Leggendo e rileggendo per l'appunto "L'Occhio del Fotografo", direi che sto iniziando ad acquisire gli elementi di composizione nel repertorio 'mentale', come la teoria delle coppie di contrasti di Itten (in seno alla Bauhaus), la psicologia della Gestalt, la tensione dinamica, il ritmo e altri schemi compositivi. Metto il condizionale perché mi rendo conto di non aver ancora interiorizzato i concetti. Quando vado in strada, cerco sempre di immaginare una composizione, di individuare dei soggetti interessanti(oltre a valutare l'illuminazione, regola del 16 docet ) e di vedere la scena in bianco e nero (da quello che ho capito nel b/n è importante la forma, il contrasto tonale e ignorare i colori :maddai:), ma riesco raramente a essere ispirato, a farmi invogliare a alzare la fotocamera.
Arrivo quindi al nodo della questione.
L'"Occhio" si impara o è un qualcosa di naturale?
E' come dice l'amico di Bruce Gilden di un suo aneddoto, un quid 'magnetico' che gli permette di intravedere l'arte, là dove noi comuni mortali non riusciamo a giungere?
Oppure tanta, tanta pratica e passione, l''ambizione rovente' di Paperon de Paperoni?
Oppure è una sintesi tra i due?
Modificata da CompagnoSir, 13 May 2013 - 08:58 PM.