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Metallica vs Napster: storia di uno scontro che ha cambiato il mondo


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Questa discussione ha avuto 23 risposte

#1
Robò Numero 5

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Metallica vs Napster: storia di uno scontro che ha cambiato il mondo
A quasi vent'anni dalla battaglia legale del secolo, ripercorriamo lo scontro tra la band e il discusso servizio di download musicale.
..
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#2
DeJust

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Bell'articolo, mi ha sparato indietro quando io stesso usufruivo di Napster.
La storia é sempre la stessa, ma se un gruppo ti interessa il cd lo compri.
I Metallica ai tempi hanno risolto dei problemi, ma i loro.
Io sono un patito della musica estrema e alternativa, ma bisogna dire che da li in poi i M non sono più stati loro.
Non si sono reinventati in modo consono, tendendo a commercializzarsi, da lì la dipartita del bassista storico Jason Newsted ne è la prova, l'anima più estrema del gruppo.
Oggi che dire, un mezzo che dovrebbe aiutare i giovani ad emergere, in realtà li aiuta a metà.
Quando ci sono di mezzo i soldi, i pesci piccoli fanno la fame e ingrassano le major.
Alla fine vi è sempre un po' di "mafia".

Modificata da DeJust, 20 May 2018 - 10:52 AM.


#3
Cydonian Ace

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Napster pur avendo favorito la pirateria (anzi, forse proprio per questo) ha aperto le porte ad un nuovo modo di concepire la distribuzione musicale, e come si può vedere in questi anni, è andato tutto a vantaggio del consumatore. Ed anche i gruppi più piccoli se la passano meglio

#4
HyperSonic2097

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Io sono un patito della musica estrema e alternativa, ma bisogna dire che da li in poi i M non sono più stati loro.
Non si sono reinventati in modo consono, tendendo a commercializzarsi, da lì la dipartita del bassista storico Jason Newsted ne è la prova, l'anima più estrema del gruppo.

Ma oddio, Death Magnetic mi è pure piaciuto, è stato St. Anger che proprio non l'ho digerito.

Comunque senza Napster e ciò che ne è derivato avrei smesso di sentire musica visto che al 99.9% ciò che è commerciale e ti rifilano in radio e tv mi fa a dir poco rabbrividire

#5
DeJust

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Ma oddio, Death Magnetic mi è pure piaciuto, è stato St. Anger che proprio non l'ho digerito.

Comunque senza Napster e ciò che ne è derivato avrei smesso di sentire musica visto che al 99.9% ciò che è commerciale e ti rifilano in radio e tv mi fa a dir poco rabbrividire

ST. Anger era una scoppiazzata da gruppi mitici come Pantera e Machine Head, ma con una ripetitività di fondo allucinante.
Le canzoni potevano durare la metà, poi la rimozione degli assoli di chitarra proprio non la ho digerita. :smile-106:

#6
UomoDiMare

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Napster pur avendo favorito la pirateria (anzi, forse proprio per questo) ha aperto le porte ad un nuovo modo di concepire la distribuzione musicale, e come si può vedere in questi anni, è andato tutto a vantaggio del consumatore. Ed anche i gruppi più piccoli se la passano meglio

 

Il vantaggio del consumatore però è stato il vantaggio immediato di non pagare il lavoro altrui e basta. Un vantaggio un bel po' egoista e che col senno di poi non ha apportato benefici per nessuno. Certo, si può dire che sia stata l'industria ad "andarsela a cercare", però non bisogna cadere nell'errore di credere che Napster e simili siano nati per un puro gesto di altruismo, giustizia e quant'altro.



#7
Sir AleX

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Bell'articolo, mi ha sparato indietro quando io stesso usufruivo di Napster.
La storia é sempre la stessa, ma se un gruppo ti interessa il cd lo compri.
I Metallica ai tempi hanno risolto dei problemi, ma i loro.
Io sono un patito della musica estrema e alternativa, ma bisogna dire che da li in poi i M non sono più stati loro.
Non si sono reinventati in modo consono, tendendo a commercializzarsi, da lì la dipartita del bassista storico Jason Newsted ne è la prova, l'anima più estrema del gruppo.
Oggi che dire, un mezzo che dovrebbe aiutare i giovani ad emergere, in realtà li aiuta a metà.
Quando ci sono di mezzo i soldi, i pesci piccoli fanno la fame e ingrassano le major.
Alla fine vi è sempre un po' di "mafia".


Grazie del complimento! :)

#8
Sir AleX

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Ma oddio, Death Magnetic mi è pure piaciuto, è stato St. Anger che proprio non l'ho digerito.

Comunque senza Napster e ciò che ne è derivato avrei smesso di sentire musica visto che al 99.9% ciò che è commerciale e ti rifilano in radio e tv mi fa a dir poco rabbrividire


Si, diciamo che Death Magnetic ha rappresentato l'inizio della seconda giovinezza dei Metallica, che si è consolidata con Hardwired, altro bell'album

#9
Cydonian Ace

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Sui Metallica in sé forse siamo un po' OT, mi introduco dicendo solo questo: come molti gruppi, dopo un po' hanno perso la spinta creativa, nel loro caso poi c'è stata l'aggravante della tragica perdita di Burton che era una voce creativa importantissima nel gruppo. In ogni caso ormai hanno dato alla musica quello che dovevano, oggi fanno solo le "solite cose" che piacciono alla loro fanbase e stop, e va benissimo così

Il vantaggio del consumatore però è stato il vantaggio immediato di non pagare il lavoro altrui e basta. Un vantaggio un bel po' egoista e che col senno di poi non ha apportato benefici per nessuno. Certo, si può dire che sia stata l'industria ad "andarsela a cercare", però non bisogna cadere nell'errore di credere che Napster e simili siano nati per un puro gesto di altruismo, giustizia e quant'altro.

E quale vantaggio è più grande di poter avere gratis un prodotto, come permette di fare Spotify? Con questo non voglio assolutamente giustificare Napster (che invece era proprio illegale), però non si può dire che da questa vicenda in avanti non siano cambiati i rapporti di forza: il consumatore ha preso il sopravvento sulle major, che si sono dovute adattare. E ora puoi ascoltarti musica gratis con pubblicità oppure pagare una modesta cifra per avere ciò che vuoi. I benefici ci sono stati eccome, solo che quasi tutti spostati verso l'utenza. Ma questo non ha messo in vero pericolo l'industria musicale, che si è adattata in tempo. Le band, sopratutto quelle piccole, continuano ad avere una fetta troppo piccola della torta, però oggi possono farsi conoscere un po' più in fretta proprio grazie a piattaforme come Youtube e Spotify. Insomma questa è stata una rivoluzione quasi totalmente positiva

#10
UomoDiMare

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E quale vantaggio è più grande di poter avere gratis un prodotto, come permette di fare Spotify? Con questo non voglio assolutamente giustificare Napster (che invece era proprio illegale), però non si può dire che da questa vicenda in avanti non siano cambiati i rapporti di forza: il consumatore ha preso il sopravvento sulle major, che si sono dovute adattare. E ora puoi ascoltarti musica gratis con pubblicità oppure pagare una modesta cifra per avere ciò che vuoi. I benefici ci sono stati eccome, solo che quasi tutti spostati verso l'utenza. Ma questo non ha messo in vero pericolo l'industria musicale, che si è adattata in tempo. Le band, sopratutto quelle piccole, continuano ad avere una fetta troppo piccola della torta, però oggi possono farsi conoscere un po' più in fretta proprio grazie a piattaforme come Youtube e Spotify. Insomma questa è stata una rivoluzione quasi totalmente positiva

 

Le piattaforme di streaming come Spotify non sono nate di certo grazie a Napster, il nesso quindi non esiste. Lo streaming non è altro che la diretta evoluzione dei sistemi tradizionali come radio e televisione ed è un progetto che l'industria musicale, televisiva e cinematografica hanno sempre avuto, non potendolo attuare prima per dei semplici limiti di banda. Dopotutto da quando è nato Internet, l'industria discografica ha iniziato a parlare di download e streaming senza aver bisogno che arrivassero Napster e il peer-to-peer ad illuminarli.

 

Il consumatore non ha preso il sopravvento sulle major e non lo farà mai, al massimo sono stati gli artisti a ricevere tutti i danni della pirateria conseguenti al mancato pagamento delle opere. Parlare, poi, di YouTube e Spotify come se fossero quasi dei miracoli per cui dobbiamo ringraziare quella """"brava gente"""" di Napster & Co. perché così gli artisti indipendenti (leggasi, chi non sa fare musica e non sa manco come venderla) possono avere visibilità è assurdo (che poi, Spotify darebbe visibilità agli sconosciuti? Spotify???? Al massimo avresti potuto citare Soundcloud). Queste sono le conseguenze della nascita di Internet, non della nascita della pirateria.

Trovare del positivo in questo scenario non è altro che un modo di creare uno specchietto per le allodole, per non ammettere che l'unico motivo per cui si supporta la pirateria è la convenienza e l'ipocrisia personale.


Modificata da UomoDiMare, 20 May 2018 - 06:20 PM.


#11
Cydonian Ace

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Le piattaforme di streaming come Spotify non sono nate di certo grazie a Napster, il nesso quindi non esiste. Lo streaming non è altro che la diretta evoluzione dei sistemi tradizionali come radio e televisione ed è un progetto che l'industria musicale, televisiva e cinematografica hanno sempre avuto, non potendolo attuare prima per dei semplici limiti di banda. Dopotutto da quando è nato Internet, l'industria discografica ha iniziato a parlare di download e streaming senza aver bisogno che arrivassero Napster e il peer-to-peer ad illuminarli.
[CUT]


Di nuovo, non ho mai (M-A-I) difeso Napster (brava gente un corno, quindi), rimane sempre un sito di pirateria. Per cui basta accusarmi di cose che non ho mai (M-A-I) detto. Sto semplicemente facendo un'osservazione riguardante il cambiamento del mercato della musica negli ultimi anni
Il mio discorso riguarda il modo in cui Napster ed in generale i siti di pirateria hanno cambiato le abitudini dei consumatori, ed è qui che c'è il forte collegamento con Spotify: si è fatta strada l'abitudine di non pagare per i contenuti musicali, e questo ha dato uno scossone all'industria, che avrebbe ben preferito mantenere i forti margini delle vendite dei CD, ma ha dovuto seguire l'andamento del mercato e legarsi a piattaforme come Spotify e Youtube. Nel tempo le cose si sono assestate, ed ora le major stanno continuando a difendere con successo i loro guadagni. Tuttavia non si può non dire che il consumatore abbia preso il sopravvento, siamo passati dal doverci comprare CD per qualunque brano ci piacesse a poter pagare ZERO ed ascoltare qualunque cosa sia mai stata composta. Come può andare meglio per il consumatore? Di nuovo, quelli che per ora non ci stanno guadagnando molto sono gli artisti, il consumatore invece ci ha solo guadagnato
Ed infine, tu ne fai una questione di tecnologia, ma anche qui io non ho mai detto che Napster abbia inventato lo streaming o il download, sto parlando di abitudini dei consumatori che a partire dalla nascita della pirateria online non hanno più voluto pagare un capitale per la musica. Certo che le major sarebbero lo stesso passate allo streaming e dl, ma sarebbe oggi tutto gratuito o comunque a basso costo, se non avessero dovuto fare i conti con fornitori di musica gratis? Ho i miei dubbi


Modificata da Cydonian Ace, 20 May 2018 - 08:04 PM.


#12
UomoDiMare

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Di nuovo, non ho mai (M-A-I) difeso Napster (brava gente un corno, quindi), rimane sempre un sito di pirateria. Per cui basta accusarmi di cose che non ho mai (M-A-I) detto. Sto semplicemente facendo un'osservazione riguardante il cambiamento del mercato della musica negli ultimi anni
Il mio discorso riguarda il modo in cui Napster ed in generale i siti di pirateria hanno cambiato le abitudini dei consumatori, ed è qui che c'è il forte collegamento con Spotify: si è fatta strada l'abitudine di non pagare per i contenuti musicali, e questo ha dato uno scossone all'industria, che avrebbe ben preferito mantenere i forti margini delle vendite dei CD, ma ha dovuto seguire l'andamento del mercato e legarsi a piattaforme come Spotify e Youtube. Nel tempo le cose si sono assestate, ed ora le major stanno continuando a difendere con successo i loro guadagni. Tuttavia non si può non dire che il consumatore abbia preso il sopravvento, siamo passati dal doverci comprare CD per qualunque brano ci piacesse a poter pagare ZERO ed ascoltare qualunque cosa sia mai stata composta. Come può andare meglio per il consumatore? Di nuovo, quelli che per ora non ci stanno guadagnando molto sono gli artisti, il consumatore invece ci ha solo guadagnato
Ed infine, tu ne fai una questione di tecnologia, ma anche qui io non ho mai detto che Napster abbia inventato lo streaming o il download, sto parlando di abitudini dei consumatori che a partire dalla nascita della pirateria online non hanno più voluto pagare un capitale per la musica. Certo che le major sarebbero lo stesso passate allo streaming e dl, ma sarebbe oggi tutto gratuito o comunque a basso costo, se non avessero dovuto fare i conti con fornitori di musica gratis? Ho i miei dubbi

 

 

Guarda che nel tuo discorso Napster non ha la minima influenza. Ciò che dici, al massimo, riguarda i limiti e l'evoluzione dei supporti.

Se è nata la possibilità di poter fruire digitalmente di singole tracce piuttosto che dover acquistare l'intero album (cioè nel caso in cui non sia mai uscito il singolo, sia chiaro), è solo grazie all'evoluzione dei supporti nell'era informatica che hanno consentito di poter acquistare un brano senza che sia stato necessariamente rilasciato sotto forma di singolo. Napster, il peer-to-peer, perfino le major non hanno nessun merito in questo, perché stiamo parlando di semplici introduzioni e conseguenze logiche in relazione ai tempi.

 

Concludo dicendo che la musica, anche al giorno d'oggi, non è affatto gratuita o a basso costo. La musica si paga e in certi casi anche parecchio, quasi quasi a me sembra che al massimo i prezzi di base siano aumentati, poi se il consumatore vuole ascoltare musica in pessima qualità per non pagarla è un altro paio di maniche. In ogni caso, il consumatore non ha preso il sopravvento su niente, c'è solo e soltanto un classico discorso di domanda-offerta.


Modificata da UomoDiMare, 20 May 2018 - 08:42 PM.


#13
Guest_Rintarou OkabeeYe

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Complimenti per l'articolo, mi ha rinfrescato ciò che era accaduto :smile-106:

#14
Sir AleX

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Complimenti per l'articolo, mi ha rinfrescato ciò che era accaduto :smile-106:


Grazie :D

#15
Cydonian Ace

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Guarda che nel tuo discorso Napster non ha la minima influenza. Ciò che dici, al massimo, riguarda i limiti e l'evoluzione dei supporti.

Se è nata la possibilità di poter fruire digitalmente di singole tracce piuttosto che dover acquistare l'intero album (cioè nel caso in cui non sia mai uscito il singolo, sia chiaro), è solo grazie all'evoluzione dei supporti nell'era informatica che hanno consentito di poter acquistare un brano senza che sia stato necessariamente rilasciato sotto forma di singolo. Napster, il peer-to-peer, perfino le major non hanno nessun merito in questo, perché stiamo parlando di semplici introduzioni e conseguenze logiche in relazione ai tempi.

 

Concludo dicendo che la musica, anche al giorno d'oggi, non è affatto gratuita o a basso costo. La musica si paga e in certi casi anche parecchio, quasi quasi a me sembra che al massimo i prezzi di base siano aumentati, poi se il consumatore vuole ascoltare musica in pessima qualità per non pagarla è un altro paio di maniche. In ogni caso, il consumatore non ha preso il sopravvento su niente, c'è solo e soltanto un classico discorso di domanda-offerta.

Ok, c'è la questione tecnologica dell'evoluzione dei supporti, ma come viene recepita dal mercato, e come influenza il comportamento dei consumatori? Dipende da come si muovono le parti in gioco. In questo caso la pirateria, non potendo essere efficacemente arginata, ha portato ad un crollo nei prezzi della musica. Questo crollo non ci sarebbe stato se, ad esempio, ciascuna major avesse avuto la sua piattaforma proprietaria e avesse potuto proteggere le sue IP dalla pirateria: in quest'ipotesi le piattaforme proprietarie avrebbero avuto l'esclusiva di alcuni contenuti ed avrebbero potuto farli pagare in modo molto più salato.

 

Su qualità e gratuità sono d'accordo con te, ma a differenza del passato c'è comunque un vantaggio: la possibilità di scegliere. E non è una cosa da poco.

La domanda e l'offerta non sono solo curve su un grafico, ma sono influenzate dal contesto reale. In questo caso, quanto detto sopra le ha modificate completamente






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