infatti... da sempre ci si è ispirati ad altri autori o media e non ne vedo il problema, i gekiga saccheggiavano tantissimo il cinema nel primo periodo ma creavano comunque soluzioni visive o narrative che per il manga dell'epoca eran inconcepibili, a sua volta saccheggiate da altri mangaka successivamente. Senza certi fumettisti italiani Frank Miller non sarebbe stato Frank Miller, e l'elenco sarebbe infinito. quindi si può benissimo prender spunto da altri media per creare roba propria a sua volta rivoluzionaria, se si è in grado di saperla usare. Il fumetto ha più o meno gli stessi anni di vita del cinema e in entrambi i casi conta tantissimo lo stile e la regia, Son tanti i film che se non fosse per lo stile di regia e di dialoghista di chi li ha fatti sarebbero le solite trame trite e ritrite.
C'è da dire che in giappone sa anche di vecchio la distinzione per generi tramite riviste. Andava bene 40 anni fa, ma ora si creano shonen che a momenti sembran seinen (death note o fma son shonen solo perchè pubblicati su riviste shonen), shojo che vengon letti anche da uomini, una rivista shojo (non ricordo ora quale) tempo fa ha ristampato al suo interno a scopo promozionale i primi capitoli di Kiseiju! Devilman ai tempi era considerato shonen e adesso fumetti come quello li si cataloga seinen senza tanti giri di parole. E ora ci son seinen che sono in realtà shonen come One-Punch Man....
Il problema di Shonen Jump, come tante altre riviste, è che per motivi di targeting ci sono alcune regole base a cui TUTTI devono sottostare per poter essere pubblicati, e questo limita di molto la creatività, perchè in fondo molti artisti magari avrebbero voluto osare di più in certi punti delle loro storie ma così facendo avrebbero ignorato quelle regole alla base della rivista di riferimento, qualunque target sia, e questo al di là delle idee che mancano può limitare in alcuni modi l'autore