I doppiatori sono ottimi. Qualche perplessità la suscita l'adattamento, che da tradizione "cannarsiana" è eccessivamente forbito in alcuni passaggi.
Però nell'atmosfera anni '30 ci sta molto di più che nella fiaba di Ponyo. Dopotutto immagino che sotto il fascismo un "chiedo venia" ogni tanto poteva pure scappare, no?
Sul film in sé devo dire che mi ha commosso anche ad una seconda visione, nonostante un anno fa lo avessi già visto a Venezia. Poi son riuscito un po' a riconoscere i vari richiami storici, che nel film non sono mai resi espliciti da dialoghi o didascalie. [Mini-spoiler]Si parla giusto di Hitler e se non sbaglio Caproni menziona la Prima Guerra Mondiale, ma il resto (terremoto del Kanto, Grande Depressione, Pearl Harbor). [mini-spoiler]
Senz'altro il suo più grande merito è essere così diverso da tutti gli altri film di Miyazaki: poco fantasioso, cupo in certi punti, realistico e minuzioso, costruito attorno ad un unico dilemma, se meglio un mondo con o senza le piramidi...