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Metallica vs Napster: storia di uno scontro che ha cambiato il mondo


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Questa discussione ha avuto 23 risposte

#16
*Leon*

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Napster pur avendo favorito la pirateria (anzi, forse proprio per questo) ha aperto le porte ad un nuovo modo di concepire la distribuzione musicale, e come si può vedere in questi anni, è andato tutto a vantaggio del consumatore. Ed anche i gruppi più piccoli se la passano meglio

Ma che dici? Io ci sto dentro in prima persona e fidati che non se la passano affatto meglio i gruppi più piccoli. Se ti fermavi a "del consumatore" avevi scritto una cosa sensata.

#17
Cydonian Ace

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Ma che dici? Io ci sto dentro in prima persona e fidati che non se la passano affatto meglio i gruppi più piccoli. Se ti fermavi a "del consumatore" avevi scritto una cosa sensata.

Per ora i vantaggi sono scarsi per loro, ma perlomeno possono distribuire la loro musica in modo più semplice grazie alle piattaforme online, ed utilizzare i social network per farsi conoscere più rapidamente. Rimane di sicuro il problema di mantenersi con la propria musica, per ora impraticabile



#18
UomoDiMare

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Ok, c'è la questione tecnologica dell'evoluzione dei supporti, ma come viene recepita dal mercato, e come influenza il comportamento dei consumatori? Dipende da come si muovono le parti in gioco. In questo caso la pirateria, non potendo essere efficacemente arginata, ha portato ad un crollo nei prezzi della musica. Questo crollo non ci sarebbe stato se, ad esempio, ciascuna major avesse avuto la sua piattaforma proprietaria e avesse potuto proteggere le sue IP dalla pirateria: in quest'ipotesi le piattaforme proprietarie avrebbero avuto l'esclusiva di alcuni contenuti ed avrebbero potuto farli pagare in modo molto più salato.

 

Su qualità e gratuità sono d'accordo con te, ma a differenza del passato c'è comunque un vantaggio: la possibilità di scegliere. E non è una cosa da poco.

La domanda e l'offerta non sono solo curve su un grafico, ma sono influenzate dal contesto reale. In questo caso, quanto detto sopra le ha modificate completamente

 

Guarda, ti ripeto che il crollo dei prezzi di cui parli io non lo vedo, non mi sembra che gli album (sia in formato digitale, che fisico su diversi supporti) te li regalino a prezzi stracciati a meno che di non incappare in qualche offerta.

 

La possibilità di scegliere c'è da sempre, o meglio, da quando esistono più supporti. La pirateria non ha avuto la minima influenza su questo, semmai ha influenzato le strategie di marketing e guadagno in modo negativo - solo e soltanto negativo - per il lavoro degli artisti che si sono ritrovati a dover reggere le difficoltà che hanno attraversato le case discografiche durante la transizione dal mercato fisico al digitale.



#19
UomoDiMare

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Per ora i vantaggi sono scarsi per loro, ma perlomeno possono distribuire la loro musica in modo più semplice grazie alle piattaforme online, ed utilizzare i social network per farsi conoscere più rapidamente. Rimane di sicuro il problema di mantenersi con la propria musica, per ora impraticabile

 

Per favore: se non si conosce, meglio evitare di parlare.

Tu stai mescolando confusamente dei discorsi che non hanno nulla a che fare gli uni con gli altri e li stai inglobando tutti nel macro-discorso "pirateria". Meglio fare un passo indietro e fermarsi prima di scadere nel delirio.



#20
Cydonian Ace

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Guarda, ti ripeto che il crollo dei prezzi di cui parli io non lo vedo, non mi sembra che gli album (sia in formato digitale, che fisico su diversi supporti) te li regalino a prezzi stracciati a meno che di non incappare in qualche offerta.

 

La possibilità di scegliere c'è da sempre, o meglio, da quando esistono più supporti. La pirateria non ha avuto la minima influenza su questo, semmai ha influenzato le strategie di marketing e guadagno in modo negativo - solo e soltanto negativo - per il lavoro degli artisti che si sono ritrovati a dover reggere le difficoltà che hanno attraversato le case discografiche durante la transizione dal mercato fisico al digitale.

Spotify, Apple Music e Youtube, quanto costa lì usufruire della musica? Poco se non nulla. Ma se al posto ci fossero piattaforme proprietarie delle major, con contenuti completamente esclusivi, quanto costerebbero gli abbonamenti? Molto di più. Ma oggi una roba del genere è impraticabile, perchè quello che vogliono gli utenti è pagare pochissimo per avere librerie omnicomprensive. E questo non sarebbe successo se le major fossero riuscite a mantenere le esclusive dei loro brani, scardinate dalla pirateria.

Poi di nuovo, sei libero di scegliere tra CD, vinile, download o streaming, con tutti i trade-off del caso, ma se vuoi averli gratuitamente, puoi. 

 

 

Per favore: se non si conosce, meglio evitare di parlare.

Tu stai mescolando confusamente dei discorsi che non hanno nulla a che fare gli uni con gli altri e li stai inglobando tutti nel macro-discorso "pirateria". Meglio fare un passo indietro e fermarsi prima di scadere nel delirio.

Sì su questo ho espanso il discorso sulla tecnologia in generale, è un po' OT. Ti chiedo comunque un po' più di rispetto e di essere meno saccente, sto discutendo in maniera civile e vorrei che facessi lo stesso

 

P.S. Posso chiederti per curiosità che rapporto hai con la musica? Ci lavori (nel caso, mi puoi precisare cosa fai?) oppure parli da ascoltatore/artista amatoriale?



#21
Guest_Rintarou OkabeeYe

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Grazie :D

Prego è un piacere :smile-16:

#22
UomoDiMare

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Spotify, Apple Music e Youtube, quanto costa lì usufruire della musica? Poco se non nulla. Ma se al posto ci fossero piattaforme proprietarie delle major, con contenuti completamente esclusivi, quanto costerebbero gli abbonamenti? Molto di più. Ma oggi una roba del genere è impraticabile, perchè quello che vogliono gli utenti è pagare pochissimo per avere librerie omnicomprensive. E questo non sarebbe successo se le major fossero riuscite a mantenere le esclusive dei loro brani, scardinate dalla pirateria.

Poi di nuovo, sei libero di scegliere tra CD, vinile, download o streaming, con tutti i trade-off del caso, ma se vuoi averli gratuitamente, puoi. 

 

Sì su questo ho espanso il discorso sulla tecnologia in generale, è un po' OT. Ti chiedo comunque un po' più di rispetto e di essere meno saccente, sto discutendo in maniera civile e vorrei che facessi lo stesso

 

P.S. Posso chiederti per curiosità che rapporto hai con la musica? Ci lavori (nel caso, mi puoi precisare cosa fai?) oppure parli da ascoltatore/artista amatoriale?

 

Sì ma Spotify, YouTube ed Apple Music non sono nati in seguito alla pirateria, quindi con il discorso di base che è appunto Napster e la pirateria c'entrano poco e niente. Sono piattaforme che sarebbero nate comunque con l'evoluzione della banda delle linee, come eredi spirituali delle stazioni radiofoniche. Vero è che lo streaming ha costituito un'arma contro la pirateria, ma non è stato creato dalle etichette in risposta alle copie pirata, è una cosa che nasce a prescindere da questo discorso.

Inoltre, con le piattaforme di streaming come Spotify e Apple Music tu non stai andando ad acquistare album, ti viene semplicemente concessa la possibilità di ascoltare i brani della libreria in bassa qualità e basta. Le tracce che ascolti non sono un prodotto nelle tue mani.

La musica che compri, su qualsiasi formato (fisico o digitale), non costa centesimi.

YouTube, poi, non è nemmeno una piattaforma musicale e molti dei brani caricati al suo interno sono l'equivalente di una copia pirata.

Detto questo, ripeto, se oggi abbiamo questi servizi è per il progresso della velocità della rete.

Spoiler


Modificata da UomoDiMare, 21 May 2018 - 01:17 PM.


#23
Cydonian Ace

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Sì ma Spotify, YouTube ed Apple Music non sono nati in seguito alla pirateria, quindi con il discorso di base che è appunto Napster e la pirateria non c'entrano nulla. Sono piattaforme che sarebbero nate comunque con l'evoluzione della banda delle linee.

Inoltre, con le piattaforme di streaming come Spotify e Apple Music tu non stai andando ad acquistare album, ti viene semplicemente concessa la possibilità di ascoltare i brani della libreria in bassa qualità e basta. Le tracce che ascolti non sono un prodotto nelle tue mani.

La musica che compri, su qualsiasi formato (fisico o digitale) non costa centesimi.

YouTube, poi, non è nemmeno una piattaforma musicale ed affidarsi alla gratuità di YouTube per ascoltare musica equivale a dire che i film oggi sono reperibili gratuitamente solo perché ne puoi trovare qualcuno sul tubo in qualità ultra-compressa. Non puoi mettere un prezzo su spazzatura digitale priva di qualsiasi forma di qualità.

Detto questo, ripeto, se oggi abbiamo questi servizi è per il progresso della velocità della rete.

Spoiler

Capisco. Questa tua preparazione di sicuro ti spinge a conoscere molto bene il mondo degli artisti. Ora comprendo la tua (comunque innecessaria) veemenza. Tuttavia, la tua vicinanza al difficile mondo degli artisti rischia di offuscare il tuo giudizio sul mercato della musica: ben difficilmente sarebbero nate piattaforme omnicomprensive se ci fosse stata una perfetta tutela delle IP delle major, in quanto a loro sarebbe convenuto aprire piattaforme proprietarie ed estrarre così margini ben più grandi grazie ai contenuti esclusivi. In tale scenario non avrebbero mai accettato di lasciare i loro brani a piattaforme esterne, che avrebbero soltanto eroso i loro guadagni. E i consumatori non avrebbero potuto farci niente, dato che non avrebbero potuto rifornirsi su canali "alternativi". Ci sarebbe sempre stata l'innovazione tecnologica, ma non avrebbe generato lo stesso vantaggio economico per i consumatori

Inoltre, tu vedi i brani musicali solo come pezzi di buona qualità audio, ma alla maggior parte degli ascoltatori va benissimo Youtube se è gratis, ed è una cosa che impatta fortemente sull'industria musicale. E sì, si può fare un discorso analogo anche per i film, perchè la maggior parte degli spettatori è ignorante in materia e si guarda i film anche in qualità pessima (poi il discorso film è un po' diverso, infatti non ci sono piattaforme del tutto gratuite se non erro). È una cosa che cambia totalmente gli equilibri di un'industria, che corre ai ripari cedendo l'esclusività dei brani e legandosi a YT, Spotify, Apple Music, eccetera.

 

Capisco che la pirateria sia una piaga che va combattuta, ma all'inizio del secolo ha contribuito a spostare gli equilibri verso il consumatore. Ora, auspicabilmente, si inizierà ad abbandonarla

 

Edit: aggiungo la "fonte" di tutto quello che ho scritto, dato che mi hai preso per uno che parla per sentito dire, e mi hai parlato del tuo background: sono laureato in management, e quello dell'industria musicale è stato uno dei casi di studio che ho approfondito di più, partendo da uno dei famosi business case di Harvard di una decina di anni fa ed espandendolo alle tendenze di oggi


Modificata da Cydonian Ace, 21 May 2018 - 02:25 PM.


#24
Valek81

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La storia é sempre la stessa, ma se un gruppo ti interessa il cd lo compri.


Amen.




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