Sono convinto che un autore di vero talento sia in grado di elevare (quasi) qualsiasi materiale, ma il punto è proprio questo: per ottenere questa reazione alchemica capace di trasformare materiale rozzo, grezzo e popolare in Grande Cinema, bisogna che l’autore sia lasciato libero di fare le sue scelte e prendersi i suoi rischi. Fatte salve alcune felici eccezioni, non è così che funzionano le cose ad Hollywood. Occorre sempre ricordarsi che gli studios sono a loro volta controllati da multinazionali che agiscono secondo le ben note logiche delle multinazionali, perciò quando si parla di investimenti multi-milionari, è comprensibile che la tendenza a correre rischi sia severamente zittita. La soluzione? Rivolgersi a giovani facilmente controllabili o a “esecutori” affidabili perfettamente inseriti in queste logiche. Si, sto pensando proprio a Zack Snyder. E visto che ci siamo, chiariamo una volta per tutte: il fatto che trovi i suoi film di cattivo gusto, grossolani o stupidotti (mi manca da vedere solo quello sui gufi, e chissà se troverò mai la forza) non vuol dire che consideri il suo lavoro come facile. Ci vogliono ampie competenze tecniche e organizzative anche per realizzare una cosa come 300 (oltre ad una grande faccia tosta per pensare di poter fare un certo film meglio di George A. Romero), e se fossi un produttore sarei abbastanza tranquillo nell’affidare il mio fantastiliardo di budget a questo professionista, che però non può certo definirsi “regista” nel senso che questa parola dovrebbe avere.
quel che dici è giusto, peccato che caschi nell'arroganza di definire un materiale rozzo, grezzo e popolare quando magari tu, come altri che lo definiscono in quel modo, neanche lo conosci se non per sentito dire o, peggio ancora, come pregiudizio visto che appartiene ad un medium diverso dal graaaaande cinema (da leggere con tono volutamente ironico)