Vai al contenuto

Videogiochi e sistemi morali: le regole del coinvolgimento


  • Non puoi aprire una nuova discussione
  • Effettua l'accesso per rispondere
Questa discussione ha avuto 19 risposte

#1
The Newser

The Newser
  • EyeFicionados Supreme

  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • Gruppo: Newser Everyeye.it
  • Messaggi: : 189574
Videogiochi e sistemi morali: le regole del coinvolgimento
Attraverso diversi esempi di sistemi morali in ambito videoludico, proviamo a definire alcune regole d'oro del coinvolgimento emotivo dei giocatori...
..
Leggi l'articolo completo: Videogiochi e sistemi morali: le regole del coinvolgimento



#2
draconiscor

draconiscor
  • Normal Eye Fan

  • StellettaStelletta
  • Gruppo: Utente
  • Messaggi: : 290
Articolo affascinante. Andrebbe fatto leggere a tutti quelli che banalmente additano i videogiochi come un male della nostra società al pari di droghe o chissà che altro.

#3
Mrskellington

Mrskellington
  • Eye Terminator

  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • Gruppo: Everyeye.it User
  • Messaggi: : 8125
Oddio per me Mass effect è proprio un caso da manuale di come non gestire le scelte, vai a destra sei buono, a sinistra cattivo, se scegli subito che percorso seguire finisce che scegli sempre la stessa risposta, potresti pure non leggerle nemmeno. Citerei invece Shin megami tensei iv, che pone scelte assolutamente non ovvie tra legge e caos, dove entrambi hanno le loro buone ragioni e i loro rischi, rispolverando anche interrogativi morali filosofici notevoli. È stato l'unico gioco che mi abbia davvero fatto fermare qualche minuto a pensare sulla risposta da dare, non per le conseguenze sul gameplay ma proprio perché erano quesiti interessanti e non scontati

#4
Stein

Stein
  • tagomagoeye

  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • Gruppo: [Mod]Moderatore
  • Messaggi: : 61063

Concordo che la trovata di RDR2 è probabilmente la più riuscita in assoluto visto che "spinge" verso una direzione senza assolutamente forzare il giocatore a farlo. Il che dimostra ancora una volta l'assoluta eccellenza di questo ispiratissimo titolo.



#5
JJay

JJay
  • Super Eye Fan

  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • Gruppo: Everyeye.it Pro
  • Messaggi: : 1576
Io credo che troppo spesso le scelte morali poste al giocatore siano palesi nei loro intenti, preferisco di gran lunga un sistema meno trasparente , che non ti metta davanti insegne luminose indicanti i percorsi da prendere ed etichetta le tue scelte come se non fossimo capaci di intendere o di volere. Queste le ritengo offese all'intelligenza dei giocatori e pessime scelte di game design.

Non sono d'accordo sull'affermare che il giocatore non debba mai sentire di aver fatto la scelta sbagliata, o che queste scelte debbano essere sempre al servizio della costruzione del personaggio, anzi, credo che, come nella vita reale, bisogna assumersi dei rischi e pagarne le conseguenze; almeno in un titolo maturo dovrebbe essere così.

Poi dovremmo fare una distinzione tra titoli dove il personaggio lo crei da zero e quelli in cui ce nè uno già costruito con un background ben definito. A seconda dei casi l'interpretazione cambia nettamente.

Modificata da JJay, 23 January 2019 - 12:55 PM.


#6
Peppermint-XXL

Peppermint-XXL
  • Little Eye Fan

  • Stelletta
  • Gruppo: Everyeye.it User
  • Messaggi: : 67
Tempo fa si notavano progetti felici,oggi si notano progetti Lugubri

#7
Sasha Discalzo

Sasha Discalzo
  • Strong Eye Fan

  • StellettaStellettaStelletta
  • Gruppo: Everyeye.it User
  • Messaggi: : 828
Ale adoro quando ti scateni con questi articoli e dai voce a concetti davvero interessanti ! Inutile dirlo, ne aspettiamo altri!

#8
Rambo69

Rambo69
  • Little Eye Fan

  • Stelletta
  • Gruppo: Everyeye.it User
  • Messaggi: : 177
Ale tra questo articolo e la recensione di Resident Evil 2 ti sei veramente superato, poi leggerlo con la tua voce ha un'altro effetto, la tua è proprio una penna riconoscibile!

#9
Alessandro_Bruni

Alessandro_Bruni
  • Strong Eye Fan

  • StellettaStellettaStelletta
  • Gruppo: Collaboratore Everyeye
  • Messaggi: : 529
Grazie mille, ragazzi.

#10
Guest_Maestro TucidideeYe

Guest_Maestro TucidideeYe
  • Gruppo: Ospiti
Sempre ottimi gli speciali di everyeye!

#11
Eric Draven 93

Eric Draven 93
  • Strong Eye Fan

  • StellettaStellettaStelletta
  • Gruppo: Everyeye.it User
  • Messaggi: : 697
Ottimo articolo, complimenti! Per quanto riguarda i titoli citati, per me quello con il miglior sistema morale è TW3, dove non è mai chiaro l'allineamento morale delle scelte da compiere e dove le conseguenze spesse ti lasciano a bocca aperta. Di altri titoli non citati, menzionerei Vampyr (simile a TW3 su scelte e conseguenze) e Deus Ex (adoro le "battaglie verbali")

#12
WillSnake199X

WillSnake199X
  • The Man Who Sold The World

  • StellettaStellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • Gruppo: Everyeye.it Pro
  • Messaggi: : 6000
Le scelte morali sono molto belle se implementate bene nei videogiochi e non è per niente una cosa semplice.

#13
RuttMan

RuttMan
  • One Eye

  • StellettaStellettaStellettaStellettaStelletta
  • Gruppo: Utente
  • Messaggi: : 2789
Bell'articolo, è impressionante come Bruni riesca a far ridere anche parlando di cose serie. Purtroppo non mi vedo d'accordo col passaggio secondo cui il giocatore non debba mai sentire di aver effettuato la scelta sbagliata, più avanti spiegerò il perchè più nel dettaglio, ma per ora basti dire che nella realtà l'inseguire la propria morale senza compromessi ha quasi sempre un prezzo.
Comunque secondo uno dei migliori sistemi morale che abbia giocato in tempi relativamente recenti è quello di The Witcher 2, il 3 non lo prenderei troppo in considerazione in tal senso in quanto la maggior parte delle scelte che offre sono più scelte causa-effetto piuttosto prevedibili o si limitano al semplice salvare/lasciar morire o uccidere, l'unica scelta rilevante e ambigua dal punto di vista morale mi è sembrata quella relativa alle 3 megere e alla grande quercia, ma il resto delle scelte proposte nell'avventura non sono particolarmente rilevanti o ambigue dal punto di vista morale e restano per lo più chiaramente dicotomiche.
In The Witcher 2 invece è tutta un'altra storia, già dal capitolo 1 siamo chiamati a prendere una scelta morale ambigua che avrà anche enormi conseguenze sull'avventura, ovvero chi seguire tra Roche e Yorverth? Entrambi i sentieri sono basati su una moralità ambigua, nessuno dei 2 è "cattivo", ma nessuno dei 2 è neanche "buono", da li le scelte si susseguono in maniera sottile e vanno a tastare il confine tra real-politic e idealismo. In particolare ho apprezzato il fatto che nonostante io sia praticamente un "paladino del bene" in tutti gli rpg che gioco, The Witcher 2 è riuscito a farmi prendere scelte moralmente discutibili che sulla carta non avrei mai preso. Infatti nella maggior parte dei casi la dicotomia tra bene e male negli rpg è sempre ben definita, con la scelta di "risparmiare" il nemico che è sempre quella giusta, infatti anche nel caso questo si dovesse rivelare un poco di buono si è sempre in grado di rimediare arrivando a un lieto fine. Invece in The Witcher 2 mi sono ritrovato davanti a
Spoiler
Fatto sta che non mi sono mai ritrovato davanti scelte moralmente ambigue come quelle di The Witcher 2 e questo secondo me è un gran merito.

Altro gran gioco che ha in qualche modo messo in crisi il mio sistema di valori è stato Divinity 2 original Sin, ma non tanto per l'ambiguità delle scelte morali di per se, comunque piuttosto ambigue, quanto per il fatto che la scelta "buona" spesso è quella più penalizzante in termini di gioco. Infatti essendo un gioco privo di farm ed essendo l'esperienza accumulabile un numero finito, se si vuole raggiungere il livello massimo, cercare di evitare gli scontri risolvendoli diplomaticamente diventa controproducente, stesso discorso per alcune armi potenti ottenibili solo uccidendo dati personaggi.
Nella stragrande maggioranza degli altri Rpg la scelta "buona" da sempre una ricompensa equivalente o superiore a quella "malvagia", ma in Divinity OS2 è il contrario ed è questo quello che trovo affascinante riguardo alle scelte offerte da quel gioco in quanto trovo rispecchi più fedelmente la realtà. Ad esempio oltre che ai semplici guadagni in esperienza, oro ed armi si potrebbe citare anche la quest secondaria di Lohse
Spoiler
Ed è proprio il fatto che la scelta più "giusta" sia anche quella che comporta i maggiori sacrifici la cosa che più mi è piaciuta a livello morale.

Invece, nonostante la loro qualità generale, un esempio emblematico di come non dovrebbero essere le scelte morali sono i giochi Bioware, essi sono stati tra i primi che ho giocato che offrissero un sistema di scelte morali, ma erano tutte chiaramente dicotomiche come per forza di cose erano nel primo Kotor, che considero comunque un capolavoro. Infatti l'inserire nel gioco un indicatore di allineamento tra bene e male, è un'aspetto limitante nei confronti del giocatore. In Knights of the old repubblic il fatto che le scelte morali fossero divise chiaramente tra bene e male aveva anche un senso, essendo la lotta tra lato chiaro e lato oscuro il tema portante della saga di SW, ma ciò costringeva il giocatore a scegliere un allineamento e ad attenersi ad esso per tutta l'avventura a prescindere dalle circostanze, in quanto restare sul grigio costringeva a scelte schizofreniche (tanto era netta la linea di demarcazione tra bene e male) e non aveva semplicemente senso in termini di gameplay. Tuttavia nel capitolo successivo Obsidian ha dimostrato come in un sistema di scelte ben definito tra bene e male possa ancora esistere la morale ambigua e come non sempre la scelta più "buona" (inteso come il cercare sempre la soluzione diplomatica e il non uccidere) sia necessariamente la scelta più "giusta". Infatti uno dei temi centrali di Kotor 2 è proprio come i Jedi, che rappresentano il lato chiaro, ovvero la morale "buona", siano stati coloro che hanno trascinato la galassia nel caos e nella carneficina proprio a causa della loro rigida morale che gli ha impedito di fare "ciò che era necessario quando era necessario" portando alla caduta di Revan verso il lato oscuro. Ad Obsidian va quindi il merito di aver mostrato come non tutto ciò che appare buono (il lato chiaro e i Jedi) lo sia anche in un ottica olistica e come non tutto ciò che concerne il lato oscuro e i Sith sia necessariamente un male, cioè come la morale e il giusto e lo sbagliato non siano fermi e immobili, ma possano variare a seconda delle circostanze.
Tornando a Bioware per quanto riguarda Mass Effect esso offre allo stesso tempo scelte di una banalità disarmante, come il classico risparmia il tizio di turno, e scelte un più complesse e apprezzabili che chiedono al giocatore di prendere una posizione magari più filosofica o politica, più che strettamente morale. Infatti il giocatore è chiamato a prendere una posizione rispetto a temi importanti come ad esempio la legittimità del genocidio, la genofagia dei krogan o l'essenza della vita e delle IA, scelte che anche se magari non sono in grado di far vacillare la morale già definita del giocatore, senz'altro sono comunque in grado di far riflettere.
Un altro sistema, secondo me valido può essere invece quello di Dragon Age, in cui al posto di una barra di allineamento come negli altri giochi Bioware, abbiamo una barra per ciascun personaggio del party che rappresenta la nostra sintonia con tale personaggio. Questo è un sistema che lascia maggiore libertà al giocatore e lo pone di fronte al dilemma dell'inseguire la sua morale o del provare ad "arruffianarsi" personaggi dalla morale opposta, ma magari più carismatici o rilevanti ai fini del gameplay facendosi ivece contagiare dalla loro morale. Un sistema che era presente anche in Kotor e in parte minore in Mass Effect, ma sfruttato al massimo in DA: Origin.

Ad ogni modo alla fine i giochi che ti mettono davanti a importanti scelte morali o filosofiche sono i miei preferiti e infatti una delle cose che trovo che distingua il videogioco dagli altri media è proprio il fatto che spesso videogiocare non è solo la scoperta di un'avventura decisa da altri, ma anche un viaggio attraverso noi stessi. La dove i migliori libri o film si limitano a far riflettere il lettore e a fargli porre delle domande, il videogioco ha l'ulteriore effetto di far assumere al videogiocatore la responsabilità delle proprie scelte e azioni. Rendendolo non più un osservatore passivo, ma il diretto responsabile di ciò che avviene a schermo.

Modificata da RuttMan, 23 January 2019 - 03:22 PM.


#14
Sun895

Sun895
  • Super Eye Fan

  • StellettaStellettaStellettaStelletta
  • Gruppo: Utente
  • Messaggi: : 2395
Veramente uno splendido articolo.
Proprio Red Dead 2 mi fece accorgere di quanto la mia personale etica mi inpediva di affezionarmi al protagonista.
Specifico che non credo questo sia un difetto anzi, un indiscutibile pregio.
Nel primo red dead avevamo John che incarnava il padre dal passato oscuro che per amore della moglie e del figlio combatte per ottenere la redenzione in un sistema corrotto. Questo personaggio ler me è uno dei migliori mai creati e anche su red dead 2 è ststo rispettato.
Arthur come protagonista non mi ha mai convinto: le stragi che faceva con la sua banda per ottenere denaro lo rendevano malvagio in barba a qualsiasi sistema morale, lo ho apprezzato solo negli ultimi momenti, soprattutto nella parte con gli indiani.
Il lungo epilogo di Red Dead 2 per quanto mo riguarda rappresenta il vero capolavoro dell'opera, poichè mi ha fatto capire quanto ero coinvolto da un particolare personaggio.

#15
patrikmuse

patrikmuse
  • Little Eye Fan

  • Stelletta
  • Gruppo: Utente
  • Messaggi: : 44
Articolo tranquillotto eh...

Ale, pezzo straordinario, al solito.




Leggono questa discussione 0 utenti

0 utenti, 0 ospiti, 0 utenti anonimi

Logo