Quindi nemmeno al quarto film da regista si intravede una (minima) evoluzione? Vabbeh che viene dalla Tv (questo giustifica tutto?) ma ormai Nunziante ha intrapreso con profitto la strada del cinema ("regista" o "sceneggiatore" che sia). Dopo uno, dopo due, dopo tre film sempre più campioni d'incasso e che hanno portato a relativi aumenti di budget mi aspetto un fisiologico miglioramento (anche nel curare le locandine... ), da qui la domanda (che sembrava?) seria.
"Come regista non è granché"!?! Premetto che mi manca il quarto (anche questo mi sa tanto che lo vedrò direttamente in Tv), a livello di regia i primi 3 film del fenomeno Nunziante/Zalone sono come un cinepanettone qualsiasi (se non addirittura qualcosa di meno) piatte all'inverosimile... e anche a livello di sceneggiatura siamo lì lì: con 'Che bella giornata' sembrava esserci qualcosa di più... uno straccio di trama, che a leggere alcuni giornali pareva chissà che cosa, che non fosse solo un mero pretesto per inanellare gag... poi è arrivato 'Sole a catinelle'... e vabbeh! Ma in fondo la formula funziona, al cinema fanno sfracelli, perché "cambiare"?
Nunziante sarà anche un genio come autore comico ma la commedia italiana ha avuto ben altri mostri sacri.
Guarda Hecks, tecnicamente il film non esiste. È un audiovisivo, tanto basta a classificarlo come film, temo.
Io Quo vado? lo trovo brutto e deleterio, moralmente abietto, per via di quell'abitudine tutta italiana di santificare LE MERDE con un atto di redenzione finale, per giunta controvoglia, del furbetto che rivolta la situazione prima in suo favore, poi per una ristretta comunità. Alla fine tutti felici, tanto il paese non va a rotoli, perché Zalone fa il simpaticone. Per me questa non è critica, è darsi il cinque. Della serie: "sì, siamo merde, ma tutto sommato siamo buoni".
Io ho sperato che finisse come Green Inferno, onestamente.
Inoltre il film è visibilmente svogliato ed è evidente in più punti la sua struttura raffazzonato. Un patchwork di scenette montate per spaziare il più possibile dai confini regionali pur mantenendo sempre la stessa ironia regionalissima. Recitazione scolastica (la co-protagonista) e comparsate "di favore" (Banfi scazzatissimo che si rifugia nell'overacting), un po' di buonismo, un po' di parolacce, un quintale di scontatezze, la solita canzoncina tormentone et voilà, ecco l'incasso maggiore di tutti i tempi.
Parere personalissimo e soggettivissimo eh, che nell'italietta attuale bisogna anche stare attenti a esprimere il proprio parere.