di un titolo italiano venduto sotto la pari.
 
Considerando poi che i fondi pensione sono spesso pieni appunto di titoli di stato non ha senso scegliere come alternativa l'investimento diretto in titoli di stato perchè:
- i fondi pensione non pagano il bollo titoli che invece tu privato paghi
- i costi di gestione anche con pochi movimenti all'anno sono superiori a quelli di un fondo pensione chiuso
- ti devi tu gestire personalmente il conto titoli (che non è cosa banale come competenza e tempo) assumendotene il rischio
- i fondi pensione diversificano (la regola UNO di ogni investimento) cosa che tu privato non puoi fare se non dissanguandoti
 
Ammesso (e non concesso) che si possano considerare i titoli di stato a "rischio praticamente zero" i fondi pensione che li contengono (e diversificano) sono per definizione ancora più sicuri!

La pensiamo in modo diametralmente opposta, il mondo è bello perché è vario.

Senza offesa ovviamente, scriverò perché non sono d'accordo con quello che scrivi.
Attenzione: non dico che non sia vero, dico solo che c'è dell'altro che tu non hai esposto.

Secondo me sei fin troppo ottimista riguardo i fondi di previdenza complementare e considerando che stiamo parlando dei soldi che la gente dovrebbe usare per il proprio futuro ci andrei molto più coi piedi di piombo.

Non ho presente i dati degli ultimi 20 anni che evidentemente hai a disposizione tu (a proposito, la fonte di quei dati qual è? Giusto per sapere...), io mi limito a dire che:

1) il TFR investito nei fondi non è protetto dall'inflazione, nemmeno dai comparti cosiddetti garantiti, cosa che invece è per il TFR che resta in azienda poiché è rivalutato ogni mese in base anche all'inflazione. Magari di poco ma si rivaluta, cosa che non puoi avere come garanzia nel caso dei fondi.

2) si tratta di soldi che sono investiti da un soggetto privato terzo rispetto al lavoratore e all'azienda di cui il lavoratore mediamente non sa nulla e sono investiti in maniera assolutamente opaca visto che il lavoratore non ha alcun controllo né ha modo di sapere cosa viene acquistato o venduto.
In pratica stai dando i tuoi soldi a qualcuno che non sai chi è, non sai come li usa, non sai cosa finanzia.
Per te magari sarà una stupidaggine ma se, per assurdo, usano i miei soldi per finanziare aziende che producono mine antiuomo a me seccherebbe non poco ...ma non ho modo di saperlo né di impedirlo.

3) la mancanza di trasparenza porta con sé rischi di truffe, imbrogli, ecc. proprio perché non sai come vengono usati i tuoi soldi e da chi.

4) il vantaggio fiscale, che indubbiamente c'è, in alcuni casi viene annullato dai costi del fondo a carico del lavoratore, perché il fondo a differenza del TFR lasciato in azienda e rivalutato dallo Stato, è gestito da un soggetto privato che punta a guadagnarfi lui, non a far guadagnare te. I costi a lunga scadenza vanno valutati molto bene prima della firma, cosa che un lavoratore medio di solito non è in grado di fare.
I fondi non sono lo Stato né una Onlus caritatevole.

5) ci sono poi le questioni del "silenzio assenso" (per chi non sa cos'è dopo 6 mesi dall'assunzione se non si è fatta una scelta sulla destinazione del TFR questo va automaticamente al fondo chiuso previsto dal CCNL applicato) e del fatto che la scelta non è reversibile (salvo casi particolari e specifici) che denotano come lo strumento sia da maneggiare con molta cautela poiché queste cose unite alla poca trasparenza generale rendono la scelta di aderire ad un fondo una cosa da non prendere alla leggera.
Personalmente poi le considero due caratteristiche "truffaldine" fatte apposta per incastrate l'incauto lavoratore che avesse aderito a cuor leggero, ma questa è solo la mia percezione della cosa.

Promesse di rendimento futuri e vantaggi infiniti e sicuri sono un'esagerazione a parer mio, sarei molto più cauto nell'esortare qualcuno a vincolare il suo TFR per sempre in in fondo.

Sui titoli di stato l'esempio della Germania non ha molto senso visto che i rendimenti sono negativi per cui non conviene comprare quei titolo di stato, tanto vale che tu tenga i soldi sotto al letto.

Per titoli di stato io intendo quelli italiani e per quanto mi riguarda SONO molto più sicuri dei fondi per vari motivi:

1) perché hanno una cedola garantita , per quanto basso possa essere il rendimento questo è sicuro ed il guadagno si intasca 1 o 2 volte l'anno e non quando si va in pensione (se si fa a tempo di andarci e se ci sarà un rendimento, cose tutte da non dare per scontate).

2) se si prendono sotto la pari il guadagno c'è in automatico alla loro scadenza visto che viene rimborsato il valore nominale in pieno, a cui appunto va aggiunta l'eventuale cedola (tasse escluse, ovviamente).

3) le tasse non sono poi così elevate, tutt'altro (mi pare siano il 12,5% secco ma non ricordo bene, a cui vanno aggiunti i costi di tenuta del portafoglio titoli che dipendono dalle banche...in alcune sono gratis comunque) e gli introiti, tanti o pochi che siano, sono comunque garantiti.

4) dovessi avere bisogno di liquidità puoi disinvestire quando ti pare, anzi dovresti farlo soprattutto se il valore del titolo sale sopra la.pari in modo da guadagnare ancora di più e magari reinvestire il capitale più il guadagno in altro.

5) lo stato italiano non fallisce e ripaga sempre i suoi debiti contratti con i titoli di stato.

Scrivo quanto sopra solo perché chi legge possa avere anche l'opinione di un'altra parrocchia rispetto alla tua e possa valutare pro e contro in serenità.

Buona giornata.

#30
Otacu

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Ti rispondo in due tranche perchè credo sia utile sfatare molte ingiustificate nei fatti ritrosie: l'ottimismo nasce dai dati e da chi all'epoca scelse i fondi e ora si ritrova con MOLTI più soldi di chi ha scelto il tfr in azienda.

 

 

POST LUNGO ma consiglio la lettura a tutti perchè specialmente informarsi all'inizio della vita lavorativa vuol dire avere un vantaggio enorme più avanti rispetto a chi non ha speso oggi 20 minuti a pensarci.

 

 

1) RENDIMENTI

Il TFR è rivalutato annualmente e ancorato all'inflazione. Verissimo tuttavia farei notare un particolare: siamo in inflazione vicina allo zero da ormai decenni.

E questo si ripercuote sul rendimento del tfr in azienda che è stato minimo.

 

Il confronto col rendimento dei fondi è impietoso.

Ti lascio questi dati del mio fondo (ma cambia poco tra i fondi in quanto le politiche di investimento sul lungo periodo si armonizzano)

http://www.laborfond...=20200214134205

http://www.laborfond...=20200214140852

 

Il tfr negli ultimi 10 anni ha reso lo'1.98% annuo mentre un fondo pensione "bilanciato"  (quello che scelgono quasi tutti) il 4,77%

 

ovvero più del doppio.

qui trovi i rendimenti di tutti i fondi negoziali italiani

https://www.covip.it..._Rendimenti.pdf

 

rendono tutti più del TFR tranne le linee garantite (che però appunto hanno la garanzia sul capitale ... per chi proprio è paranoiato oppure contribuenti ad alto reddito smaliziati che vogliono sfruttare le regole fiscali di cui sotto per chi è interessato posso approfondire :D )

 

2)3) LE POLITICHE DI INVESTIMENTO e TRASPARENZA

I fondi redigono annualmente un rapporto anche piuttosto dettagliato sulle politiche di investimento. Sono documenti lunghi e tecnici che i più ignorano ma sono disponibili.

Naturalmente è impossibile pensare che tu venga informato sulle centinaia di operazioni che vengono fatte ogni giorno.

 

Anche qui basterebbe informarsi meglio se ci sono questioni "etiche" tipo "non voglio investire in mine antiuomo". Esistono delle linee di investimento nei fondi che hanno esattamente queste limitazioni: niente investimenti in aziende che producono armi, inquinano, non rispettano i diritti umani ecc. Sono le politiche di investimento ESG

 

Sono soggetti regolamentati e vigilati dal COVIP. La trasparenza c'è e se vogliamo superiore a quella che tu avresti lasciando il tfr in azienda (dove tu dipendente non hai nessun accesso alle informazioni di investimento)

 

Faccio notare che nei 20 anni di vita dei fondi non c'è stato una truffa, uno scandalo, un raggiro... niente

Al contrario di aziende che si sono infrattate il tfr non sono mancati casi

 

 

4) I VANTAGGI FISCALI E I COSTI

 

I rendimenti di cui sopra sono al netto delle commissioni. Per cui nonostante la rivalutazione del TFR un fondo "medio" rende comunque più del doppio.

 

Questo PRIMA del discorso fiscale perchè arrivando a quello il TFR ne esce malissimo.

 

a) tassazione finale

 

Il TFR non ti viene reso "esentasse" ovviamente ma subisce al momento dell'erogazione una ritenuta del 23% o maggiore perchè l'agenzia delle entrate ti calcola la tua aliquota effettiva con un calcolo molto complicato

https://www.leggiogg...-calcolo-tasse/

 

teniamo presente che l'aliquota MINIMA sia il 23% ma per una persona con un RAL decente attorno ai 20-30k euro annui l'aliquota finale calcolata si avvicina più verso il 30% (e per redditi alti auguri)

 

Ora il fondo invece ti tassa il montante finale al 15% aliquota MASSIMA che scende di uno 0,3% ogni anno dopo il 15esimo di iscrizione. Arrivando fino ad un 9% minimo con 35 di iscrizione. Ribadisco che l'aliquota è al 15% massima.

 

Per capire di cosa stiamo parlando un lavoratore con uno stipendio lordo attorno ai 30k annui che nel 2000 invece di aderire al fondo pensione ha lasciato il tutto in azienda ora esce avendo goduto di un rendimento di meno della metà del fondo e pagandoci il doppio delle tasse! La sua aliquota sul tfr sarà attorno al 26-27% a essere buoni mentre col fondo sarebbe stata 13,5% (ovvero 15 - (0.3*5))

 

b) deduzione fiscale

 

E tutto questo senza considerare che tutto quello che il lavoratore ha versato al fondo lo ha dedotto dal reddito.

Detta in maniera "brutale" se io guadagno 32000 e ne verso 1000 al fondo ottengo un rimborso fiscale di 380€

(la mia aliquota irpef marginale fino ad un massimo di spesa annuo di 5165€ perchè se no sarebbe cuccagna totale)

 

nei calcoli dei confronti tra tfr e fondi questo non viene considerato tra il rendimento anche perchè dipende dalla situazione reddituale della singola persona ma va tenuto presente.

 

c) la quota del datore di lavoro

 

i fondi pensione negoziali prevedono per l'aderente che il datore di lavoro versi una quota del RAL in base al contratto collettivo.

Di solito sono percentuali che vanno dal 1% a salire in media stiamo attorno a 1,5 - 2%

 

Questo vuol dire che con un RAL di 30000€ il datore di lavoro ti mette nel fondo ogni anno 600€ (nel caso il tuo contratto preveda il 2%)

 

 

ultimo punto i costi di gestione:

che sono veramente minimi per un fondo negoziale. Anche qui massima trasparenza si trovano i dati sul sito covip

https://www.covip.it/?cat=317

i fondi pensione negoziali (con linea bilanciata) hanno un ISC medio annuo di 0,35

 

 

5)  ADESIONE ED USCITA

Il silenzio assenso è però una negligenza del lavoratore. Hai SEI mesi di tempo per decidere come usare il tuo TFR.

Se non lo fai viene scelta l'opzione più favorevole ovvero il fondo pensione..

 

Il lavoratore che si lamenta che poi i soldi rimangono "bloccati" non sa che quei soldi li riprende allo stesso identico modo del tfr in azienda.

Finisce il rapporto di lavoro? puoi prendere i soldi e ti vengono erogati con l'aliquota sostitutiva FISSA al 23% (anche qui meglio del tfr che invece può essere più alto)

(cosa peraltro che io sconsiglio perchè si perde l'anzianità di iscrizione per la tassazione di cui sopra ma siamo in un mondo libero)

 

 

Dati alla mano non aderire ad un fondo e lasciare il TFR in azienda è una scelta poco razionale e dettata da vecchie tradizioni e una mentalità molto conservativa e ostile al cambiamento.

 

Ora come ora non c'è un singolo punto per cui il TFR in azienda sia preferibile.

 

ANCHE SE ci sono alcune considerazioni da fare su l'impatto psicologico, il fattore rischio e l'orizzonte temporale che però mi dilungherei troppo.






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