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[TOPIC UFFICIALE] MotoGP 201726/03 Qatar al via il campionato


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#1
MONNE FULL TIME

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2017 MotoGP season

 

Piloti e Squadre MotoGP 2017
Team Yamaha
Valentino Rossi | Maverick Viñales

Team Honda HRC
Marc Marquez | Dani Pedrosa

Team Ducati
Jorge Lorenzo | Andrea Dovizioso

Team Suzuki
Andrea Iannone | Alex Rins

Team Aprilia
Sam Lowes | Aleix Espargaró

Team KTM
Bradley Smith | Pol Espargaró

Team Tech3 (Yamaha)
Jonas Folger | Johann Zarco

Team Marc VDS Racing (Honda)
Jack Miller | Tito Rabat

Team LCR (Honda)
Cal Crutchlow

Team Pramac Racing (Ducati)
Danilo Petrucci | Scott Redding

Team Aspar (Ducati)
Yonny Hernandez | Alvaro Bautista

Team Avintia Racing (Ducati)
Hector Barbera | Loris Baz

 

 

 

MotoGP, il calendario 2017: al Mugello il 4 giugno

La Fim ha presentato le date delle nuove gare della prossima stagione. Il GP di Germania, previsto inizialmente per il 16, anticipa al 2 luglio. In Italia si corre a giugno. A Misano il 10 settembre

 

 

26/03 Qatar* Losail International Circuit
09/04 Repubblica Argentina Termas de Rio Hondo
23/04 Americhe Circuit of The Americas
07/05 Spagna Circuito de Jerez
21/05 Francia Le Mans
04/06 Italia Autodromo del Mugello
11/06 Catalogna Barcellona-Catalunya
25/06 Olanda TT Circuit Assen
02/07 Germania Sachsenring
06/08 Repubblica Ceca Automotodrom Brno
13/08 Austria Red Bull Ring-Spielberg
27/08 Gran Bretagna** Silverstone
10/09 San Marino Misano
24/09 Aragon MotorLand Aragon
15/10 Giappone Twin Ring Motegi
22/10 Australia Phillip Island
29/10 Malesia** Sepang International Circuit
12/11 Valencia Comunitat Valenciana-Ricardo Tormo
* gara in notturna ** soggetto a rinnovo contrattuale

 

 

Calendario di MotoGP 2017: 10 gare in esclusiva Sky e 8 in chiaro su TV8

 

 

  • 23 aprile – America – Circuit of The Americas – Diretta Sky
  •  
  • 7 maggio – Spagna – Circuito de Jerez – Diretta Sky
  •  
  • 21 maggio – Francia – Le Mans – Diretta Sky
  •  
  • 4 giugno – Italia – Autodromo del Mugello – Diretta Sky e TV8
  •  
  • 11 giugno – Barcelona – Catalunya – Diretta Sky e TV8
  •  
  • 25 giugno – Olanda – TT Circuit Assen – Diretta Sky e TV8
  •  
  • 2 luglio – Germania – Sachsenring – Diretta Sky
  •  
  • 6 agosto – Repubblica Ceca – Automotodrom Brno – Diretta Sky e TV8
  •  
  • 13 agosto – Austria Red Bull Ring – Spielberg – Diretta Sky e TV8
  •  
  • 27 agosto – Gran Bretagna – Silverstone Circuit – Diretta Sky
  •  
  • 10 settembre – San Marino e Riviera di Rimini – Misano World Circuit Marco Simoncelli – Diretta Sky e TV8
  •  
  • 24 settembre – Aragón – MotorLand Aragón – Diretta Sky
  •  
  • 15 ottobre – Giappone – Twin Ring Motegi – Diretta Sky e TV8
  •  
  • 22 ottobre – Australia – Phillip Island – Diretta Sky
  •  
  • 29 ottobre – Malesia – Sepang International Circuit – Diretta Sky
  •  
  • 12 novembre – Comunità Valenciana – Ricardo Tormo – Diretta Sky e TV8

 

 

 

 

 

 

 

 

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L'Ing. Bernardelle svela tutte le novità tecniche che vedremo in pista nel 2017

 

 

Il 2016 si è chiuso con la Honda e Marquez campioni del mondo, ma senza una moto che abbia dimostrato di avere una netta supremazia tecnica sulle rivali. All’inizio è stata la Yamaha M1 ad adattarsi prima al passaggio alle gomme Michelin e all’elettronica caratterizzata dal software di gestione unico. La Honda ha dimostrato di essere in crisi fin dai primi test di un anno fa ed il principale merito di Marquez è stato quello di aver saputo contenere la sua naturale irruenza per correre la maggior parte dei GP in difesa, cosa che gli ha permesso di essere molto regolare nell’accumulare piazzamenti importanti per la classifica.

L’enorme esperienza di Rossi non ha impedito al campionissimo italiano di commettere almeno un paio di errori disastrosi ai fini del campionato e la rottura di motore patita dal 4 cilindri della M1 al Mugello ha frenato pesantemente lo sviluppo tecnico della MotoGP di Iwata, agevolando i rivali nel raggiungimento della parità di prestazioni. Lorenzo ha patito soprattutto nella parte centrale della stagione per il feeling con le Michelin, mettendo in luce una scarsissima attitudine a guidare la sua M1 con queste gomme in condizioni di asfalto freddo o, peggio, bagnato. Il pilota maiorchino ha anche vinto in maniera eclatante, dimostrando di saper essere fortissimo ma clamorosamente in crisi se il feeling con le gomme non è al massimo livello. La Ducati ha fatto vedere di essere, come al solito ed anche a parità di regolamento, la più dotata sul piano motoristico, ma Dovizioso e Iannone hanno sofferto per la scarsa attitudine della Desmosedici ad adattarsi in fretta a tutti i circuiti.

La Suzuki, ha impressionato in molte occasioni per la crescita prestazionale che ha saputo mettere in luce, non solo con l’astro nascente Vinales, ma anche con il più conosciuto Espargaro nel finale di stagione. Aprilia ha chiuso l’anno di gare dimostrando di aver saputo dimezzare il distacco dai primi della classe: la V4 di Noale è un progetto sano che merita di essere sviluppato a dovere. A Valencia, infine, ha debuttato pure la nuova KTM a riempire uno schieramento che da tantissimo tempo non poteva vantare sei Case iscritte con team ufficiali.

Proprio quest’ultima considerazione porta a pensare che la MotoGP goda di ottima salute. In realtà a chi scrive, così come a tanti altri appassionati spiace non poco che questo risultato sia stato raggiunto con un progressivo e continuo aumento dei limiti tecnici imposti a livello regolamentare. Da questo punto di vista la MotoGP segue l’esempio della Formula 1 e di tante altre categorie motoristiche. Non sembra che questa situazione possa cambiare, almeno nel breve periodo, e così i tecnici fantasiosi si dovranno rassegnare a discutere su quale risulterà la migliore tra le due soluzioni che il regolamento permette ancora e cioè: 4 in linea o V4?

In effetti, sino ad ora, non è mai successo che una delle due configurazioni motoristiche che da sempre sono presenti in MotoGP abbia mostrato un netto vantaggio di competitività sull’altra e questo confronto, questa sfida, potrebbe essere il tema tecnico principale della stagione 2017. Anche perché alle capofila delle due scelte motoristiche, Honda e Yamaha, si sono aggiunte nelle ultime stagioni altre due Case che schierano moto di assoluto valore ed in grado di vincere e cioè Ducati e Suzuki. Salvo stravolgimenti di valori in campo impensabili, saranno i piloti di queste quattro marche a lottare per la vittoria nei Gran Premi del 2017.

Vediamo nel dettaglio su cosa stanno lavorando i reparti corsa delle varie Case, analizzando quello che si è visto al test di Valencia lo scorso novembre.


Honda raramente schiera delle moto da corsa rivoluzionate rispetto a quelle che hanno corso la stagione precedente e ancora più raramente ripete per due stagioni consecutive gli stessi errori sul piano tecnico. Per questo sarà assolutamente probabile che la moto che vedremo a Sepang a fine mese sarà esteticamente molto simile alla RCV213 del 2016, ma difficilmente il suo motore risulterà così distante dalle prestazioni dei rivali come era successo un anno fa. A Valencia le modifiche sulla moto 2017 laboratorio si sono sentite più che viste. Il motore aveva una sonorità decisamente più piena e cupa segno di una decisa inversione di tendenza rispetto al motore 2016 che aveva tutta l’erogazione spostata ai regimi più elevati. Continuando lo sviluppo che già era iniziato con il test estivo di Barcellona quando avevamo visto la nuova configurazione dei condotti di scarico, sembra che Honda sia intervenuta anche con una fasatura di scoppio meno regolare alla ricerca di una migliore accelerazione in uscita di curva e di una curva di erogazione più piena a regimi bassi ed intermedi. Dovremo attendere i primi test 2017 per capire se il reparto corse più forte del mondo avrà deciso d mantenere l’albero motore contro-rotante, scelta che non ha convinto appieno tecnici e piloti e che Pedrosa ha sofferto per buona parte della stagione.


Da tantissime stagioni, la Yamaha M1 è la moto da GP che mette meno in crisi i piloti che la conducono in gara. L’equilibrio raggiunto con la configurazione di inizio 2016 sembrava un punto d’arrivo difficile da raggiungere per gli avversari, mentre poi si è visto che in MotoGP basta poco per perdere di competitività e così la rottura dei due motori al Mugello e la capacità del team HRC di trovare un buon setting per Marquez e Pedrosa le hanno fatto perdere lo scettro della moto regina. Il motore della M1 non è mai stato il riferimento prestazionale della categoria; a fine stagione, però, l’accelerazione è parsa veramente insufficiente per permettere ai piloti di condurre la gara senza essere costretti a rischiare troppo in fase di percorrenza di curva. Riguardo a questo aspetto a Valencia si è visto poco e lo stesso Rossi ha ammesso di essere rimasto deluso dalla prima uscita con il nuovo motore. C’è da scommettere che in Yamaha avranno dedicato molte energie a correggere questa situazione, mentre in Spagna la nuova moto portata al test ha mostrato una ciclistica parecchio diversa da quella 2016. Due indizi notati a Valencia possono portarci a capire come stiano lavorando i tecnici giapponesi: la grossa bocca di uscita dello scarico sul lato destro risultava più incassata nella nicchia del forcellone ed era presente una piccola gobba nella parte superiore dell’elemento in carbonio che copre l’airbox. Questo porta ad ipotizzare che in Yamaha abbiamo pensato di modificare la posizione del motore all’interno del telaio: una piccola rotazione relativa del blocco motore verso il posteriore può produrre una modifica della caratteristica inerziale del veicolo positiva in termini di agilità.


L’obiettivo del reparto corse Ducati deve essere quello di verificare se con le modifiche portate a Valencia si sia imboccata la strada giusta per permettere a Lorenzo di sentire la Desmosedici come qualcosa di immediatamente suo, così da riuscire ad inserire fin da subito la rossa di Borgo Panigale tra le pretendenti al titolo 2017. Per realizzare questo obiettivo alla Ducati non manca molto ed in effetti a Valencia non si sono viste rivoluzioni come avvenne nell'inverno 2014/2015. Anche nelle sue ultime evoluzioni, però, la Desmosedici non sembra aver dimenticato quella cronica tendenza al sottosterzo in uscita di curva, problema di cui si è lamentato soprattutto Dovizioso e che sembra amplificarsi con il calare delle gomme in gara. L'anno appena concluso ha fatto vedere che quando su alcune piste l'assetto funziona a dovere, la Ducati può dominare e le vittorie ottenute meritatamente in Austria ed in Malesia stanno lì a testimoniarlo. In occasioni simili i piloti possono contare su un motore incredibile, sicuramente quello con l'erogazione di coppia più piena ed efficace, oltre che il più veloce. Resta, però, ancora troppo difficile arrivare al giusto bilanciamento in ogni pista ed in ogni condizione di grip. Per questo l'evoluzione ciclistica vista a Valencia era più che altro dovuta ad una ri-centratura della geometria del telaio per permettere alle squadre di proseguire il processo di evoluzione degli assetti avviato nel 2016 con le gomme Michelin. Dovizioso è apparso soddisfatto alla fine della prima presa di contatto con il prototipo della moto 2017, Lorenzo - con ancora forte la memoria dell'armonia raggiunta negli anni con la ciclistica della M1 - un po' meno, lasciando capire che c'era ancora un bel po' di lavoro da fare.


La qualità ciclistica è sicuramente la dote più importante della GSX-RR, quella che le ha permesso l'anno scorso di inserirsi spesso nella lotta con i primi e che ha portato Vinales a vincere il GP del Regno Unito. Sarà proprio nei prossimi test pre-campionato che la Suzuki potrà dimostrare di essere definitivamente una delle migliori in MotoGP. A sostituire l'efficacissimo Vinales è arrivato Iannone che, quanto a velocità sulla moto non è sicuramente da meno; il pilota italiano, però, ha uno stile diverso dal giovane astro spagnolo e viene dalla Ducati, moto dotata del motore migliore in MotoGP. Ai tecnici Suzuki spetterà il compito non facile di far crescere le prestazioni del loro 4 cilindri in linea senza, però, compromettere quell'equilibrio e quell'agilità che devono rimanere le caratteristiche salienti della moto giapponese. A Valencia non si è visto molto, anche perché e giustamente, i tecnici di Hamamatsu avranno voluto prima capire bene il tenore dei commenti di Iannone prima di definire dove intervenire.


Il tempo sul giro fatto registrare da Aleix Espargaro nel finale del test di Valencia è stata una delle sorprese della due giorni di prove del novembre scorso. In effetti Aprilia ha chiuso il 2016 inanellando una serie di risultati soddisfacenti in gara, ma non si era mai visto la V4 italiana sfoderare un tempo sul giro così vicino a quello dei primi della classe. Ancora più sorprendente è stato leggere la soddisfazione nel volto di Espargaro a test concluso nel sottolineare come il giro gli fosse riuscito in maniera facile e come fosse già riuscito ad entrare in grande sintonia con la moto. Dalle parti di Noale le moto da corsa le sanno fare bene e la RS-GP 2016 ha fatto vedere una crescita prestazionale discreta. Insomma, il progetto è sano e per questo il 2017 - se Espargaro saprà fornire sempre prestazioni valide - potrà essere l'anno in cui inizieranno ad arrivare le prime soddisfazioni.


Quelli della KTM non hanno fatto un gran clamore, ma hanno fatto le cose in grande per prepararsi al definitivo ingresso in MotoGP, curando nei minimi dettagli il progetto della nuova moto e dedicando molte risorse anche agli aspetti organizzativi. Insomma, una storia completamente diversa da quella che aveva già visto il debutto di un motore V4 990cc marchiato KTM nell'inverno 2004/2005 installato su una ciclistica KR. Quel motore, progettato nella struttura austriaca diretta dall'ing. Bartol non aveva avuto fortuna ed era scomparso presto dal palcoscenico della MotoGP. La moto che ha ufficialmente debuttato a Valencia dimostra di essere ben progettata. Ha fatto parlare la scelta di costruire il telaio utilizzando una struttura tubolare in acciaio, soluzione tecnica cara agli austriaci, ma che ad alcuni è sembrata una scelta economica e rischiosa. In realtà KTM ha scelto di sviluppare il progetto della RC16 applicando soluzioni tecnologiche ben note e tutte sviluppate internamente al reparto corse austriaco. Per questo motivo il telaio in acciaio e le sospensioni WP, al debutto in MotoGP. Il rendimento del reparto sospensioni, però, potrà costituire la vera incognita durante la stagione in quanto tutti gli altri adottano le collaudatissime Ohlins. Sul piano motoristico, invece, non sembra che agli austriaci manchi molto: il loro V4 ha già fatto vedere in Spagna doti di velocità più che buone.


Modificata da MONNE FULL TIME, 07 March 2017 - 06:59 PM.


#2
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motoGP, Lorenzo: "La nuova Ducati? Uno shock! Il motore è spettacolare" Lo spagnolo molto atteso: "Mi hanno preso per vincere e sento la responsabilità. Il titolo? Serve avere una moto forte ovunque ma abbiamo potenziale, fantasia e metodo per riuscirci". Dovizioso: "Prendevamo 40 secondi, ora lottiamo. Ma vogliamo ancora di più"

 

 

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È stato l'uomo sicuramente più atteso alla presentazione e non potrebbe essere altrimenti: Jorge Lorenzo è stato preso dalla Ducati per riportare il Mondiale a Borgo Panigale. Lo spagnolo è stato ieri accolto con affetto dai dipendenti dell'azienda ed è rimasto colpito: "Non mi aspettavo tutto questo amore e questa passione, penso che solo in un'azienda come questa si possa capire una frase come "Benvenuto in famiglia".
nervoso — Emozionanti questi due giorni del cinque volte iridato: "Sono nervoso più che in gara - ha detto sul palco dell'Auditorium bolognese - è un grande giorno, non mi aspettavo questo amore dei dipendenti per me, lavorano con passione. L'obiettivo 2017? Se uno è stato campione del mondo non può sperare di meglio. Penso che abbiamo il potenziale, il talento, la fantasia e il metodo per migliorarci. E se saremo così forti arriverà anche il risultato che ci aspettiamo".
 
 
che accelerazione! — Jorge ha finalmente potuto parlare della nuova DesmosediciGP 17 che ha provato nei primi test di fine anno dopo il GP di Valencia: "Mi sono sorpreso della stabilità e guidabilità della moto - ha detto - pensavo fosse più nervosa per la potenza, invece è docile e stabile, sono contento. Dopo 9 anni di Yamaha la potenza di questa moto è stata uno shock! Quando ho messo quinta e sesta l'accelerazione è stata spettacolare. Penso che in gare come Qatar, Mugello e Austria abbiamo un potenziale tremendo. Però occorre una moto vincente in tutti i circuiti, solo così si può vincere il Mondiale".
 
 
filosofia — Ed è per questo che è stato preso, per migliorare il progetto tecnico giorno per giorno, una filosofa che deve essere la stella polare del team secondo Jorge: "È una grande sfida - ha detto il maiorchino - siamo carici, abbiamo esperienza e talento per provarci, crescere e rendere la moto competitiva. Sapevo che la Ducati avrebbe migliorato, ogni anno è diventata più forte, l'arrivo di Gigi (Dall'Igna; n.d.r.) è stato fondamentale, da fuori vedo una grande squadra, e da dentro vedo una grande passione e metodo, un perfezionismo che mi piace e che promette bene. Una responsabilità per me? So della responsabilità, ma sono qui per passione e questo è un vantaggio, la Ducati mi ha preso per migliorare la moto, dobbiamo avere una filosofia di miglioramento ogni giorno. Se dovrò cambiare stile di guida? Di sicuro! Ogni moto ha la sua peculiarità per andar veloce, ma una delle mie caratteristiche è l'adattamento alle moto. Devo ancora conoscere bene questa, dovrò essere bravo anch'io a capire come adattarmi per andare meglio".
 
yamaha forte — Poi una battuta sull'eterno rivale Rossi: "Valentino? Non m'interessa fare paragoni con il passato, il mio obiettivo non è migliorare i suoi risultati. Ringrazio la Yamaha, se sono qua lo devo anche al loro appoggio, ora siamo rivali e dunque auguro loro minor fortuna. Rossi poi dovrà combattere col suo nuovo compagno di squadra Maverick Viales, che sembra forte fin dall'inizio, ma non cambia nulla, restano una grande squadra e un grande team, la Yamaha è forte sempre".

Modificata da MONNE FULL TIME, 20 January 2017 - 06:53 PM.


#3
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Il calendario MotoGP 2017 è definitivo

 

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#4
Needle

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Ma che figata :D

#5
naru91

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e manco a dirlo,Stoner è primo nel D1 a Sepang



#6
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e manco a dirlo,Stoner è primo nel D1 a Sepang

manco a dirlo.. aspettiamo di vedere i prossimi giorni, i risultati di oggi non contano assolutamente nulla. Marquez 8, rossi 10.. Lavorano su altri parametri, non devono "semplicemente" spingere al massimo ma lavorare sui vari aspetti delle nuove moto. 



#7
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manco a dirlo.. aspettiamo di vedere i prossimi giorni, i risultati di oggi non contano assolutamente nulla. Marquez 8, rossi 10.. Lavorano su altri parametri, non devono "semplicemente" spingere al massimo ma lavorare sui vari aspetti delle nuove moto. 

 

per uno che partecipa solo ai test non era scontato che andasse comunque così forte ;) 



#8
-Krell

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per uno che partecipa solo ai test non era scontato che andasse comunque così forte ;) 

conosce la moto nuova meglio degli altri, ha già avuto modo di provarla in molte altre occasioni. Scontato no, sorprendente nemmeno :P

#9
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Non mi stupisce. Stoner é per me il pilota più veloce di tutti i tempi. Però in gara non conta solo la velocità.

#10
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Non ho capito... Stoner corre da tester o è tornato ufficialmente?

#11
jedi

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Tester,non vuole più gareggiare


Modificata da jedi, 31 January 2017 - 11:55 AM.


#12
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Iannone direi che si è ambientato bene in Suzuki :asd:



#13
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Iannone direi che si è ambientato bene in Suzuki :asd:

ma I test erano bagnati o sbaglio?

Comunque Yamaha ha provato delle specie di alette oggi.. Ma sono sotto regolamento?

#14
naru91

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non so dirtelo,ma credo Iannone abbia girato più forte di Stoner il giorno prima... (quindi perlomeno non per tutta la giornata...)



#15
jedi

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ma I test erano bagnati o sbaglio?

Comunque Yamaha ha provato delle specie di alette oggi.. Ma sono sotto regolamento?

Oggi probabilmente Iannone ha girato con le soft ma ottima prestazione comunque




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