Guarda, credimi che non è così. Quando parlo di "bene" è ovvio che intendo la licenza, perché mi riferisco al bene in termini giuridici. In questo caso, si tratta di un bene immateriale, ossia la licenza, quindi siamo d'accordo che stiamo parlando di quella. Dunque, il "bene" che ho acquistato non aveva una scadenza come nel caso, che so, dello sfruttamento del diritto di immagine (es. acquisto il diritto di sfruttare la tua immagine per 5 anni). In questo caso, non essendo previsto alcun limite temporale al momento dell'acquisto, si presume che l'acquisto fosse a tempo indeterminato (come per tutti gli altri beni: quando compro un bene materiale, un videogioco retail, resta di mia proprietà finché non decido di venderlo, di buttarlo ecc.). Su questo non possono esservi dubbi, perché è la regolamentazione giuridica del diritto di proprietà.
Tu mi potresti dire: "ma la licenza resta tua, anche se ormai non ci fai più niente, perché non puoi scaricare il gioco". Ecco, anche questa situazione è tutelata dal diritto. Infatti, i beni giuridici sono sempre collegati alle utilità che se ne possono ricavare. Un bene giuridico senza la corrispondente utilità (il cd. "bene della vita") non serve a nulla. La normativa di tutela del consumatore nasce proprio da questo, cioè dall'esigenza, in un mondo in cui i beni immateriali stanno prendendo ormai il sopravvento su quelli materiali, di fare in modo che il consumatore non rimanga col "cerino" in mano ma ottenga sempre l'UTILITA' alla quale mirava fin dal principio, e che lo ha spinto a concludere quel tipo di contratto avente ad oggetto l'acquisto di beni digitali.
Qui è un forum di videogiochi, e non è il caso di mettersi a discutere di diritto, né è mia intenzione fare il "maestrino", credimi. Però fidati che le tutele potrei azionarle più io di loro.
Inoltre, quando parli di "tramite" è sbagliato, perché Microsoft per me non è un tramite, ma è la mia CONTROPARTE CONTRATTUALE, con tutte le obbligazioni che ne derivano. E loro non stanno di certo adempiendo a queste obbligazioni.
Neanche l'esempio che hai fatto di Sky è corretto, se posso permettermi. Tu ti soffermi sempre sul rapporto tra la controparte contrattuale (SKY) e i suoi "fornitori". Ma è sky a contrattare con me, non i suoi fornitori!
Cerco di essere più chiaro.
Se io faccio il contratto con Sky il cui oggetto è: serie tv per 12 mesi, e loro in fase pubblicitaria mi hanno convinto dicendomi "guarda, abbiamo pure house of cards da netflix" e poi invece perdono questa licenza, io difficilmente potrò fare qualcosa. Eh già, perché sky si obbligava contrattualmente a fornirmi "serie tv per 12 mesi" e non quella serie in particolare. Al massimo, potrà esserci una responsabilità precontrattuale di sky per mancanza di buona fede nella fase delle trattative, ma nulla più. Non potrò certo richiedere indietro i soldi dell'abbonamento.
Invece, se io concludo (ammesso che esista) un contratto con sky avente ad oggetto "House of cards" e poi invece loro non mi forniscono questa serie perché dicono "Netflix ci ha revocato la licenza!" (caso simile a pes, se vedi bene...) allora io il "mazzo" posso farglielo in giudizio, perché tu sky non mi hai fornito la prestazione OGGETTO DEL NOSTRO CONTRATTO. E poco importa a me consumatore dei motivi per cui sei stato nell'impossibilità di fornirmi la prestazione cui ti sei obbligato! Al massimo, se veramente non hai colpe, non verrai condannato al risarcimento del danno, ma DI SICURO DOVRAI RESTITUIRE LA MIA DI PRESTAZIONE (i soldi) CHE HAI RICEVUTO SENZA DARE NULLA IN CAMBIO. Così funzionano i contratti a prestazioni corrispettive!