Ok, appena tornato da una degustazione coi Facili e devo dire che é stata dura (e mi serve Skizzo, se conosce....)
Il primo rum era un Triptych di Foursquare: buono, buonissimo. Scuola agricole, mix di tre invecchiamenti in legni diversi (bourbon, madeira e first fill), tutti first fill e fatta interamente ai caraibi per un blend finale di circa 10 anni. Dolce, frutta, ma soprattutto sentori vegetali e poco "diluente". Alcool non invasivo nonostante i 56 gradi. Veramente piacevole, peccato solo che mi sembra si trovi a circa 150 la bottiglia.
Il secondo invece é stato un trauma..... Hampden 2010 HLCF (Habitation Velier), 6 anni, 68.5% di alcool. Non so se Skizzo ha mai messo naso e palato su questo o su un qualsiasi HLCF, ma é una roba mi vien da dire schifosa... Al naso, Crystal Ball purissimo, una roba da diluente/benzina/colla per cianoacrilato che senti anche a 20 cm dal bicchiere. E al palato...... la descrizione piú perfetta che é girata é stata "sacchetto dell'umido dopo due giorni che lo lasci li"..... insomma, questi sono rum che o adori questo genere di sentori (presenza di esteri a livelli stellari), oppure non finisci nemmeno il bicchiere. Da tenere presente che questo é il massimo che viene prodotto e venduto per uso alimentare. Sopra questo, producono e vendono per fare profumi, quindi vi lascio immaginare cosa voglia dire avere una roba cosí nel bicchiere. E il peggio é che questa roba costa piú di 300 euro al litro.
Superato questo, tutta discesa: un Kininve 23 anni: é un whisky rilasciato molto di rado dalla distilleria madre (un retro bottega di Balvenie, ma letteralmente: hanno un capannone appena dietro Balvenie dove hanno montato 6 Pot Still, senza nessun mash per fermentare, quindi distillano a modo loro quello che esce da Balvenie). Viene venduto in bottiglie da 350ml al prezzo esorbitante di 300 e rotti euro (alla faccia della povertá.....), praticamente va bene solo per i collezionisti, nessuno lo beve. E fanno bene: al naso fantastico, una Pera William bella matura fortissima (é come annusare il cognac di pere prodotto da Francois Peyrot), ma in bocca praticamente acqua fresca. Piatto, nessun finale e sostanzialmente "inesistente".
A ruota un Glenrothes 11 anni Hepburn's Choice: anche questo un bel naso, interessante, ma poi in bocca piatto piatto piatto. Va bene averlo assaggiato, ma non pagherei mai una bottiglia intera.
Poi un Cooley 13 anni indipendente per The Whisky Barrel: un irlandese, che peró é di fatto uno scozzese, perché é un single malt distillato due volte. Buono, decisamente interessante, di buon palato. Questo é il secondo Cooley che bevo e, seppur non sia nelle mie corde, é sempre molto interessante come malto. Direi il secondo miglior whisky della giornata. Al naso, stranamente, sembrava un rum (assomigliava tantissimo al Triptych).
E per finire un Ledaig 11 anni Signatory Cask Strenght: questo é mostruoso (e purtroppo nessuno porta questa selezione di Signatory in Italia...). Il profumo del whisky lo sentivamo stando a 2 metri dal tavolo coi bicchieri, spaventoso. Quelli a cui piacciono i torbati alla Lagavulin, dovrebbero adorare questo whisky. Un torbatone massiccio, ma non "ceneroso". Naso e palato forti, pieni, belli pesanti. Un profumo/gusto di stalla, piedi sudati in scarpa da tennis e torba. Il migliore della giornata all'unanimitá. Ledaig si conferma come una distilleria che negli ultimi 3 anni sta avendo un periodo eccelso (prima no, 4 anni fa uscivano bottiglie raccapriccianti.... é dura tenere bilanciata una bottiglia che sa di stallatico.....). A detta dei piú esperti e stagionati, assomiglia a quello che era Ardbeg negli anni 70/80.
P.S.: due ore dopo la degustazione, e nonostante fosse stato solo il secondo assaggiato, avevo ancora in bocca i postumi di quell'Hampden..... mostruoso.......... Anche dopo una pizza tonno e cipolle mi resta in bocca quel petrolio......