con me ci provarono il primissimo giorno di liceo,solo fecero male i conti.Più che altro avevo un'apparenza molto timida ed educata ed è come una calamita per sta gentaglia,una cosa che mi spesso causato problemi.Di certo non si aspettavano che reagissi violentemente come poi feci..non si azzardarono più per fortuna però fu un qualcosa che mi fece davvero male,anche solo per un giorno.Non oso immaginare gente che subisce un trattamento del genere per anni come possa sentirsi
Anche io ero vittima di un certo tipo di bullismo (prevalentemente verbale) nonostante in infanzia/gioventù sono sempre stato tra le persone più fisicamente imponenti/prestanti tra le centinaia con le quali mi interfacciavo quotidianamente.
Lo sono stato nella squadra di pallavolo (io 12-13 anni, il più piccino assieme ad un mio coetaneo), un tipo di bullismo di quelli pesanti, da dei sottosviluppati che ora mi evitano, perlopiù, ma li ho perdonati. Non sono una persona che supera le cose e porto ancora le contaminazioni lasciate in quel periodo:
Non ho le cicatrici per quella volta che quattro ragazzi molto più grandi di me volevano mettermi il lucidalabbra perché secondo loro "sarei stato una ragazza carina", quasi ci ho riso, gliel'ho lasciato fare, sono stato al mio posto, era il rito, ad altri più piccoletti facevano ben di peggio, e nemmeno per quando nel corridoio della scuola al secondo anno di superiori, ho incontrato tre tizi di cui ne conoscevo bene soltanto uno (ci avevo già fatto a spintoni anni prima nella sala giochi prima di andare a scuola, perché aveva voglia di discutere) che mi hanno chiesto di cercare un altro tizio che avrei dovuto conoscere essendo io uno "inserito", quello che mi era "familiare" mi ha rifilato un pugno nella bocca dello stomaco lasciandomi lì piegato sul pavimento, ho superato anche quello.
Quello che lascia le cicatrici è appunto 'indifferenza degli adulti, che sottovalutano l'impatto che queste esperienze lasciano nella giovani menti, soprattutto quelli come me che per principio si facevano i fatti loro.
Spinto da queste cose irrisolte, quando sono diventato sufficientemente grande ed influente nei miei contesti, ne ho sempre coattivamente preso il controllo, per evitare che queste cose si ripetessero nuovamente.
A scuola ad esempio, a partire dal III anno di superiori, ero già nel consiglio di istituto dall'anno precedente, ho organizzato un ufficioso comitato che regolasse gli atti di bullismo e le prepotenze, a parte un borghese idiota che ha schiaffeggiato un compagno facendogli cadere gli occhiali da vista davanti all'entrata (è stato cacciato dalla scuola perché aveva anche chiuso il professore di matematica nella classe sigillando la porta con una cattedra), non c'è stata nemmeno una segnalazione per i successivi due anni, il corpo docenti e la presidenza continuava ad essere disinteressato e distante, io e chi era d'accordo con me non avrebbe permesso che altri dovessero subire ripetutamente quello che alcuni avevano subito in passato.
E quella non era nemmeno una struttura nota per adolescenti problematici, c'erano posti dove il problema era cento volte più grave.