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Bevitori di whisky?


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#826
Kprut

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Ma acquavite tipo cosa? Giusto per capire che tipo di affinità ci trovi.
Tutti i whisky sono acquaviti, e lo sono tutti i distillati in generale.
Ma tolto Oban, hai già bevuto whisky non delle isole?
Te ne piace qualcuno?

Intendo a base duva

No a Orte Oban non ne ho bevuti di altri. Kilchomann ma nn ricordo quale non torbato

#827
Kprut

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Guarda il lato positivo: puoi prendere una bottiglia di Springbank 21, bertela, poi riempirla di Nardini regalargliela: magari non se ne accorge  :gad2:  :gad2:
 
Ok, basta dire cazzate, chiedo perdono.

ho dettche sembra, non è uguale.

#828
Ovino81

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cmq se ti piace il talisker imho apprezzi pure oban.

nn so invece come possa piacervi laprhoig. forse dovrei riprovarlo, ma ricordo di averlo assaggiato anni fa e ricordo solo un gran sapore medicinale in bocca.

#829
nonfatelomaipił

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Io ieri sera ho aperto un Ileach Cask Strenght (lo trovate ancora su Amazon a circa 40 euro): spaventoso.... nel senso che alla prima annusata sai subito che é Lagavulin, ma proprio senza possibilitá di errore. E poi, per quelli a cui piace particolarmente il torbato massiccio e corposo, questo é da paura: questo é quello che il Lagavulin 8 anni Limited Edition sarebbe dovuto essere se non fosse stato diluito. Senti proprio che é il 16 anni, ma ancora non addomesticato dalla botte: fumo da legna misto a carne alla griglia, insomma la firma Lagavulin per eccellenza, ma con in piú il Cask Strength a pompare ancora di piú il corpo e la giovinezza a lasciare la torba e il fumo belli arzilli e vivi. Devo dire, che é andato oltre le mie aspettative (e in effetti capisco i voti alti che ha preso in giro).

 

L'unico che gli puó assomigliare é il Lagavulin 12, la Limited Edition annuale, che peró costa quasi tre volte tanto.



#830
Ovino81

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ti odio. :gad2:

#831
Andrņn

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cmq se ti piace il talisker imho apprezzi pure oban.

nn so invece come possa piacervi laprhoig. forse dovrei riprovarlo, ma ricordo di averlo assaggiato anni fa e ricordo solo un gran sapore medicinale in bocca.

Ma guarda che il laphroaig 10 non mi é sembrato esageratamente medicinale, per esempio il bowmore 15 é molto piú marcato (o si sente di piú insomma... mi ricorda l'eparema che si prendeva mia nonna...é uno sciroppo lassativo!) A parte questo devo ammettere che il bowmore ora mi sembra meno torbato, non so se é la bocca che si é abitutata o il whisky che si é leggermente ossidato.


Modificata da Andrņn, 16 December 2017 - 03:25 PM.


#832
nonfatelomaipił

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Ok, appena tornato da una degustazione coi Facili e devo dire che é stata dura (e mi serve Skizzo, se conosce....)

 

Il primo rum era un Triptych di Foursquare: buono, buonissimo. Scuola agricole, mix di tre invecchiamenti in legni diversi (bourbon, madeira e first fill), tutti first fill e fatta interamente ai caraibi per un blend finale di circa 10 anni. Dolce, frutta, ma soprattutto sentori vegetali e poco "diluente". Alcool non invasivo nonostante i 56 gradi. Veramente piacevole, peccato solo che mi sembra si trovi a circa 150 la bottiglia.

 

Il secondo invece é stato un trauma..... Hampden 2010 HLCF (Habitation Velier), 6 anni, 68.5% di alcool. Non so se Skizzo ha mai messo naso e palato su questo o su un qualsiasi HLCF, ma é una roba mi vien da dire schifosa... Al naso, Crystal Ball purissimo, una roba da diluente/benzina/colla per cianoacrilato che senti anche a 20 cm dal bicchiere. E al palato...... la descrizione piú perfetta che é girata é stata "sacchetto dell'umido dopo due giorni che lo lasci li"..... insomma, questi sono rum che o adori questo genere di sentori (presenza di esteri a livelli stellari), oppure non finisci nemmeno il bicchiere. Da tenere presente che questo é il massimo che viene prodotto e venduto per uso alimentare. Sopra questo, producono e vendono per fare profumi, quindi vi lascio immaginare cosa voglia dire avere una roba cosí nel bicchiere. E il peggio é che questa roba costa piú di 300 euro al litro.

 

Superato questo, tutta discesa: un Kininve 23 anni: é un whisky rilasciato molto di rado dalla distilleria madre (un retro bottega di Balvenie, ma letteralmente: hanno un capannone appena dietro Balvenie dove hanno montato 6 Pot Still, senza nessun mash per fermentare, quindi distillano a modo loro quello che esce da Balvenie). Viene venduto in bottiglie da 350ml al prezzo esorbitante di 300 e rotti euro (alla faccia della povertá.....), praticamente va bene solo per i collezionisti, nessuno lo beve. E fanno bene: al naso fantastico, una Pera William bella matura fortissima (é come annusare il cognac di pere prodotto da Francois Peyrot), ma in bocca praticamente acqua fresca. Piatto, nessun finale e sostanzialmente "inesistente".

 

A ruota un Glenrothes 11 anni Hepburn's Choice: anche questo un bel naso, interessante, ma poi in bocca piatto piatto piatto. Va bene averlo assaggiato, ma non pagherei mai una bottiglia intera.

 

Poi un Cooley 13 anni indipendente per The Whisky Barrel: un irlandese, che peró é di fatto uno scozzese, perché é un single malt distillato due volte. Buono, decisamente interessante, di buon palato. Questo é il secondo Cooley che bevo e, seppur non sia nelle mie corde, é sempre molto interessante come malto. Direi il secondo miglior whisky della giornata. Al naso, stranamente, sembrava un rum (assomigliava tantissimo al Triptych).

 

E per finire un Ledaig 11 anni Signatory Cask Strenght: questo é mostruoso (e purtroppo nessuno porta questa selezione di Signatory in Italia...). Il profumo del whisky lo sentivamo stando a 2 metri dal tavolo coi bicchieri, spaventoso. Quelli a cui piacciono i torbati alla Lagavulin, dovrebbero adorare questo whisky. Un torbatone massiccio, ma non "ceneroso". Naso e palato forti, pieni, belli pesanti. Un profumo/gusto di stalla, piedi sudati in scarpa da tennis e torba. Il migliore della giornata all'unanimitá. Ledaig si conferma come una distilleria che negli ultimi 3 anni sta avendo un periodo eccelso (prima no, 4 anni fa uscivano bottiglie raccapriccianti.... é dura tenere bilanciata una bottiglia che sa di stallatico.....). A detta dei piú esperti e stagionati, assomiglia a quello che era Ardbeg negli anni 70/80.

 

 

P.S.: due ore dopo la degustazione, e nonostante fosse stato solo il secondo assaggiato, avevo ancora in bocca i postumi di quell'Hampden..... mostruoso.......... Anche dopo una pizza tonno e cipolle mi resta in bocca quel petrolio......



#833
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Il Tryptych di Foursquare è frutto della collaborazione tra Richard Seale e Luca Gargano.
Praticamente sono tre barili selezionati di legni diversi ed età molto differenti, miscelati per ottenere un risultato sperimentale.
Ma Velier non è nuova a questo tipo di operazioni, e i risultati sono praticamente sempre da intenditori.
Foursquare ha comunque la sua gamma di imbottigliamenti, tra cui il R.L. Seale 10 che a mio parere è una gran bella bottiglia, entro i 50 euro.
Tryptych non è agricolo comunque, l’unico rum di Barbados prodotto da sciroppo (quindi la “terza” materia prima del rum) è st.Nicholas Abbey. Velier seleziona comunque solo barili da pot still, mentre quasi tutte le distillerie imbottigliano direttamente dei blended con rum da colonne tradizionali.

Non ho mai assaggiato nessun Habitation Velier, sono rum distillati secondo le indicazioni di Gargano, tutti 100% pot still e spesso con parametri produttivi estremizzati.
Hampden estate è una distilleria particolare, visto che produce quasi interamente per gli indipendenti: ha in gamma il classico bianco da 65% e il dorato da 4/5 anni a 40%, un po’ come Worthy Park che sta lavorando però per allargare la gamma.
Questi habitation Velier sono volutamente prodotti limite, se non sbaglio nella prima tornata c’era un Port Mourant Bianco full proof...
E comunque si, i rum giamaicani sono un grande esempio di come si possano ottenere grandi risultati dal punto di vista del carattere e dei sapori/profumi grazie al processo produttivo, soprattutto alla fermentazione.

#834
nonfatelomaipił

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Worthy Park so che con la fermentazione fa esperimenti pazzeschi: roba che lasciano a fermentare per due settimane o a volte hanno tentato anche le 3 o 4 settimane (l'Hampden di ieri sera era fermentato giusto per due o tre giorni...). Oltretutto al posto dei mash classici, usano vere e proprie buche scavate per terra all'aperto.... E la gente si scandalizza poi per un vermetto dentro a certe bottiglie! Sapessero cosa c'é dietro a certi rum.........

 

Il Triptyk é vero, non é definibile come agricolo, ma al palato il risultato era quello: potevi scambiarlo tranquillamente per un agricole da tanto era erbaceo e vegetale. Questo era buono, lo ammetto. Ma l'Hampden..... magari uno di quelli con esteri piú contenuti puó essere interessante, ma questo qui era estremo, per soli feticisti del petrolio...



#835
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Gli habitation velier sono imbottigliamenti appositi per feticisti, null'altro.

Ieri sera dopo un po di tempo che mi mancava mi sono bevuto un glenmorangie 10, e devo dire che me lo ricordavo un pochino meglio.
Un po piatto, si beve bene, ben fatto, ma già Glen Grant 10 è molto meglio, per stare sul genere.

#836
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Ieri sera dopo un po di tempo che mi mancava mi sono bevuto un glenmorangie 10, e devo dire che me lo ricordavo un pochino meglio.
Un po piatto, si beve bene, ben fatto, ma già Glen Grant 10 è molto meglio, per stare sul genere.

Premesso che non sono un estimatore di Glenmorangie, me lo sono comunque studiato parecchio prima di bollarlo come mio nemico.... Sul piatto ci siamo: di solito se lo assaggi agli inizi, tra i primi whisky che provi, lo trovi molto dolce, pieno di frutta e facile da bere (a meno che non ti capitino le bottiglie storte con l'alcool alle stelle). Diciamo che appaga e piace.

 

Se però poi fai esperienza, provi tanta altra roba e ti fai un palato un po' più allenato, quando torni indietro lo trovi piatto: una sorta di acqua dolce alla frutta che scende come niente fosse, ma non ti lascia niente di particolare e non "intrattiene" il palato.

 

Succede la stessa cosa ad esempio con il Connemara Peated original: lo provi tra i primi torbati e ti piace tantissimo, con quel fumo e quella bevuta così piacevole. Poi ti fai un giro di torbatoni, ti fai prendere dal Lagavulin, e quanto riprovi il Connemara lo guardi schifato chiedendoti dove abbiano lasciato il whisky, perchè ti sembra acqua al fumo.

 

Io ad esempio di gente che torni a bere Glenmorangie dopo una certa esperienza ne conosco poca: ogni tanto un'assaggio glielo dai, magari ai vari esperimenti di finishing, ma difficilmente ti fai la bottiglia intera.



#837
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Comunque, per gli ospiti è già un bel bere :D
Lo tengo volentieri sulla mensola così non mi asciugano le bottiglie che dico io :asd:

Qualcuno dei tre finish di 12 anni è particolarmente valido?
Perché costicchiano e li prenderei solo se ne vale la pena.

#838
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Comunque, per gli ospiti è già un bel bere :D
Lo tengo volentieri sulla mensola così non mi asciugano le bottiglie che dico io :asd:

Qualcuno dei tre finish di 12 anni è particolarmente valido?
Perché costicchiano e li prenderei solo se ne vale la pena.

Allora, Sauternes per me no, non funziona. Ma non quello di Glenmorangie in particolare: è proprio un finishing stradolce e vinoso che è difficilissimo che stia bene su un malto. E il Nectar D'or, con quello che costa, non li vale: il sauternes lo senti, quello di sicuro, ma a quel punto un dolcione stomachevole su un malto già dolce di suo diventa ridondante. Ho assaggiato una volta un Bruichladdich in sauternes che già suonava meglio, ma era una bottiglia uscita una volta sola e comunque non mi aveva fatto impazzire: ok il bicchiere, ma tutta la bottiglia non saprei.

 

Quello in Porto deve piacerti come genere: si tratta di un altro tipo di finishing the deve piacerti in partenza, altrimenti non riuscirai a finire la bottiglia. Diciamo che questo si trova a prezzi più ragionevoli (mi sembra di averlo visto anche sotto i 34 euro), quindi un pensierino ci può scappare: a me è servito per capire che il finishing in porto non è nelle mie corde.

 

I finishing in sherry invece sono classici e ovviamente escono meglio su un malto. Il Lasanta, quello a prezzo più ragionevole, tutto sommato non è male, perché è un finishing in solo Oloroso Sherry (che è quello più secco, asciutto), quindi diciamo che il dolcione Glenmorangie viene contrastato dalla parte dry data dallo sherry e alla fine ci sta bene, Se non altro, lo sherry attacca un po' di corpo al distillato, cosa che su un Glenmorangie non ci sta male. Al più sarebbe da chiedersi: ma se su un distillato, per migliorarlo, devo fare tutto il contrario di quello che il distillato è in origine, non sarà forse meglio allora andare su un distillato diverso? Beh, qui lascio a te la valutazione finale.

 

Salendo di fascia, c'è poi il Bacalta che sarebbe interessante, ma ha un costo da 18 anni (per bere un 12....). E il Dornoch che ancora è uno Sherry Amontillado, costa un centone e tutto sommato non so quanto sia uscito bene (se guardi le note di degustazione è tutto un "leggero sentore" e niente di bello definito).

Qui praticamente te la vai a giocare con il 18 anni: costano uguali, quindi a quel punto io ti direi piuttosto di bere 18 anni (che ha comunque una componente in sherry) piuttosto che queste due finiture dodicenni.

 

Nei tempi passati a quanto pare il migliore di tutti è stato l'Ealanta, ma si parla già di un 19 anni, e ha raggiunto costi proibitivi, quindi da considerare per puro interesse accademico.....



#839
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Se le scontano dopo natale mi tolgo lo sfizio e prendo quelle confezioni degustazione da 4x10, ma per ora è come pensavo.
Bacalta e compagnia sono tutte le edizioni annuali, e anche a reperibilità non so come siano.
Inutile dire che per come la vedo io, se devo spendere 80/90 euro prendo il 18.

#840
Kprut

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Il le ho prese, ti faccio sapere come sono




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