Merito di un gioco emblematico del videogioco di oggi: nessuna meccanica nuova/stimolante/accattivante, comparto tecnico curatissimo, molto gradevole a vedersi oltre al fatto che è un gioco (apparentemente) unico nel suo genere. In verità l'unicità del gioco sta' solo dell'ambientazione, non esistono altri giochi AAA dove si ammazzano dinosauri per livellare. La sua totale tipicità invece sta' nell'essenza del gioco: si va' in giro ad ammazzare nemici e si livella, le meccaniche essenziali sono action come ce ne sono (e ce ne sono state) a decine e la struttura è una progressione nella forza e negli armamenti. Non ce l'ho con Monster Hunter, nè con Capcom ma con l'involuzione dell'industria degli ultimi 15 anni. I giochi di oggi nella loro essenza più fondamentale (meccaniche di gioco) sono giochi vecchi. Ma questo piattume funziona perché il videogioco è diventato fenomeno di costume, passatempo come può essere fumare delle sigarette, fare una passeggiata, azione comune ed abitudinaria come può essere mangiare, sfogliare la bacheca di un social. Se qualcuno pensa che non l'ho giocato dico che invece l'ho comprato e dopo aver giocato una decina d'ore l'ho assolutamente accantonato. Non ce l'ho con Monster hunter ma con l'intero mercato. Ultimamente gioco soltanto ai moba, secondo la migliore evoluzione e forse una delle pochissime di rilievo degli ultimi 10 anni. La mia non è una teorizzazione aprioristica ma la spiegazione che mi sono dato al fatto che i giochi (single player) ormai da un po' di tempo non mi danno motivo di giocarli. Non mi emozionano, intrattengono, appassionano. Ho provato tantissimi giochi, le uniche eccezioni sono state BOTW e RDR2. Questi 2 giochi sono state le uniche 2 esperienze che mi hanno coinvolto tantissimo e per molto tempo, oltre a Dota2 che è l'unico gioco a cui gioco costantemente e per tantissimo tempo (e prova del fatto che ho ancora molta passione in qualcosa che descriverei forse come intrattenimento videoludico). La mia non è una critica verso nessuno soltanto l'esternazione di alcune riflessioni che faccio da qualche tempo e delle spiegazioni che mi sono dato. Non sono un giocatore occasionale, sono un appassionato (anche in questo periodo di ripudio verso quasi tt l'industria), credo che non si tratti di cambiamenti personali che modificano i gusti, credo sia lampante il fatto che giochiamo alle stesse cose da anni. Ma è chiarissimo anche il fatto che i videogiochi oggi siano un mercato che funziona come non mai e credo quindi che le cose continueranno così, anzi (d)evolveranno ancora. Parlo di devoluzione non perchè critico il fenomeno da un punto di vista culturale, lo critico dal punto di vista del coinvolgimento molto minore che da a me. Penso però che non siano cambiati i miei gusti perché credo di capire e conoscere abbastanza i videogiochi da riuscire a vedere se tra un gioco ed un altro cambia soltanto l'ambientazione....sotto sotto mi sento tradito dall'industria, trovo vomitevole il fatto che propinino le stesse cose dopo anni e per anni, ma del resto riesco anche a capirli. Per me i videogiochi non sono un fatto di costume, non sono un'azione che entra nella routine del quotidiano per abitudine, sono sempre stati una scintilla, un fuoco che in passato trovavo quasi in ogni gioco e che ora trovo a dir poco molto raramente. Vi state chiedendo cosa centrate voi che leggete queste righe con la mia visione dei videogiochi? Cioè, intendo dire che so che il 99% di chi ha letto starà pensando che invece le miei sono idee molto personali(parafrasi di cazzate) e che non trovano riscontro in questo meraviglioso panorama di giochi spettacolari. E che quindi potevo tenere per me questo pensiero del tutto personale ed irrilevante (sempre parafrasi di stronzate). Penso lo stesso io quando leggo commenti entusiasti su giochi che non sono roba che entusiasma. Ma ho scritto pensando che magari possa esserci qualcuno che la vede più o meno così e che si sia dato spiegazioni simili. Non volevo guastare la festa ad un commento celebrativo di un gioco che ha forse intrattenuto molti. Appassionato? Coglievo l'occasione per lanciare una pietra nello stagno che tutto sommato vorrei solo fosse più movimentato, molto di più. Non ripudio lo stagno, nonostante la mia visione negativa. Ora, siccome sono un drogato:), torno a giocare ad un titolo indie su steam, venduto a 20 euro, uscito nel 2016 che è la riproduzione (non l'evoluzione) del Blizz ball (che 16 anni fa era soltanto il sottogioco di un, ancora bellissimo, Grpg, l'ultimo bellissimo da questo mio punto di vista) e che era a sua volta la mera riproposizione dei giochini di Capitain Tsubasa di qualche anno prima (ma era solo un sottogioco nel Gdr dell'epoca). In tutto questo aggiungo che negli ultimi 15 anni i videogiochi hanno anche raccontato storie meravigliose.....ma ragazzi, servono anche idee di gameplay, servono come il pane per quanto mi riguarda. Vorrei tanto fosse questa la direzione futura ma credo fermamente non lo sarà
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