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Migranti in europa e nel mondo.


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Questa discussione ha avuto 129 risposte

#31
dende

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  • Fatevi un esame della bilirubina.

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Ne hai di coraggio ad aprire un topic del genere qui. :asd:
Ma sì, a me va bene un flusso in cui chiunque abbia voglia di lavorare vada per scelta in altre nazioni con in mente questo obiettivo, solo che tra pensare di trovare un lavoro eccellente e ottenerlo ce ne passa, inoltre se vero che generalmente l'istruzione del migrante è superiore a quella richiesta dal lavoro ottenuto, forse non è arrivato perché conscio del lavoro da ricoprire, può essere sia venuto con la "speranza in mano", un poco sciocco, ma capisco che si fa di tutto per andare avanti, bisognerebbe e sarebbe interessante sapere quanto il titolo di studio è superiore al titolo richiesto per lavorare, per dire, per fare il pizzaiolo basta la scuola dell'obbligo, ma neanche, immagino sia la stessa cosa con lavori come il food delivery, il tassista, lavorare nell'agricoltura e altri lavori umili e onesti ma che non richiedono qualifiche esigenti e spiegherebbero il grande quantitativo di ore svolto, una paga bassa ha bisogno di molte ore per avere un guadagno, ovviamente il tutto è da intendersi in situazioni in cui lavori del genere non sono un ripiego in attesa di ricevere un lavoro adatto al titolo di studio, ma la fonte principale per il resto della proprio vita. Per deduzione e un pochino di esperienza (eh la vita da strada oheh) chiunque con un certo tipo di qualifiche cerca in anticipo il lavoro più adatto al proprio titolo di studio, se risulta ostico se non proprio impossibile trovarlo nel proprio territorio, si guarda fuori il confine e tra le varie offerte di lavoro si fa domanda, ora, capisco che non sempre può andare come sperato, ma in tutto il globo se una persona è volenterosa e ha voglia di esprimere nel lavoro il proprio percorso di studi, ce la si fa, per questo dico che coloro nel caso trovassero un lavoro a vita di carattere inferiore al proprio titolo di studio è emigrato con la speranza in mano, perché in ogni caso trovare un lavoro umile stando in un paese con la moneta forte e con istituzioni migliori è preferibile a farlo nel proprio territorio vivendo in ambienti disagiati, essenzialmente è quest'ultimo che la maggiore parte delle persone si riferisce per "migrante economico", cercare di guadagnare di più a prescindere che io possa o non possa trovare un lavoro adatto alle mie capacità all'interno del mio paese. Avviso che questo discorso l'ho fatto con in mente una pluralità di etnie e popoli di diversa nazionalità compreso l'italiano che in base al contesto fa il kebbabaro in UK o l'elettricista in Germania :pff: , quindi non venitemi a dire che faccio un discorso da sobianchisonegri che sbotto :gad2:
Comunque, per quanto riguardo la clandestinità mi trovo sempre contrario, per un motivo semplice, non si sa con totale certezza perché partono, sisi i soldi, certo, ma non sai come vogliono fare questi soldi, non si conosce la storia che quella persona ha dietro le spalle, non sai se mente sull'età, sul titolo, sui disagi avuti in patria, potrebbe essere tutto fabbricato e questo perché non c'è niente di ufficiale nelle modalità di arrivo, si corrono dei rischi, c'è chi lo vuole correre per umanità e c'è chi come me non vuole, è un difetto mio, quindi per riflesso respingo il presunto diritto che tutti, senza eccezioni, debbano entrare e rimanere.

#32
LoSvizzeroVolante

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A me van bene tutti, girando per fornitori ne incontro a bizzeffe in fabbrica, sono generalmente ben voluti perché lavorano molto e si lamentano poco. Parliamo di africani ma anche indiani e slavi. Per mia esperienza ho lavorato moltissimo con indiani (sia adesso, sia quando facevo il cameriere) e mi sono sempre trovato bene, sono educati e grandi lavoratori.

A me dà fastidio quando grandi gruppi di persone bivaccano in un parchetto o in una piazza (come accade davanti alla stazione di Monza) perché aumentano il degrado dell'area urbana (come i campi rom).

Discorso diverso coi rifugiati con cui ho avuto esperienze nel settore ristorazione. Un gruppo di persone veniva ospitato a Monza in una struttura di accoglienza (un hotel, un bel posto, Cantalupo se non erro), in questo caso l'esperienza è stata tutt'altro che positiva, come raccontatomi anche da molti colleghi. Atteggiamenti arroganti, tutto dovuto, i camerieri come me (parliamo di ragazzi di 18-20anni,lavoravamo mentre andavamo a scuola) trattati come pezze da piedi, insultati se non rispondevano subito. Insomma una grande maleducazione.

#33
Alfo'

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Il mondo è libero , ognuno dovrebbe essere libero di andare dove vuole, fanculo tutte ste menate economiche.
Meno idealmente stiamo pagando secoli di colonialismo e sfruttamento e mala gestione che dovremmo solo vergognarci come essere umani.

#34
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Se poi andassi a vederti un po di dati, non bubbole, scopriresti che il saldo tra i diversi contributi versati dagli immigrati in Italia rispetto a quanto ricevono invece dai fondi pubblici evidenzia una somma di circa 2 MILIARDI favorevole allerario. Che in italiano vuol dire non solo che lavorano, ma anzi che ci pagano pensioni e servizi più di quanto non ne usufruiscano.
Scopriresti che i tassi di attività lavorativa 15-65 anni di uomini e donne migranti siano equiparabili se non più alti di quelli italiani (ma come, non venivano per rubbbare?), scopriresti che il tasso di sovraistruzione rispetto al lavoro svolto nella popolazione migrante è di gran lunga superiore rispetto alla posizione ricoperta (te la faccio semplice, svolgono lavori per i quali la LORO qualifica è superiore) nonostante vengano anche retribuiti in maniera inferiore a parità di mansione, scopriresti che delinquono quanto gli italiani a parità di popolazione omogenea per classe di età e sociale, ovvero che sono criminogeni quanto gli autoctoni.

Fonti le serie Istat, Inail, ministero della giustizia e dossier statistici

Ma parlare dei dati è noioso, lo so..meglio buttarla sull'esempio della strada, come se un gruppo di persone che cazzeggia bevendo birre potesse essere esplicativo di un intera popolazione. (Cosa dovrei dire allora delle merdäcce italianissime che hanno occupato lo stabile sotto casa mia con un loro fantastico circolo culturale e non fanno altro che bere, spaccarsi tavoli in testa e urlare ogni fine settimana? Niente, dato che non fanno stima)

 

ma perchè spostare l'attenzione sugli immigrati REGOLARI? non mi pare proprio siano loro il problema al centro della questione. 

 

Dacci qualche dato sui quasi 500.000 IRREGOLARI sul territorio nazionale(fonte ISMU), anche loro hanno il saldo positivo?  sono sovraistruiti anche loro?

 

Sono d'accordo che l'empatia ci debba sempre essere, ma bisogna mettere in campo delle soluzioni concrete che non facciano più scappare la gente dalla propria terra. 

 



#35
Ovino81

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Ma te leggi o fai finta?


Non vado in quel paese a fare il parassita, ma vado a spendere soldi, pagare le tasse, assumere gente del posto...stessa cosa

Eh perché invece qui vengono a fare la bella vita in albergo signora mia, 35 euro al giorno gli danno, vitto, alloggio e aifone, l'ho visto in tv. :sisi:

#36
Fail Father

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Il mondo è libero , ognuno dovrebbe essere libero di andare dove vuole, fanculo tutte ste menate economiche.
Meno idealmente stiamo pagando secoli di colonialismo e sfruttamento e mala gestione che dovremmo solo vergognarci come essere umani.


Perfettamente d accordo. Dal mio punto di vista i confini nazionali non possono vietare alle persone la libera circolazione. Ma non ne faccio una questione italiana, è proprio la presunzione di possesso di un pezzo di mondo che mi infastidisce. Per me prendere un ipotetico pennarello tracciare sulla carta geografica un confine e dire questo è mio e decido di farne quello che voglio è tutto da chiarire se è lecito. In pratica io ho la fortuna di nascere in un angolo di mondo che gode di clima temperato acqua dolce e ogni ben di dio, tu per sfiga nasci in un pezzo di terra dimenticato da dio dove hai caldo a 50 gradi tutto l anno l acqua è scarsa e sporca fai una vita da schifo, ti accorgi che dove sto io è molto meglio ma se provi ad avvicinarti io ho la presunzione di dire no qui è mio tu devi crepare male. Secondo quale logica e giustizia deve essere cosi? È giusto mantenere la propria cultura,identita nazionale e la propria storia ma i diritti dell uomo devono essere rispettati. Poter sperare di migliorare la propria esistenza è un diritto di tutti e nessuno può salire su un gradino e pensare di avere ragione a negarlo a qualcuno.

#37
Merlo

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Eh perché invece qui vengono a fare la bella vita in albergo signora mia, 35 euro al giorno gli danno, vitto, alloggio e aifone, l'ho visto in tv. :sisi:

Parlare con te è impossibile 

 

 

Io ho mai detto quello? Ho detto che non sono utli alla società visto che quasi tutti sanno fare poco nulla, non sono civilizzati  e non vogliono integrarsi 

 

Se quelli che sbarcano vengono qua, pagano le tasse, lavorano, comprano attività e beni qui ben vengano 


Modificata da Merlo, 30 June 2019 - 11:44 AM.


#38
Otacu

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L'immigrazione è "necessaria". I dati economici e demografici ce lo dicono e ce lo ribadiscono ogni volta specialmente se guardati nel lungo periodo.

Avete presente come sarà conformata la piramide demografica italiana nel 2050? (io conto di esserci ancora per quella data)

 

Per cui gli immigrati sono interesse dell'Italia e degli italiani. Senza fare panegirici su etica, umanità, storie di colonialismo : è un discorso di pura convenienza economica

 

 

 

Se però legittimamente una nazione preferisce isolarsi "etnicamente" può benissimo farlo. Sono decisioni che implicano un tradeoff

 

Possiamo prendere ad esempio il Giappone che da decenni persegue una politica di controllo strettissimo sull'immigrazione. L'incidenza della popolazione straniera è appena l'1,6%

questa scelta perfettamente legittima però la "paghi" nel senso che devi strutturare la tua società in un certo modo ovvero i giapponesi devono studiare tantissimo, devono lavorare tantissimo, devono lavorare a LUNGO andando concretamente in pensione alla soglia dei 70 e prendendo pensioni misere (qui sarebbero tipo pensione sociale).

 

 

 

La libertà di scelta c'è.



#39
Ovino81

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Parlare con te è impossibile 
 
 
Io ho mai detto quello? Ho detto che non sono utli alla società visto che quasi tutti sanno fare poco nulla, non sono civilizzati  e non vogliono integrarsi 
 
Se quelli che sbarcano vengono qua, pagano le tasse, lavorano, comprano attività e beni qui ben vengano 

È impossibile parlare con me se parti con preconcetti sentiti in tv da propaganda becera. Curioso poi che la stessa propaganda 20 anni fa gridava "vengono in italia a rubarci il lavoro".

Vuoi parlare con me? partiamo dai dati:

2,4 milioni di occupati immigrati in Italia nel 2016 hanno prodotto 130 miliardi di valore aggiunto (8,9% del Pil, il prodotto interno lordo). 130 miliardi significa che, se fossero uno stato a sè, sarebbero la 17a economia europea. Si lascerebbero alle spalle Ungheria, Slovacchia e Croazia. È quanto emerge dalla settima edizione del Rapporto annuale sulleconomia dellimmigrazione La dimensione internazionale delle migrazioni, a cura della Fondazione Leone Moressa, presentato oggi alla Farnesina.

La spinta delle imprese condotte da immigrati
Un contributo importante è arrivato dalle imprese condotte da immigrati, che continuano a crescere e a produrre valore aggiunto. Negli ultimi cinque anni, infatti, mentre le imprese italiane sono diminuite del 2,7%, quelle straniere hanno registrato un +25,8% raggiungendo quota 570 mila (9,4% sul totale) e producendo 102 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 6,9% della ricchezza complessiva. In forte crescita gli imprenditori del Bangladesh, anche se il primato per gli imprenditori stranieri è del Marocco (11%) e della Cina (10%).

Il contributo alla sostenibilità del sistema previdenziale
Il contributo è stato anche sul piano della sostenibilità del sistema previdenziale. I lavoratori immigrati versano 11,5 miliardi di contributi e garantiscono un saldo positivo per le casse Inps. LItalia è sempre più anziana. Siamo a sette nascite contro 11 morti ogni mille abitanti. Senza trascurare il fatto che gli immigrati garantiscono forza lavoro indispensabile in molti settori.

Italiani e stranieri fanno lavori diversi
Non è unoccupazione in concorrenza con quella italiana - sottolinea il report - ma unoccupazione complementare. Italiani e stranieri fanno lavori diversi: tra gli immigrati, solo l'11% è laureato, mentre tra i giovani italiani questa quota raggiunge il 31%. Anche per questo alcune professioni sono a conduzione prevalentemente straniera: il 74% dei lavoratori domestici è straniero, così come oltre il 56% delle badanti ed il 52% dei venditori ambulanti.

Oltre cinque miliardi le rimesse
In Italia limmigrazione è cresciuta negli ultimi venticinque anni: nel 1991 era inferiore all1% della popolazione, mentre nel 2016 gli immigrati regolari in Italia sono 5 milioni, 28 volte di più rispetto ai migranti accolti nei centri di accoglienza (176 mila). Le nazionalità più numerose sono Romania, Albania e Marocco. Immigrati che attraverso le rimesse inviate in patria (5,1 miliardi - 0,30% del Pil), generano un flusso economico più consistente degli aiuti pubblici allo sviluppo investiti dallItalia nel 2016 (2,9 miliardi - 0,17% del Pil) e si «aiutano a casa loro».

#40
Ovino81

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.

OT

sei stato all'evento di liberioltre?

#41
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È impossibile parlare con me se parti con preconcetti sentiti in tv da propaganda becera. Curioso poi che la stessa propaganda 20 anni fa gridava "vengono in italia a rubarci il lavoro".

Vuoi parlare con me? partiamo dai dati:

2,4 milioni di occupati immigrati in Italia nel 2016 hanno prodotto 130 miliardi di valore aggiunto (8,9% del Pil, il prodotto interno lordo). 130 miliardi significa che, se fossero uno stato a sè, sarebbero la 17a economia europea. Si lascerebbero alle spalle Ungheria, Slovacchia e Croazia. È quanto emerge dalla settima edizione del Rapporto annuale sulleconomia dellimmigrazione La dimensione internazionale delle migrazioni, a cura della Fondazione Leone Moressa, presentato oggi alla Farnesina.

La spinta delle imprese condotte da immigrati
Un contributo importante è arrivato dalle imprese condotte da immigrati, che continuano a crescere e a produrre valore aggiunto. Negli ultimi cinque anni, infatti, mentre le imprese italiane sono diminuite del 2,7%, quelle straniere hanno registrato un +25,8% raggiungendo quota 570 mila (9,4% sul totale) e producendo 102 miliardi di euro di valore aggiunto, pari al 6,9% della ricchezza complessiva. In forte crescita gli imprenditori del Bangladesh, anche se il primato per gli imprenditori stranieri è del Marocco (11%) e della Cina (10%).

Il contributo alla sostenibilità del sistema previdenziale
Il contributo è stato anche sul piano della sostenibilità del sistema previdenziale. I lavoratori immigrati versano 11,5 miliardi di contributi e garantiscono un saldo positivo per le casse Inps. LItalia è sempre più anziana. Siamo a sette nascite contro 11 morti ogni mille abitanti. Senza trascurare il fatto che gli immigrati garantiscono forza lavoro indispensabile in molti settori.

Italiani e stranieri fanno lavori diversi
Non è unoccupazione in concorrenza con quella italiana - sottolinea il report - ma unoccupazione complementare. Italiani e stranieri fanno lavori diversi: tra gli immigrati, solo l'11% è laureato, mentre tra i giovani italiani questa quota raggiunge il 31%. Anche per questo alcune professioni sono a conduzione prevalentemente straniera: il 74% dei lavoratori domestici è straniero, così come oltre il 56% delle badanti ed il 52% dei venditori ambulanti.

Oltre cinque miliardi le rimesse
In Italia limmigrazione è cresciuta negli ultimi venticinque anni: nel 1991 era inferiore all1% della popolazione, mentre nel 2016 gli immigrati regolari in Italia sono 5 milioni, 28 volte di più rispetto ai migranti accolti nei centri di accoglienza (176 mila). Le nazionalità più numerose sono Romania, Albania e Marocco. Immigrati che attraverso le rimesse inviate in patria (5,1 miliardi - 0,30% del Pil), generano un flusso economico più consistente degli aiuti pubblici allo sviluppo investiti dallItalia nel 2016 (2,9 miliardi - 0,17% del Pil) e si «aiutano a casa loro».

 

Un immigrato regolare è un lavoratore regolare...quindi versa tasse e contributi. 

Tutti questi dati che citi sono la normalità, non capisco dove ci sia da esaltarsi... 

L'Italiano che va all'estero fa lo stesso...e quindi?



#42
Ovino81

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Un immigrato regolare è un lavoratore regolare...quindi versa tasse e contributi. 
Tutti questi dati che citi sono la normalità, non capisco dove ci sia da esaltarsi... 
L'Italiano che va all'estero fa lo stesso...e quindi?

E quindi cosa? chi è che ne fa una differenza tra italiani che partono e stranieri che arrivano, io?

#43
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L'immigrazione è "necessaria". I dati economici e demografici ce lo dicono e ce lo ribadiscono ogni volta specialmente se guardati nel lungo periodo.

Avete presente come sarà conformata la piramide demografica italiana nel 2050? (io conto di esserci ancora per quella data)

 

 

A quale immigrazione necessaria ti riferisci?  cittadini europei istruiti? extraeuropei istruiti? non istruiti? vanno bene tutti?



#44
Ovino81

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A quale immigrazione necessaria ti riferisci?  cittadini europei istruiti? extraeuropei istruiti? non istruiti? vanno bene tutti?

forza lavoro extra ue di ogni estrazione culturale.

perché quando avrai 80 anni e ti piscerai addosso avrai bisogno della badante rumena che ti cambia il pannolone e del lavapiatti cingalese che ti pagherà la pensione.

almeno che non iniziamo a fare figli.

se non erro oggi abbiamo un 7 nascite per 11 morti.

la pura razza italica svanirà in fretta.

Modificata da Ovino81, 30 June 2019 - 01:33 PM.


#45
Otacu

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A quale immigrazione necessaria ti riferisci?  cittadini europei istruiti? extraeuropei istruiti? non istruiti? vanno bene tutti?

europei ed extraeuropei. Istruiti e non istruiti.

Sono tutte necessarie.

 

La prima distinzione tra europei o extraeuropei ha poca rilevanza. Dovrei fare preferenze in base alla provenienza di uno che viene dal Perù,  dalla Finlandia oppure dal Pakistan?

mi serve uno che faccia quel lavoro bene: la provenienza geografica non è importante.

 

Il livello di istruzione invece è importante. Certamente un livello medio di istruzione più elevato sarebbe preferibile ma servono anche persone per lavori umili.

Non mi serve un laureato in chimica che mi faccia da badante quando sarò un vecchio decrepito. Giusto qualche rudimento di medicina infermieristica ecco.

Al sud serve gente che raccolga pomodori sotto il sole. O che faccia lavoro in fabbrica. Per il magazziniere non serve la laurea. O per il cameriere.

Quindi sì vanno bene tutti.

 

D'altronde la domanda di immigrazione è correlata anche al livello economico e alla produttività media di un paese. L'Italia è un paese a scarsa produttività del lavoro e quindi l'immigrato serve poco istruito.

Se vogliamo attirare immigrazione più di qualità dovremmo prima migliorare il sistema economico che la richiede (ma la vedo difficile dato che al tempo stesso abbiamo un problema di emigrazione dall'Italia per questo motivo)

 

 

(sempre con la premessa SE vogliamo immigrazione perchè c'è anche il modello alternativo volendo)






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