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Genitori, giocatori, rpg ed altri mostri

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Questa discussione ha avuto 7 risposte

#1
Masca

Masca
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Salve a tutti!
Non so come iniziare questo strano topic. Diciamo che è semplicemente voglia di far quattro chiacchiere su alcuni argomenti della nostra vita che difficilmente il collega o il vicino di casa condividono (se non è così, ditemi dove abitate che cerco casa). Cose tipo giochi vecchi, giochi nuovi, essere o diventare genitori, nostalgia, dubbi e riflessioni varie. Se queste cose non vi interessano, evitatevi il polpettone.

Intanto per iniziare mi presento, visto che non sono certo una delle persone più attive del forum: bene, sono un ragazzo sulla soglia dei 30 (rientro ancora nella categoria 'ragazzo', non è vero?), con la passione per i videogiochi (ma non solo) in generale e per gli rpg, specialmente jrpg, in particolare, con un lavoro a tempo pieno, mutuo e...un figlio in arrivo a Dicembre! (e a proposito, un sentito ringraziamento a Square per avermi rinviato FF XV a poco prima che nasca il pargolo, maledetti voi che mi ritrovo questo, un figlio e Persona 5 nel giro di 3 mesi XD).

Per una serie di vicissitudini e impegni passati, non sono mai riuscito a colmare bene questa voglia di giocare ai titoli che avrei tanto voluto provare, di fatto la scorsa gen l'ho quasi totalmente saltata, e anche l'ultimo anno di ps2, direi. Va da sé che in questi ultimi due anni, avendo sistemato un sacco di cose, sto sfogando 'a gas in fondo e testa in folle' tutta la voglia e la curiosità che avevo di giocare titoli come Nier, Persona 3, Chrono Trigger, Ocarina of Time, Dark Souls 1 & 3, Okami, Fire Emblem Awakening, Ni No Kuni e roba più recente come Fallout 4 e Uncharted 4, ho li ad aspettarmi gli eterni Xenoblade Chronicles X, Devil Survivor 2, Etrian Odissey Untold 2, The Witcher 3 e molta altra roba che, se penso a quante ore sono, penso che l'unica soluzione sia convertirsi al Buddhismo e sperare che abbiano ragione sulla reincarnazione dopo la morte. Senza pensare al ben di dio che uscirà da qui ai prossimi 6 mesi tra 3ds e PS4.

Insomma, la passione per i videogiochi porta via un sacco di tempo, ma se questa passione si focalizza specialmente su rpg beh, il sacco diventa una cava.

E niente insomma, si "scopre" che entro poco avrò il motivo più bello del mondo per non aver più tanto tempo per giocare, forse anche voglia, forse solo energia, chissà; fatto sta che spesso mi ritrovo a pensare: cosa farò con mio figlio e i videogiochi?
Molti di noi si ricorderanno quanto i nostri genitori, probabilmente a ragione, ci rompevano per stare 'massimo un' ora alla play', quanto cercassimo di non farci beccare barando nei modi più fantasiosi e meno credibili della storia per passare più tempo possibile su Vagrant Story, FFVII, Phantasy star online, metal gear e compagnia bella (ora che ci ripenso chissà quante volte hanno fatto buon viso a cattivo gioco, mentre noi credevamo di averli imbambolati), o quanto cercassero di calmare le urla che partivano quando con gli amici ci si urlava dietro durante i match a street/virtua fighter o iss pro, entrando in camera e in pratica ordinandoci di andare fuori a giocare.

Oggi mi vien da riflettere sul ruolo che i VG hanno avuto sulla nostra infanzia e sull'esempio che dovremmo dare ai nostri figli: ci hanno reso meno socievoli? Meno popolari ai tempi della scuola e, quindi, più insicuri? Esiste un limite sano oltre il quale l'hobby diventa autodistruttivo? Qual è l'età giusta per iniziare a videogiocare? E con che approccio?
Sembrano fesserie, ma credo che un bambino sia molto sensibile agli stimoli esterni, e il videogioco li comprende un po' tutti: visivi, sonori e cognitivi. Quand'è che il videogioco passa dall'essere uno stimolo per la propria immaginazione e, perché no, un' occasione per imparare cose (a me per esempio fu molto istruttivo FFVII per inglese) all'essere un mondo in cui isolarsi e smettere di crescere?
Ammettendo il fatto che di per sé ogni distrazione esistente può diventare un buon mezzo di isolamento, una specie di droga, come si fa a far godere il proprio figlio delle bellissime cose che i VG ci hanno fatto vivere in certi momenti, evitando il male che possono causare? Come si bilancia?

Ecco, ovviamente io non voglio risposte dirette manualistiche che lasciano il tempo che trovano, ma vorrei sentire qualche opinione, rifletterci, parlarne, sentire tutto quello che, chi si ritrova in alcune delle cose scritte sopra, ha da dire. Vorrei sapere le vostre esperienze, le vostre storie, che abbiano a che fare con voi, con famigliari o coi figli, se anche per voi come per me (qua tocca mettersi un pelo a nudo e io lo farò per primo) videogiocare è stato anche un rifugio, un modo come un altro, forse più immersivo di altri, per evadere e distrarsi in tenera età e se anche voi da ragazzetti eravate vittima delle solite battute, se oggi riuscite a vedere quanto quelle cose che reputavamo gravissime per noi fossero in realtà così stupide, se vi sentite più capaci di usare l'immaginazione e la testa rispetto a chi le battute le faceva, se e come, insomma, hanno influito. Se vi sentite più o meno sensibili, migliori o peggiori e in cosa. Se vi mette oppure no ansia che vostro figlio possa passare tutto questo, come avete affrontato i primi mesi/anni di paternità e, infine, ma certo non per ordine d'importanza, come vivete il connubio videogiochi/figli. Se giocate con lui, se gli regolate il tempo e i titoli, se vi sentite un po' più simili ai vostri genitori quando cercavano di regolarvi e, in generale, qualsiasi cosa questa lettura vi abbia stimolato, se (spero) vi ha stimolato qualcosa.

Ma soprattutto cosa diavolo iniziare dopo Persona 3 tra xeno chronicles e the witcher 3,che poi tra poco esce pure Dragon quest 7.

Grazie dell'attenzione, sperando che qualcuno abbia la pazienza di leggere e di partecipare.

Modificata da Masca, 01 September 2016 - 08:47 PM.


#2
dino75

dino75
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tutti noi siamo figli delle epoche in cui nasciamo, nella mia ho visto il sorgere dei Videogiochi, la demonizzazione e la transizione a fenomeno di massa e adesso ad ago della bilancia hi-tech, le mie giornate da bambino erano interminabili, cominciavano prestissimo con i cartoni di "sveglia ragazzi" poi si andava a scuola e al ritorno tra compiti, cartoni sertie tv e videogiochi si poteva anche andare fuori a giocare con gli amichetti! Che be tempi! Poi si cresce, ci sono nuovi interessi, nuove priorità e infine la gabbia della vita adulta. Ma la gioia davanti ad un videogioco che si aspettava con ansia non è cambiata e allora cosa fare? Il tempo è sempre di meno e le responsabilità offuscano la mente, tutto difficile e complicato ma la felicità di un figlio è una sensazione impagabile e non lasciare che qualcosa qualsiasi cosa distolga la tua attenzione da esso, sarà una botta di vita, una ripartenza se vogliamo e da lì pian piano riuscirai a ritagliarti i tuoi spazi e i tuoi tempi senza togliere il leggittimo spazio/tempo che merita essere genitori anche perchè te lo dico senza mordermi la lingua: oggi è maledettamente difficile essere genitori! Chi mi conosce sul forum sa che ho un figlio iperattivo, nulla di grave ;) però il tempo per me è veramente poco! Diciamo che giocare un RPG è impossibile allo stato attuale ma qualche gioco riesco a finirlo e soprattutto al momento sono riuscito ad unire le mie due più grandi passioni e riesco a dedicarci circa un'ora al giorno, la passione per la tecnologia e l'amore per i videogiochi condensati in quella meraviglia che si chiama Oculus Rift che grazie anche al fatto che i giochi sono ancora sperimentali somigliano ancora ad esperienze quasi arcade, al momento il gioco più lungo dura 13 ore! Quindi io ti direi di rassegnarti al momento e di viverti la paternità che la prima volta non si scorda più.



#3
Masca

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tutti noi siamo figli delle epoche in cui nasciamo, nella mia ho visto il sorgere dei Videogiochi, la demonizzazione e la transizione a fenomeno di massa e adesso ad ago della bilancia hi-tech, le mie giornate da bambino erano interminabili, cominciavano prestissimo con i cartoni di "sveglia ragazzi" poi si andava a scuola e al ritorno tra compiti, cartoni sertie tv e videogiochi si poteva anche andare fuori a giocare con gli amichetti! Che be tempi! Poi si cresce, ci sono nuovi interessi, nuove priorità e infine la gabbia della vita adulta. Ma la gioia davanti ad un videogioco che si aspettava con ansia non è cambiata e allora cosa fare? Il tempo è sempre di meno e le responsabilità offuscano la mente, tutto difficile e complicato ma la felicità di un figlio è una sensazione impagabile e non lasciare che qualcosa qualsiasi cosa distolga la tua attenzione da esso, sarà una botta di vita, una ripartenza se vogliamo e da lì pian piano riuscirai a ritagliarti i tuoi spazi e i tuoi tempi senza togliere il leggittimo spazio/tempo che merita essere genitori anche perchè te lo dico senza mordermi la lingua: oggi è maledettamente difficile essere genitori! Chi mi conosce sul forum sa che ho un figlio iperattivo, nulla di grave ;) però il tempo per me è veramente poco! Diciamo che giocare un RPG è impossibile allo stato attuale ma qualche gioco riesco a finirlo e soprattutto al momento sono riuscito ad unire le mie due più grandi passioni e riesco a dedicarci circa un'ora al giorno, la passione per la tecnologia e l'amore per i videogiochi condensati in quella meraviglia che si chiama Oculus Rift che grazie anche al fatto che i giochi sono ancora sperimentali somigliano ancora ad esperienze quasi arcade, al momento il gioco più lungo dura 13 ore! Quindi io ti direi di rassegnarti al momento e di viverti la paternità che la prima volta non si scorda più.


Innanzitutto grazie di cuore di esserti preso il tempo per leggere e rispondermi. Lo apprezzo davvero tanto.
È bello vedere che, anche se nel topic non ho specificato che la prospettiva di aver poco tempo per sé stessi mette un po' ansia anche a fronte di alla gioia della paternità, tu sei riuscito a capirlo probabilmente grazie all'esperienza e ne hai parlato, mettendo le tue esperienze sul tavolo.
Al momento non sto facendo piani a riguardo o pensando troppo a se avrò tempo o no, perché non mi illudo: so che non ho idea di come sarà diventare padre, mi regalerò di conseguenza XD
Grazie ancora

#4
Robyvale

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 a me il bimbo ha cambiato la vita... però ti assicuro che a parte i primi ovvi mesi, la tua passione non è intaccata. dipende anche dal partner che hai al fianco. la mia compagn asa che la juve e i videogames sono miei hobby e quidni che le mie tre orette a settimana tra partite e videogiochi non me li toglie nessuno

 

da solo imparerai a cambiare i tuoi spazi e i tuoi tempi, lo capirai da solo

 

personalmente ho cambiato il mio modo di giocare, la home la gioco solo quando ho ferie o nelle festività, altrimenti mi concentro più sul gioco portable e da tablet.

 

più per mia comodità



#5
devil88bg

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Non ho ancora un figlio però è normale che il tempo per questa attività con il tempo diminuisca ma non è detto che sparisca. Dedicare qualche oretta alla settimana nei videogiochi non sarà certo un reato e sarà assolutamente possibile.. non è una cosa assurda. 

Chiaramente il tempo passa per tutti e non sarà più possibile passare le ore che trascorrevi prima. Finire un videogioco come The Witcher magari ti porterà a spendere 3-4 mesi di tempo piuttosto che magari qualche settimana. 
Ma penso che sia giusto così è la vita. 

 

Sul ruolo che hanno i videogiochi nella vita sociale di un bambino non lo so. So solo che per quanto mi riguarda sono sempre stati una scusa per andare dall'amico che aveva la playstation e fare i compiti insieme. Praticamente dalle medie alla fine delle superiori tutti i pomeriggi li ho passati a fare i compiti con miei amici. Non mi sembra che sia mancato il lato socializzazione... 

anzi i videogiochi, al contrario di quel che pensa la gente per me permette la socializzazione. Io stesso ho conosciuto tanta gente qui sul forum o fuori (che non conosco dal vivo ok) ma che ormai sono miei amici. 

I videogiochi sono sempre stati una forma di socializzazione al contrario di molti altri hobby meno demonizzati dalla gente. Leggere ad esempio (per quanto sia utile ed è sempre bello dedicare del tempo della giornata alla lettura) isola più di un videogioco, guardare la tv idem. Sono attività che generalmente puoi fare meglio da solo. 
I videogiochi no. Nulla è impagabile come un gioco di calcio, come un torneo con gli amici così per divertirsi, come le partite che ho fatto Dragonball Budokai su ps2 con un mio amico, le partite a street fighter, Killer Instict, Shaq fu, su snes quando ero più piccolo seguite da quelle su ps1. 

Ci ho sempre giocato ai videogiochi, tanto. Ma spesso fanno divertire... oggi però c'è il gioco online, ma anche qui non è da demonizzare. Immagino se hai miei tempi ci fossero stati i giochi online che ci sono oggi come ci saremmo divertiti con i miei amici quando c'era più tempo a fare tornei, e robe varie. 


Modificata da devil88bg, 02 September 2016 - 06:25 AM.


#6
Masca

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Sul ruolo che hanno i videogiochi nella vita sociale di un bambino non lo so. So solo che per quanto mi riguarda sono sempre stati una scusa per andare dall'amico che aveva la playstation e fare i compiti insieme. Praticamente dalle medie alla fine delle superiori tutti i pomeriggi li ho passati a fare i compiti con miei amici. Non mi sembra che sia mancato il lato socializzazione... 
anzi i videogiochi, al contrario di quel che pensa la gente per me permette la socializzazione. Io stesso ho conosciuto tanta gente qui sul forum o fuori (che non conosco dal vivo ok) ma che ormai sono miei amici. 
I videogiochi sono sempre stati una forma di socializzazione al contrario di molti altri hobby meno demonizzati dalla gente. Leggere ad esempio (per quanto sia utile ed è sempre bello dedicare del tempo della giornata alla lettura) isola più di un videogioco, guardare la tv idem. Sono attività che generalmente puoi fare meglio da solo. 
I videogiochi no. Nulla è impagabile come un gioco di calcio, come un torneo con gli amici così per divertirsi, come le partite che ho fatto Dragonball Budokai su ps2 con un mio amico, le partite a street fighter, Killer Instict, Shaq fu, su snes quando ero più piccolo seguite da quelle su ps1. 
Ci ho sempre giocato ai videogiochi, tanto. Ma spesso fanno divertire... oggi però c'è il gioco online, ma anche qui non è da demonizzare. Immagino se hai miei tempi ci fossero stati i giochi online che ci sono oggi come ci saremmo divertiti con i miei amici quando c'era più tempo a fare tornei, e robe varie. 


Esatto, concordo col tuo punto di vista. Credo che un bambino usi ciò che ha a disposizione anche e soprattutto in base all'ambiente e la situazione che vive. Indubbiamente possono essere un via di fuga dal mondo, ma come evidenzi tu possono essere un ottimo mezzo di socializzazione. Chi è che non si ricorda le partite in casa con gli amici a street fighter o simili (personalmente con gli amici si giocava un sacco al misconosciuto Wu Tang Clan Shaolin Qualcosa) prima di uscire a giocare? Ma anche le belle storie di giochi come FFVII, tanto per fare un esempio che mi sta a cuore, hanno ruoli costruttivi secondo me; sono convinto che le belle storie in generale aiutino a crescere.
Non è certo colpa dei vg se un bambino tende a isolarsi.
Sull'online è vero, è cambiato molto, da un lato penso ai deficit di una socializzazione senza un contatto diretto, dall'altro penso a quanto mi sarei divertito a giocare parlando con amici che magari si sono trasferiti, o si ha conosciuto al mare o in altre situazioni, con cui poi si perdono i contatti.
Probabilmente come tutte le cose con grosse potenzialità, la differenza tra bene/male la facciamo noi e le l'utilizzo che ne facciamo.

#7
Cydonian Ace

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Salve a tutti!

[CUT]

Sulla questione di videogiochi e socializzazione, ho sempre pensato che molti confondono causa e conseguenza: non sono i videogiochi che spingono alcuni bambini a chiudersi, ma sono i bambini che per qualche altro motivo si chiudono, e trovano nei videogiochi una fuga dalla vita di tutti i giorni. Ma se il bambino non ha a monte motivo di chiudersi, non sono i videogiochi secondo me che lo spingeranno a farlo.

 

Tento poi di darti un consiglio da JRPG-ista a JRPG-ista: anche io, pur essendo più giovane e non genitore, ho visto una forte diminuzione del tempo che dedico al gaming. Per questo motivo, ho iniziato pian piano a ridurre il consumo di RPG, perchè vedevo che con poco tempo a disposizione non riuscivo a godermeli appieno e ci mettevo mesi per giocarli. Per cui ho iniziato a giocare solo gli RPG a cui tengo davvero (nei prossimi mesi, DQVII e Persona 5) e per il resto, trovare qualche altro genere che fosse più adatto al tempo che dedicavo a giocare. E così ho fatto: avventure grafiche ed indie che si possono finire in poche ore sono diventati i miei titoli prediletti, e anche con un'ora di gioco al giorno posso dire che la mia passione per i VG è più forte che mai.

Consiglio anche a te di fare una cosa simile, altrimenti rischi che la tua passione si affievolisca e forse, potresti addirittura smettere di giocare



#8
Masca

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Sulla questione di videogiochi e socializzazione...
 
Tento poi di darti un consiglio da JRPG-ista a JRPG-ista...


Sulla prima ti do ragione,come già spiegato sopra. Continuo a pensare che ci voglia comunque moderazione e che il tempo a disposizione per giocare vada a suo modo "regolamentato", per mille ragioni, ma sicuramente se i bambini tendono a isolarsi i vg sono solo il mezzo attraverso cui farlo,non il problema.

E grazie del consiglio! Finché riesco me li godo poi vedrò come si evolve la cosa, non è, e penso non sarà, la mia prima preoccupazione il tempo che avrò a disposizione per giocare a cosa :D




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