Volevo analizzare il trailer di Sunset Overdrive insieme a voi, perché ho notato una cosa che all'E3 mi è sfuggita perché troppo occupato a urlare dalla gioia.
Quello che vediamo all'inizio è il font usato negli ultimi Call of Duty, la scritta che appare a ogni inizio missione. Persino quando si "cancella" è IDENTICO. Ci viene mostrata una scena classica da sparatutto: soldato dietro un riparo, spara alla cieca contro dei criminali, non ci sono più colpi nel caricatore.
Hanno praticamente descritto lo sparatutto medio "realistico". Però sta per arrivare Sunset Overdrive che non gliene frega niente del realismo, delle munizioni e delle coperture.
Lui con la porta ci fa surf, corre sui muri che manco l'Uomo Ragno. Troppo paxxo.
Il sangue che forma l'onomatopea, il ritorno del "kill for fun" onnipresente nei giochi vecchio stampo e sempre più raro oggigiorno, con quei mix di drammatico-esecuzioni fighe che confondono il giocatore. Ma uccidere è divertente o no? Sunset Overdrive ha le idee più chiare.
A scontro finito, il soldato/sparatutto medio osserva il protagonista a bocca aperta. Il protagonista di Sunset Overdrive ha fatto quello che loro non hanno mai avuto la possibilità di fare sin dai tempi di Call of Duty 4.
La porta col logo di Insomniac è rimasta chiusa per troppi anni, tutto il sano divertimento è stato sostituito da sparatutto dove prima ci veniva spiegato quanto la guerra fosse brutta, per poi spingerci ad essere sempre più brutali nei confronti dei nemici. Un controsenso. Gli sviluppatori di giochi tipo Bulletstorm saranno fieri, perché SO e lui sono davvero simili.
"Questo posto ha bisogno di un eroe.. e chi è questo eroe? ME! Ah, non io? TU! Puoi tenere al sicuro Sunset City? Certo che puoi: è un fottuto videogioco!"
Cioè, pure la metanarrazione!