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"Sono talmente poco sportivo che al liceo mi procurai un certificato falso per ottenere la dispensa da educazione fisica, ma ho strisciato per metri sul pavimento del Palatrussardi come un veterano dei marines pur di aggirare la sorveglianza e stringere la mano a Wes Craven."
Così scrivevo su questo stesso forum un anno e mezzo fa. E credimi, mio carissimo Wesley Earl, per te lo avrei fatto anche ieri, nonostante le mie capacità atletiche, che già erano scarse in quel lontano 1993, nel frattempo si siano del tutto azzerate.
Di te parlano come di un uomo gentile, dolce, spiritoso. A me eri apparso serio, elegante, persino un po' austero. Ma io, per te, avevo una venerazione tale che non poteva non mischiarsi con un pizzico di soggezione: per me eri il Professor Craven. E da vero Professore avevi restituito al genere horror la sua rilevanza politica e critica. La tua carriera è stata piena di scivoloni, ma non hai mai firmato un film che possa definirsi standardizzato, derivativo, pigro. Le formule le hai sempre inventate, mai seguite. Tutte le tue opere, comprese quelle meno riuscite, hanno il pregio inestimabile di non somigliare a nient'altro. E naturalmente questa cosa l'hai pagata, perché hai messo il tuo talento al servizio di un genere difficile e di platee spesso rozze e distratte, che hanno disertato le sale dove proiettavano Il Serpente e l'Arcobaleno (un film unico che, ne sono certo, consideravi il tuo capolavoro), oppure hanno invocato il tuo ritorno al timone della saga di Freddy salvo poi rimanere basite di fronte alla sofisticatezza del tuo New Nightmare. Con la saga di Scream, poi, hai ottenuto un grande successo, ma hai commesso un errore imperdonabile: hai firmato delle pellicole infinitamente più intelligenti e raffinate del pubblico cui sembravano destinate. Così ti è toccato assumerti persino la responsabilità dei tanti insignificanti epigoni, imitazioni, cloni e stupide parodie che i tuoi film geniali e generosi hanno generato. Ricordo ancora una recensione apparsa all'indomani dell'uscita di Shocker in Italia: "l'unico difetto di questo film è l'eccesso di idee". Quanto a Scream, credimi, ma faccio fatica ad immaginare un'altra saga cinematografica in cui ogni episodio si incastri in maniera così organica con gli altri. I sequel di Scream non solo sono giustificati, ma addirittura necessari, ed il quarto, sottovalutatissimo episodio racconta l’involuzione del genere umano dell’ultimo decennio come pochi altri film hanno saputo fare.
Sono tantissimi i registi che hanno contribuito a plasmare la mia visione del mondo, ma ho sempre immaginato che se fossi diventato io stesso un regista, forse i miei film avrebbero ricordato un po’ i tuoi. Magari ci univa la stessa sensibilità. In ogni caso eri e rimarrai sempre nel mio cuore.
Modificata da Quilty, 31 August 2015 - 01:25 PM.
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