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[Topic Satellite] Acquistare DD dai market mondiali, aspetti legali ed altro

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Questa discussione ha avuto 74 risposte

#31
TIN0

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Io però non ho capito ancora dove sarebbe il falso, visto che uso il mio nome e la mia carta ed è possibile (stando a quello che dice chi ha provato) non mettere nessun indirizzo di fatturazione

 

beh strano, ieri dando le informazioni di fatturazione per il primo acquisto sullo store di HK ho dato la mia via e poi una provincia di HK e non me lo prendeva...così come giorni fa sull'altro topic uno diceva che non gli prendeva il codice postale...ergo qualche informazione falsa devi metterla il che per la legge di certo non va bene.



#32
matumba

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Mica me lo sono inventato io, me l'ha scritto il support :asd:

Lo so, ironizzavo sul fatto che neanche loro sanno com'è la storia. SD

#33
Jdesade

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Problemi con MS non ci sono...

Se li avrete li avrete con la finanza visto che NON versate l'iva.



#34
- Luke -

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No, a rigor di logica non hai alcun diritto di effettuare la transazione in uno stato estero, infatti sei "costretto" a dichiarare un falso per effettuare la transazione. De facto la transizione è effettuata in Italia non all'estero, per cui sei soggetto alla sanzione amministrativa per omissione di pagamento nel caso in cui non si paghi il corrispettivo di IVA+ dazi nei casi di importazione(anche digitale) di prodotti acquistati all'estero.
Secondo la legislazione corrente il bene dovrebbe essere vincolato fino al momento in cui non avvenga il pagamento dell'imposta territoriale in questo caso l'IVA+ dazi doganali; in questo caso il bene è svincolato perché naturalmente non c'è un controllo diretto sul l'importazione di software digitale perciò si riesce ad evadere il corrispettivo da versare in modo semplice, ma in senso legale si è dalla parte che ha omesso il pagamento e quindi punibile ex lege.



Ma allora sono soggette a sanzione amministrativa anche tutti gli acquisti fatti (dall'Italia) sugli store americani o inglesi (Amazon e simili), sia per i beni materiali che per quelli digitali?


Il punto della faccenda è proprio il luogo in cui si intende eseguita la transazione. Secondo me è da considerarsi fatta in uno stato estero, non fatta in italia. Quando acquisto dallo store indiano è come se mi recassi in India di persona e strusciassi la mia carta di credito (italiana) al registratore di cassa di un negozio indiano di vg. Pagando quindi le tasse secondo la legislazione indiana, non quella italiana.


La storia dell'indirizzo fasullo è da ridimensionare .. non ti chiedono l'indirizzo di residenza ma un semplice indirizzo di fatturazione ("billing"), ovvero l'indirizzo dove MS dovrebbe spedire la copia cartacea, che non esiste, della fattura relativa alla transazione.

Un obbligo dovuto molto probabilmente a qualche strascico legislativo che obbliga ancora alla indicazione di un indirizzo 'fisico' in un mondo in cui le transazioni avvengono in via digitale e le fatture vengono trasmesse unicamente tramite mail.

#35
Disclosure

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Io però non ho capito ancora dove sarebbe il falso, visto che uso il mio nome e la mia carta ed è possibile (stando a quello che dice chi ha provato) non mettere nessun indirizzo di fatturazione

Essenzialmente può aplicarsi la sanzione per omissione di IVA e dei dazi per due motivi:
1) nel primo caso se inserisci dati falsi per fatturare in uno stato diverso dall'Italia anche se in realtà l'acquisto e l'importazione digitale del gioco è effettuata da/verso l'Italia
2) anche se non espleti il suddetto, l'omissione è applicabile poichè, avendo acquistato su store estero una licenza software essa è utilizzabile senza pagare dazi o IVA solo nel territorio dove è stata effettuata la fatturazione. In tutti gli altri casi ex lege, nel caso di omissione dei dazi, delle tasse territoriali o ,in questo caso per l'Italia, dell'IVA, si incorre in una sanzione amministrativa

Modificata da Federico Lorenzetti, 18 October 2014 - 11:45 AM.


#36
Disclosure

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Ma allora sono soggette a sanzione amministrativa anche tutti gli acquisti fatti (dall'Italia) sugli store americani o inglesi (Amazon e simili), sia per i beni materiali che per quelli digitali?Il punto della faccenda è proprio il luogo in cui si intende eseguita la transazione. Secondo me è da considerarsi fatta in uno stato estero, non fatta in italia. Quando acquisto dallo store indiano è come se mi recassi in India di persona e strusciassi la mia carta di credito (italiana) al registratore di cassa di un negozio indiano di vg. Pagando quindi le tasse secondo la legislazione indiana, non quella italiana.La storia dell'indirizzo fasullo è da ridimensionare .. non ti chiedono l'indirizzo di residenza ma un semplice indirizzo di fatturazione ("billing"), ovvero l'indirizzo dove MS dovrebbe spedire la copia cartacea, che non esiste, della fattura relativa alla transazione.Un obbligo dovuto molto probabilmente a qualche strascico legislativo che obbliga ancora alla indicazione di un indirizzo 'fisico' in un mondo in cui le transazioni avvengono in via digitale e le fatture vengono trasmesse unicamente tramite mail.


Hai perfettamente ragione quando affermi che "io è come se strisciassi la carta in India" ma non appena gestisci il tuo gioco sullo store Italiano scaricandolo hai effettuato una gestione fraudolenta poichè la licenza digitale è vincolata, per legge, in stati diversi da quello della transazione, a meno che non sia versata la corrispettiva imposta territoriale(cioè IVA+ dazi)

#37
Disclosure

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Faccio un esempio per tutti molto semplice ragazzi: avete mai acquistato un Iphone in USA? Parlo di un acquisto fisico non online; se voi acquistate un Iphone in un negozio statunitense, anche se lo acquistate in uno stato a 0 VAT, una volta all'aeroporto, la legge prescrive il pagamento delle imposte di dazio+ IVA quando passate la dogana verso l'Italia. Molti mettono il terminale in tasca e gettano la scatola ma in quel caso si è commessa un'infrazione. Nel caso in cui un agente della dogana in Italia vi perquisisca ,subito dopo scesi dall'aereo, dovreste pagare dazio+ IVA+ sanzione amministrativa del 30%IVA(naturalmente devono dimostrare la provenienza del terminale, parliamo in maniera ipotetica ovviamente).
Ora naturalmente l'imposta di dazio varia, l'IPhone è un terminale elettronico ad uso telefonico, perciò si applicano altre imposte di dazio, variabili anche perchè dall'Usa verso l'Italia si paga un dazio differente da quello che si pagherebbe da HK verso l'Italia, ma l'esempio spiega in maniera semplice il tutto

Modificata da Federico Lorenzetti, 18 October 2014 - 11:38 AM.


#38
GioB IT

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L'agenzia di controllo digitale del fisco cioè la sezione telematica dell'agenzia delle entrate ha abbastanza mezzi per controllare ogni singola transazione svolta dall'Italia su ogni singolo circuito di acquisti digitali. Naturalmente non lo fa, esplica controlli a campione e controlli specifici per fasce di "rischio di evasione"; è minima la probabilità che indaghino specificamente su questa storia

Non credo proprio che abbiano i mezzi per controllare,considerando l'evasione fiscale che c'è in Italia con la gente che evade miliardi di € impunemente,o in altri casi addirittura legalmente,si mettono a controllare chi risparmia qualche decina di euro per dei videogiochi?

 

Comunque la transazione è tra noi e microsoft,quindi o controllano la mail o la carta di credito,ma non credo che possano farlo senza qualche autorizzazione speciale



#39
Disclosure

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Non credo proprio che abbiano i mezzi per controllare,considerando l'evasione fiscale che c'è in Italia con la gente che evade miliardi di € impunemente,o in altri casi addirittura legalmente,si mettono a controllare chi risparmia qualche decina di euro per dei videogiochi?

 

Comunque la transazione è tra noi e microsoft,quindi o controllano la mail o la carta di credito,ma non credo che possano farlo senza qualche autorizzazione speciale

I mezzi ce li hanno ma non li usano poichè focalizzano tutto su altre fasce di rischio di evasione(tra l'altro molte volte in modo del tutto inefficiente). Non hanno bisogno di alcuna autorizzazione, la frode è svolta ai danni dello stato non ai danni di Microsoft poichè il controllo del pagamento di IVA e i dazi sono di competenza delle agenzie di controllo fiscale Italiane. 


Modificata da Federico Lorenzetti, 18 October 2014 - 12:58 PM.


#40
roby71

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Problemi con MS non ci sono...

Se li avrete li avrete con la finanza visto che NON versate l'iva.

La penso anch' io come te, per evitare problemi ho chiamato il numero verde mi hanno detto che sono a conoscenza di questa cosa e per ora non hanno ancora fatto nulla.

Io lascio perdere e li prendo dallo store ita, non vorrei incorrere in spiacevoli sanzioni.



#41
TIN0

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se dovessi prenderli dallo store ita o anche dagli store stranieri senza condivisione tanto vale prenderli su disco aderendo alle varie offerte, CoD è in download da circa 27/28 ore ed ancora deve finire, roba da matti!



#42
Non Idoneo

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Mi sembra che Federico sia molto preparato, c'é gente che é da anni che compra giochi con account farlocchi da paesi esteri, MS mica si é mai lamentata quindi dubito che si lamenterą. Lo Stato dovrebbe aver comunque battuto cassa, dubito fortemente che sia questa l'evasione fiscale che gli interessa...

#43
GioB IT

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I mezzi ce li hanno ma non li usano poichè focalizzano tutto su altre fasce di rischio di evasione(tra l'altro molte volte in modo del tutto inefficiente). Non hanno bisogno di alcuna autorizzazione, la frode è svolta ai danni dello stato non ai danni di Microsoft poichè il controllo del pagamento di IVA e i dazi sono di competenza delle agenzie di controllo fiscale Italiane. 

si,ma per verificare se ho evaso l'iva non possono entrare in casa e chiedermi lo scontrino di ogni cosa che ho,ed è lo stesso principio se guardano la mia mail o le transazioni della mia carta di credito

 

semmai la multa potrebbero farla a microsoft perché consente di evadere,ma non credo che il fisco contatta microsoft e microsoft gli da tutti i nostri dati senza battere ciglio

 

è un po come la rai che vorrebbe da sky i dati degli abbonati per controllare chi ha sky e non paga il canone rai, è una situazione simile, e anche se la rai è pubblica, e quindi stato, non ha avuto da sky l'elenco degli abbonati per ovvi motivi

 

comunque il fisco che ci controlla perché abbiamo preso un gioco da hong kong è un evento altamente improbabile



#44
Disclosure

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si,ma per verificare se ho evaso l'iva non possono entrare in casa e chiedermi lo scontrino di ogni cosa che ho,ed è lo stesso principio se guardano la mia mail o le transazioni della mia carta di credito

 

semmai la multa potrebbero farla a microsoft perché consente di evadere,ma non credo che il fisco contatta microsoft e microsoft gli da tutti i nostri dati senza battere ciglio

 

è un po come la rai che vorrebbe da sky i dati degli abbonati per controllare chi ha sky e non paga il canone rai, è una situazione simile, e anche se la rai è pubblica, e quindi stato, non ha avuto da sky l'elenco degli abbonati per ovvi motivi

 

comunque il fisco che ci controlla perché abbiamo preso un gioco da hong kong è un evento altamente improbabile

Non è del tutto inesatto quel che dici; l'evasione del canone RAI e l'evasione dell'IVA e dei dazi doganali è supervisionata dall'agenzia delle entrate ma nel primo caso si tratta di una tassa sul possesso mentre nel secondo caso di un'imposta sul valore aggiunto, quindi parliamo di due differenti sezione di supervisione alla fraudolenza, la prima più specifica, la seconda più generica.

Ma analizziamo nel dettaglio la fraudolenza su un circuito di acquisto online internazionale per prodotti digitali:

L'acquisto è svolto su suolo italiano mediante un circuito di pagamento polivalente offerto da un sito non legato ad uffici pubblici o ad enti pubblico-correlati(es. RAI) cioè il sito Xbox.com .

Il circuito di pagamento registra ogni singola transazione catalogando per ognuno di essa informazioni sull'intestatario del metodo di pagamento utilizzato, tra cui informazioni codificate sulla provenienza del pagamento, l'orario, il tipo di metodica di sicurezza utilizzata, la sede del server protetto da cui è stata effettuata la transazione, l'IP di provenienza della richiesta alla transazione e molto altro..

Dopo aver impostato i dati di fatturazione(fittizi o veritieri, ma i protocolli di fatturazione di siti quali Xbox.com solitamente richiedono una corrispondenza territoriale tra l'indirizzo di fatturazione e la sede di acquisto) si effettua l'acquisto sul sito Xbox.com/X(dove X è la sede estera del sito) tramite inserimento delle metodiche di sicurezza del caso.

Una volta acquistato, la transazione registra i dati di cui sopra.

Dopo qualche istante l'utente che ha effettuato la transazione mette a scaricare il gioco da un sito, stavolta nazionale(cioè lo store Xbox.com/it) diverso da quello di acquisto della licenza del software digitale.

 

Ora, detto questo, è logico che la transazione effettuata viene riportata con relativi dati sulla tabella di riepilogo relativa ai movimenti bancari/postali o di qualsivoglia tipo di ente di risparmio/gestione del denaro privato. A questi ultimi dati, l'ente di controllo fiscale(agenzia delle entrate, sezione telematica) ha accesso senza necessità di richiedere permessi di alcun genere. 

Ora, con bassissima probabilità, che personalmente ritengo prossima allo zero, un agente di controllo telematico potrebbe interessarsi ad una serie di transazioni effettuate su un circuito di pagamento tese ad acquisti online ripetuti verso store online esteri e, insospettito da ciò, effettuare un controllo incrociato tra dati di transazione e dati di richiesta di transazione: in tal caso vedrebbe un pagamento svolto dall'Italia verso l'Hong Kong al fine di acquisto estero di una licenza sofware. A questo punto, per sospetto di frode,poichè è improbabile che un utente dall'Italia acquisti una licenza software e non la utilizzi in Italia, in via del tutto circostanziale l'agente potrebbe svolgere un controllo specifico dell'utenza Xbox, in accordo con Microsoft(di solito non servono permessi da parte di compagnie di così ampia importanza poichè l'agenzia delle entrate ha supervisori interni o molto vicini alla dirigenza della sede nazionale della società),al fine di dimostrare la sospetta frode(che si è svolta effettivamente scaricando il software in Italia possedendo i diritti di una sola licenza internazionale, nella fattispecie di Hong Kong). A questo punto però, scatterebbe sicuramente un "controllo a pioggia" su utenze differenti, il che obbligherebbe Microsoft a prendere provvedimenti e all'agenzia delle entrate di aprire un procedimento formale molto più ampio verso migliaia o milioni di utenze(e di conseguenza persone fisiche).

 

Personalmente ritengo molto improbabile che accada tutto ciò, reputo che sia un'eventualità con probabilità prossima allo zero o altamente improbabile per diversi motivi:

1)L'ente di controllo dell'agenzia delle entrate deve soffermarsi su una serie di movimenti bancari/postali(o altro) svolti da una persona fisica con alcun contraddittorio;

2)Dai suddetti movimenti deve avviare un accertamento per presunta frode(molto improbabile per transazioni di così basso rilievo);

3)Deve dimostrare la presunta frode.

 

Naturalmente se tutto questo accadesse ed aveste utilizzato la condivisione, è ironico il fatto che paghereste una sanzione+ i corrispettivi di imposta sempre inferiori al prezzo dei corrispettivi giochi in Italia; ciò è molto ironico, su una quantità ipotetica di 20 giochi andreste comunque a risparmiare somme di 4-500 euro anche dovendo pagare le suddette sanzioni. E, fatto ancora più interessante, avreste anche la possibilità di pagare il tutto a rate e ridurre di 1/6 la sanzione avviando una contestazione verbale. 


Modificata da Federico Lorenzetti, 18 October 2014 - 06:28 PM.


#45
EnfantTerrible

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Faccio i miei complimenti all'utente Federico Lorenzetti per l'enorme disponibilità che ha avuto a spiegare in maniera molto dettagliata un pò tutto in queste pagine. Bravo !






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