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Cinema,critica,Blockbuster e considerazioni generali


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Questa discussione ha avuto 83 risposte

#31
Grogu82

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Se parli di tabelle di marcia da rispettare ti do ragione solo sulla trilogia prequel che aveva diverso tempo per fare i singoli film, già ISDA ha sdoganato le riprese accorpate di più film nello stesso momento, difatti i 3 episodi sono usciti a 1 anno di distanza l'uno dall'altro e appunto girati contemporaneamente per contenere i costi produttivi. Esempio più sbagliato non potevi tirarlo fuori per la tua teoria, anzi credo sia il primo film girato con una scaletta rigida da seguire passo passo. Solo che ne è uscito un miracolo.

#32
UomoDiMare

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Se parli di tabelle di marcia da rispettare ti do ragione solo sulla trilogia prequel che aveva diverso tempo per fare i singoli film, già ISDA ha sdoganato le riprese accorpate di più film nello stesso momento, difatti i 3 episodi sono usciti a 1 anno di distanza l'uno dall'altro e appunto girati contemporaneamente per contenere i costi produttivi. Esempio più sbagliato non potevi tirarlo fuori per la tua teoria, anzi credo sia il primo film girato con una scaletta rigida da seguire passo passo. Solo che ne è uscito un miracolo.

 

Guarda, ti ripeto, la serializzazione dei film di cui parlo io è nata con i primi "universi", con quello Marvel a fare da apripista.

Il Signore degli Anelli era semplicemente una trilogia che per forza di cose doveva essere pensata come tale fin da subito, ma era un progetto unico, non esistevano propaggini narrative oltre quello. Al giorno d'oggi non è più così, l'universo cinematografico in stile Marvel (e quindi anche quello di Star Wars) nasce proprio con la pretesa di delineare subito tutte le propaggini narrative possibili creando un vero e proprio brand, come se si parlasse di un prodotto d'elettronica di consumo o di una linea di abbigliamento. 

E' un fenomeno recentissimo, nato in questo scorcio di secolo.



#33
Grogu82

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Guarda, ti ripeto, la serializzazione dei film di cui parlo io è nata con i primi "universi", con quello Marvel a fare da apripista.
Il Signore degli Anelli era semplicemente una trilogia che per forza di cose doveva essere pensata come tale fin da subito, ma era un progetto unico, non esistevano propaggini narrative oltre quello. Al giorno d'oggi non è più così, l'universo cinematografico in stile Marvel (e quindi anche quello di Star Wars) nasce proprio con la pretesa di delineare subito tutte le propaggini narrative possibili creando un vero e proprio brand, come se si parlasse di un prodotto d'elettronica di consumo o di una linea di abbigliamento. 
E' un fenomeno recentissimo, nato in questo scorcio di secolo.

Separerei Star Wars dalla Marvel però, anche se tu continui a ficcarli dentro assieme, nei film Marvel ci sono rimandi tra di loro e c'è un disegno che porta ad unirli, Star Wars non è impostato così. Se poi parli di modello produttivo alzo le mani, ma ripeto che imho è nato per essere sfruttato in questo modo come brand, era un peccato che Lucas non l'avesse capito all'epoca. Che poi in realtà anche qui abbiamo 2 anni da un film all'altro (parlo di quelli ufficiali) solo che facendo partire una produzione legata al marchio ogni anno non ci accorgiamo/non ci facciamo caso.

#34
Solidino

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  • MGS4 è cacca e Kojima è una sòla.

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E comunque si può dire quello che si vuole ma Star Wars imho DEVE essere seriale, credo sia l'opera che più si sposa con questo modo di fare.

ma lo si puo dire per qualsiasi prodotto, pure per il signore degli anelli e per qualsiasi altra opera che ha dei personaggi che possono ancora dire qualcosa.

Ma se si ragionasse in quel modo, niente più avrebbe una fine. 



#35
Grogu82

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ma lo si puo dire per qualsiasi prodotto, pure per il signore degli anelli e per qualsiasi altra opera che ha dei personaggi che possono ancora dire qualcosa.
Ma se si ragionasse in quel modo, niente più avrebbe una fine. 

Il signore degli anelli ha un confine stabilito dal suo autore originale più gli eredi che mettono (a ragione) i paletti. Star Wars non ha limitazioni di nessun genere.

#36
Solidino

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Il signore degli anelli ha un confine stabilito dal suo autore originale più gli eredi che mettono (a ragione) i paletti. Star Wars non ha limitazioni di nessun genere.

non esistono confini.

Una volta che mi vai a parlare non piu della famiglia degli skywalker, hai rotto il confine di Lucas, anche se Lucas non l'aveva mai definito. 



#37
Grogu82

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non esistono confini.
Una volta che mi vai a parlare non piu della famiglia degli skywalker, hai rotto il confine di Lucas, anche se Lucas non l'aveva mai definito. 

Ma appunto, Lucas non ha mai posto paletto alcuno, a differenza dei Tolkien. La Disney ha colto questa lacuna dell'autore per farci quello che il mondo intero (o quasi) voleva per questa serie.

#38
Genocide

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Le prime due trilogie di Star Wars non avevano nulla della serialità esasperata dei giorni nostri, i film venivano pensati singolarmente per quanto fossero strettamente collegati tra loro.

Si girava un film, solo dopo la sua uscita si pensava a girare l'altro per continuare la storia.

Oggi le serie sono già pensate in blocco, come se fossero delle serie TV sul grande schermo. E questo è un fenomeno tutto dei giorni nostri, nato recentemente solo con i primi universi narrativi stile Marvel. Ed è una cosa che snatura il cinema, perché la serialità (quanto meno questo tipo di serialità) non fa parte del linguaggio cinematografico.

 

Un po' come ritorno al futuro :sisi:

 

ah...no...aspetta...

 

 

 

la serialità non fa parte del linguaggio cinematografico. Immagino quindi che BTTF non sia un film. Forse è un toast.

 

Quindi il linguaggio cinematografico è l'unico linguaggio artistico a non evolversi e a non cambiare nel corso degli anni?

 

O sono "i critici" ad essere i "soliti vecchi" che mal sopportano il cambiamento?


Modificata da Genocide, 24 November 2017 - 09:34 AM.


#39
UomoDiMare

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Un po' come ritorno al futuro :sisi:

 

ah...no...aspetta...

 

 

 

la serialità non fa parte del linguaggio cinematografico. Immagino quindi che BTTF non sia un film. Forse è un toast.

 

Quindi il linguaggio cinematografico è l'unico linguaggio artistico a non evolversi e a non cambiare nel corso degli anni?

 

O sono "i critici" ad essere i "soliti vecchi" che mal sopportano il cambiamento?

 

Bo Genocide tu hai sto atteggiamento di astio che veramente fa cascare le braccia per terra.

Intanto mi sembra davvero da saccenti darei dei "soliti vecchi" a persone che lavorano e studiano continuamente come i maestri, i teorici o i veri critici.

Infatti persone come Allan Cameron, Len Manovich, Laurent Jullier, Steven Johnson, Jesper Jul, Giame Alonge, Dario Tomasi, Ann Friedberg, Douglas Brown, Tanya Krzywinska, Reynolds, Bolter e Grusin, per citarne alcuni, non mi sembrano proprio i "soliti vecchi che mal sopportano il cambiamento" considerando l'importanza dei loro saggi e delle loro analisi sull'evoluzione del medium, che hanno anche insegnato. 

Svilire così il lavoro degli altri, tra l'altro così complesso, mi sembra una cosa abbastanza squallida. Leggiti qualche libro di testo serio (una cinquantina più o meno dovrebbero bastare per iniziare ad avere una vaga infarinatura) e poi magari ne riparliamo.

 

Comunque no, mi dispiace, Ritorno al Futuro non c'entra proprio nulla ma nulla, nemmeno lontanamente, con la serialità cinematografica di oggi.

Non penso sia difficile capire che prima la saga cinematografica veniva sviluppata per gradi mentre ora viene stabilita in blocco e sviluppata tramite tanti piccoli tasselli che servono solo ad occupare tutte le finestre stagionali, quindi è un tipo di serialità più estremo e per nulla cinematografica, ma derivato dal medium televisivo.

Il linguaggio cinematografico si evolve, nessuno ha detto il contrario. Il punto è che esistono evoluzioni funzionali ed altre che sono semplici esigenze di marketing per fare cassa e quindi deleterie.

Paragonare Ritorno al Futuro, o Il Signore degli Anelli, o le prime due trilogie di Star Wars a disegni produttivi come l'universo Marvel/DC o quello Star Wars vuol dire aver capito poco proprio del cambiamento che ha subito il cinema occidentale commerciale.



#40
UomoDiMare

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Tra l’altro, a proposito di Ritorno al Futuro e di serialità...

Spoiler


Spoiler


Spoiler


E questo testo risale a prima che gli universi seriali diventassero così aggressivi.
Come puoi vedere se ne parla da tempo, era già stato previsto tutto circa i metodi produttivi ed è un fenomeno recente, che appartiene al nostro tempo e non a decenni passati.

 

 

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Modificata da UomoDiMare, 24 November 2017 - 10:53 AM.


#41
Genocide

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Bo Genocide tu hai sto atteggiamento di astio che veramente fa cascare le braccia per terra.

 

è che mal sopporto atteggiamenti come i tuoi, capiscimi

 

 

Intanto mi sembra davvero da saccenti darei dei "soliti vecchi" a persone che lavorano e studiano continuamente come i maestri, i teorici o i veri critici.

 

 

"io non mi sento affatto saccente"

 

 

 

Il linguaggio cinematografico si evolve, nessuno ha detto il contrario. Il punto è che esistono evoluzioni funzionali ed altre che sono semplici esigenze di marketing per fare cassa e quindi deleterie.

Paragonare Ritorno al Futuro, o Il Signore degli Anelli, o le prime due trilogie di Star Wars a disegni produttivi come l'universo Marvel/DC o quello Star Wars vuol dire aver capito poco proprio del cambiamento che ha subito il cinema occidentale commerciale.

 

 

meno male che ci sei tu che capisci :sisi:

 

quindi un linguaggio artistico non può subire influenze da altri media e farle sue, comprendo :sisi:

 

e se le evoluzioni nascono da "esigenze di marketing" allora sono per forza deleterie, non funzionali :sisi:


Modificata da Genocide, 24 November 2017 - 11:08 AM.


#42
UomoDiMare

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è che mal sopporto atteggiamenti come i tuoi, capiscimi

 

 

 

"io non mi sento affatto saccente"

 

 

 

meno male che ci sei tu che capisci :sisi:

 

quindi un linguaggio artistico non può subire influenze da altri media e farle sue, comprendo :sisi:

 

e se le evoluzioni nascono da "esigenze di marketing" allora sono per forza deleterie, non funzionali :sisi:

 

Stiamo parlando di questo caso specifico... Questo caso è deleterio perché le produzioni così invasive e totalizzanti non hanno mai portato a nulla di buono. Poi se hai qualche esempio che dimostri il contrario, portalo.

 

Io posso anche passare per saccente ma almeno mi baso su delle cose che si trovano in una bibliografia immensa e che ho studiato in prima persona. Tu ti basi su tue considerazioni personali che dai per assolute sfottendo con un corredo di faccine chiunque pensi il contrario, comprese persone che lavorano con il cinema e che studiano e viaggiano ininterrottamente per espandere continuamente il proprio bagaglio.

 

Comunque: 1) sì, un linguaggio artistico può subire influenze da altri media.

2) esistono dei limiti dettati dall'esistenza del linguaggio stesso, un conto è influenzare, un conto è snaturare.



#43
Guest_Frank_WesteYe

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Boh, l'arte è sempre stata legata a doppio filo con il soldo, non mi sembra nulla di nuovo.
Negli ultimi anni (con marvel e co) si è semplicemente rifinito il processo, cercando di creare una fidelizzazione del pubblico grazie alla continuity presa in prestito da serial e fumetti; ma non può esserci continuity senza un progetto e grandi investimenti a monte.
Non vedo perchè questo modello debba essere visto come il male, visto che continuano comunque a uscire ottimi film fuori dal circuito più commerciale.
Anche perchè non crediate che se non ci fossero i cinecomic o simili il "signor Mario", che va al cinema tre volte l'anno, andrebbe incece a vedere film ""validi"".
Non andrebbe semplicemente al cinema.

#44
UomoDiMare

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Boh, l'arte è sempre stata legata a doppio filo con il soldo, non mi sembra nulla di nuovo.
Negli ultimi anni (con marvel e co) si è semplicemente rifinito il processo, cercando di creare una fidelizzazione del pubblico grazie alla continuity presa in prestito da serial e fumetti; ma non può esserci continuity senza un progetto e grandi investimenti a monte.
Non vedo perchè questo modello debba essere visto come il male, visto che continuano comunque a uscire ottimi film fuori dal circuito più commerciale.
Anche perchè non crediate che se non ci fossero i cinecomic o simili il "signor Mario", che va al cinema tre volte l'anno, andrebbe incece a vedere film ""validi"".
Non andrebbe semplicemente al cinema.

 

Questo modello produttivo sta influenzando a ruota la maggior parte dei film commerciali che si rivolgono al grande pubblico.

E inoltre le major tolgono spazio a progetti più originali e interessanti per rincorrere progetti schematizzati come quelli dell'universo Marvel, Star Wars & co.



#45
Genocide

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Boh, l'arte è sempre stata legata a doppio filo con il soldo, non mi sembra nulla di nuovo.
Negli ultimi anni (con marvel e co) si è semplicemente rifinito il processo, cercando di creare una fidelizzazione del pubblico grazie alla continuity presa in prestito da serial e fumetti; ma non può esserci continuity senza un progetto e grandi investimenti a monte.
Non vedo perchè questo modello debba essere visto come il male, visto che continuano comunque a uscire ottimi film fuori dal circuito più commerciale.
Anche perchè non crediate che se non ci fossero i cinecomic o simili il "signor Mario", che va al cinema tre volte l'anno, andrebbe incece a vedere film ""validi"".
Non andrebbe semplicemente al cinema.

 

concordo

 

ma è sempre stato così. Queste "lobby" necessitano sempre di un male di turno da additare per giustificare il fatto che non tutti apprezzano le cose che piacciono a loro, sul perchè vadano bene le cose che non piacciono a loro ecc.






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