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Mass Effect 3 - Extended Cut - RECENSIONE

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Questa discussione ha avuto 85 risposte

#1
The Newser

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Mass Effect 3 - Extended Cut - RECENSIONE (XBOX 360)
Il vero finale di Mass Effect 3?
Pochi finali hanno fatto chiacchierare l’intero mondo videoludico come ha saputo farlo quello di Mass Effect. Pesantemente castrato per alcuni, eccessivamente criptico per altri, dotato di un meraviglioso senso filosofico per i più attenti, semplicemente deludente per chi si aspettava il più classico degli happy ending, la quasi totalità degli utenti si è limitata ad unica azione: fiondarsi su qualsiasi social network esistente e manifestare il proprio dissenso nei confronti dell’operato di Bioware. Che Mass Effect 3 non sia un gioco perfetto è evidente a tutti. Che il finale potesse dilungarsi con più generosità su alcuni dettagli è una lamentela più che comprensibile e assolutamente fondata. Tuttavia, resta il dubbio, filosofico ed estetico in primis, sull’autorità che il pubblico può avere nei confronti di un oggetto culturale, per non usare il termine più appropriato: opera d’arte. Probabilmente la gravità di quanto accaduto ai danni della software house canadese è più facilmente comprensibile con un paragone: è come se qualcuno, non gradendo il sorriso enigmatico della Gioconda, decidesse di aggiungergli un comico paio di baffi. E prima di sussurrare, divertiti, il nome di Duchamp e abbinarlo al suo capolavoro più famoso ( L.H.O.O.Q ), sarebbe giusto domandarsi se un gesto del genere sarebbe o meno giustificabile e appropriato. Attenzione alla risposta, perché se questa è affermativa, bisognerebbe accettare persino il folle gesto di quel tale che, autodefinendosi artista, ha imbrattato qualche tempo fa un’opera di Picasso. Un contesto diverso da quello di un’opera digitale, ce ne rendiamo conto, ma idealmente simile nella pratica.Tuttavia è tardi per qualsiasi disamina intellettuale. Bioware ha infatti pubblicato un DLC, chiamato Extended Cut, con cui ha ampliato il finale della trilogia, facendo luce su alcuni aspetti, ma gettando inquietanti ombre sul senso dell’opera nel suo complesso.Il paragrafo che segue si preoccupa di considerare i principali cambiamenti apportati in questo nuovo finale e, dove necessario, effettuarne una rapida critica in relazione al vecchio. Proprio per questo motivo, chiunque voglia evitarsi spiacevoli spoiler, è invitato a interrompere immediatamente la lettura.
Leggi l'articolo completo: Mass Effect 3 - Extended Cut - RECENSIONE (XBOX 360)

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#2
Link-F

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Ogni generazione ha le sue ossessioni. Questa ha la metodica rimozione dell'errore, dello sbaglio, dell'incertezza. Questa è la generazione del buonismo ad ogni costo, del politically correct.
I vampiri alla Twilight sono quello che ci meritiamo. Sono forti, belli, eterni, sessualmente attivi, fertili. 
Rimuovendo selettivamente il marcio, lo sbaglio, la colpa, il senso di vuoto, è come se volessimo dirci che va tutto bene, che il dubbio non esiste.
E' il segno di una nuova poetica culturale, oltre il postmoderno. E' la consapevolezza che si può cancellare anche una cicatrice. Che si può nascondere l'immondizia. O soddisfare tutti i propri appetiti.

Enjoy.

#3
Fabioilpazzo

Fabioilpazzo
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Mah, troppo oltre per me questa interpretazione ed anche il commento di Fra mi sembra eccessivo.
Il finale di ME3 era un lavoro da cani, che chiudeva un trilogia comunque storica in una manciata di minuti insipidi, con video nei quali l'unica cosa che cambiava era il colore del fascio di luce. Fretta o non so cosa, ma era una lavoro da cani. Presupporre che alla base di ciò ci fosse una volontà da parte di Bioware di lasciare alcune interpretazioni aperte è abbastanza eccessivo. Molti degli elementi che compongono la cosiddetta teoria dell'indottrinamento sono tirati per i capelli e spiegabili tranquillamente anche al di fuori. La verità è che l'ultimo episodio è talmente pieno di buchi che chiunque può inventarsi qualunque cosa.
La volontà di aggiustare lo schifo fatto non mi sento di condannarla, nel momento in cui si rimane fedeli a quanto pianificato. Perchè ci si può fare tutte le idee del mondo, ma questo era il finale di Mass Effect come era stato sempre concepito, e mi pare pretestuoso volerci per forza vedere altro che non sia quanto pianificato, in anni, da sceneggiatori professionisti e da un team di sviluppo con una enorme tradizione legata al genere ruolisitico.

#4
Faraday

Faraday
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Per il recensore: ti sei dimenticato di 2 finali non happy aggiunti nella EC.

1 Se si sceglie controllo da renegade, che differisce dall'entità divina misericordiosa del paragon.

2 se si spara allo starchild o non si accetta la sua proposta, si determina la vittoria dei raziatori e il perpetuarsi del ciclo.

Teroia dell'indottrinamento a parte, personalmente trovo evidente che questa EC è ciò che dovrebbe esser stato dall'inizio. Bioware ha cercato di aggiustare il lavoro frettoloso e superficiale fatto in precedenza. Dico cercato perchè in parte non è riuscito, e soffre ancora di plothole e una realizzazione al di sotto della media della serie. Per il resto la teoria dell'indottrinameto è stata una interpretazione intelligente dei fans a una scrittura poco intelligente... peccato che con questa EC si sia tolto il dubbio che il tutto fosse voluto da Bioware che aveva realizzato un semplice "papocchio".

Modificata da Faraday, 26 June 2012 - 06:22 PM.


#5
lorezanco

lorezanco
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A me il finale era piaciuto molto, ho scelto il controllo. Mi era piaciuto, nonostante le scelte volte al risparmio come i tre fasci di colore diverso ecc ecc. Ho venduto il gioco prima che uscisse il DLC perchè volevo ricordarmi il finale come l'avevo vissuto al momento.

#6
Kerishan

Kerishan
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Ogni generazione ha le sue ossessioni. Questa ha la metodica rimozione dell'errore, dello sbaglio, dell'incertezza. Questa è la generazione del buonismo ad ogni costo, del politically correct.I vampiri alla Twilight sono quello che ci meritiamo. Sono forti, belli, eterni, sessualmente attivi, fertili. Rimuovendo selettivamente il marcio, lo sbaglio, la colpa, il senso di vuoto, è come se volessimo dirci che va tutto bene, che il dubbio non esiste. E' il segno di una nuova poetica culturale, oltre il postmoderno. E' la consapevolezza che si può cancellare anche una cicatrice. Che si può nascondere l'immondizia. O soddisfare tutti i propri appetiti. Enjoy.


Come non quotarti, e comunque a me il finale era piaciuto.

#7
Laeryn

Laeryn
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Posso dire, in pieno rispetto, che non condivido affatto la recensione. XD

Tra l'altro mi sembra che ci sia una discreta contraddizione: ci si lamenta del fatto che Bioware, chiarendo il finale, ha fatto venir meno la possibilità della Teoria dell'Indottrinamento, però poi allo stesso tempo si dice che il DLC mina la "visione originaria" del finale.
Ma se il DLC chiarisce che l'Indottrinamento non è mai stato nelle intenzioni di Bioware, vuol dire che questa era la "visione originaria", no?

Cioè in pratica la recensione rimprovera a Bioware di aver reso meno ambiguo un finale che loro non volevano affatto che fosse ambiguo XD
A questo punto, forse più che il DLC bisognerebbe criticare (come molti di noi hanno fatto in questi mesi) il finale originario, che ha generato questi fraintendimenti. Il DLC si limita a gettar luce su di esso, senza togliere nulla alla "visione originaria" (ma anzi compensando l'orribile incuria iniziale).

Anche la faccenda dell'happy ending mi pare un po' forzata: a livello di storia, non cambia niente. Gli eventi sono gli stessi, anzi il DLC aggiunge un finale negativo (a mio parere il migliore di tutti), e ne rende uno (Control) molto più inquietante.
Dire che il finale originario (che a livello contenutistico era uguale) era più interessante muove ancora una volta dalla Teoria dell'Indottrinamento, che invece -ora lo sappiamo- è sempre stata campata in aria. XD

#8
Nameless One

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Trovo recensione e primo commento difficilmente condivisibili e pieni di una sorta di "superiorità giudicante" difficile da digerire che per inciso è tipica di molti pezzi del sito. L'intero passaggio con i paragoni sulla pittura è evidentemente messo lì non tanto per un parallelo videogioco/arte o per una disquisizione sul concetto di integrità artistica (che in un medium interattivo come il videogioco è abbastanza labile) ma a dimostrazione di un autorevolezza culturale necessaria a dar peso a giudizi meno che soggettivi, andando totalmente "fuori dal pezzo" nel tentativo vano di darsi un tono. Fondamentalmente poi quoto Laeryn, ci si lamenta nuovamente che il finale non è esattamente quello che avevamo creato nelle nostre teste solo che la prima volta era stato creato a priori dalle aspettative, mentre ora lo si è fatto a posteriori con la Teoria dell'Indottrinamento. La recensione è solo un modo un pò più elaborato di sbattere i piedini dicendo nuovamente: uff il finale non mi piace, solo che stavolta possiamo dare la colpa a quelli che hanno gusti diversi dai nostri senza pensare invece che forse era proprio questa l'integrità artistica che intendevano loro e che è stata fraintesa da chi era troppo impegnato a darsi un tono.

#9
ikigami1976

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Questa volta non sono d'accordo con il recensore , mi dispiace.
Premesso che ho letto solo la prima parte della recensione per non rovinarmi il DLC causa SPOILER, è proprio la premessa (scusate il gioco di parole) che secondo me è sbagliata.
Qui non si tratta di happying o di mettere i baffi alla Ggioconda.
Chi ha commissionato la Gioconda a Leonardo Da Vinci era sicuramente conscio del valore dell'artista e delle sue caratteristiche artistiche, quindi per il quadro che voleva ha scelto il pittore che secondo lui avesse le giuste qualità per mettere su tela la sua idea del ritratto.
Dopo tre capitoli abbiamo imparato a conoscere Bioware attraverso tre atti di una saga, tre atti logici, senza alcun sentore di messaggi metafisici o filosofici, ma il tutto incentrato verso una narrativa possente , materiale e fortemente incentrata sulla logicità.
Il pericolo da affrontare era reale, come le persone che muoiono per difendere la propria libertà, come le storie personali dei vari personaggi che incontriamo nel gioco , come le faide fra i vari popoli.
Ovvio che i giocatori si aspettasserro un finale contiguo alla saga, happying o non happying, e invece si sono ritrovati una cosa assolutamente fuori contesto.
Riprendendo il paragone con la Gioconda, è come aver ingaggiato Leonardo, ma poi essersi ritrovati con una Gioconda stile i Picasso, può essere sempre considerato un capolavoro, ma non c'entra assolutamente niente con quello fatto fino a quel momento.
Io critico quello, non il finale in se, un cambio di rotta troppo estremo che non ha nessuna spiegazione apparente.


#10
Neuro

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Trovo recensione e primo commento difficilmente condivisibili e pieni di una sorta di "superiorità giudicante" difficile da digerire che per inciso è tipica di molti pezzi del sito. L'intero passaggio con i paragoni sulla pittura è evidentemente messo lì non tanto per un parallelo videogioco/arte o per una disquisizione sul concetto di integrità artistica (che in un medium interattivo come il videogioco è abbastanza labile) ma a dimostrazione di un autorevolezza culturale necessaria a dar peso a giudizi meno che soggettivi, andando totalmente "fuori dal pezzo" nel tentativo vano di darsi un tono. Fondamentalmente poi quoto Laeryn, ci si lamenta nuovamente che il finale non è esattamente quello che avevamo creato nelle nostre teste solo che la prima volta era stato creato a priori dalle aspettative, mentre ora lo si è fatto a posteriori con la Teoria dell'Indottrinamento. La recensione è solo un modo un pò più elaborato di sbattere i piedini dicendo nuovamente: uff il finale non mi piace, solo che stavolta possiamo dare la colpa a quelli che hanno gusti diversi dai nostri senza pensare invece che forse era proprio questa l'integrità artistica che intendevano loro e che è stata fraintesa da chi era troppo impegnato a darsi un tono.

:applauso: come al solito i tuoi commenti sono delle chicche ,completamente d'accordo.

#11
Laeryn

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Aggiungo che in particolare questo passaggio

Così com’è, la conclusione mortifica qualsiasi possibilità interpretativa, proponendo un’unica visione sì consolante e soddisfacente, ma che segna un pesante passo indietro per l’intero mondo dei videogiochi.


non è a mio avviso affatto da condividere: non solo non è un passo indietro per il mondo dei videogiochi, è anzi un importante passo avanti. Per la prima volta una compagnia è stata costretta a intervenire pesantemente sulla qualità di un prodotto scadente, per il quale noi tutti abbiamo PAGATO e, soprattutto, abbiamo investito ORE di prezioso tempo.
Non era tollerabile che per biechi calcoli economici, e per affrettare l'uscita del gioco, si potesse risparmiare e accelerare sullo sviluppo di uno dei momenti più delicati di un'opera così incentrata sulla narrativa (il finale).

Mi si obietterà che le "opere d'arte" non possono essere modificate una volta uscite. Questo è vero solo in parte. Un'opera espressiva ha lo scopo di trasmettere un messaggio. Se non riesce a farlo, l'autore può scrollare le spalle oppure correggere il tiro: basta guardarsi intorno e ci si accorgerà che letteratura e cinema sono pieni di Director's Cut, seguiti che gettano luce o modificano gli eventi dei capitoli precedenti, interventi su pezzi di film, nuove edizioni di libri, per non parlare dei famigerati "retcon" dell'industria del fumetto. Ciò tanto più se si tratta di opere multimediali, basate su una ripartizione del lavoro che talvolta sacrifica un aspetto piuttosto che un altro, specialmente nel caso di diktat volti ad affrettare l'uscita di un gioco per ragioni puramente commerciali. Perché non c'è nulla di artistico nell'arronzare il finale per far uscire il gioco prima.

Bioware ha deciso di optare per la seconda soluzione: si è resa conto che il finale era fatto così male che alcuni avevano completamente travisato il messaggio (creando dal nulla una Teoria diametralmente opposta alle intenzioni degli autori) e si è sentita in dovere di intervenire per chiarire il tutto. Tra l'altro con grande onestà intellettuale, vista l'attenzione a chiarire anche i più piccoli dettagli, mentre forse le sarebbe convenuto lasciare una porta aperta alle Teoria dell'Indottrinamento per non scontentare una parte dei fan.
Per questo, a mio avviso, va rispettata.

E va guardata con grande interesse la grande operazione che si è realizzata: insieme, fan e sviluppatori hanno reso migliore un'opera (sebbene il finale sia comunque tutt'altro che perfetto). Mi sembra una conquista per il mondo dei videogiochi, piuttosto che una sconfitta.

#12
Vins81

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Va be dai ora abbiamo ottenuto il nostro bel album da colorare.... :applauso:
Non ho mai sostenuto questo fattore DLC, per quanti buchi/misteri etcetc potesse aver avuto, prima almeno lasciava viaggiare la mente in tante direzioni, il che lo rendeva decisamente fascinoso

Modificata da Vins81, 26 June 2012 - 07:14 PM.


#13
Alex_Miura

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Ecco, tutti contenti! :asd:
Solo non capisco come una semplice spiegazione aggiuntiva dei vantaggi delle 3 scelte, possa accontentare i fan che si lamentavano del fatto che tutta la trilogia si risolve con 3 scelte. :)

#14
Saggia

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Aggiungo che in particolare questo passaggio

[...]

non è a mio avviso affatto da condividere: non solo non è un passo indietro per il mondo dei videogiochi, è anzi un importante passo avanti. Per la prima volta una compagnia è stata costretta a intervenire pesantemente sulla qualità di un prodotto scadente, per il quale noi tutti abbiamo PAGATO e, soprattutto, abbiamo investito ORE di prezioso tempo.
Non era tollerabile che per biechi calcoli economici, e per affrettare l'uscita del gioco, si potesse risparmiare e accelerare sullo sviluppo di uno dei momenti più delicati di un'opera così incentrata sulla narrativa (il finale).

Mi si obietterà che le "opere d'arte" non possono essere modificate una volta uscite. Questo è vero solo in parte. Un'opera espressiva ha lo scopo di trasmettere un messaggio. Se non riesce a farlo, l'autore può scrollare le spalle oppure correggere il tiro: basta guardarsi intorno e ci si accorgerà che letteratura e cinema sono pieni di Director's Cut, seguiti che gettano luce o modificano gli eventi dei capitoli precedenti, interventi su pezzi di film, nuove edizioni di libri, per non parlare dei famigerati "retcon" dell'industria del fumetto. Ciò tanto più se si tratta di opere multimediali, basate su una ripartizione del lavoro che talvolta sacrifica un aspetto piuttosto che un altro, specialmente nel caso di diktat volti ad affrettare l'uscita di un gioco per ragioni puramente commerciali. Perché non c'è nulla di artistico nell'arronzare il finale per far uscire il gioco prima.

Bioware ha deciso di optare per la seconda soluzione: si è resa conto che il finale era fatto così male che alcuni avevano completamente travisato il messaggio (creando dal nulla una Teoria diametralmente opposta alle intenzioni degli autori) e si è sentita in dovere di intervenire per chiarire il tutto. Tra l'altro con grande onestà intellettuale, vista l'attenzione a chiarire anche i più piccoli dettagli, mentre forse le sarebbe convenuto lasciare una porta aperta alle Teoria dell'Indottrinamento per non scontentare una parte dei fan.
Per questo, a mio avviso, va rispettata.

E va guardata con grande interesse la grande operazione che si è realizzata: insieme, fan e sviluppatori hanno reso migliore un'opera (sebbene il finale sia comunque tutt'altro che perfetto). Mi sembra una conquista per il mondo dei videogiochi, piuttosto che una sconfitta.


sono totalmente d'accordo con te!

fra l'altro a me questo finale "extended cut" è piaciuto molto.

brava bioware :applauso:

#15
Laeryn

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Ecco, tutti contenti! :asd:
Solo non capisco come una semplice spiegazione aggiuntiva dei vantaggi delle 3 scelte, possa accontentare i fan che si lamentavano del fatto che tutta la trilogia si risolve con 3 scelte. :)


Guarda che non siamo "tutti contenti" (basta guardarsi un po' in giro su Internet).
Per esempio, la mia opinione è che il DLC corregge il tiro per una serie di cose, ma i finali restano deludenti. C'è comunque un pessimo deus ex machina, e l'intera ultima parte del gioco lascia molto a desiderare (una trilogia incentrata sullo scontro coi Reaper, ma nel gioco di fatto non ce n'è nessuno, solo uno sparatutto contro degli zombi nelle strade di Londra, che dura anche poco).

Però trovo che il DLC abbia dei lati positivi indubbi. Ho sempre pensato che il finale avesse due problemi: uno enorme, "formale", cioè di realizzazione (affrettato, bucato, brevissimo, privo di qualsiasi senso di chiusura e di qualsiasi emozione), e uno, minore ma comunque rilevante, "sostanziale", cioè di contenuti (tutto si risolve con un pizzico di magia spaziale fuoriuscita dal nulla? tutto il fascino dei Reapers si risolve in una trovata narrativa senza senso come il "fare un genocidio per impedire un genocidio"? ecc.)

Il DLC risolve il problema formale, mostrando un finale con una certa carica emotiva e "ricompensando" almeno in parte per gli sforzi investiti. Restano ovviamente tutti i problemi di contenuto, ma tra i due, quello abbagliante era il primo.




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