si,ma per verificare se ho evaso l'iva non possono entrare in casa e chiedermi lo scontrino di ogni cosa che ho,ed è lo stesso principio se guardano la mia mail o le transazioni della mia carta di credito
semmai la multa potrebbero farla a microsoft perché consente di evadere,ma non credo che il fisco contatta microsoft e microsoft gli da tutti i nostri dati senza battere ciglio
è un po come la rai che vorrebbe da sky i dati degli abbonati per controllare chi ha sky e non paga il canone rai, è una situazione simile, e anche se la rai è pubblica, e quindi stato, non ha avuto da sky l'elenco degli abbonati per ovvi motivi
comunque il fisco che ci controlla perché abbiamo preso un gioco da hong kong è un evento altamente improbabile
Non è del tutto inesatto quel che dici; l'evasione del canone RAI e l'evasione dell'IVA e dei dazi doganali è supervisionata dall'agenzia delle entrate ma nel primo caso si tratta di una tassa sul possesso mentre nel secondo caso di un'imposta sul valore aggiunto, quindi parliamo di due differenti sezione di supervisione alla fraudolenza, la prima più specifica, la seconda più generica.
Ma analizziamo nel dettaglio la fraudolenza su un circuito di acquisto online internazionale per prodotti digitali:
L'acquisto è svolto su suolo italiano mediante un circuito di pagamento polivalente offerto da un sito non legato ad uffici pubblici o ad enti pubblico-correlati(es. RAI) cioè il sito Xbox.com .
Il circuito di pagamento registra ogni singola transazione catalogando per ognuno di essa informazioni sull'intestatario del metodo di pagamento utilizzato, tra cui informazioni codificate sulla provenienza del pagamento, l'orario, il tipo di metodica di sicurezza utilizzata, la sede del server protetto da cui è stata effettuata la transazione, l'IP di provenienza della richiesta alla transazione e molto altro..
Dopo aver impostato i dati di fatturazione(fittizi o veritieri, ma i protocolli di fatturazione di siti quali Xbox.com solitamente richiedono una corrispondenza territoriale tra l'indirizzo di fatturazione e la sede di acquisto) si effettua l'acquisto sul sito Xbox.com/X(dove X è la sede estera del sito) tramite inserimento delle metodiche di sicurezza del caso.
Una volta acquistato, la transazione registra i dati di cui sopra.
Dopo qualche istante l'utente che ha effettuato la transazione mette a scaricare il gioco da un sito, stavolta nazionale(cioè lo store Xbox.com/it) diverso da quello di acquisto della licenza del software digitale.
Ora, detto questo, è logico che la transazione effettuata viene riportata con relativi dati sulla tabella di riepilogo relativa ai movimenti bancari/postali o di qualsivoglia tipo di ente di risparmio/gestione del denaro privato. A questi ultimi dati, l'ente di controllo fiscale(agenzia delle entrate, sezione telematica) ha accesso senza necessità di richiedere permessi di alcun genere.
Ora, con bassissima probabilità, che personalmente ritengo prossima allo zero, un agente di controllo telematico potrebbe interessarsi ad una serie di transazioni effettuate su un circuito di pagamento tese ad acquisti online ripetuti verso store online esteri e, insospettito da ciò, effettuare un controllo incrociato tra dati di transazione e dati di richiesta di transazione: in tal caso vedrebbe un pagamento svolto dall'Italia verso l'Hong Kong al fine di acquisto estero di una licenza sofware. A questo punto, per sospetto di frode,poichè è improbabile che un utente dall'Italia acquisti una licenza software e non la utilizzi in Italia, in via del tutto circostanziale l'agente potrebbe svolgere un controllo specifico dell'utenza Xbox, in accordo con Microsoft(di solito non servono permessi da parte di compagnie di così ampia importanza poichè l'agenzia delle entrate ha supervisori interni o molto vicini alla dirigenza della sede nazionale della società),al fine di dimostrare la sospetta frode(che si è svolta effettivamente scaricando il software in Italia possedendo i diritti di una sola licenza internazionale, nella fattispecie di Hong Kong). A questo punto però, scatterebbe sicuramente un "controllo a pioggia" su utenze differenti, il che obbligherebbe Microsoft a prendere provvedimenti e all'agenzia delle entrate di aprire un procedimento formale molto più ampio verso migliaia o milioni di utenze(e di conseguenza persone fisiche).
Personalmente ritengo molto improbabile che accada tutto ciò, reputo che sia un'eventualità con probabilità prossima allo zero o altamente improbabile per diversi motivi:
1)L'ente di controllo dell'agenzia delle entrate deve soffermarsi su una serie di movimenti bancari/postali(o altro) svolti da una persona fisica con alcun contraddittorio;
2)Dai suddetti movimenti deve avviare un accertamento per presunta frode(molto improbabile per transazioni di così basso rilievo);
3)Deve dimostrare la presunta frode.
Naturalmente se tutto questo accadesse ed aveste utilizzato la condivisione, è ironico il fatto che paghereste una sanzione+ i corrispettivi di imposta sempre inferiori al prezzo dei corrispettivi giochi in Italia; ciò è molto ironico, su una quantità ipotetica di 20 giochi andreste comunque a risparmiare somme di 4-500 euro anche dovendo pagare le suddette sanzioni. E, fatto ancora più interessante, avreste anche la possibilità di pagare il tutto a rate e ridurre di 1/6 la sanzione avviando una contestazione verbale.
Modificata da Federico Lorenzetti, 18 October 2014 - 06:28 PM.