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Quanto vi serve per vivere?Vita di coppia inside


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Questa discussione ha avuto 282 risposte

#271
birdack81

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  • L'intelligenza totale è una costante. La popolazione aumenta

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L'euro e' a 1.1 CHF quindi alla fine cambia poco.



#272
birdack81

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  • L'intelligenza totale è una costante. La popolazione aumenta

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Cambiate il titolo in: quanto è ricco Birdack?

Poco, perché qui costa caro viverci. il messaggio è quello
-_-

#273
Guest_SATŌeYe

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ho un amica che vive in svizzera (Basilea)
dice che gli conviene prendere il treno e andare in germania a fare la spesa.

#274
Beastly_Zero

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Ragazzi io rispetto TUTTI i vostri ragionamenti e NON dico che uno non può arrivare a fare quelle cifre,

 

però dai, questi sono ragionamenti un po "stretti", nel senso che NON sto dicendo che avete la mente chiusa,

ma sto dicendo che se VOI avete avuto la possibilità di rimboccarvi le maniche e arrivare ad avere la possibilità di prender 3 mila euro al mese "tranquillamente", NON si può parlare in un modo come per dire "ma guarda che se ti impegni e hai la determinazione giusta è facile",

ma no ragazzi, per niente, e io ho vissuto più di 10 anni nel nord Italia, a 1 ora da Milano, ho anche un cugino laureato che ha cambiato 4 lavori in 2 anni e non perchè non riusciva a trovarlo, ma perchè LUI si stufava del lavoro e "non gli andava bene", per farvi capire ciò che fa quanto è prezioso (roba di contabile al pc, qualcosa di simile), e quanto lui sia ambizioso e che ci sa fare, eppure ha uno stipendio che non supera i 1800,

questo cosa vuol dire? vuol dire che non è giusto che se 4 persone su 25 prendono 4 mila euro al mese "dopo i sacrifici" allora vuol dire che TUTTI possono farlo,

 

pure io sono ambizioso, pure io ho tanta voglia di lavorare e farei gli strordinari, ma un conto e farsi un corso di anni (perchè SI, servono anni per raggiungere esperienza e tranquillità di dimostrare un livello di conoscenza ALTO nel settore se si vuole "sfondare" nel mondo del lavoro dove vai vai) PAGANDO anche cifre alte al mese, per POI cercarlo e NON avere la garanzia di trovarlo,

 

e NEL FRATTEMPO? cosa fai? lavori al mc donalds? e quando hai tempo di fare il corso intensivo a mò di scuola superiore tutti i giorni? studi la sera/ore in cui non lavori? bene, ci impieghi il TRIPLO del tempo ad avere conoscenza ottima ed esperienza,

hai i soldi per permetterlo in caso non lavori al mcdonalds? SI se ti mantengono i tuoi per tutto quel lasso di tempo,

ma uno che fa una vita a cercare lavoro precario, con il timore che c'è ora in Italia dove FAMIGLIE restano dall'oggi al domani a casa perchè l'azienda "fa tagli di personale perchè si", un ragazzo di 25/30 anni che motivazione può avere? quali grandi speranze può avere?

 

voi direte "bisogna RISCHIARE per ottenere qualcosa nella vita", si ok, e chi mi dice che dopo il rischio ottengo qualcosa e non perdo invece tempo preziosissimo? è un cane che si morde la coda,

non dico di "non farlo perchè se pensi cosi non vivi più", ma dico che non si può ragionare SOLO sulla strada del " se vuoi fai",

 

perchè prima di tutto uno che ha la compagna/moglie è più invogliato a fare sacrifici, magari la moglie lavora oppure in ogni caso è un supporto morale altissimo, soprattutto all'estero, e questo ve lo posso assicurare non venitemi a dire di no,

e poi può farlo di più secondo le cose riportate poco sopra,

ci sono zone anche enormi in Italia dove al massimo arrivi a 1500 euro al mese anche se sei iper qualificato (parlo anche di aziende a catena e uffici), se chiedi 2 mila euro ti ridono in faccia, e parlo della BRIANZA e di MILANO, 

che poi ci sono le zone iper centrali di aziende enormi, 5 su 100, dove guadagni 1900 euro al mese dopo 6 anni di permanenza, non vuol dire che è cosi in tutta Italia, è un altra storia.

 

Ma noi non siamo 10 persone, siamo milioni, quindi con tutto il rispetto verso di voi, faccio un discorso da adulti quindi nessuna intenzione di offendere nessuno, si sta solo ragionando, io vedo un po di ipocrisia nel discorso "io faccio 4k al mese, puoi farlo anche tu", ma dove?? ma con quali basi? se uno ha avuto la fortuna di concatenare eventi e situazioni e la botta di culo di trovarsi al posto giusto al momento giusto, chi mi da la garanzia che a me succeda? tu non l'hai avuto? ok, ma nemmeno io ce l'ho, e ora TU hai quello stipendio, IO no, e non siamo tutti uguali e tutti nella stessa situazione,

ma perchè secondo voi la gente se ne va dall'Italia? perchè un sacco di persone piangono o si lamentano?

 

ci sono quelli che guadagnano tanto e che conosco pure, MA

e ripeto MA, lavorano da lunedi a domenica no stop, no ferie e lavorano sia sul posto di lavoro che a casa,

e tu questa la chiami vita? " lavoro tanto ma cio i soldi", wao, mia sorella ha un amica che vive a 2 km da noi, famiglia normale con padre che aveva un macello di soldi, andavano in capo al mondo ogni tot mesi per le ferie, proprietario di mille aziende, vita perfetta, un bel giorno si alzato e ha cominciato a sentirsi male: ha scoperto di avere la leucemia, tempo x mesi ed è passato a miglior vita, ora sono pieni di debiti.

 

Per dire, la vita è una, se non usi un equilibrio tra vita e lavoro, non serve a niente.

 

Quindi la verità dove sta? sta nel mezzo, a dir la verità tendente di più di qua che di la, perchè bisogna parlare di MEDIA, non di fattori specifici, se su 100 3 hanno uno stipendio della madonna non vuol dire niente, voi direte "si ma pago tanto" ok magari lo stipendio è alto, ma sei TE che vuoi fare quella vita, perchè giustamente puoi permetterlo, ok ma volendo puoi anche fare una vita più semplice e avere comunque un sacco di soldi, non ci sono caxxi che tengano.

 

Scusate lo sfogo :asd: , oggi passo per rompicoxxxoni :asd: , avevo bisogno di uno sfogo generale :D



#275
skizzo_85

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stringendo molto il concetto, io lavoro in una media impresa da 180 dipendenti settore commercio (anche se sarebbe energia, ma tralasciamo).

è vero che molti hanno l'auto aziendale (chi l'auto/furgoncino per lavorare, chi l'auto normale come benefit) ma sai quante persone tra queste guadagnano più di 2500 netti al mese?

credo tra 5 e 10...

AD, direttore commerciale, direttore tecnico, direttore amministrativo e una manciata di altri.

 

per prendere big money da dipendente in Italia devi essere posizionato piuttosto in alto, i primi livelli del commercio (appena sotto i quadri) prendono 2250 al mese lordi per 14 mesi.

 

altrimenti devi essere libero professionista o imprenditore, il che comporta dei rischi.



#276
Beastly_Zero

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stringendo molto il concetto, io lavoro in una media impresa da 180 dipendenti settore commercio (anche se sarebbe energia, ma tralasciamo).

è vero che molti hanno l'auto aziendale (chi l'auto/furgoncino per lavorare, chi l'auto normale come benefit) ma sai quante persone tra queste guadagnano più di 2500 netti al mese?

credo tra 5 e 10...

AD, direttore commerciale, direttore tecnico, direttore amministrativo e una manciata di altri.

 

per prendere big money da dipendente in Italia devi essere posizionato piuttosto in alto, i primi livelli del commercio (appena sotto i quadri) prendono 2250 al mese lordi per 14 mesi.

 

altrimenti devi essere libero professionista o imprenditore, il che comporta dei rischi.

Appunto, esatto,

questo è il mio ragionamento, quindi non capisco perchè ci sono persone che dicono che in Italia, questi risultati li può raggiungere chiunque, semplicemente "facendo sacrifici e con determinazione", vorrei la traduzione di questi sacrifici e di questa determinazione, in base a ciò che ho detto io non ci puoi arrivare a meno di:

 

-una spinta

-una conoscenza

-una botta di culo

-posto giusto nel momento giusto

-tempo infinito e appoggio economico

 

altre vie non ne conosco, e probabilmente neanche altri milioni e milioni di italiani, senò non saremmo a questi livelli.



#277
H4ch1k0

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Ragazzi io rispetto TUTTI i vostri ragionamenti e NON dico che uno non può arrivare a fare quelle cifre,

 

però dai, questi sono ragionamenti un po "stretti", nel senso che NON sto dicendo che avete la mente chiusa,

ma sto dicendo che se VOI avete avuto la possibilità di rimboccarvi le maniche e arrivare ad avere la possibilità di prender 3 mila euro al mese "tranquillamente", NON si può parlare in un modo come per dire "ma guarda che se ti impegni e hai la determinazione giusta è facile",

ma no ragazzi, per niente, e io ho vissuto più di 10 anni nel nord Italia, a 1 ora da Milano, ho anche un cugino laureato che ha cambiato 4 lavori in 2 anni e non perchè non riusciva a trovarlo, ma perchè LUI si stufava del lavoro e "non gli andava bene", per farvi capire ciò che fa quanto è prezioso (roba di contabile al pc, qualcosa di simile), e quanto lui sia ambizioso e che ci sa fare, eppure ha uno stipendio che non supera i 1800,

questo cosa vuol dire? vuol dire che non è giusto che se 4 persone su 25 prendono 4 mila euro al mese "dopo i sacrifici" allora vuol dire che TUTTI possono farlo,

 

pure io sono ambizioso, pure io ho tanta voglia di lavorare e farei gli strordinari, ma un conto e farsi un corso di anni (perchè SI, servono anni per raggiungere esperienza e tranquillità di dimostrare un livello di conoscenza ALTO nel settore se si vuole "sfondare" nel mondo del lavoro dove vai vai) PAGANDO anche cifre alte al mese, per POI cercarlo e NON avere la garanzia di trovarlo,

 

e NEL FRATTEMPO? cosa fai? lavori al mc donalds? e quando hai tempo di fare il corso intensivo a mò di scuola superiore tutti i giorni? studi la sera/ore in cui non lavori? bene, ci impieghi il TRIPLO del tempo ad avere conoscenza ottima ed esperienza,

hai i soldi per permetterlo in caso non lavori al mcdonalds? SI se ti mantengono i tuoi per tutto quel lasso di tempo,

ma uno che fa una vita a cercare lavoro precario, con il timore che c'è ora in Italia dove FAMIGLIE restano dall'oggi al domani a casa perchè l'azienda "fa tagli di personale perchè si", un ragazzo di 25/30 anni che motivazione può avere? quali grandi speranze può avere?

 

voi direte "bisogna RISCHIARE per ottenere qualcosa nella vita", si ok, e chi mi dice che dopo il rischio ottengo qualcosa e non perdo invece tempo preziosissimo? è un cane che si morde la coda,

non dico di "non farlo perchè se pensi cosi non vivi più", ma dico che non si può ragionare SOLO sulla strada del " se vuoi fai",

 

perchè prima di tutto uno che ha la compagna/moglie è più invogliato a fare sacrifici, magari la moglie lavora oppure in ogni caso è un supporto morale altissimo, soprattutto all'estero, e questo ve lo posso assicurare non venitemi a dire di no,

e poi può farlo di più secondo le cose riportate poco sopra,

ci sono zone anche enormi in Italia dove al massimo arrivi a 1500 euro al mese anche se sei iper qualificato (parlo anche di aziende a catena e uffici), se chiedi 2 mila euro ti ridono in faccia, e parlo della BRIANZA e di MILANO, 

che poi ci sono le zone iper centrali di aziende enormi, 5 su 100, dove guadagni 1900 euro al mese dopo 6 anni di permanenza, non vuol dire che è cosi in tutta Italia, è un altra storia.

 

Ma noi non siamo 10 persone, siamo milioni, quindi con tutto il rispetto verso di voi, faccio un discorso da adulti quindi nessuna intenzione di offendere nessuno, si sta solo ragionando, io vedo un po di ipocrisia nel discorso "io faccio 4k al mese, puoi farlo anche tu", ma dove?? ma con quali basi? se uno ha avuto la fortuna di concatenare eventi e situazioni e la botta di culo di trovarsi al posto giusto al momento giusto, chi mi da la garanzia che a me succeda? tu non l'hai avuto? ok, ma nemmeno io ce l'ho, e ora TU hai quello stipendio, IO no, e non siamo tutti uguali e tutti nella stessa situazione,

ma perchè secondo voi la gente se ne va dall'Italia? perchè un sacco di persone piangono o si lamentano?

 

ci sono quelli che guadagnano tanto e che conosco pure, MA

e ripeto MA, lavorano da lunedi a domenica no stop, no ferie e lavorano sia sul posto di lavoro che a casa,

e tu questa la chiami vita? " lavoro tanto ma cio i soldi", wao, mia sorella ha un amica che vive a 2 km da noi, famiglia normale con padre che aveva un macello di soldi, andavano in capo al mondo ogni tot mesi per le ferie, proprietario di mille aziende, vita perfetta, un bel giorno si alzato e ha cominciato a sentirsi male: ha scoperto di avere la leucemia, tempo x mesi ed è passato a miglior vita, ora sono pieni di debiti.

 

Per dire, la vita è una, se non usi un equilibrio tra vita e lavoro, non serve a niente.

 

Quindi la verità dove sta? sta nel mezzo, a dir la verità tendente di più di qua che di la, perchè bisogna parlare di MEDIA, non di fattori specifici, se su 100 3 hanno uno stipendio della madonna non vuol dire niente, voi direte "si ma pago tanto" ok magari lo stipendio è alto, ma sei TE che vuoi fare quella vita, perchè giustamente puoi permetterlo, ok ma volendo puoi anche fare una vita più semplice e avere comunque un sacco di soldi, non ci sono caxxi che tengano.

 

Scusate lo sfogo :asd: , oggi passo per rompicoxxxoni :asd: , avevo bisogno di uno sfogo generale :D

 

Mi pare che circa il 30% dei contribuenti dichiari un reddito di 2000€ al mese (che non vuol dire prendere 2000€ al mese, magari son 1800€ circa con 13esima per dire). 3 italiani su 10. Quindi non è che parliamo di milioni che prendono 1300 o meno, e in 5 che prendono 2000+ :D 

Il resto dei discorsi faccio onestamente fatica a seguirli, perché molti sono completamente soggettivi.
Partiamo dalle persone che conosci che lavorano da lunedì a domenica, no stop, no ferie, e che lavorano sia sul posto che a casa. Chiamarla vita dipende da te. C'è davvero a chi piace, e non saprebbe stare senza, perché ci dà un motivo per alzarsi al mattino. Perché prova soddisfazione ogni singolo giorno della sua vita, mentre magari tu non la proveresti o non la puoi comprendere.
Io per esempio penso 'e che è vita?' quando penso a chi lavora 8 ore al giorno, che tra prepararsi, andare e tornare, più la pausa pranzo, diventano 10-11 ore, per portare a casa 1200-1300€ (se è fortunato) che a malapena bastano per vivere decentemente, e che deve aver paura di potenziali tagli di personale a 50 anni perché dopo 20-30 anni di lavoro non ha acquisito alcuna abilità particolare rivendibile a quell'età sul mercato del lavoro. Magari dovendo sopportare umiliazioni e giramenti di bolas da parte di superiori e quant'altro.

O che fa figli, ma poi ce li crescono i nonni, perché loro lavorano entrambi 10 ore fuori casa al giorno. Proprio per evitare tutto questo, mi sono smazzato quando potevo, per arrivare a non fare più di 4-5 ore oggi, e potermi dedicare ai figli senza particolari sacrifici. 

Il discorso ambizione anche, chiaramente la intendiamo in modo diverso. Per me non vuol dire farsi il culo sul lavoro e fare tanti straordinari. Per me vuol dire fare di tutto per raggiungere un obbiettivo. Se quell'obbiettivo è economico, fare qualsiasi cosa per raggiungerlo, anche sacrificando sonno, amicizie, hobby. Se l'obbiettivo è fare della passione un mestiere (quindi non necessariamente fare soldi, ma viverci), altrettanto.

E a finale, non mi metto neanche a parlare del discorso 'funziona così, l'italia è così, devi conoscere qualcuno, devi avere fortuna' e via dicendo. Il discorso che ti faccio è diverso: appurato che per te il rischio è troppo alto, che non hai certezze, che non hai sicurezze, che non puoi studiare da autodidatta ne fare corsi, e via discorrendo, l'alternativa qual è?

Non fare un cavolo? Stare fermo e lasciarti scivolare la vita addosso perché ogni sforzo POTREBBE essere vano? Boh, io piuttosto lo farei lo stesso. Lo 0.00001% di possibilità di riuscita è sempre più alto dello 0%. Almeno potrei ritenermi soddisfatto di averci provato, ne uscirei cresciuto e accresciuto, dal viaggio e dall'esperienza accumulata in questo vano tentativo, e sarei pronto per riprovarci. Cioè, capisco che son proprio mentalità diverse, un po' agli antipodi, ma non riesco proprio a comprendere che alternative uno possa avere.

O meglio, l'alternativa c'è, per chi fa questa vita e non ha di che lamentarsi MINIMAMENTE. Già che uno inizia a dire 'eh ma in questo paese' per me finisce lì. O che se viene messo in cassa integrazione a 50 anni sta a piangere. Sono scelte di vita. Nessuno dice che sia facile fare di meglio, ma sicuramente sono le scelte più difficili che ti portano più in alto. Scegliere la strada più facile, poi non è che ci si può lamentare troppo, ecco.

 



#278
Beastly_Zero

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cut

 

Non c'è problema ti spiego subito:

se si parla dell'Italia, ti dico perchè dico tutto ciò, io da quando sono uscito da scuola ho cercato di crescere in TUTTI gli ambiti della mia vita,

volevo fare TANTE cose, ma la vita che avevo, in casa con i miei, tra urla, litigi (normalissimi) vari tra madre e padre, genitori con mio fratello e/o mia sorella, insomma casino 24/24, non potevo neanche avere la concentrazione necessaria per inseguire uno dei miei mille sogni,

 

disegnare (ripeto, UNO dei sogni, quindi farà da esempio per tutti gli altri che ho), fare quadri, o artworks (avevo in mente graphic designer generale, che poi poteva spaziare dal normale ufficio di graphic designer pubblicitario, a quello dei veri e proprio schizzi per videogames),

 

non ho potuto, mi ci vuole una concentrazione particolare, calma e nessuno stress, sono molto bravo a disegnare, ma non ho potuto affinare la mia tecnica, tu puoi dirmi "andavi in biblioteca/qualsiasi altro posto" , potevo poco e nulla, era il periodo in cui cercavo PRIMA DI OGNI COSA il lavoro, dove i genitori mi dicevano "priorità al lavoro, poi fai quello che vuoi", andavo in giro a portare curriculum azienda per azienda,

 

arrivavo a dire ai proprietario (grandi e piccoli) delle aziende stesse "vorrei lavorare, se è un problema posso fare un corso/tirocinio/apprendistato, anche gratuito" e sai perchè?

perchè OGNUNO di loro mi faceva sempre la stessa domanda "cosa sai fare?" senza manco prendere in mano il curriculum prima, poi facevano finta di guardarlo, e si inventavano una quantità infinita di scuse, anche se mi proponevo GRATIS di andare li e lavorare per imparare, dicevano che non potevano o erano pieni o che non gli serviva nessuno,

uno mi ha pure detto "mio figlio sta per finire la scuola, quindi mi spiace ma devo assumere lui prima" (quando poteva benissimo assumerne due,

 

che poi vabbè, iscritto a tutte le agenzie della Brianza, fatto un corso con un agenzia stessa, portaro curriculum a mano e spediti online, e nessuno mi prendeva perchè ero appena uscito da scuola ed ero senza esperienza.

 

Mio padre faceva l'artigiano muratore, quindi ho iniziato a lavorare con lui, ovviamente è una vita che non mi è mai piaciuta, a quel punto stavo con le mani in mano a lamentarmi? no, finito di lavorare correvo letteralmente con la macchina in agenzia, o sfruttavo la giornata di pioggia per andarci prima possibile, facevo di tutto per cambiare la mia vita,

ho lavorato anche per una grande azienda di giocattoli, e nonostante un sacco di complimenti da parte dei capi, mi hanno lasciato a casa dopo 1 anno emmezzo, ma non solo me, a tutti i giovani, eravamo stagionali, non ne hanno assunto manco mezzo,

poi per cambiare la mia vita sono andato da solo in Australia, 5 mesi, poi sono tornato a casa perchè la nostalgia era troppa, troppo lontano, sono debole? sono un fallimento? oppure ognuno è diverso? penso l'ultima, una volta a casa ho cercato ancora e intanto aiutavo mio padre (quindi NON stavo a casa), poi ho avuto occasione di venire in Germania,

 

pensi che sono mai voluto andare via dall'Italia? oppure una volta compiuta una certa età inizi a sentire le speranze infrangersi? perchè non ho fatto corsi? perchè lavorando davo i soldi ai miei per pagare il mutuo della casa, corso voleva dire studiare e pagare, ci sono gratis? ok, corso voleva dire stare a casa  studiare, e il casino non me lo permetteva, andare da qualche parte? non potevo uscire sempre perchè mi serviva un mezzo per andare nei posti, che non era sempre disponibile visto che i miei lo usavano, bus? non potevo perchè se ero disponibile fisicamente dovevo aiutare mio padre, nonostante io gli dicessi che volevo trovare lavoro, ma lui sapeva che il futuro "è imparare qualcosa", e non l'azienda, da una parta aveva ragione, ma perchè dovevo vivere stando male?

 

 

 

Ora sono arrivato a 30 anni, tutto ciò che non ho fatto e/o che potrei fare, posso farlo ora? quanto tempo mi servirà? chi mi prenderà quando arriverà a 35/40 anni? e il discorso diventa una catena senza fine come ho detto nel post precedente,

 

tu giustamente vuoi stare con i figli e fai 4 ore al giorno, e i contributi? io le 8 ore le voglio fare per avere la possibilità di mezza pensione quando non potrò manco più camminare, ora non so che situazione hai te, se preferisci mettere da parte i soldi piuttosto che avere una pensione, che poi quanto si può mettere da parte, a che cifra arrivi dove ad un certo punto puoi usarla per vivere senza più lavorare?

 

ecco perchè nasce il timore, il "lavoro da 8 ore che ti consuma la vita" almeno mi da le mie 3/4 ore al giorno per svagarmi e fare ciò che mi piace, e magari il weekend per staccare e fare ancora di più ciò che mi piace,

ecco cosa mi farebbe alzare la mattina "felice",

 

serve un equilibrio, le 4 ore le faccio anche io ora, ma quanto mi daranno di pensione? una miseria, non ci vivo, e poi il lavoro che faccio ora è spezza schiena, non mi serviranno neanche più i soldi a quel punto se non avrò neanche la salute.

 

 

Questo è solo un esempio, non sono qui per fare la vittima o dire "io sto messo peggio di voi non è giusto", è per dire che come me ce ne sono a milioni, messi peggio di me e come me, o un attimino meglio, ma di certo non mi sembra un ragionamento sbagliato tutto qui, il succo è il ragionamento, non chi ha ragion e chi ha torto,

anzi sono contento per te che hai tempo per i figli, io ad esempio non sono ancora in pace come me stesso, e di tempo di farmi una famiglia e figli non ne ho, non vado a farmi una famiglia se non sto bene con me stesso, per crescere una famiglia già nella negatività.


Modificata da Beastly-Zero, 14 April 2018 - 03:45 PM.


#279
H4ch1k0

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Non c'è problema ti spiego subito:

se si parla dell'Italia, ti dico perchè dico tutto ciò, io da quando sono uscito da scuola ho cercato di crescere in TUTTI gli ambiti della mia vita,

volevo fare TANTE cose, ma la vita che avevo, in casa con i miei, tra urla, litigi (normalissimi) vari tra madre e padre, genitori con mio fratello e/o mia sorella, insomma casino 24/24, non potevo neanche avere la concentrazione necessaria per inseguire uno dei miei mille sogni,

 

disegnare (ripeto, UNO dei sogni, quindi farà da esempio per tutti gli altri che ho), fare quadri, o artworks (avevo in mente graphic designer generale, che poi poteva spaziare dal normale ufficio di graphic designer pubblicitario, a quello dei veri e proprio schizzi per videogames),

 

non ho potuto, mi ci vuole una concentrazione particolare, calma e nessuno stress, sono molto bravo a disegnare, ma non ho potuto affinare la mia tecnica, tu puoi dirmi "andavi in biblioteca/qualsiasi altro posto" , potevo poco e nulla, era il periodo in cui cercavo PRIMA DI OGNI COSA il lavoro, dove i genitori mi dicevano "priorità al lavoro, poi fai quello che vuoi", andavo in giro a portare curriculum azienda per azienda,

 

arrivavo a dire ai proprietario (grandi e piccoli) delle aziende stesse "vorrei lavorare, se è un problema posso fare un corso/tirocinio/apprendistato, anche gratuito" e sai perchè?

perchè OGNUNO di loro mi faceva sempre la stessa domanda "cosa sai fare?" senza manco prendere in mano il curriculum prima, poi facevano finta di guardarlo, e si inventavano una quantità infinita di scuse, anche se mi proponevo GRATIS di andare li e lavorare per imparare, dicevano che non potevano o erano pieni o che non gli serviva nessuno,

uno mi ha pure detto "mio figlio sta per finire la scuola, quindi mi spiace ma devo assumere lui prima" (quando poteva benissimo assumerne due,

 

che poi vabbè, iscritto a tutte le agenzie della Brianza, fatto un corso con un agenzia stessa, portaro curriculum a mano e spediti online, e nessuno mi prendeva perchè ero appena uscito da scuola ed ero senza esperienza.

 

Mio padre faceva l'artigiano muratore, quindi ho iniziato a lavorare con lui, ovviamente è una vita che non mi è mai piaciuta, a quel punto stavo con le mani in mano a lamentarmi? no, finito di lavorare correvo letteralmente con la macchina in agenzia, o sfruttavo la giornata di pioggia per andarci prima possibile, facevo di tutto per cambiare la mia vita,

ho lavorato anche per una grande azienda di giocattoli, e nonostante un sacco di complimenti da parte dei capi, mi hanno lasciato a casa dopo 1 anno emmezzo, ma non solo me, a tutti i giovani, eravamo stagionali, non ne hanno assunto manco mezzo,

poi per cambiare la mia vita sono andato da solo in Australia, 5 mesi, poi sono tornato a casa perchè la nostalgia era troppa, troppo lontano, sono debole? sono un fallimento? oppure ognuno è diverso? penso l'ultima, una volta a casa ho cercato ancora e intanto aiutavo mio padre (quindi NON stavo a casa), poi ho avuto occasione di venire in Germania,

 

pensi che sono mai voluto andare via dall'Italia? oppure una volta compiuta una certa età inizi a sentire le speranze infrangersi? perchè non ho fatto corsi? perchè lavorando davo i soldi ai miei per pagare il mutuo della casa, corso voleva dire studiare e pagare, ci sono gratis? ok, corso voleva dire stare a casa  studiare, e il casino non me lo permetteva, andare da qualche parte? non potevo uscire sempre perchè mi serviva un mezzo per andare nei posti, che non era sempre disponibile visto che i miei lo usavano, bus? non potevo perchè se ero disponibile fisicamente dovevo aiutare mio padre, nonostante io gli dicessi che volevo trovare lavoro, ma lui sapeva che il futuro "è imparare qualcosa", e non l'azienda, da una parta aveva ragione, ma perchè dovevo vivere stando male?

 

 

 

Ora sono arrivato a 30 anni, tutto ciò che non ho fatto e/o che potrei fare, posso farlo ora? quanto tempo mi servirà? chi mi prenderà quando arriverà a 35/40 anni? e il discorso diventa una catena senza fine come ho detto nel post precedente,

 

tu giustamente vuoi stare con i figli e fai 4 ore al giorno, e i contributi? io le 8 ore le voglio fare per avere la possibilità di mezza pensione quando non potrò manco più camminare, ora non so che situazione hai te, se preferisci mettere da parte i soldi piuttosto che avere una pensione, che poi quanto si può mettere da parte, a che cifra arrivi dove ad un certo punto puoi usarla per vivere senza più lavorare?

 

ecco perchè nasce il timore, il "lavoro da 8 ore che ti consuma la vita" almeno mi da le mie 3/4 ore al giorno per svagarmi e fare ciò che mi piace, e magari il weekend per staccare e fare ancora di più ciò che mi piace,

ecco cosa mi farebbe alzare la mattina "felice",

 

serve un equilibrio, le 4 ore le faccio anche io ora, ma quanto mi daranno di pensione? una miseria, non ci vivo, e poi il lavoro che faccio ora è spezza schiena, non mi serviranno neanche più i soldi a quel punto se non avrò neanche la salute.

 

 

Questo è solo un esempio, non sono qui per fare la vittima o dire "io sto messo peggio di voi non è giusto", è per dire che come me ce ne sono a milioni, messi peggio di me e come me, o un attimino meglio, ma di certo non mi sembra un ragionamento sbagliato tutto qui, il succo è il ragionamento, non chi ha ragion e chi ha torto,

anzi sono contento per te che hai tempo per i figli, io ad esempio non sono ancora in pace come me stesso, e di tempo di farmi una famiglia e figli non ne ho, non vado a farmi una famiglia se non sto bene con me stesso, per crescere una famiglia già nella negatività.

 

La pensione non la pago sulle ore, ma sullo stipendio :D Da amministratore la mia azienda non mi paga all'ora. Per questo mi permetto di lavorare poco, e guadagnare tanto. E' un obbiettivo che mi ero posto, prima di fare figli, e ho lavorato per raggiungerlo.

Ti ripeto, resta sempre il discorso che vedo tanti 'non potevo, non riuscivo, era impossibile', ma parli con uno che è nato e cresciuto in 39mq di casa popolare, 4 persone e un cane, due stanze e bagno. A 18 anni inizio ad imparare a programmare, senza spendere un euro se non per un computer vecchietto, pochi mesi dopo mi son buttato sui primi lavori, mal pagati e relativamente semplici, da freelancer. Nel mentre frequentavo le superiori, una pessima scuola professionale, ci andai giusto perché prendevo 9-10 senza far niente, dopo due anni persi in un tecnico per le troppe assenze (un anno l'ho passato con 80+ giorni d'assenza, non avevo proprio voglia, non ci vedevo scopo e preferivo dedicarmi a cose che trovavo più interessanti).

Mentre il lavoro cresceva, mi sembrava naturale cercare di laurearmi in ingegneria informatica, perché nella mia innocente ignoranza :D ritenevo avesse una qualche rilevanza. Da un professionale sociale, senza aver mai fatto trigonometria, logaritmi e via discorrendo, compro due libri da 30€ l'uno e passo da gennaio (mi ero svegliato molto tardi con st'idea dell'uni) a marzo tra scuola, lavoro, e studiare per questo esame d'ingresso. Nessun aiuto da parte della scuola, quando andai dalla prof di mate a chiederle se poteva brevemente rispondermi a due domande sulla trigonometria, mi rispose secca 'non sarebbe corretto verso i tuoi compagni aiutarti al di là della lezione'. A marzo esame d'ingresso al politecnico di Milano, lo passo senza problemi. Nel mentre, a casa, mia madre mi dice che 'si okay l'università, ma qua c'è bisogno che lavori'. Inutile dire che la retta universitaria, libri e quant'altro, me li pagai da solo.
Mi diplomo con 98 (i due punti mancanti sempre dovuti alle assenze durante gli anni), vado al polimi, e do i primi 3 esami tra lavoro e università, li passo senza problemi. A quel punto iniziavo a portare a casa molti soldi, alla fine delle superiori/inizio dell'anno decido anche di comprare casa, il lavoro si faceva sempre più importante, e prendo la decisione di congelare gli studi per vedere dove vado se mi concentro al 100%. Non son più tornato all'uni. In tutto questo, portavo avanti una relazione da quando avevo 16-17 anni con quella che oggi è mia moglie.

Buttandomi su ogni singolo progetto anima e corpo, anche su cose mai fatte, che richiedevano conoscenze di alto livello, senza paura (o meglio, con paura, ma fregandomene) ho lavorato ricoprendo ruoli come senior developer, lead developer, CTO, project manager, game designer, art director e chi più ne ha più ne metta, ho messo su un team, ed oggi è il lavoro che cerca noi e non il contrario.

Ti racconto i fatti miei un po' perché non ho problemi a farlo, non mi è mai interessato particolarmente :D Un po' per dirti che non è che parli con qualcuno che è cresciuto senza difficoltà, ma al contrario, forse ne avevo qualcuna in più di te. Avevo mio padre che se mi vedeva troppo al computer me lo staccava, e che ancora oggi dice che 'il mio errore è stato pigliarti quel coso', nonostante i traguardi raggiunti, perché preferiva un figlio che faceva il calciatore o trombava a destra e a manca. Semplicemente per me il 'non riesco' non è mai esistito. Non l'ho mai pensato. Studiavo, lavoravo, imparavo un mestiere di alto livello tra urla, televisori perennemente accessi, e via discorrendo, e mai una volta mi è venuto in mente 'in sto casino non riesco'. Lo facevo e basta. Cioè, è sempre stato un 'si, non è ideale, ma è una cosa che va fatta, punto e basta, quindi mettiamoci qui e andiamo avanti'.



Quindi non è che ti faccio questo discorso per dirti 'non hai fatto abbastanza'. E' più che altro per dire, 'non comprendo i porsi dei limiti, a qualsiasi età, in qualsiasi situazione'. Non comprendo l'arrendersi, perché l'alternativa è il far niente. A sto punto faccio qualcosa, anche se non mi porta da nessuna parte, per cultura personale.

Esempio, cosa farei se fossi nei tuoi panni? Troverei un lavoro da 8 ore, anche spezza schiena. Dormirei 7-8 ore a notte. Le altre 7-8 ore rimanenti (ne conto una per andare e tornare), dedicherei 2 ore al giorno allo studio serio del tedesco, autodidatta (così non spendi soldi nei corsi), a patto che ti circondi di tedesco durante tutta la giornata (siti internet di informazione in tedesco, tv in tedesco, hobby in tedesco, chiedi alle conoscenze che hai di parlarti in tedesco). 2 ore le userei per mangiare/riprendermi. Le altre 4 le dedicherei ad imparare qualcosa di serio. A fare un corso serale (se lavori 8 ore e mantieni lo stesso stile di vita, hai più soldi e puoi permettertelo), e via discorrendo.

Vita di M? Sì. Ti spaccherai, sarai stanco, avrai poco tempo per te stesso. Ma è un investimento che fai su te stesso, per il futuro, quasi a costo zero. Potrebbe pagare, potrebbe non pagare, ma è un tentativo di migliorare la tua situazione. E poi, vuoi mettere la soddisfazione? Di imparare cose nuove, di raggiungere un obbiettivo per quanto piccolo sia dopo essertici dedicato duramente. 

Poi chiaro che se mi dici 'io dalla vita voglio solo andare a lavoro senza sbatti, tornare a casa, farmi le mie 3-4 ore di (Censura) miei ed andare a dormire', bon. Se pero' ti senti insoddisfatto, spaccandoti, hai modo di cercare di migliorare (non certezza, sia chiaro), tutto qui.
E ogni volta che mi confronto, anche con vecchi amici in situazioni simili, i discorsi son sempre quelli, ma nessuno che fa niente (non dico sia il tuo caso, parlo di esperienze personali). Ho un amico che 'eh, per i figli ci vogliono certezze', e lavora part-time. Ci dico 'beh, perché non cerchi altro? Un full-time magari', 'Eh, ma qua ste 4 ore le faccio sicuro, chi me lo dice che di là non mi lasciano a casa'. Cioè, un circolo vizioso infinito. Non posso perché lavoro poco -> non cerco di migliorare perché è un rischio -> non posso perché lavoro poco... e via andare per il resto della vita. E' un ragionamento che semplicemente, non concepisco proprio. Se voglio dei figli, mi faccio un culo a capanna e mi prendo ogni rischio possibile per arrivare al punto in cui posso averli, proprio perché se ragiono in quel modo, l'alternativa è non averli. E allora ben vengano i rischi.




 



#280
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cut



 

I miei toccavano il monitor del pc una volta tornati (andavo a scuola, dalle medie facevano già cosi) per vedere se era caldo e quindi l'avevo usato,

se la porta era chiusa ogni tanto aprivano di scatto per vedere se studiavo o giocavo,

una volta cresciuto dopo una giornata lavorativa passavano dalla cameretta, e non importa se stavo 20 minuti o 2 ore, mi dicevano "ma invece di imparare qualcosa nella vita stai a giocare? spegni li", tutti i giorni cosi,

bisogna capire anche una cosa hachinko, in infiniti casi e situazioni gioca anche la psicologia di una persona,

quanto questa sia sensibile, io sono cresciuto in un modo, si può dire molto ingenuo nel senso che ero un bonaccione sensibile,

vedevo amici su amici e persone su persone fare il lavoro giornaliero, tornare a casa e divertirsi, arrivare al weekend e divertirsi, vite intere cosi facendo di tutto e di più, tagliarsi il tempo per hobbie a destra e a manca (se poi per te questa non è vita mi chiedo cosa lo sia),

che poi a me non sembra che fare un lavoro che non sia il tuo hobbie preferito non sia vita, ma vabbè,

insomma vedevo questa gente, e mi arrabbiavo perchè nonostante tutta la voglia del mondo di imparare come ti ho già detto, arrivavo sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, un po perchè i miei pretendevano che dovevo imparare a fare il muratore e quindi mi facevano perdere tempo prezioso, un po perchè quella zona era cosi, e non avevo sicuramente testa di andare a Roma/Venezia/Malata/qualsiasi altro posto lontano da Milano,

non puoi dublicarti, non puoi concentrarti al 100% su un posto e un altro in contemporanea, o fai una vita o fai un altra vita, non entambe.

 

Di conseguenza ognuno vive la sua vita, tu hai potuto fare uni/corsi nel casino/aprire un azienda (e rispetto il tuo coraggio e la tua determinazione),

io ad esempio una testa da leader per un azienda o qualsiasi cosa sia NON la ho, come un operario non ha testa fare il barman o un calciatore non ha testa di fare il politico,

ognuno ha la sua testa, non può fare la vita degli altri per dimostrare "che si può fare tutto" o fare esattamente ciò che hai fatto tu,

magari tu non saresti mai andato in Australia, per dire è un esempio magari ci vuoi andare più di me,

ognuno ragiona in modo diverso, e non è certo colpa sua, i limiti non esistono certo, ma non è detto che tutti riescano a buttarsi a capofitto in qualsiasi situazione senza conseguenze.

 

Io la mia vita qua in Germania l'ho fatta in un modo, ero arrabbiato e volevo dimostrare ai miei che potevo trovare lavoro e non ero io il problema, non ho imparato bene la lingua per varie ragioni (ho dato i soldi che potevo ai miei, facevo regali a mia sorella e spendevo soldi per andarli a trovare ogni volta), tutto questo non potevo farlo nel momento del bisogno se mi iscrivevo ad un corso intensivo da 250 euro al mese minimo per andare (obbligatoriamente, qui funziona cosi) tutti i giorni senza mancare un mese ai corsi da 8 ore, e la sera andare a lavoro;

che poi io volevo/vorrei il classico lavoro da 8 ore senza pensieri è un mio diritto credo, non è che se voglio questa "vita leggera" allora vuol dire che non mi merito di avere successo nella vita perchè non voglio diventare un leader di un azienda in un settore specifico.

 

Una persona può essere colta e intelligente in un modo, e un altra persona in un altro modo, non vuol dire che è inferiore o superiore, almeno io la penso cosi e non sono inferiore a nessuno, semplicemente ho avuto le mie piccole sfortune come tanti altri, c'è sta messo peggio e chi sta messo meglio, e magari anche senza sforzo;

 

se tu eri il "classico operaio" da 1300 euro al mese eri qui a dirmi le cose in modo diverso, bisogna anche guardare una cosa da più punti di vista, non puntare il dito e dire "quello si lamenta perchè non fa sacrifici come me".

 

 

 

Madò siamo OT :asd:



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I miei toccavano il monitor del pc una volta tornati (andavo a scuola, dalle medie facevano già cosi) per vedere se era caldo e quindi l'avevo usato,

se la porta era chiusa ogni tanto aprivano di scatto per vedere se studiavo o giocavo,

una volta cresciuto dopo una giornata lavorativa passavano dalla cameretta, e non importa se stavo 20 minuti o 2 ore, mi dicevano "ma invece di imparare qualcosa nella vita stai a giocare? spegni li", tutti i giorni cosi,

bisogna capire anche una cosa hachinko, in infiniti casi e situazioni gioca anche la psicologia di una persona,

quanto questa sia sensibile, io sono cresciuto in un modo, si può dire molto ingenuo nel senso che ero un bonaccione sensibile,

vedevo amici su amici e persone su persone fare il lavoro giornaliero, tornare a casa e divertirsi, arrivare al weekend e divertirsi, vite intere cosi facendo di tutto e di più, tagliarsi il tempo per hobbie a destra e a manca (se poi per te questa non è vita mi chiedo cosa lo sia),

che poi a me non sembra che fare un lavoro che non sia il tuo hobbie preferito non sia vita, ma vabbè,

insomma vedevo questa gente, e mi arrabbiavo perchè nonostante tutta la voglia del mondo di imparare come ti ho già detto, arrivavo sempre nel posto sbagliato al momento sbagliato, un po perchè i miei pretendevano che dovevo imparare a fare il muratore e quindi mi facevano perdere tempo prezioso, un po perchè quella zona era cosi, e non avevo sicuramente testa di andare a Roma/Venezia/Malata/qualsiasi altro posto lontano da Milano,

non puoi dublicarti, non puoi concentrarti al 100% su un posto e un altro in contemporanea, o fai una vita o fai un altra vita, non entambe.

 

Di conseguenza ognuno vive la sua vita, tu hai potuto fare uni/corsi nel casino/aprire un azienda (e rispetto il tuo coraggio e la tua determinazione),

io ad esempio una testa da leader per un azienda o qualsiasi cosa sia NON la ho, come un operario non ha testa fare il barman o un calciatore non ha testa di fare il politico,

ognuno ha la sua testa, non può fare la vita degli altri per dimostrare "che si può fare tutto" o fare esattamente ciò che hai fatto tu,

magari tu non saresti mai andato in Australia, per dire è un esempio magari ci vuoi andare più di me,

ognuno ragiona in modo diverso, e non è certo colpa sua, i limiti non esistono certo, ma non è detto che tutti riescano a buttarsi a capofitto in qualsiasi situazione senza conseguenze.

 

Io la mia vita qua in Germania l'ho fatta in un modo, ero arrabbiato e volevo dimostrare ai miei che potevo trovare lavoro e non ero io il problema, non ho imparato bene la lingua per varie ragioni (ho dato i soldi che potevo ai miei, facevo regali a mia sorella e spendevo soldi per andarli a trovare ogni volta), tutto questo non potevo farlo nel momento del bisogno se mi iscrivevo ad un corso intensivo da 250 euro al mese minimo per andare (obbligatoriamente, qui funziona cosi) tutti i giorni senza mancare un mese ai corsi da 8 ore, e la sera andare a lavoro;

che poi io volevo/vorrei il classico lavoro da 8 ore senza pensieri è un mio diritto credo, non è che se voglio questa "vita leggera" allora vuol dire che non mi merito di avere successo nella vita perchè non voglio diventare un leader di un azienda in un settore specifico.

 

Una persona può essere colta e intelligente in un modo, e un altra persona in un altro modo, non vuol dire che è inferiore o superiore, almeno io la penso cosi e non sono inferiore a nessuno, semplicemente ho avuto le mie piccole sfortune come tanti altri, c'è sta messo peggio e chi sta messo meglio, e magari anche senza sforzo;

 

se tu eri il "classico operaio" da 1300 euro al mese eri qui a dirmi le cose in modo diverso, bisogna anche guardare una cosa da più punti di vista, non puntare il dito e dire "quello si lamenta perchè non fa sacrifici come me".

 

 

 

Madò siamo OT :asd:

 

Siamo OT, ma penso sia interessante, al max tagliano :D

Non sono il classico operaio da 1300€ al mese perché ho fatto di tutto per non esserlo. Se lo diventavo, stai sicuro che passavo ogni secondo del mio tempo al di fuori del lavoro per smettere di esserlo.

Non dico neanche che ci siano persone migliori o peggiori. Ci sono persone che si lamentano e stanno ferme, altre che si lamentano e cercano di far qualcosa senza riuscirci, altre che si lamentano e cercano di far qualcosa riuscendoci, altre che non si lamentano proprio.

 

Capisco perfettamente il tuo ragionamento. Non pretendo che tutti siano uguali. Che tutti abbiano la stessa testa.

Pretendo (tra virgolette, perché insomma, ognuno fa i 'zzi sua :D) che ci si renda conto che si può cambiare, o quantomeno si può cercare di cambiare, in qualsiasi momento.
E' proprio questo essere 'definitivi' nel dire 'io da qua non posso muovermi' che non approvo.

 

Non hai la testa da leader, non hai la forza di, non hai le capacità di, bene, e quindi? Non fai più niente? 
Buttati. Sarai terrorizzato, ti sentirai in ansia 24 ore al giorno, dubiterai di te stesso in continuazione, e poi? Poi cresci. Poi migliori. Poi inizi ad assorbire, a far tuo qualsiasi cosa tu stia facendo, e diventi una persona nuova.

Io proprio questo dico. Se uno viene e mi dice 'vorrei figli ma come faccio con quel che guadagno?', e poi non manda uno straccio di curriculum, non si sbatte a fare un corso, pero' poi magari il tempo di uscire e farsi i fatti suoi lo trova, per me quella persona non ha il diritto di lamentarsi. O meglio, lo faccia pure, ma son parole vuote, giusto per cercare di giustificarsi, che discussione può nascere da una frase del genere detta in quel contesto? 

 

Se uno ritiene di volere una cosa, e come strada sceglie quella che gli dà ZERO chance di averla, per me sbaglia. Tu mi dirai, le altre strade hanno chance bassissime. Per me son sempre meglio di zero, tutto qui. Preferirei rischiare tutto per una chance di raggiungere quel che voglio su 100000, che stare fermo, tenermi stretto quel poco, e passare la vita a lamentarmi che quella cosa non posso averla.



#282
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Primo anno volevo spaccare il mondo qui in Germania, ho litigato per un anno intero con il mio amico che mi ha ospitato e trattato di (Censura),

secondo anno ho trovato casa e mi sentivo in paradiso tra casa lavoro e tempo libero per me,

volevo spaccare il mondo ancora di più, infarto di mio padre durante le mie ferie,

passate in ospedale, ha rischiato grosso, ho avuto un trauma, e già questo mi ha fatto cambiare testa e pensare a quanto sia importante la famiglia, a tutte le volte che gli ho risposto male e a quanto IO mi sentissi in colpa andandome via come se loro fossero gli artefici dei miei errori e di tutte le mie sfortune,

mi sentivo MALE, non era giusto, ma ho cercato di andare avanti per me stesso e per il mio diventare qualcuno,

nonostante tutte le volte che andavo a trovarli mi sentivo in colpa e sentivo che qualcosa non andava quando li salutavo;

secondo anno operazione di mia madre per coliche renali, sempre quando ero in ferie, ferie passate all'ospedale a trovarla;

tra il secondo e il terzo anno sono stato ricoverato io, mi è caduto il mondo addosso, perchè? perchè l'unica cosa che mi faceva combattere tutto questo, più la solitudine più un mondo estraneo era il mangiare e stare bene, quindi mangiare ciò che volevo, ma ad un tratto bom, intolleranza glutine e lattosio, non potevo mangiare più niente, traumatizzato ancora di più, per me mangiare è importantissimo anche se per altri può sembrare una stronzata, facevo tutto, disegno, gioco, uscite e allenamento in casa, quindi mangiavo anche in maniera giusta e abbondante,

nel momento in cui ho avuto le coliche intestinali, ed ero da solo come un cane in casa, ho perso peso, non potevo più allenarmi, ci provavo e andavo in bagno dopo un po, troppo debole fisicamente,

dopo svariati test ho capito cosa potevo mangiare e cosa no,

 

potrai capire che in tutto questo:

-è passato del tempo, tanto

-ho perso un sacco di occasioni

-la mia volontà e determinazione è andata a farsi benedire

 

a quel punto ho iniziato ad avere il pallino che NON riuscivo a togliermi in nessun modo (ho provato  a comprarmi una ps4 APPOSTA per distrarmi e pensare quanto potevo fare qua e stare meglio che in Italia), il dover tornare nel mio paese,

e da li gli sbalzi di umore, non stavo più bene, ora dimmi, preferisci migliorare nel mondo del lavoro o stare bene di salute? perchè se uno deve arrivare a rischiare la salute per diventare migliore e prendere più soldi, non so quanto ne valga la pena :)

 

io dico ste cose perchè non c'è niente da nascondere e non me ne frega una sega sinceramente, è per dire che ognuno di noi nel mondo si ritrova in determinate situazioni, può essere forte quanto vuoi, ma chi sceglie quando il destino cambia?

se uno va sotto la macchina e si rompe le gambe può dire "no io sono molto ambizioso, quindi anche con le gambe rotte giocherò a calcio" puoi ben capire che ad un certo punto uno deve anche essere realista, sognatore si, determinato si, ma anche realista, ed è una METAFORA attenzione, so che è un esempio esagerato.

 

 

Io sono daccordissimo sul tuo ragionamento, ma lo faccio se ho delle basi e possibilità, non faccio tutto a "buttarmi e chissene qualcosa succederà",

di certo non sto 20/30 anni a cercare di raggiungere un obbiettivo pensando "sempre meglio che non fare niente", perchè quei 20/30 anni non me li da più nessuno, vittoria o non vittoria, e volte il paradiso è la semplicità di un attimo, di un istante o di 1 ora, non perforza di avere 15 ore al giorno libere, e ovviamente è un esempio che faccio, non giudico il tuo rispettabilissimo e meritato successo.



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Primo anno volevo spaccare il mondo qui in Germania, ho litigato per un anno intero con il mio amico che mi ha ospitato e trattato di (Censura),

secondo anno ho trovato casa e mi sentivo in paradiso tra casa lavoro e tempo libero per me,

volevo spaccare il mondo ancora di più, infarto di mio padre durante le mie ferie,

passate in ospedale, ha rischiato grosso, ho avuto un trauma, e già questo mi ha fatto cambiare testa e pensare a quanto sia importante la famiglia, a tutte le volte che gli ho risposto male e a quanto IO mi sentissi in colpa andandome via come se loro fossero gli artefici dei miei errori e di tutte le mie sfortune,

mi sentivo MALE, non era giusto, ma ho cercato di andare avanti per me stesso e per il mio diventare qualcuno,

nonostante tutte le volte che andavo a trovarli mi sentivo in colpa e sentivo che qualcosa non andava quando li salutavo;

secondo anno operazione di mia madre per coliche renali, sempre quando ero in ferie, ferie passate all'ospedale a trovarla;

tra il secondo e il terzo anno sono stato ricoverato io, mi è caduto il mondo addosso, perchè? perchè l'unica cosa che mi faceva combattere tutto questo, più la solitudine più un mondo estraneo era il mangiare e stare bene, quindi mangiare ciò che volevo, ma ad un tratto bom, intolleranza glutine e lattosio, non potevo mangiare più niente, traumatizzato ancora di più, per me mangiare è importantissimo anche se per altri può sembrare una stronzata, facevo tutto, disegno, gioco, uscite e allenamento in casa, quindi mangiavo anche in maniera giusta e abbondante,

nel momento in cui ho avuto le coliche intestinali, ed ero da solo come un cane in casa, ho perso peso, non potevo più allenarmi, ci provavo e andavo in bagno dopo un po, troppo debole fisicamente,

dopo svariati test ho capito cosa potevo mangiare e cosa no,

 

potrai capire che in tutto questo:

-è passato del tempo, tanto

-ho perso un sacco di occasioni

-la mia volontà e determinazione è andata a farsi benedire

 

a quel punto ho iniziato ad avere il pallino che NON riuscivo a togliermi in nessun modo (ho provato  a comprarmi una ps4 APPOSTA per distrarmi e pensare quanto potevo fare qua e stare meglio che in Italia), il dover tornare nel mio paese,

e da li gli sbalzi di umore, non stavo più bene, ora dimmi, preferisci migliorare nel mondo del lavoro o stare bene di salute? perchè se uno deve arrivare a rischiare la salute per diventare migliore e prendere più soldi, non so quanto ne valga la pena :)

 

io dico ste cose perchè non c'è niente da nascondere e non me ne frega una sega sinceramente, è per dire che ognuno di noi nel mondo si ritrova in determinate situazioni, può essere forte quanto vuoi, ma chi sceglie quando il destino cambia?

se uno va sotto la macchina e si rompe le gambe può dire "no io sono molto ambizioso, quindi anche con le gambe rotte giocherò a calcio" puoi ben capire che ad un certo punto uno deve anche essere realista, sognatore si, determinato si, ma anche realista, ed è una METAFORA attenzione, so che è un esempio esagerato.

 

 

Io sono daccordissimo sul tuo ragionamento, ma lo faccio se ho delle basi e possibilità, non faccio tutto a "buttarmi e chissene qualcosa succederà",

di certo non sto 20/30 anni a cercare di raggiungere un obbiettivo pensando "sempre meglio che non fare niente", perchè quei 20/30 anni non me li da più nessuno, vittoria o non vittoria, e volte il paradiso è la semplicità di un attimo, di un istante o di 1 ora, non perforza di avere 15 ore al giorno libere, e ovviamente è un esempio che faccio, non giudico il tuo rispettabilissimo e meritato successo.f

 

Perdonami, ho visto la reply ora :D 
Penso che abbiamo un po' esaurito il discorso. E' chiaro che la viviamo in maniera differente, per i motivi che tu stesso hai elencato.

Continuo a pensare sia semplicemente sbagliato stare sempre a guardare cosa può andare storto. E' vero che bisogna essere realisti, ma porsi un obbiettivo e non raggiungerlo non è un dramma, basta porsene un altro che ti renda felice. Se volessi fare il calciatore e faccio un incidente, probabilmente sarei amareggiato ma cercherei di rimanere nel settore, magari facendo l'allenatore. 

Poi capisci anche che prima o poi si muore, tutti, se stiamo a vedere la possibilità di incidenti e via discorrendo, facciamo prima a spararci un colpo :D 
Il fulcro per me rimane lo stesso, ed è un po' racchiuso nelle ultime tue linee che ho grassettato.  Per me 20/30 anni inerme, immobile, senza cambiamenti, senza approfondire davvero nulla di nuovo, senza fare nuove esperienze, senza prendersi rischi, lasciando che la vita faccia il suo corso...è un po' come essere già morto. Per quello dò così tanto valore al 'fare qualcosa', per quello mi ci butterei in ogni caso, vada come vada. Perché l'alternativa è il non concludere niente a priori, o vivere di 'avrei voluto ma', e per me è semplicemente inconcepibile. Poi è chiaro che alla base, bisogna fare quello che ti rende felice. Se tu sei felice così, se non hai di che lamentarti, se non hai dubbi ed incertezze e sai che non avrai rimpianti, vuol dire che hai già raggiunto il tuo obbiettivo.






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