La questione delle ''scienze delle merendine'' esulava un po' da tutto ciò.
Personalmente, ritengo che l'opinione diffusa - almeno oggi come oggi - non si concentri tanto sull'idea che ''le materie letterarie sono superiori a quelle tecnico-scientifiche'': sono piuttosto i licei in sé (quindi quelle scuole in cui è la teoria a farla da padrona) ad essere considerati scuole di rango A rispetto ai tecnico-industriali, scuole di rango B.
Tant'è che, alle medie, i più bravi vengono indirizzati verso i licei (classico e scientifico in primis) e i più somari verso gli istituti tecnico-industriali. O almeno, così era dalle mia parti (Puglia).
Questo è ovviamente un retaggio del passato in cui l'élite intellettuale e politica proveniva dal liceo (classico, in particolare, ma non soltanto) e il frequentalo aveva importanti risvolti sociali (per l'individuo e per la famiglia) - anche perché spesso era legato a un effettivo miglioramento delle condizioni socio-economiche (ma oggi non è più così).
Gli anatemi che ogni due per tre vengono fatti al liceo classico sono spesso fuori luogo fuorvianti: quello che bisognerebbe fare imho è - da una parte - valorizzare al massimo i tecnico-scientifici (pareggiandoli sotto tutti i punti di vista ai licei - dalla qualità dell'insegnamento alle strutture) e dall'altro incentivare in generale gli studi universitari (abbiamo ancora fra i più bassi tassi di laureati rispetto alla pop. tot. fra i paesi sviluppati, se non erro), oltre che proporre una serie riforma dei programmi scolastici e l'alternanza scuola-lavoro almeno per gli ultimi tre anni di scuola.
Parallelamente, sia chiaro, bisognerebbe intervenire anche sul mondo del lavoro, altrimenti si forma personale per le aziende estere...
Madonna Faber-Castell sposami - giá lo avevo detto in un altro topic ma ci tengo a ribadirlo. Esattamente quello che intendevo (ma espresso meglio e ampliato).
Anche la mia percezione è sempre stata che alle medie i piú bravi venissero indirizzati verso il liceo, gli altri poverini andavano al tecnico.
Onestamente sul prestigio dei corsi di laurea invece non mi esprimo. Non so quali siano percepiti come 'i piú prestigiosi', ma di certo so quali sono percepiti come carta straccia (Dams, scienze della comunicazione, scienze dello spettacolo...).
Onestamente sia nel caso delle superiori sia delle università - posto che sia garantita la stessa serietá per tutte - dovrebbero avere lo stesso valore per l'opinione pubblica, ma temo sia un'utopia.