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Ready Player One e l'ombra del flop: il cinema d'autore rischia grosso


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Questa discussione ha avuto 115 risposte

#16
paoloplus

paoloplus
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Spero nel successo di questo film che lo merita sicuramente, ma indipendentemente da questo, ritengo che sia solo una questione di tempo prima che moltissime produzioni passino direttamente allo streaming saltando la sala.Insomma questo è il futuro e, non escluderei a priori che, nel tempo anche titoli di grande richiamo / successo possano fare lo stesso....

#17
Matthia

Matthia
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Innanzitutto chi ha detto che i film d'autore sono per pochi :) mi sembra un'idea un po' antiquata. Ci sono autori che smuovono il grande pubblico senza problemi e Spielberg è uno di questi. Poi il punto non è ?se non si diventa ricchi è un fallimento?, parliamo di industria, qui nessuno fa nulla per passione, ogni investimento deve portare guadagno, Hollywood non fa beneficenza e se non guadagni hai floppato. Spielberg magari è immune da questo discorso, che comunque vale in generale. Quando qualcosa nella ?filiera? non funziona, vedasi Annientamento, si finisce dritti in streaming per non andare in perdita. È pura economia, è da qui che nasce il discorso.

Non è nè antiquata nè un'idea, è una logica alquanto normale... se un film è particolare è ovvio che per la maggior parte delle volte non sia apprezzata da spettatori mainstream... Spielberg per quanto sia bravo e ci abbia fatto sognare da adolescenti (e magari anche adesso) i suoi sono film si d'autore, ma non particolari, non rivolti a sè stesso o una forma d'arte più criptica, insomma i suoi film sono spesso godibili da chiunque.
Riguardo agli incassi ne facevo un discorso generico, ovvio che nessuno fa le cose per passione, ma io dico che quel guadagno buono pare che ormai non fa gola più a nessuno... se spendi 10 e guadagni 30 non va più bene, ne devi guadagna 300 se no viene dichiarato un flop, e pare che questa logica sia per ogni campo... una volta bastava vendere una TV ed averla per 10/15 anni, invece no adesso si inventano qualsiasi cosa pur di vendere TV ogni anno... una volta si facevano giochi per 50.000 copie adesso quelli confezionati e AAA se non vendono oltremisura sono flop (non dico rientrare nelle spese perché è ovvio, piuttosto quanto guadagnare al di là di quello investito), un Samungs se non veda 10 milioni di pezzi della sua nuova serie S pare che sia un fallimento... indubbiamente, ci saranno adesso nuove meccaniche o servizi di mezzo che fanno lievitare le spese, ma immagino che le pretese degli investitori adesso siano più esigenti di quelle di una volta

Modificata da Matthia, 03 April 2018 - 11:22 AM.


#18
Guest_McGoohaneYe

Guest_McGoohaneYe
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Il cinema mainstream é sempre stato un compromesso tra esigenze commerciali e autorialità. Ma mentre un tempo si ruotava attorno alla figura del produttore (che entro certi limiti potevi convincere a "rischiare"), ora il processo produttivo ha svariati punti in contatto con una ricerca di mercato che porti al colpo sicuro. Il problema é che moltissime delle opere oggi considerate "cult" furono dei flop all'uscita, proprio perché innovative e "avanti" rispetto ai gusti dei contemporanei. Si veda anno per anno la lista dei vincitori Oscar rispetto ai film dello stesso anno oggi considerati "fondamentali". Oggi nessuno investirebbe su un film destinato a fare un mezzo flop e a essere capito e rivalutato dieci-venti anni dopo. Aspettiamoci quindi (almeno a livello mainstream) sempre piú riciclo, reboot, derivazione, reiterazione.

#19
RuttMan

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Sono abbastanza d'accordo con l'articolo, perchè probabilmente il buon risultato al debutto è dato dall'attrattiva verso il pubblico di Nerd e videogiocatori (così si spiega il risultato in Cina), mentre per tutti gli altri il film ha ben poco da dire. A riprova di cio' è il risultato italiano, infatti nel nostro paese che è notoriamente "insensibile" alla "cultura pop" e geek il risultato è stato piuttosto misero.
Infatti personalmente, nonostante sia un accanito nerd e videogiocatore, ho trovato che la maggior attrattiva del film fosse la caccia a tutti gli easter egg e le citazioni nascoste. Per il resto è un film banalissimo e sa tutto di già visto. Difficilmente è un film che si ricorderà tra qualche anno.


#20
LambertoKevlar

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bhe si. ma come autore può fare cinema più impegnato o cinema più di intrattenimento.

 

the post fa parte del primo gruppo. ready player one del secondo.

 

non è che se fellini dirige tranformer allora transformer diventa cinema d'autore.

 

almeno la definizione "cinema d'autore" di solito non viene usata per questo tipo di film.

 

se ad esempio ready player one va male ai botteghini non credo che questo si possa associare al fatto che il cinema d'autore non piace. o viceversa.

quindi amistad e ET sono lo stesso "genere" di film tanto che si possa trarre una correlazione fra i due film?

non credo. sono diretti a tipologie di pubblico diverse e trattano tematiche così diverse che l'unica cosa che hanno in comune è il regista.

 

probabilmente non ci si trova con i termini. perchè pure io quando ho letto il titolo ho faticato a trovare il nesso.

in definitiva il cinema di intrattenimento non può essere cinema d'autore se ho capito bene

 

ergo se un film lo capiscono in dieci è d'autore,se lo apprezzano in milioni è cinema popolare e meno di prestigio



#21
avuerre

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bhe si. ma come autore può fare cinema più impegnato o cinema più di intrattenimento.
the post fa parte del primo gruppo. ready player one del secondo.
non è che se fellini dirige tranformer allora transformer diventa cinema d'autore.
almeno la definizione "cinema d'autore" di solito non viene usata per questo tipo di film.
se ad esempio ready player one va male ai botteghini non credo che questo si possa associare al fatto che il cinema d'autore non piace. o viceversa.
quindi amistad e ET sono lo stesso "genere" di film tanto che si possa trarre una correlazione fra i due film?
non credo. sono diretti a tipologie di pubblico diverse e trattano tematiche così diverse che l'unica cosa che hanno in comune è il regista.
probabilmente non ci si trova con i termini. perchè pure io quando ho letto il titolo ho faticato a trovare il nesso.


Capisco il tuo ragionamento, però è l'AUTORE che fa diventare un film CINEMA D'AUTORE. Non sono i temi, non è il linguaggio, non sono gli effetti visivi, non sono gli attori (altrimenti anche The Post andrebbe spostato fuori dalla categoria), è semplicemente l'autore. Può sembrare un meccanismo strano ma, letteralmente, è così, non ci sono altri metri di giudizio :) Poi possiamo discutere delle sfumature, ma Ready Player One è d'autore quanto lo è The Post, anche se il pubblico di riferimento è magari diverso. Se poi CINEMA D'AUTORE dev'essere un'etichetta banale per indicare film di nicchia, è un altro discorso, stiamo parlando proprio di due cose diverse. Non è un genere a parte.

#22
LambertoKevlar

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Mad Max ha esplosioni,effetti speciali,gente che si mena,è stato un successo ed è piaciuto a una barca di gente.Ne deduco che non possa essere definito cinema d'autore...

Poi dicono che è l'academy a essere indietro



#23
avuerre

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Mad Max ha esplosioni,effetti speciali,gente che si mena,è stato un successo ed è piaciuto a una barca di gente.Ne deduco che non possa essere definito cinema d'autore...
Poi dicono che è l'academy a essere indietro


Esempio perfetto, grazie.

#24
darkwyzard

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Purtroppo(lo dico con amarezza) sono assolutamente d'accordo sull'articolo.
Avevo pure scritto stamane un commento sulla notizia dei primi incassi.

#25
Pretekriminal

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Capisco il tuo ragionamento, però è l'AUTORE che fa diventare un film CINEMA D'AUTORE. Non sono i temi, non è il linguaggio, non sono gli effetti visivi, non sono gli attori (altrimenti anche The Post andrebbe spostato fuori dalla categoria), è semplicemente l'autore. Può sembrare un meccanismo strano ma, letteralmente, è così, non ci sono altri metri di giudizio :) Poi possiamo discutere delle sfumature, ma Ready Player One è d'autore quanto lo è The Post, anche se il pubblico di riferimento è magari diverso. Se poi CINEMA D'AUTORE dev'essere un'etichetta banale per indicare film di nicchia, è un altro discorso, stiamo parlando proprio di due cose diverse. Non è un genere a parte.


perfettamente d'accordo, credo che si sia fatta un po' di confusione identificando l'espressione "cinema d'autore" con un genere di film ben preciso, dal contenuto più sperimentale/intellettuale/palloso rispetto alle pellicole chiamiamole "tradizionali". Come hai ben sottolineato non è così, l'idea "film di nicchia = d'autore VS film commerciale = non d'autore" è stata superata oramai da cinquant'anni, già nei primi '60 i Cahiers Du Cinema valorizzavano ed esaltavano, a livello critico, l'autorialità di registi considerati bene o male "commerciali" fino ad allora, autori dai quali il pubblico è sempre stato tenuto in grandissima considerazione e che oggi vengono ritenuti, a ragione, maestri dell'arte cinematografica (primo fra tutti, Alfred Hitchcock). Certamente il discorso è molto interessante e da approfondire siccome si può comunque obiettare che qualunque film, in realtà, ha un autore, e che quindi se da un lato non si discrimina più il film commerciale e lo si può considerare "d'autore" senza alcuno scandalo, dall'altro lato alcuni registi vengono considerati più autori di altri: qual è allora la discriminante per definire un regista "autore" ed un altro no?

#26
avuerre

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perfettamente d'accordo, credo che si sia fatta un po' di confusione identificando l'espressione "cinema d'autore" con un genere di film ben preciso, dal contenuto più sperimentale/intellettuale/palloso rispetto alle pellicole chiamiamole "tradizionali". Come hai ben sottolineato non è così, l'idea "film di nicchia = d'autore VS film commerciale = non d'autore" è stata superata oramai da cinquant'anni, già nei primi '60 i Cahiers Du Cinema valorizzavano ed esaltavano, a livello critico, l'autorialità di registi considerati bene o male "commerciali" fino ad allora, autori dai quali il pubblico è sempre stato tenuto in grandissima considerazione e che oggi vengono ritenuti, a ragione, maestri dell'arte cinematografica (primo fra tutti, Alfred Hitchcock). Certamente il discorso è molto interessante e da approfondire siccome si può comunque obiettare che qualunque film, in realtà, ha un autore, e che quindi se da un lato non si discrimina più il film commerciale e lo si può considerare "d'autore" senza alcuno scandalo, dall'altro lato alcuni registi vengono considerati più autori di altri: qual è allora la discriminante per definire un regista "autore" ed un altro no?


Esattamente, è proprio qui che si è spostata la discussione. Fra colleghi, sono anni che tendiamo a considerare "autori" tutti quei registi che possiedono una poetica personale, uno stile ben definito, tratti insomma distintivi - e non tutti possono vantare tali caratteristiche. L'industria è piena di "tecnici" che firmano opere anonime, accademiche, anzi diciamo pure che sono la stragrande maggioranza. Ricordo litigate furiose con colleghi che considerano persino Michael Bay o Paul Feig degli "autori", perché comunque sono riconoscibili, hanno un loro stile ben preciso ecc... e, che ci piaccia o no, è così, prendendo tutto alla lettera. Ovviamente non tutti gli autori sono di pari grado e livello, ci mancherebbe.

Modificata da Deatheater785, 03 April 2018 - 12:13 PM.


#27
Guest_ningeneYe

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Non sono un esperto di cinema ne voglio risultare tale, ma credo che per "cinema d'autore" si intende (o per lo meno io intendo) quei film che hanno l'impronta "autoriale" del regista che l'ha girato. In questo senso credo che Ready player one è autoriale in quanto l'impronta di Spielberg si vede tutta. Io non sono d'accordo con chi fa la distinzione tra cinema d'autore e commerciale, perchè credo che anche il cinema commerciale può essere d'autore. Ad esempio se vedi Hellboy, Hellboy 2 o Blade 2 di Del toro che possono essere definiti commerciali, la mano di Del toro si vede tutta. Cameron ad esempio, ha fatto praticamente solo film commerciali e grossi successi al botteghino, ma non credo che si possa dire che James Cameron non sia un autore. Anzi io credo che quando la tua personale impronta autoriale è presente in un film commerciale, è di gran lunga una cosa migliore che non un film volutamente radical chic per pochi, semplicemente perchè il messaggio del regista nel primo caso arriva, con tutti i sottotesti, a più persone e chi non li vuole trovare i sottotesti avrà comunque visto un buon film senza dover spegnere completamente il cervello.
Edit: a parte l'ovvio fatto che di solito gli "autori" sanno come girare le scene, anche quando fanno film commerciali, cosa che un mesteriante non fa (se è un regista scialbo) o fa giusto il compitino.

Il cinema mainstream é sempre stato un compromesso tra esigenze commerciali e autorialità. Ma mentre un tempo si ruotava attorno alla figura del produttore (che entro certi limiti potevi convincere a "rischiare"), ora il processo produttivo ha svariati punti in contatto con una ricerca di mercato che porti al colpo sicuro. Il problema é che moltissime delle opere oggi considerate "cult" furono dei flop all'uscita, proprio perché innovative e "avanti" rispetto ai gusti dei contemporanei. Si veda anno per anno la lista dei vincitori Oscar rispetto ai film dello stesso anno oggi considerati "fondamentali". Oggi nessuno investirebbe su un film destinato a fare un mezzo flop e a essere capito e rivalutato dieci-venti anni dopo. Aspettiamoci quindi (almeno a livello mainstream) sempre piú riciclo, reboot, derivazione, reiterazione.


Vabbè gli Oscar sono la barzelletta del cinema. Come dice il buon Frusciante: "ha vinto più Oscar Shakespeare in love che non Kubrik in tutta la sua carriera". Che valore vuoi che abbiano gli Oscar?

Modificata da ningen, 03 April 2018 - 12:22 PM.


#28
Covenant84

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Solo a me l'affermazione che forse solo lo streaming può salvare il cinema d'autore ha fatto scoppiare a ridere? Sopratutto se poi si parla di cinema di fantascienza....dopo l'uscita di due illustri schifezze quali the titan e cloverfield paradox, che solo lo streaming ha avuto il demerito di far conoscere.
Detto questo, mi pare un'analisi (sia quella dell'articolo che delle fonti) un pò catastrofista...ho difficoltà a credere che questo film necessiti di quasi triplicare il costo di realizzazione per avere un minimo di profitto...non mi pare che la campagna marketing sia stata così impegnativa come per film "più grossi"...non ho sentito di tour promozionali, non vedo una pubblicità invasiva...per contro invece penso possa avere una vita più lunga di quel che si dice...praticamente ha 20 giorni di campo libero prima dell'uscita di avengers.

#29
ROcK

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Mad Max ha esplosioni,effetti speciali,gente che si mena,è stato un successo ed è piaciuto a una barca di gente.Ne deduco che non possa essere definito cinema d'autore...

Poi dicono che è l'academy a essere indietro

 

Capisco il tuo ragionamento, però è l'AUTORE che fa diventare un film CINEMA D'AUTORE. Non sono i temi, non è il linguaggio, non sono gli effetti visivi, non sono gli attori (altrimenti anche The Post andrebbe spostato fuori dalla categoria), è semplicemente l'autore. Può sembrare un meccanismo strano ma, letteralmente, è così, non ci sono altri metri di giudizio :) Poi possiamo discutere delle sfumature, ma Ready Player One è d'autore quanto lo è The Post, anche se il pubblico di riferimento è magari diverso. Se poi CINEMA D'AUTORE dev'essere un'etichetta banale per indicare film di nicchia, è un altro discorso, stiamo parlando proprio di due cose diverse. Non è un genere a parte.

 

 

siamo d'accordo. io non sono d'acccordo sul fatto di estendere questo confronto...cioè è un film d'autore di intrattenimento? eh...ma perchè attribuire l'eventuale mancato successo ai botteghini a questo? cioè non capisco il nesso. se venom non va bene allora è un segnale che...? che i film di supereroi hanno terminato la loro bolla (per esempio. potrei capire il nesso logico) mentre capirei molto meno associare mad max a...chessò il giardino dei finzi contini -che sono quindi 2 film d'autore- e correlazionarli dicendo "allora visto che maxmax è piaciuto allora prepariamoci a incassi stratosferici pure per il secondo" come uno sarebbe portato a concludere leggendo il titolo dell'articolo di cui si discute.

 

saranno tutti e 2 film d'autore ma sono film d'autore estremamente diversi. la frase che non mi convince è "rpo non va bene allora il cinema d'autore non piace"

io avrei detto "rpo non piace...spielberg non incontra più i gusti del pubblico dei ragazzi come faceva tanti anni fa" (o qualcosa del genere per esempio)

 

per cinema d'autore insomma generalmente nel parlare comune si intende the post. non spiderman. questo è il motivo perchè non ci si capisce.



#30
fabiopazzo2

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200M li farà solo in Cina, 130-140 in Usa, più 200 nel resto del mondo... di che flop stiamo parlando?

Modificata da fabiopazzo2, 03 April 2018 - 12:36 PM.





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