Quella che stiamo per riportarvi non è la classica news, recensione o qualunque altro contenuto a tema informativo. Quello che vi stiamo per raccontare va ben oltre il semplice e riduttivo concetto di “videogame“.
E non è un caso che questa notizia venga riportata oggi, all’annuncio della fine per la produzione di Xbox 360 , console che ha accompagnato nel mondo del gaming milioni e milioni di giocatori, padri, figli, amici e madri.Tempo fa vi avevamo riportato la notizia di un utente americano, conosciuto con il nome di 00WARTHERAPY00, il quale raccontò che all’età di 4 anni ricevette in regalo la sua prima console Microsoft, la primissima Xbox, massiccia, squadrata e piena di speranze agli occhi dei giovani di allora. I due, padre e figlio, hanno trascorso un sacco di tempo giocando a moltissimi giochi insieme, in cooperativa e tramite le funzioni di sfida. Questo fino alla morte prematura del padre del ragazzo che all’epoca aveva solo 6 anni.
Da quel momento in poi il ragazzo, per vari motivi, non è più riuscito a giocare alla sua Xbox, console che fu presto messa in un scatolone in garage e dimenticata per oltre 10 anni.
Ma quando il ragazzo raggiunse l’età di 16 anni, vuoi per caso, vuoi per altri motivi, ritrovò la console nello scatolone, impolverata, data per inutilizzabile da qualcuno. Ma così non era, e quello che successe alla prima accensione e all’avvio di un gioco che ricordava la sua infanzia, scosse il ragazzo nel profondo.
Avviando il gioco Rally Sport Challenge, il titolo più utilizzato da suo padre e da lui quando era ancora un bambino, sullo schermo della sua TV è apparsa un’auto i colore grigio, trasparente: tutti noi sappiamo di cosa si tratta. E’ la funzione Ghost, presente in molti giochi di auto, che ripropone ogni movimento e ogni manovra effettuata da chi è riuscito a fare il giro migliore.
E quel giro, quel “ghost” altri non era che il giro di un padre oramai scomparso e presente solo nei ricordi del ragazzo, ma ora, presente anche nell’anima e nell’hard disk della sua Xbox.
Nei giorni successivi Il ragazzo ha giocato e rigiocato a Rally Sport Challenge, sempre all’inseguimento del ghost di suo padre, migliorando tempi e giri di giorno in giorno. Fino a quando, un giorno, riusciì finalmente a superarlo ma, appena prima del traguardo, il ragazzo frenò all’improvviso lasciandosi superare ancora una volta dal fantasma, evitando così di cancellare il record di suo padre e poterlo tenere con lui, per sempre.
Questa storia, dopo una prima commovente accoglienza del web, sarebbe potuta finire nel dimenticatoio, ma il fato ha voluto che essa sia arrivata all’attenzione di John Wikstrom, che ha deciso di renderla eterna realizzando una versione filmata tramite un video Quella che stiamo per riportarvi non è la classica news, recensione o qualunque altro contenuto a tema informativo. Quello che vi stiamo per raccontare va ben oltre il semplice e riduttivo concetto di “videogame“. intitolato Player Two che riportiamo di seguito.