Ragazzi, perdonatemi, secondo me vi sfugge qualcosa: la censura non parte dagli sviluppatori, ma è conseguenza dei rating valutativi e, al massimo, di una decisione presa dal publisher. Il fatto che poi se ne possa occupare direttamente la software house, adottando una soluzione alternativa che va comunque incontro alle sue idee, è una cosa buona, ma dare contro a chi sviluppa i giochi per la censura è proprio paradossale. Naturalmente ci vorrebbe una bella riforma in merito, dato che spesso, come detto da molti, le censure sono solo frutto di tristi ipocrisie.
Le censure sono legate alla cultura del luogo in cui si cerca di vendere un contenuto video-multimediale. In corea mangiano carne di cane quindi non è un problema se in un video fanno vedere come cucinare al meglio il bassotto cosa che farebbe inorridire tutta europa ed altri continenti.
La scena in questione funziona anche con la censura anche se una persona come me cresciuta a pane e kenshiro non si scandalizzerebbe più di tanto. Il problema per le aziende è evitare qualsiasi bega "legale" generata da una mamma qualunque che prenderebbe di mira il gioco per una scena come in Tales of Berseria.
Dai su Microsoft ha dovuto chiedere scusa per "NGHA!" in Dead Risign 4 perchè ritenuto razzista...
Modificata da JenaPlissken, 05 January 2017 - 06:39 AM.