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Videogiochi: secondo uno studio australiano non hanno alcun legame con i comportamenti anti-sociali

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Questa discussione ha avuto 13 risposte

#1
The Newser

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Videogiochi: secondo uno studio australiano non hanno alcun legame con i comportamenti anti-sociali
Secondo un recente studio da parte di un'università australiana, i giochi violenti non hanno alcun impatto sui videogiocatori e non influiscono sui loro comportamenti sociali.
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#2
Aquila_della_notte

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ma tutto dipende dall'educazione che i genitori danno ai figli ed ai relativi insegnamenti. a me hanno insegnato cosa sia giusto e cosa sia sbagliato da quando ho iniziato a capire le cose, poi mi son fatto un mio carattere e le mie idee.
se uno ha tendenze alla violenza le ha a prescindere, non è che un film o un gioco, fa scattare la scintilla. almeno secondo me.

#3
Spaceman82

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Ovvio che non influisce minimamente.
Comunque anche se influisse in qualche modo, ho dei dubbi che una sola sessione di 20 minuti possa in qualche modo cambiare il carattere di una persona o il suo modo di relazionarsi con gli altri.


Modificata da Spaceman82, 04 July 2013 - 03:49 PM.


#4
carlman97

carlman97
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ma tutto dipende dall'educazione che i genitori danno ai figli ed ai relativi insegnamenti. a me hanno insegnato cosa sia giusto e cosa sia sbagliato da quando ho iniziato a capire le cose, poi mi son fatto un mio carattere e le mie idee.
se uno ha tendenze alla violenza le ha a prescindere, non è che un film o un gioco, fa scattare la scintilla. almeno secondo me.

:respect:

#5
Mad Lefty

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Beh era ovvio, sono solo i giornalisti e i "ben pensanti" che devono capirlo, ora :D



#6
MarkoDeeJay

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Scusate, ma siccome la cosa mi interessa vorrei che foste meno vaghi. Un recente studio di una università australiana.

Che università è? Che qualità ha questo studio? Chi lo ha condotto? Che rilevanza scientifica ha?

#7
GfxManEye

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Scusate, ma siccome la cosa mi interessa vorrei che foste meno vaghi. Un recente studio di una università australiana.

Che università è? Che qualità ha questo studio? Chi lo ha condotto? Che rilevanza scientifica ha?
Non è citata, ma il link ad una delle fonti inglesi è: link

#8
Guest_tovueYe

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ci voleva lo studio :asd:



#9
Dragonick 117 Siux

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Comunque, è strano sentirselo dire da un'università australiana.

D'altronde, l'Australia non ha molto a cuore i giochi violenti (Es: Mortal Kombat 9, Saints Row...)

#10
Foxtrone

Foxtrone
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Ci sono persone intelligenti e perfetti idioti che videogiocano e vedono i films

 

Ci sono persone educate ed animaloidi che videogiocano e vedono i films

 

Ci sono persone rispettose delle regole e delinquenti che videogiocano e vedono i films

 

 

Quanti anni dovremmo ancora aspettare perchè  questi cosiddetti "scienziati" si accorgano che l'intrattenimento domestico non è causa di alcunchè ?


Modificata da Foxtrone, 05 July 2013 - 07:26 PM.


#11
Keyser Söze

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Leggevo un'interessante teoria di uno psicoterapeuta per cui i comportamenti antisociali deriverebbero da una combinazione di fattori interni(genetici probabilmente, o biologici) ed esterni(educazione,famiglia,sfondo sociale o culturale). Per cui se manca uno dei due sembrerebbe che il comportamento non si manifesti, o perlomeno in misura minore.

In questo caso quindi, è banale forse dirlo, ma il videogioco(che potrebbe essere qualunque altra osa in ogni caso, un film, un'immagine ecc ecc)rappresenta uno dei canali di uscita di una personalità già disturbata e che in ogni caso prima o poi si sarebbe manifestata.



#12
Foxtrone

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io aspetterei di definire animaloide chiunque commetta un massacro....di sicuro và punito ma se una persona non è sana di emnte a mio avviso non è solo colpa sua...è troppo facile dare la colpa al singolo per sentirsi sollevati delle responsabilità dalle cause che hanno contribuito a rendere possibile una strage....quando avviene un evento come il massacro di columbine siamo un pò tutti responsabili ahimè-è un fallimento collettivo,più che una colpa del singolo

Tendo sempre a rifuggire la teoria del tutti colpevoli e della responsabilità collettiva.

Questo modo di ragionare è molto diffuso trai colpevoli  (quelli veri), come per scaricarsi di una specifica responsabilità.

Nell'evento che tu hai citato è, a mio giudizio, aberrante considerarsi un pò tutti colpevoli.

Perchè se tutti deve essere, allora che i parenti delle vittime devono sentirsi un pò in colpa per qualcosa di non meglio definito.

Io sono per seguire le idee che hanno animato i pensieri dei più grandi uomini che ci hanno preceduto, e che hanno elaborato il concetto di  causa-effetto.

 

Ogni volta che la mano di un uomo fa accade qualcosa, c'è uno o più responsabili definiti ed individuabili...

Fuggire da questo, con ragionamenti di ispirazione socio-culturali,  è sbagliato, oltre ad essere profondamente vigliacco.



#13
john fitzgerald kennedy

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Ci voleva uno studio australiano per invalidare la teoria dei comportamenti anti sociali. Andiamo bene...



#14
Foxtrone

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no vabbè magari iparenti della vittima no ma a mio avviso eventi del genere nascono sempre da una situazione di disagio e quando una persona che ha "ricevuto e vissuto" una vita e  educazione normale si ritrova a compiere gesti simili a mio avviso significa che c'è qualcosa nella società odierna che non torna,c'è un problema di fondo da risolvere,oltre che ovviamente all'assurdità di vendere liberamente le armi da fuoco come se fosse il pane(cosa valida almeno in america)

Ti consiglio la visione di Elephant di Gus van Sant,la violenza e il silenzio,il vuoto esistenziale  di chi compie le stragi,prima di metterle in atto è inimmaginabile.Ripeto secondo il mio punto di vista ritenere che la responsabilità della follia del tipo che ha compiuto la strage di denver vada ricercata solo nel singolo è una posizione troppo riduttiva.Dove erano le persone che gli dovevano essere vicine nel momento di crisi?Lessi che fù bocciato ad un test per l'università:che valore aveva quella persona per il sistema dell'istruzione?Nulla,non era altro che un numero.

Il problema è che viviamo in una società dove sei in funzione al ruolo che rivesti e ti viene riconosciuto dalla società.Poi non ci lamentiamo se sguazziamo nell'arrivismo a gogo e se casi del genere saranno sempre più frequenti....

E qual'è  la soluzione?  Per evitare che qualche frustrato e/o dissociato entri in crisi ci appiattiamo tutti su posizioni accondiscendenti?

Il fallimento e la frustrazione sono regole della vita, il successo è l'eccezione. Chi non è in grado di gestire le emozioni negative può essere, in un certo senso, considerato malato. E se così è, non ho mai visto nessuno "ammalarsi" per dare sollievo al malato. L'unica soluzione è la prevenzione. Come dici tu, vendere le armi al supermercato (non è proprio così in USA) non aiuta.

La teoria poi del bambino "tabula rasa" ha  le sue radici in una visione del mondo piatta e standardizzata, non credo che ai giorni nostri possa essere ancora accettata.






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