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Fondo Pensione Fon.TEconsigli


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Questa discussione ha avuto 45 risposte

#1
Odissea95

Odissea95
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Ciao,

come da titolo mi sono un'attimo informato su questo fondo di categoria del terziario e commercio e tutto sommato non mi sembra malaccio. ( lavoro nel terziario, indeterminato) 

 

Però non capisco alcune cose, sul modulo di adesione con contributo volontario sono previsti vari tipi di investimento i quali sono : 

 

Garantito

Bilanciato

Crescita 

Dinamico 

 

Quale mi converrebbe scegliere?Non capisco le differenze 

 

Mentre sul modulo per il versamento del solo TFR mi chiedono di scegliere una delle due opzioni:

 

1)Contributo minimo contrattualmente stabilito-

2)In alternativo a quello   minimo contrattualmente stabilito : -Inserire %-

 

per versare il TFR quale devo scegliere? E se volessi cedere il TFR + una piccola quota si può fare? 

 

Abbiate pazienza.



#2
Fizziu

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Ciao :)

prima di tutto ti consiglio di informarti moto bene sul funzionamento del fondo, magari prendendo un appuntamento con qualcuno che ti possa togliere qualsiasi dubbio. Non vergognarti a fate qualsiasi domanda, la scelta non è da farsi alla leggera ed è giusto essere consapevoli di cosa si firma ... Quindi anche se una domanda ti sembra ridicola tu falla lo stesso, meglio togliersi qualsiasi dubbio ;)

Compilando il modulo che hai scritto hai già scelto di versare al fondo il TFR, quel modulo serve solo per scegliere profilo di investimento ed eventuale % aggiuntiva.

La scelta di destinare il TFR ad un fondo infatti è, salvo rari casi previsti dal fondo stesso, definitiva.
Cioè una volta scelto un fondo puoi solo cambiare fondo e non puoi più tornare a tenete il TFR in azienda (in quest'ultimo caso ti verrebbe iquidato a fine rapporto di lavoro con essa, nel caso del fondo invece la posizione resta aperta e va trasferita al successivo datore di lavoro).

I profili che hai elencato sono i profili di rischio. Il tuo TFR infatti il fondo non lo tiene fermo lì sotto il materasso ma lo investe, i vari profili corrispondono alla modalità di questo investimento a cui corrisponderà un guadagno o una perdita anche per te.
Il profilo più prudente è quello col rischio più basso ed anche quello che limita i guadagni o le perdite.
Più il profilo diventa dinamico più aumentano gli importi delle possibili somme guadagnabili o personali.

Cosa scegliere dipende da te e dalla tua propensione al rischio. Io ti consiglietei di sceglierne uno che almeno ti garantisca che non venga intaccato il capitale (es il garantito immagino sia così ma bisogna leggere bene l'informativa).

La seconda domanda riguarda la scelta di aggiungete al versamento del solo TFR anche un'altra ulteriore quota % trattenuta dalla tua busta paga.
È importante precisare che questa quota NON è obbligatoria, puoi anche solo versare il TFR e basta.
Se scegli di versarla hai due alternative: una è la % minima prevista dal fondo (ogni fondo stabilisce la sua), l'altra è decidere tu la %.

Il vantaggio di questa scelta è che oltre al TFR metti via anche un'altra quota e che la tua azienda, di solito, è obbligata ad aggiungerne una anche lei (di solito la % minima prevista dal fondo che ho citato più sopra).
Lo svantaggio è che questa quota v a a dimonuirti, ovviamente, la busta paga.

Spero di esserti stato d'aiuto, se hai altre domande spara!

Modificata da fizziu, 27 July 2019 - 05:38 PM.


#3
Odissea95

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Ciao :)

prima di tutto ti consiglio di informarti moto bene sul funzionamento del fondo, magari prendendo un appuntamento con qualcuno che ti possa togliere qualsiasi dubbio. Non vergognarti a fate qualsiasi domanda, la scelta non è da farsi alla leggera ed è giusto essere consapevoli di cosa si firma ... Quindi anche se una domanda ti sembra ridicola tu falla lo stesso, meglio togliersi qualsiasi dubbio ;)

Compilando il modulo che hai scritto hai già scelto di versare al fondo il TFR, quel modulo serve solo per scegliere profilo di investimento ed eventuale % aggiuntiva.

La scelta di destinare il TFR ad un fondo infatti è, salvo rari casi previsti dal fondo stesso, definitiva.
Cioè una volta scelto un fondo puoi solo cambiare fondo e non puoi più tornare a tenete il TFR in azienda (in quest'ultimo caso ti verrebbe iquidato a fine rapporto di lavoro con essa, nel caso del fondo invece la posizione resta aperta e va trasferita al successivo datore di lavoro).

I profili che hai elencato sono i profili di rischio. Il tuo TFR infatti il fondo non lo tiene fermo lì sotto il materasso ma lo investe, i vari profili corrispondono alla modalità di questo investimento a cui corrisponderà un guadagno o una perdita anche per te.
Il profilo più prudente è quello col rischio più basso ed anche quello che limita i guadagni o le perdite.
Più il profilo diventa dinamico più aumentano gli importi delle possibili somme guadagnabili o personali.

Cosa scegliere dipende da te e dalla tua propensione al rischio. Io ti consiglietei di sceglierne uno che almeno ti garantisca che non venga intaccato il capitale (es il garantito immagino sia così ma bisogna leggere bene l'informativa).

La seconda domanda riguarda la scelta di aggiungete al versamento del solo TFR anche un'altra ulteriore quota % trattenuta dalla tua busta paga.
È importante precisare che questa quota NON è obbligatoria, puoi anche solo versare il TFR e basta.
Se scegli di versarla hai due alternative: una è la % minima prevista dal fondo (ogni fondo stabilisce la sua), l'altra è decidere tu la %.

Il vantaggio di questa scelta è che oltre al TFR metti via anche un'altra quota e che la tua azienda, di solito, è obbligata ad aggiungerne una anche lei (di solito la % minima prevista dal fondo che ho citato più sopra).
Lo svantaggio è che questa quota v a a dimonuirti, ovviamente, la busta paga.

Spero di esserti stato d'aiuto, se hai altre domande spara!

Intanto grazie delle minuziosa risposta  :eheh:

Secondo te i piani pensionistici forniti dalle banche possono considerarsi migliori dei fondi di categoria?Per esempio in banca mi hanno detto che avrei delle detrazioni a fine anno in base a quanto versato, con quelli collettivi  é previsto qualcosa di simile? 

 

E il TFR già maturato e custodito in azienda, finirebbe nel fondo o me lo liquidano a fine rapporto? 


Modificata da Odissea95, 27 July 2019 - 06:10 PM.


#4
Fizziu

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Intanto grazie delle minuziosa risposta  :eheh:
Secondo te i piani pensionistici forniti dalle banche possono considerarsi migliori dei fondi di categoria?Per esempio in banca mi hanno detto che avrei delle detrazioni a fine anno in base a quanto versato, con quelli collettivi  é previsto qualcosa di simile? 
 
E il TFR già maturato e custodito in azienda, finirebbe nel fondo o me lo liquidano a fine rapporto? 

Ci sono dei fondi che hanno come opzione anche il versamento allo stesso del pregresso depositato in azienda, dipende però da alcuni fattori (es. se la tua azienda ha più di un tot di dipendenti il TFR lasciato presso di lei è gestito dalla:Inps e non è quindo possibile trasferirlo ad un fondo) per cui devi chiedere se, eventualmente, nel tuo caso è possibile.

I fondi sono grossomodo tutti uguali, quello che cambia è come usano i tuoi soldi. Se proprio dovessi io andrei con quello che mi garantisce poi sicurezza di non perdere i miei soldi (almeno il capitale...) ma io sono io e ti magari sei diverso ;)

In generale credo sia preferibile favorire fondi con tanti iscritti (il fon.te è io fondo previsto dal CCNL del terziario per cui ha un buon bacino d'utenza) o proposto da banche o assicurazioni di grandi dimensioni (es. evita la banca territoriale e vai su banche più di respiro nazionale).

Questo perché finché versi al fondo non c'è problema, ma quando tu e quelli come te andranno in pensione il fondo dove scucire un bel gruzzolo ogni mese e quindi più iscritti ha più soldi ha disponibli poi da distribuire a chi ne ha diritto (al netto degli investimenti che ha fatto coi soldi degli scritti,).

C'è cmq fa dire che di fondi ce ne sono davvero tanti e proposti da tanti soggetti diversi, fare una classifica è realmente impossibile. Volendo, come detto, puoi sempre cambiare fondo se vedi che le cose non vanno come ti aspettavi.

Io cmq i miei soldi lo ho lasciati in azienda perché preferisco decidete io come eventualmente investirli piuttosto che fidarmi di altri,a come detto dipende dalla propensione al rischio di ciascuno (,la mia è prossima allo zero).

#5
Otacu

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Oltre all'ottimo intervento di Fizziu consiglio di guardare direttamente questo link

 

https://www.covip.it/?cat=317

 

Il COVIP è la Commisione di Vigilanza su Fondi Pensione e fa un ottimo (e raro) lavoro di monitoraggio e trasparenza sul settore.

 

Tieni particolarmente in conto nella scelta le commissioni di gestione. Banche e Assicurazioni sono ovviamente aziende e devono avere un (giusto) ritorno economico per cui solitamente i costi di gestione sono superiori a quelli dei fondi di categoria.

 

Sul lungo periodo differenze anche piccole di costi gestioni possono dare grosse differenze nel risultato finale!!!

 

 

 

Le detrazioni fiscali (anzi per essere precisi non detrazioni ma deduzioni) le hanno TUTTI i fondi pensione: aperti o chiusi (di categoria)

 

Per versare ad un fondo hai varie opzioni 

 

FONDO DI CATEGORIA (CHIUSO)

versamento in busta paga del lavoratore (facoltativo)

+ versamento in busta paga del datore di lavoro (dovuto solo se si versa il precedente)

+ TFR (obbligatorio)

+ bonifici (facoltativo)

 

 

FONDO APERTO (banche e assicurazioni)

solo bonifici (facoltativi)

 

 

 

 

 

Ti faccio un esempio con busta paga 2000€ lordi (ai fini previdenziali)

SE la percentuale fosse 1% del lavoratore e 1% che mette l'azienda avresti

 

20€ che versi tu

20€ versa l'azienda

40€ totali

 

Di quei 20€ che versi però hai una deduzione fiscale (ovvero paghi meno tasse in base alla tua aliquota marginale irpef)

Nel caso di sopra dovresti avere un reddito annuo tra i 15k e 28k per cui la tua aliquota sarebbe il 27%

Su 20€ che versi quindi hai uno sconto di 5,4€

 

In pratica il tuo "costo netto in busta" per ottenere 40€ sul fondo è di 14,6€

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Inoltre (se puoi) il TFR è fiscalmente  meglio versarlo ad un fondo piuttosto che lasciarlo in azienda. (ma rientrano qui anche valutazioni di natura psicologica sulla percezione del rischio)

 

Non solo il rendimento atteso sul lungo periodo è migliore (o almeno salvo crack finanziari apocalittici) rispetto alla rivalutazione annua in azienda ma la tassazione è estremamente più favorevole.

 

Ad esempio

100€ di TFR al fondo al momento di andare in pensione ti verranno tassati al 15% max che scende fino al 9% min per ogni anno oltre al 15esimo di iscrizione

 

100€ di TFR in azienda invece ti vengono tassati al 23% MIN che sale in base all'aliquota media IRPEF degli ultimi 5 anni di lavoro

 

 

non tutti però possono versare il 100% del TFR al fondo i dipendenti pubblici hanno di solito delle limitazioni 



#6
Ovino81

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La differenza dei comparti la fa la percentuale destinata alla parte azionaria. Generalmente, si predilige il comparto più rischioso (e redditizio) all'inizio (almeno 15 anni alla pensione) per poi switchare a comparti più sicuri e meno rischiosi.

Comparto garantito
Il patrimonio è investito con lobiettivo di realizzare rendimenti comparabili al tasso di rivalutazione del TFR, mantenendo unesposizione in titoli azionari inferiore al 20%. Il comparto prevede una garanzia di restituzione del capitale a scadenza della durata quinquennale delle convenzioni, nonché la garanzia della restituzione del capitale rivalutato in base allinflazione dellarea Euro maturatasi durante la validità delle predette convenzioni, al verificarsi dei seguenti eventi: morte, invalidità permanente, pensionamento, inoccupazione per un periodo superiore ai 48 mesi, trasferimento a seguito di perdita dei requisiti di partecipazione al Fondo ai sensi dellart. 14, comma 2, del D.Lgs. 252/05.

Comparto bilanciato
Il patrimonio è investito per l80% in obbligazioni e per il 20% in azioni. La finalità è di ottenere una moderata rivalutazione del capitale investito su un orizzonte temporale medio (oltre 5 anni).

Comparto crescita
Il patrimonio è investito per il 65% in obbligazioni e per il 35% in azioni. La finalità è di ottenere una media rivalutazione del capitale investito su un orizzonte temporale medio/lungo (oltre 10 anni). Grado di rischio: medio-alto

Comparto dinamico
Il patrimonio è investito per il 40% in obbligazioni e per il 60% in azioni. La finalità è di ottenere una significativa rivalutazione del capitale investito su un orizzonte temporale lungo (oltre 15 anni).
Grado di rischio: alto.


Se 95 è il tuo anno di nascita, IO andrei diretto di dinamico.

#7
dade90

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riuppo il topic perchè sono in una situazione simile ad Odissea ad inizio topic: sto cominciando ad avere il pallino di investire un po' di soldi in investimenti vari. visto il periodo penso che sia assolutamente necessario fare qualcosa riguardo la propria situazione finanziara, che visti i tempi buoi in arrivo bisogna cominciare a rischiare e mettere un po di fieno in cascina.

 

per ora sto pensando a un fondo aperto, mi son informato sui vari aspetti che un fondo di pensione ha di default (durata fino all'arrivo alla pensione, possibilità di prelevare una percentuale dopo tot anni, solo per vari casi come comprar casa o spese mediche, deducibilità entro i 5000 e qualcosa euro ecc.) e penso di aver capito un po' come funziona

 

la questione è dove aprirlo questo fondo pensione. di fondi aperti ci sono mille milla da centinaia di enti, a parte la questione del life cycle su costi, spese di gestione e percentuali di rendimento si trova poco in giro, faccio fatica a fare dei confronti. non c'è un segugio.it che ti mette a confronto i fondi pensioni? :asd:



#8
Ovino81

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riuppo il topic perchè sono in una situazione simile ad Odissea ad inizio topic: sto cominciando ad avere il pallino di investire un po' di soldi in investimenti vari. visto il periodo penso che sia assolutamente necessario fare qualcosa riguardo la propria situazione finanziara, che visti i tempi buoi in arrivo bisogna cominciare a rischiare e mettere un po di fieno in cascina.
 
per ora sto pensando a un fondo aperto, mi son informato sui vari aspetti che un fondo di pensione ha di default (durata fino all'arrivo alla pensione, possibilità di prelevare una percentuale dopo tot anni, solo per vari casi come comprar casa o spese mediche, deducibilità entro i 5000 e qualcosa euro ecc.) e penso di aver capito un po' come funziona
 
la questione è dove aprirlo questo fondo pensione. di fondi aperti ci sono mille milla da centinaia di enti, a parte la questione del life cycle su costi, spese di gestione e percentuali di rendimento si trova poco in giro, faccio fatica a fare dei confronti. non c'è un segugio.it che ti mette a confronto i fondi pensioni? :asd:

ma hai P.Iva? Se no è più conveniente il fondo di categoria.

#9
dade90

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ma hai P.Iva? Se no è più conveniente il fondo di categoria.

no sono dipendente.

 

avrei il cometa nel mio caso, però per la sua poca elasticità, esser difficile e macchinoso ottenere un anticipo e altro per ora lo stavo scartando



#10
Ovino81

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no sono dipendente.
 
avrei il cometa nel mio caso, però per la sua poca elasticità, esser difficile e macchinoso ottenere un anticipo e altro per ora lo stavo scartando

imho se aderisci al fondo pensione fallo con l'ottica di lasciarceli. Se prevedi ti possano servire opta per altri investimenti e quello al limite lo fai solo con il minimo+la percentuale del datore di lavoro se ti rientra.

Conviene anche se ti serve abbassare l'imponibile sotto i 25k.

I vantaggi del fondo pensione stanno nel risparmio fiscale e nel contributo del datore di lavoro; abbinando questi due ha senso, imho.

#11
matumba

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Ci sono un paio di domande che mi sono sempre fatto. Ipotizziamo che un domani io abbia una certa liquidità tipo 300k, potrei versarli come capitale tutto in una volta in un fondo pensione e poi, ai 65-68 quando sarà, usufruirne o è necessario il pagamento annuale delle polizze?
Ed inoltre, in caso di mia morte, il capitale sarà rimborsato ai miei eredi

#12
Otacu

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riuppo il topic perchè sono in una situazione simile ad Odissea ad inizio topic: sto cominciando ad avere il pallino di investire un po' di soldi in investimenti vari. visto il periodo penso che sia assolutamente necessario fare qualcosa riguardo la propria situazione finanziara, che visti i tempi buoi in arrivo bisogna cominciare a rischiare e mettere un po di fieno in cascina.

 

per ora sto pensando a un fondo aperto, mi son informato sui vari aspetti che un fondo di pensione ha di default (durata fino all'arrivo alla pensione, possibilità di prelevare una percentuale dopo tot anni, solo per vari casi come comprar casa o spese mediche, deducibilità entro i 5000 e qualcosa euro ecc.) e penso di aver capito un po' come funziona

 

la questione è dove aprirlo questo fondo pensione. di fondi aperti ci sono mille milla da centinaia di enti, a parte la questione del life cycle su costi, spese di gestione e percentuali di rendimento si trova poco in giro, faccio fatica a fare dei confronti. non c'è un segugio.it che ti mette a confronto i fondi pensioni? :asd:

ma perchè fondo aperto?

sei un lavoratore autonomo?

per un lavoratore dipendente non ha senso scegliere qualcosa che non sia un fondo chiuso di categoria

 

 

 

no sono dipendente.

 

avrei il cometa nel mio caso, però per la sua poca elasticità, esser difficile e macchinoso ottenere un anticipo e altro per ora lo stavo scartando

 

 

Le regole di anticipazione sono le stesse per fondo aperto e chiuso



#13
Otacu

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Ci sono un paio di domande che mi sono sempre fatto. Ipotizziamo che un domani io abbia una certa liquidità tipo 300k, potrei versarli come capitale tutto in una volta in un fondo pensione e poi, ai 65-68 quando sarà, usufruirne o è necessario il pagamento annuale delle polizze?
Ed inoltre, in caso di mia morte, il capitale sarà rimborsato ai miei eredi

Puoi versare tutto in una volta

 

ma a quel punto ti perdi il vantaggio fiscale annuo di deducibilità che è roba forte : la tua aliquota marginale irpef su 5164euro l'anno!

 

 

tipo se hai reddito tra i 15k e i 28k in pratica ti becchi il 27% di 5164€ all'anno. Da 28k a 55K diventa il 38%!

 

queste cifre ogni anno se scaglioni i versamenti.

Alla fine ci paghi il 15% (a scendere fino al 9% in base alla permanenza nel fondo) per cui guadagni pulito la differenza!

 

Se versi tutto in una volta perdi questo vantaggio. Oltretutto tutto in una volta di leghi al momento d'entrata sul mercato mentre versando negli anni fai investimenti scaglionati che finanziaramente è sempre saggio.

(è uno dei principi dei piani di accumulo)



#14
dade90

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ma perchè fondo aperto?

sei un lavoratore autonomo?

per un lavoratore dipendente non ha senso scegliere qualcosa che non sia un fondo chiuso di categoria

 

ma perchè il fondo di categoria è di default migliore in un fondo aperto a caso?

 

e domanda, se io cambio contratto posso trasferire i soldi finora accumulati nel nuovo fondo che avrò oppure rimane li quel che ho messo finora?



#15
Otacu

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ma perchè il fondo di categoria è di default migliore in un fondo aperto a caso?

 

e domanda, se io cambio contratto posso trasferire i soldi finora accumulati nel nuovo fondo che avrò oppure rimane li quel che ho messo finora?

Perchè i costi di gestione sono minori (e mangiano rendimento) di quelli di un fondo aperto

 

Inoltre hai la quota del datore di lavoro che si aggiunge al tuo versamento. E' una percentuale definita dal tuo ccln

 

Non parlavamo di Fonte? per cui dovresti avere il ccln del terziario e commercio... ovvero il tuo datore di lavoro versa mensilmente l'1,55% calcolato sul tuo reddito lordo.

Sossoldi






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