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Discussione Fumetti Bonelli


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Questa discussione ha avuto 645 risposte

#61
Guest_Frank_WesteYe

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Stai sovrainterpretando le sue parole, da testata non in perdita a gode di ottima salute passano migliaia di copie di venduto, che MM se la passi male rispetto al passato è assodato che possa continuare a uscire ancora con quel venduto un altro così come credo sia diventato bimestrale con quel prezzo di copertina proprio per dargli ossigeno.

 

I Bonelli vendono ma dimentichi nella tua analisi il costo di produzione, un manga per un editore costa dei diritti ( e spesso vengono in pacchetto ) più la stampa, Bonelli deve pagare disegnatore, sceneggiatore più altri e dato che di solito paga lautamente i suoi dipendenti rispetto la media è una voce pesante in bilancio.

 

Orfani ha fatto bene rapportato al mercato ma 30.000 per Bonelli son pochi confrontati con Dylan Dog e Tex, erano partiti con tirature da 100mila copie i primi numeri

 

Dylan Dog prima di incensare il nuovo corso aspetterei di leggerlo e comunque a discapito della qualità non è detto interrompa l'emorragia dei lettori, non vendiamo la pelle dell'orso prima di averlo ucciso.

 

Sì, forse sarebbe stato più giusta definirla "buona" salute, più che ottima. Poi magari fra 5 anni la chiudono perché andrà in crisi, ma di fatto ora sta a galla rientrando nei costi e guadagnando pure qualcosa.

I manga, per quanto abbiano costi "a monte" minori, non pagano neanche lontanamente come i Bonelli, che pure nelle ristampe vendono decine di migliaia di copie.

Anche contando tutti i manga che escono in un mese di tutte le case editrici non solo non raggiungi il venduto totale mensile delle testate Bonelli, ma neanche ci vai vicino.

I numeri di DD e Tex sono numeri che mai si ripeteranno nella storia, a meno di un cambiamento completo del mercato...DD negli anni d'oro vendeva anche 300.000 copie.

Quindi riguardo Orfani: 30.000 copie nel mercato odierno, per un progetto nuovo, che si rivolge ad un pubblico diversissimo dell'appassionato Bonelli sono un ottimo risultato, e a riprova di ciò è stato dato il via libera alla terza stagione.


Modificata da Frank_West, 21 June 2014 - 12:28 PM.


#62
The Fool

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Il problema principale è l'outlook, profondamente negativo. Non è tanto ORA, quanto la previsione per il futuro. Non c'è speranza verso il futuro se non si aprono alle nuove generazioni. Questi non accettano manco le e-mail, vogliono che scrivi con carta e penna. Vivono nel passato, sono dei dinosauri. Se non si aggiornano fanno una brutta fine, non potranno competere con USA e Giappone

#63
Dameth

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Parere mio, ma ogni serie "stufa" se la allunghi troppo...motivo per cui seguo praticamente solo serie più o meno lunghe, ma comunque ben definite con un inizio e una fine.

Sui manga molte serie arrivano da noi quando in Giappone sono già concluse, altre arrivano prima ma senza rischiare troppo (specie se ben supportate dalla TV come Dragon Ball, One Piece, Naruto, ecc..), ma in generale difficile vedere sertie che vanno avanti da 20, 30, 40 anni e cose del genere. Ed è per questo che i fumetti Italiani (come per gli americani) si trovano oggi in difficoltà.

In molti casi gli americani hanno chiuso certi cicli per re-inventarne di nuovi svecchiandoli, creando mini saghe "autoconclusive", rendendo i lettori meno "schiavi" di una serie che ormai arranca e più liberi di orientarsi a piacimento in un più vasto ventaglio di scelte più definite.

Qui in Italia certe serie ormai si trascinano da troppo tempo. L'ultima cosa che ho preso di Dylan Dog è stato l'albo monografico "Mater Morbi" proprio perché concepito come un qualcosa di a sé stante, e sono proprio iniziative editoriali come queste a dover essere proposte...perché abbiamo serie e personaggi potenzialmente molto affascinanti ma che da troppi anni non si re-inventano e per le quali sembra che il tempo si sia fermato, e anche le idee degli sceneggiatori prima o poi tendono a finire o a riciclarsi (spesso attingendo a piene mani dal mondo del cinema come notai per DD). Bisogna svecchiare la proposta, buttarsi su qualcosa di nuovo e non sfiancare i lettori con serie che li tengano impegnati per troppi anni altrimenti seguire una serie diventa solo ansiogeno e si rischia che l'interesse cali col tempo.

Una volta pensavo di volere che il fumetto che mi piaceva tanto non finisse mai, ma non mi rendevo conto che un atteggiamento del genere presupponeva la fuorviante premessa che al mio fumetto preferito non esistessero valide alternative...invece il mondo è pieno di autori bravissimi (alcuni anche esordienti che scopro quasi per caso) e ogni volta che vado nella mia fumetteria di fiducia trovo sempre qualcosa di nuovo che vorrei prendere...quindi di carne al fuoco ce n'é, e pure tanta. 

Bonelli, se vuole sopravvivere, deve adeguarsi ai tempi, proporre delle novità (Gea/Lilith, Dragonero e, soprattutto, Orfani, sono proposte interessanti che vanno nella giusta direzione, ma da soli non bastano). Le serie "storiche", così come sono oggi, non vanno...meglio realizzare delle opere più pregiate e ragionate, episodiche, affidate ai migliori, e lasciar perdere una serializzazione che ormai si trascina sui gomiti...


Modificata da Dameth, 21 June 2014 - 02:53 PM.


#64
The Fool

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Loro lo chiamano "citazionismo" ma la verità è che non hanno idee a sufficienza per riempire 100 pagine ogni mese. Rircordo che in un vecchio numero di Nathan Never riuscirono a copiare contemporaneamente Il mondo perduto di Conan Doyle, Jurassic Park e Godzilla, e nell'editoriale dicevano pure che la storia era stata scritta PRIMA di Jurassic Park, però guarda caso è uscita dopo.

Poi sì, le storie devono avere un inizio e una fine come i romanzi e i film, basta con 'sta concezione del fumetto ferma agli anni '30

#65
Guest_Frank_WesteYe

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Parere mio, ma ogni serie "stufa" se la allunghi troppo...motivo per cui seguo praticamente solo serie più o meno lunghe, ma comunque ben definite con un inizio e una fine.

Sui manga molte serie arrivano da noi quando in Giappone sono già concluse, altre arrivano prima ma senza rischiare troppo (specie se ben supportate dalla TV come Dragon Ball, One Piece, Naruto, ecc..), ma in generale difficile vedere sertie che vanno avanti da 20, 30, 40 anni e cose del genere. Ed è per questo che i fumetti Italiani (come per gli americani) si trovano oggi in difficoltà.

In molti casi gli americani hanno chiuso certi cicli per re-inventarne di nuovi svecchiandoli, creando mini saghe "autoconclusive", rendendo i lettori meno "schiavi" di una serie che ormai arranca e più liberi di orientarsi a piacimento in un più vasto ventaglio di scelte più definite.

Qui in Italia certe serie ormai si trascinano da troppo tempo. L'ultima cosa che ho preso di Dylan Dog è stato l'albo monografico "Mater Morbi" proprio perché concepito come un qualcosa di a sé stante, e sono proprio iniziative editoriali come queste a dover essere proposte...perché abbiamo serie e personaggi potenzialmente molto affascinanti ma che da troppi anni non si re-inventano e per le quali sembra che il tempo si sia fermato, e anche le idee degli sceneggiatori prima o poi tendono a finire o a riciclarsi (spesso attingendo a piene mani dal mondo del cinema come notai per DD). Bisogna svecchiare la proposta, buttarsi su qualcosa di nuovo e non sfiancare i lettori con serie che li tengano impegnati per troppi anni altrimenti seguire una serie diventa solo ansiogeno e si rischia che l'interesse cali col tempo.

Una volta pensavo di volere che il fumetto che mi piaceva tanto non finisse mai, ma non mi rendevo conto che un atteggiamento del genere presupponeva la fuorviante premessa che al mio fumetto preferito non esistessero valide alternative...invece il mondo è pieno di autori bravissimi (alcuni anche esordienti che scopro quasi per caso) e ogni volta che vado nella mia fumetteria di fiducia trovo sempre qualcosa di nuovo che vorrei prendere...quindi di carne al fuoco ce n'é, e pure tanta. 

Bonelli, se vuole sopravvivere, deve adeguarsi ai tempi, proporre delle novità (Gea/Lilith, Dragonero e, soprattutto, Orfani, sono proposte interessanti che vanno nella giusta direzione, ma da soli non bastano). Le serie "storiche", così come sono oggi, non vanno...meglio realizzare delle opere più pregiate e ragionate, episodiche, affidate ai migliori, e lasciar perdere una serializzazione che ormai si trascina sui gomiti...

 

Ti quoto quasi tutto, ma "lasciar perdere" i classici ora è una follia. Vendono ancora troppo bene.

Devono solo cominciare ad affiancarli con una produzione solida di nuovi progetti dal linguaggio moderno; e la direzione sembra, fortunatamente, che sia quella.

 

Loro lo chiamano "citazionismo" ma la verità è che non hanno idee a sufficienza per riempire 100 pagine ogni mese. Rircordo che in un vecchio numero di Nathan Never riuscirono a copiare contemporaneamente Il mondo perduto di Conan Doyle, Jurassic Park e Godzilla, e nell'editoriale dicevano pure che la storia era stata scritta PRIMA di Jurassic Park, però guarda caso è uscita dopo.

Poi sì, le storie devono avere un inizio e una fine come i romanzi e i film, basta con 'sta concezione del fumetto ferma agli anni '30

 

Miiiiii, ma la Bonelli t'ha rigato la macchina?  XD

Concordo comunque che a volte il citazionismo sconfini nel plagio, ma se usato bene (come lo faceva un certo Sclavi su DD) può essere un valore aggiunto.

(Comunque Nathan Never mai piaciuto, lessi giusto i primi volumi, e fu un grosso nonono).



#66
The Fool

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No io ci sono affezionato e sono cresciuto con Dylan Dog, però ho smesso di leggerlo a 14 anni perché già all'epoca vedevo la superiorità del fumetto giapponese. Anche il fatto che i disegnatori cambino sempre è una cosa profondamente sbagliata (immaginate Kenshiro disegnato da Toriyama), ma questo è un problema in comune coi comics. Se c'è gente bravissima come Corrado Roi (perfetto per Dylan Dog) e Claudio Castellini (tecnicamente impeccabile), ce ne sono alcuni che proprio non si possono guardare e gli stili cambiano di troppo.

Nathan Never anche per me non è mai stato un granché, manco ai tempi di Dirty Boulevard (intorno al numero 30 mi pare)

#67
Guest_Frank_WesteYe

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No io ci sono affezionato e sono cresciuto con Dylan Dog, però ho smesso di leggerlo a 14 anni perché già all'epoca vedevo la superiorità del fumetto giapponese.

 

This is like...your opinion man. (cit.)

Per me è stato l'opposto: ho iniziato intorno ai 12/13 anni con i manga, ma ormai ne leggo davvero pochi.

Non c'è un genere superiore, sono modi diversi di intendere il fumetto, con linguaggi diversi e target diversi.

Il fumetto "superiore" è semplicemente quello che ti piace; che poi sia un manga, un comics, un bande dessinée o un bonellide ha importanza zero.

Stesso discorso sugli stili di disegno: gusti.



#68
The Fool

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Ci sono dei valori oggettivi e inconfutabili, tipo la scala dei grigi. I fumetti Bonelli per come li ricordo io hanno il bianco e il nero e basta, non hanno scala di grigi. I giapponesi usano tonnellate di retini, gli italiani non sanno manco cosa sono.

Poi ci sono differenze oggettive, tipo appunto i personaggi che vengono disegnati sempre dallo stesso autore e acquisiscono una caratterizzazione e una personalità che con mille autori diversi non possono acquisire. I personaggi Bonelli non hanno un'identità, perché ognuno interpreta come gli pare. Queste sono cose oggettive, altro che opinioni. Domandati come mai sto thread ci posti solo tu mentre quelli di Naruto e One Piece stanno a pagina 8000, no? Ci sarà un motivo. Se vai su un forum Bonelli ci sono solo cinquantenni che spesso non hanno mai letto un manga in vita loro.

E la varietà di generi? Diceva un tizio che che i fumetti Bonelli parlano tutti di un "poliziotto". Un poliziotto nel West, un poliziotto nel futuro, un poliziotto nell'Amazzonia ecc ecc. Pure Dylan Dog è un ex poliziotto. Vogliamo parlare della varietà di generi dei manga? Sarebbero caratteri sprecati

#69
Motrini

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Domandati come mai sto thread ci posti solo tu mentre quelli di Naruto e One Piece stanno a pagina 8000, no? Ci sarà un motivo.

Questa parte l'avresti potuta postare anche nel thread di un qualsiasi altro manga all'infuori delle shonenate maggiori...
E francamente preferisco non sapere la risposta :sese:

#70
Dameth

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Ti quoto quasi tutto, ma "lasciar perdere" i classici ora è una follia. Vendono ancora troppo bene.

Devono solo cominciare ad affiancarli con una produzione solida di nuovi progetti dal linguaggio moderno; e la direzione sembra, fortunatamente, che sia quella.

 

 

Non intendevo di cessare quelle testate, ma di trasformarle in qualcosa di diverso dato che si vede chiaramente che la formula della periodicità mensile non funziona più.

Inoltre, come detto anche da The Fool, il continuo cambio di disegnatori (tipo delle serie, specie se lunghe, americane ma soprattutto italiane), creas disaffezione da parte del lettore. Anche sul versante sceneggiatori c'é da lavorare perché comunque non ce ne sono molti e faticano a creare storie nuove, interessanti e coinvolgenti per una periodicità mensile.

A mio avviso i vecchi progetti dovrebbero essere orientati al limite verso la mini-serie, con periodicità più dilatate, albi di maggior pregio, affidati solo a pochi disegnatori accurattamente selezionati e con uno o due sceneggiatori "dedicati"...insomma ormai hanno la sufficiente maturità e il seguito per "passare oltre" e abbandonare l'edicola in favore di un format più adeguato a quella fascia di followers che col tempo si stà riducendo sempre più.

Nel contempo l'editoria italiana deve imparare ad osare di più (come fanno all'estero, Francia in primis) altrimenti il fumetto da noi non crescerà e ci faremo soffiare via un sacco di autori meritevoli (tanto per fare un paio di nomi...Paolo Pantalena, Barbara Canepa, ecc..) che in Italia non hanno trovato nessuno che li publicasse perché nessuno vuole rischiare...



#71
Guest_Frank_WesteYe

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Ci sono dei valori oggettivi e inconfutabili, tipo la scala dei grigi. I fumetti Bonelli per come li ricordo io hanno il bianco e il nero e basta, non hanno scala di grigi. I giapponesi usano tonnellate di retini, gli italiani non sanno manco cosa sono.

Poi ci sono differenze oggettive, tipo appunto i personaggi che vengono disegnati sempre dallo stesso autore e acquisiscono una caratterizzazione e una personalità che con mille autori diversi non possono acquisire. I personaggi Bonelli non hanno un'identità, perché ognuno interpreta come gli pare. Queste sono cose oggettive, altro che opinioni. Domandati come mai sto thread ci posti solo tu mentre quelli di Naruto e One Piece stanno a pagina 8000, no? Ci sarà un motivo. Se vai su un forum Bonelli ci sono solo cinquantenni che spesso non hanno mai letto un manga in vita loro.

E la varietà di generi? Diceva un tizio che che i fumetti Bonelli parlano tutti di un "poliziotto". Un poliziotto nel West, un poliziotto nel futuro, un poliziotto nell'Amazzonia ecc ecc. Pure Dylan Dog è un ex poliziotto. Vogliamo parlare della varietà di generi dei manga? Sarebbero caratteri sprecati

 

Vai su un forum di fumetti (tipo comicus) e dimmi quanta rilevanza hanno i manga. Per citare te, allora, ci sarà un motivo.

Non commento neppure il discorso scala di grigi o disegnatori diversi, che è puro delirio.

Ti dico solo che paragoni un intero mercato (fiorente in Giap), con centinaia di editori e migliaia di pubblicazioni mensili, con un unico editore in un paese dove la cultura del fumetto non è per nulla forte. Chiaro che come generi e offerta non sia possibile che sia allo stesso livello. Ma usare il buon senso ogni tanto?

 

 

 

Non intendevo di cessare quelle testate, ma di trasformarle in qualcosa di diverso dato che si vede chiaramente che la formula della periodicità mensile non funziona più.

Inoltre, come detto anche da The Fool, il continuo cambio di disegnatori (tipo delle serie, specie se lunghe, americane ma soprattutto italiane), creas disaffezione da parte del lettore. Anche sul versante sceneggiatori c'é da lavorare perché comunque non ce ne sono molti e faticano a creare storie nuove, interessanti e coinvolgenti per una periodicità mensile.

A mio avviso i vecchi progetti dovrebbero essere orientati al limite verso la mini-serie, con periodicità più dilatate, albi di maggior pregio, affidati solo a pochi disegnatori accurattamente selezionati e con uno o due sceneggiatori "dedicati"...insomma ormai hanno la sufficiente maturità e il seguito per "passare oltre" e abbandonare l'edicola in favore di un format più adeguato a quella fascia di followers che col tempo si stà riducendo sempre più.

Nel contempo l'editoria italiana deve imparare ad osare di più (come fanno all'estero, Francia in primis) altrimenti il fumetto da noi non crescerà e ci faremo soffiare via un sacco di autori meritevoli (tanto per fare un paio di nomi...Paolo Pantalena, Barbara Canepa, ecc..) che in Italia non hanno trovato nessuno che li publicasse perché nessuno vuole rischiare...

 

Ma chi lo dice che non funziona più, quando la Bonelli è come vendite seconda solo ai manga in madre patria?

Il cambio di disegnatore è un problema per te, a me nei comics e nei Bonelli piace vedere la visione di persone diverse su uno stesso personaggio (sia come aspetto grafico che come caratterizzazione).

 

 

Questa parte l'avresti potuta postare anche nel thread di un qualsiasi altro manga all'infuori delle shonenate maggiori...
E francamente preferisco non sapere la risposta :sese:

 

Lo sai no, un topic di un forum è indicativo dell'andamento nazionale del mercato.  :sisi:


Modificata da Frank_West, 22 June 2014 - 11:41 AM.


#72
The Fool

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Questa parte l'avresti potuta postare anche nel thread di un qualsiasi altro manga all'infuori delle shonenate maggiori

Qui ci sono millemila thread dedicati ai manga e uno solo dedicato a Bonelli, e ci postano due gatti. E l'età media non è 90 anni, è gente che ha conosciuto entrambe le scuole.
 

Vai su un forum di fumetti (tipo comicus) e dimmi quanta rilevanza hanno i manga.

Hanno una sezione intera dedicata ai manga. Poi l'età media lì è altissima e molti sono cresciuti co Zagor e non hanno la più pallida idea di cosa sia un manga. Non è gente che ha SCELTO Bonelli, è gente che conosce solo quello. Tipo i lettori di Tex, la cui età media è 120 anni.

Non commento neppure il discorso scala di grigi o disegnatori diversi, che è puro delirio.

Ma hai idea di cosa sia un retino? Serve a simulare il grigio in un fumetto in bianco e nero. Se non lo usi la tavola risulta più povera. Ce l'hai davanti, basta guardare il mio avatar. Sulla maglietta ha appiccicato un retino che gli dà un colore che non è né bianco né nero. Se devi simulare dei capelli rossi come fai senza retini? Come li fai, bianchi o neri? Roba da prima elementare proprio, sveglia eh.

Ti dico solo che paragoni un intero mercato (fiorente in Giap), con centinaia di editori e migliaia di pubblicazioni mensili, con un unico editore in un paese dove la cultura del fumetto non è per nulla forte.

Stiamo parlando proprio di quello, stiamo facendo un paragone. E' ovvio che paragono. Il problema dell'Italia è proprio la cultura assente.

#73
Guest_Frank_WesteYe

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Per la quarta volta stavo per scrivere una risposta sensata, nonostante sia evidente che vuoi imporre la tua visione come opinione oggettiva, quando non è così.

Quindi, considerando anche la boria con cui esponi le tue teorie, ti saluto e la chiudo qui.



#74
#leo

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A luglio numero doppio per Dragonero.

 

Uscita regolare + uscita a colori. Lo special a colori lo aspettavo fin dalla prima uscita, non vedo l'ora di averlo :D



#75
Nuas82

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In onestà? Aspetta il rilancio.

Al momento DD è l'ombra di ciò che era in passato.

Chiaramente un bel numero ogni tanto c'è ma, mediamente, non ci siamo proprio.

 

 

mi sa che seguo il consiglio. quando è previsto? non ricordo più






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