Una [Censura] no, ma è evidente che nella seconda trilogia tante, troppe cose non hanno funzionato. A partire dal fatto che non avrebbero dovuto proprio trasformarla in una trilogia!
Già due film erano troppi, ma con uno script solido e la regia ispirata di Del Toro sarebbero potuti venire fuori due gioiellini. A volte quando rifletto su quei mesi in cui la produzione era infognata e non si vedeva più il giorno in cui sarebbero partite le riprese, penso che quasi ci sia stato un complotto per far andare via Del Toro e riavere a tutti i costi Jackson dietro la cinepresa...
...cosa che come abbiamo visto ha dato frutti negativi: il neozelandese non era pronto nè tantomeno aveva voglia di imbarcarsi nuovamente in prima persona in una produzione del genere, inoltre dalla Warner/MGM facevano pressioni affinchè il lavoro fosse svolto in maniera affine a quanto fatto con la prima trilogia. Ecco quindi che dopo un anno di riprese spunta un terzo film dal nulla, causato anche dalla mole scandalosa di girato che Jackson stava accumulando; da una parte quindi il Jackson autoindulgente che filma a ruota libera senza nessuno che gli dica quando è il caso di fermarsi, dall'altra i produttori che lo spronano a realizzare tre kolossal pieni di pathos, epica e battaglie, che ben poco hanno a che vedere col romanzo originale, che è una fiaba d'avventura per ragazzi.
Quello che ne è venuto fuori è un lavoro poco ispirato, frettoloso (lo dice lui stesso nell'interviste che ha ideato tantissime scene e soluzioni senza neanche avere degli storyboard pronti), a tratti svogliato. Il cast smanioso di mettersi in mostra in questa nuova avventura di Sir Jackson nella Terra di Mezzo è riuscito solo in parte a fare la differenza, perchè nel secondo e nel terzo film ci sono sequenze scritte in maniera dozzinale, e la stessa direzione degli attori a volte sembra non rispondere a standard qualitativi minimi. Aggiungiamoci tutte le goffe citazioni e i richiami alla trilogia precedente, che tradiscono quindi le dichiarazioni del team di sceneggiatori (la Boyens aveva garantito che non sarebbero stati concepiti come prequel...).
Insomma, ci ritroviamo con tre pellicole fantasy godibili, a tratti, ma anche palesemente difettose e ingolfate. Una grandissima occasione sprecata sicuramente, e una dimostrazione di come il gigantismo e i soldi possano minare qualsiasi velleità artistica. La trilogia del Signore degli Anelli era stata girata con poco meno di 300 milioni, ed era stata realizzata quasi come una produzione indipendente, senza vincoli o compromessi creativi, senza imposizioni dall'alto (se non di rispetto della tabella di marcia), e con una continua voglia di superarsi, di mettere in scena qualcosa destinato a durare e a fare la differenza. Tanti effetti visivi e invenzioni sono stati ideati sul momento, appositamente per la realizzazione di determinate scene, e alla fine ne era uscito un perfetto ibrido tra nuove tecnologie e vecchia scuola che fa impallidire qualsiasi blockbuster moderno.
Lo Hobbit invece è partito fin da subito come una carovana ricchissima, 500 milioni di dollari stanziati sull'unghia per soli due film, una troupe mastodontica agli ordini di un solo uomo che si è trovato quasi spaesato in mezzo a tutto quel lusso e a quella sfilata di risorse umane e strumenti tecnologici d'avanguardia. E nel mezzo attori leggendari come McKellen che durante le riprese cominciavano a notare qualche green screen di troppo, e in generale una filosofia molto più pragmatica e commerciale rispetto a quella onesta che permeava la prima trilogia. Viggo Mortensen aveva intuito il potenziale disastro già quando gli chiesero di partecipare al progetto, nonostante il suo personaggio non comparisse nel libro, e ha giustamente rifiutato nella legittima convinzione che pararsi dietro 2 o 3 righe scritte nelle appendici di Tolkien per girare pesanti e inutili scene di raccordo fosse una scelta scriteriata. Con Legolas abbiamo visto tutti com'è andata, per non parlare poi del tanto chiacchierato personaggio creato da zero.
4-5 anni fa avrei dato carta bianca solo a Peter Jackson per azzardare un personaggio che Tolkien neanche aveva inventato, ma col senno di poi...
E niente, ormai ce la teniamo così, una trilogia che non riesce a brillare più di tanto neanche destreggiandosi tra versione cinematografica ed estesa, perchè neanche scegliendo una qualsiasi delle due visioni il risultato è comunque incoerente (il primo capitolo in versione estesa è una mattonata negli zebedei, il secondo è inconsistente in entrambi i casi, e il terzo in versione cinematografica è montato con l'accetta). Aggiungiamoci che come al solito in home-video ci costringono a scegliere o a comprare due cofanetti diversi.
Temo che molti come me rimpiangeranno sempre ciò che avrebbe potuto farne Del Toro che all'epoca era all'apice del suo estro visionario, e che non avrebbe certo perso tempo e soldi per stare dietro a 3D, HFR e si sarebbe concentrato su ciò che serviva realmente a solidificare le fondamenta de Lo Hobbit.
Modificata da Animal Man, 20 November 2015 - 02:33 AM.