In giardino ho un cipresso dell'Arizona vecchio di svariati decenni e alto all'incirca una decina di metri che da un po' di tempo a questa parte ha iniziato a mostrare segni di indebolimento, si sono aperti degli squarci nel tronco che si vanno ingrandendo di settimana in settimana e la corteccia è tutta rovinata, sembra quasi che stia facendo una specie di muta, in più molte parti del tronco sembrano vuote come se stesse marcendo dall'interno. Con il vento vengono giù sempre più rami e sempre più grossi, considerando poi che l'albero si trova a ridosso del cancello ed è quindi molto vicino alla strada, si rischia di provocare danni alle macchine o peggio ancora di uccidere una persona. Nelle giornate più ventose barcolla in modo spaventoso, come se ormai fosse troppo debole e dovesse crollare da un momento all'altro.
Ho fatto 2 domande al Comune per avere l'autorizzazione a rimuoverlo che si sono risolte con due diverse e parziali visite di periti che guardando l'albero dalla strada hanno negato la rimozione e concesso solo di potare i rami, cosa sconsigliata da più giardinieri perché a quanto pare la potatura di questi alberi non fa altro che aumentare i danni.
Al Comune e ai periti è stato fatto presente che nel 2001 e nel 2004/2005 abbiamo fatto rimuovere 3 alberi identici che presentavano gli stessi problemi e che sono stati dichiarati morenti dopo un'indagine strumentale. Da un po' di anni però tutta la zona è protetta da un vincolo paesaggistico e le autorizzazioni non vengono date praticamente più (cioè, non vengono date a chi non ha amici che lavorano al comune): nel 2014 un altro cipresso dell'Arizona ha iniziato a presentare dei sintomi molto simili, il Comune non ha dato l'autorizzazione per rimuoverlo con il risultato che l'albero è crollato un mese dopo, distruggendo una parte della cancellata che delimita la casa e richiedendo l'intervento dei vigili del fuoco per essere rimosso, oltre ai danni al giardino dovuti allo sradicamento.
Se l'albero cade e distrugge una macchina o ammazza un passante, la responsabilità rimane comunque in capo al proprietario di casa. Esiste un modo, un cavillo legale o qualcos'altro per obbligare il Comune a concedere l'autorizzazione prima che succeda un disastro? E nel caso in cui succedesse, il Comune non ha responsabilità nemmeno se si dimostra che erano state fatte più segnalazioni sottolineando il suo pessimo stato?