Supplicherei alla gente dei social media non solo italiani ma chiunque non abiti a Parigi (che è già dire tantissima gente che non c'entra, considerando che ci vivono cosa........8 milioni di persone?) di finirla di mostrare preoccupazione per l'edificio/monumento.
Non è il caso, e non perché hanno raccolto tipo 600 milioni.
Ma siccome per la gente la richiesta gentile è vista come debolezza, non supplico, li svernicio direttamente quando mi capitano a tiro.
Ma perché è davvero da sempliciotti, è solo perché è l'argomento in auge in questi giorni, assieme al malriposto "dispiacere" per una Francia che sì sembra essere sempre sotto assedio e in battaglia costante da anni (facciamo 100 anni e non se ne parla più), ma non è quello che vedo io.
Io vedo una Francia totalmente diversa da com'è l'Italia, ancora ferma ai 7 regni e quindi il particolarismo e senza governo (anche averlo con macchie di corruzione come quello francese ed altri europei, ma che c'é, sarebbe un progresso), io vedo una Francia compatta ed unita che si interessa del fatto che debbano essere rappresentati dalla macchina politica, e scendono in strada perché non aspettano di non aver più niente da perdere.
Io vedo e sento una francia da invidiare, e avendo pure metà famiglia di quelle parti, sono parecchio più informato della media, ho notizie dal "campo".
Basta, gente.
Guardiamo solo alcuni disastri in italia, per i quali i milioni o non sono mai arrivati, o sono evaporati prima che si concretizzassero in qualcosa:
- I disastri, le migliaia di persone che hanno perso tutto, anche due volte, a causa delle due inondanzioni con conseguente città sommerse dal fango e i terremoti del 2016 nelle Marche. C'ero e l'intervento della protezione civile è stato talmente timido che è stata praticamente la gente ad adoperarsi, anzi no a farsi un mazzo cubico per poter ripartire, in qualche modo. Dopo anni nuovi danni ale fondamenta affiorano e alla gente viene chiesto di pagare cifre da panico, questo perché il comune, e quindi lo Stato che dovrebbe gestire tutto, ha tralasciato la manutenzione dei fiumi e degli affluenti per decenni, dopo che l'agricoltura manuale è diventata obsoleta. Una volta i contadini dovevano scavare manualmente i canali di irrigazione, ed indirettamente si evitavano esondazioni "disastrose".
- Il mega terremoto dell'Aquila del 2009, chiedete ancora oggi com'è vivere all'Aquila (siamo ancora lontani dal definirla una Aleppo di Italia, ma per come tutto il mondo sembra essere piombato sui terremotati in soccorso, sembra sia stato fatto il necessario per non insospettire l'opinione pubblica, la UE e i media, almeno fino a quando i microfoni e le telecamere si sono allontanati), e se le centinanai di progetti di riqualificazione sono andati tutti al proprio posto.
- ll mega terremoto dell'Irpinia nel 1980, vi sembrerà strano ma la gente sta ancora aspettando che arrivi lo stato a dare una mano a chi ha perso tutto.
- Il terremoto nella Valle del Belice, in sicilia, nel 1968, stessa faccenda e parte dei centri residenziali sono praticamente villaggi fantasma.
E senza tener conto delle vittime, causate talvolta da elementi su cui non era possibile fare prevenzione, ma altre volte a causa di abusi edilizi (Aquila) e negligenza ambientale (Marche).
Lo si capisce oramai, Notre Dame se la passerà talmente bene che presto rinascera, più forte e splendente di prima.
Non c'è bisogno di preoccuparsene, per niente.
Modificata da Basty, 20 April 2019 - 07:53 PM.