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I videogiochi sono esperienze ? O sono film xD?

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Questa discussione ha avuto 35 risposte

#1
halogp

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Salve,
volevo qui iniziare un primo dibattito sulla cultura video-ludica!
Iniziamo con la domanda: I videogiochi sono esperienze o storie?

Allora io inizierei col dire che i videogiochi in quanto giochi sono soprattutto esperienze.
Infatti nel videogioco troviamo innumerevoli media, ma il mezzo espressivo (cosi unico da poterlo considerare su un piano molto differente) più importante resta il gioco. Che in questo caso deriva da un’interazione con un ambiente virtuale 2D o 3D, da regole che formano quel sistema, da sfide e problemi che devono essere risolti.

Il videogioco quindi chiede al giocatore di badare a tutto ciò. Quest’ultimo quindi si identifica in quel dato personaggio o qualsiasi avatar, e “vive” la propria personale esperienza che deriva dalle sensazioni ed emozioni sperimentate in quel sistema, anche se virtuale.Questo appare molto evidente in videogiochi come Half Life o Skyrim, che fanno percepire al giocatore di essere il vero protagonista della vicenda e permettono un’immedesimazione molte forte con il mondo di gioco.
Non solo, ma questo avviene anche in un gioco più tradizionale come il calcio. Dove il giocatore ha un ruolo nella squadra , delle regole e partecipa attivamente alla partita. Trovandosi quindi ad affrontare problemi, elaborare strategie e mettersi alla prova. Tutto ciò genera quel mix di emozioni e sensazioni che fanno parte della storia personale vissuta in quel gioco, dal quel giocatore.

Ovviamente in un videogioco le sensazioni sono minori, perchè “vissute” davanti a uno schermo, ma comunque importanti e coinvolgenti poichè il cervello comunque riesce a farsi coinvolgere da quel ambiente virtuale e a farci sentire protagonisti di mille avventure. Come scrive anche Ivan Fulco ( importante giornalista, si è dedicato molto a esaminare i videogiochi ):
I videogiochi sono altri luoghi in cui vivere altre vite. sono uno strumento così flessibile che possono assumere forme troppo diverse per essere catalogati. Le storie che si vivono nei videogiochi sono così personali, sono le nostre storie, brandelli di nostra vita, per quanto virtuale.”

In definitiva quindi i videogiochi sono dei viaggi, delle esperienze, ma più probabilmente potremmo descriverli come dei sogni[/b] (poichè tutto avviene in un contesto virtuale, simulato, ma molto coinvolgente). Tavolta ci permettono addirittura di sperimentare quasi altre vite, in modo virtuale, in mondi di fantascienza e fantasy. Mondi impossibili da realizzare così, nella realtà.

Voi cosa ne pensate?

Parliamone un pò, perchè troppo spesso in siti videoludici come Everyeye e Multiplayer (che in fondo usano aggettivi quale mondi di gioco, immersione, esperienza); usano termini legati al cinema e alla narrazione! Non c'è solo questo in un vg, anzi è solo la punta dell'iceberg...

#2
axydraul

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imho sono tutte e due, dipende dai giochi

alcuni sono splendidi film in cui noi siamo il protagonista, l'attore principale e che a volte sceglie pure la trama o parte di essa

in tutti i casi sono davvero dei "sogni ad occhi aperti", sono un modo per poter fare qualcosa che vorremmo fare ma che nel mondo reale non c'è modo di fare, e non parlo solo di "salvare il mondo o qualcuno da qualcosa (alieni, nazisti, terroristi)" ma anche di "giocare in Champions League con la propria squadra del cuore" o "correre per la Ferrari in Formula 1 e magari vincere il mondiale". tutti piccoli sogni, impossibili da realizzare se non virtualmente

imho il termine videogioco ormai è anche superato, perchè molti titoli definirli giochi è quasi offenderli e denigrarli...

#3
Zohar

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Sono qualsiasi cosa tu vuoi che siano.
Possono essere storie, pretesti per affinare i riflessi, passatempo leggero (o impegnato, in funzione del gioco in questione).
Non credo vadano classificati necessariamente in una classe o nell'altra.

#4
Dameth

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Io direi che i videogiochi sono (o meglio dovrebbero essere) semplicemente videogiochi.
Personalmente sono cresciuto con videogiochi che rano puro gameplay...niente filmati, presentazioni, finali, senquenze cinematiche...ci si limitava a giocare e basta.
Oggi come oggi un gioco del genere sarebbe difficile da far digerire all'utenza e non avrebbe un buon ritorno commerciale (andrebbe bene solo per pochi generi e per le sale giochi, sempre che ne esistano ancora :lol: ), questo perche` le contaminazioni tra media "attivi" (come i videogiochi appunto) e quelli "passivi" (come appunto libri, film e musica) si sono fatte sempre piu` presenti, e certe volte pure troppo invadenti (non sono un fan di quei giochi troppo intervallati da sequenze conematografice che durano svariati minuti, specie se incidono in maniera prepotente sulla longevita` del gioco...in pratica dire che un gioco dura 20 ore quando una buona meta`, se non di piu`, e` costituita da filmati la ritengo una presa per il culo...).
Ma questa e` una tendenza che dobbiamo purtroppo accettare...Oggi un TV che fa solo da TV non lo vuole nessuno, cosi` come un telefono che fa solo da telefono.
Purtroppo un videogioco che sia solo un videogioco fa parte ormai del passato.

#5
Zohar

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Io direi che i videogiochi sono (o meglio dovrebbero essere) semplicemente videogiochi.
Personalmente sono cresciuto con videogiochi che rano puro gameplay...niente filmati, presentazioni, finali, senquenze cinematiche...ci si limitava a giocare e basta.
Oggi come oggi un gioco del genere sarebbe difficile da far digerire all'utenza e non avrebbe un buon ritorno commerciale (andrebbe bene solo per pochi generi e per le sale giochi, sempre che ne esistano ancora :lol: ), questo perche` le contaminazioni tra media "attivi" (come i videogiochi appunto) e quelli "passivi" (come appunto libri, film e musica) si sono fatte sempre piu` presenti, e certe volte pure troppo invadenti (non sono un fan di quei giochi troppo intervallati da sequenze conematografice che durano svariati minuti, specie se incidono in maniera prepotente sulla longevita` del gioco...in pratica dire che un gioco dura 20 ore quando una buona meta`, se non di piu`, e` costituita da filmati la ritengo una presa per il culo...).
Ma questa e` una tendenza che dobbiamo purtroppo accettare...Oggi un TV che fa solo da TV non lo vuole nessuno, cosi` come un telefono che fa solo da telefono.
Purtroppo un videogioco che sia solo un videogioco fa parte ormai del passato.

Capisco quello che dici ma secondo me, l'aggiunta di una trama effettiva e non contingente al videogioco è senz'altro un passo notevole nella maturazione del medium.

Poi a volte sicuramente gli sviluppatori si fanno prendere la mano, ma quello è secondo me proprio un genere diverso.

Modificata da Zohar, 07 June 2012 - 12:22 PM.


#6
halogp

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Bè infatti non dimentichiamoci che i videogiochi sono sopratutto giochi. E il gioco, (nonostante nn sia sempre valutato come tale) è qualcosa di unico e straordinario. Infatti il gioco può essere ricondotto a un'infinità di attività. E come il concetto di arte e può assumere tantissimi significati.

E il gioco è soprattutto un'esperienza (basti pensare al calcio, a una partita a dama, ecc...) E il videogioco anche e dovrebbe essere sempre cosi come un Half Life 2 o uno Skyrim. Poi certo anche un Deus Ex HR per esempio, unisce una storia che viene narrata da dei filmati, ma noi giocatori impersoniamo quel protagonista e il coinvolgimento è cmq elavato,perchè viene lasciato grande spazio alla libertà del giocatore! (basti pensare che abbaimo mun ufficio nostro, esploriamo e interagiamo più volte dentro la Sarif. quindi una vera e propria "parte" di vita virtuale). Gli altri mezzi espressivi come il film dovrebbero essere solo un arrichimento dell'esperienza di gioco. Il gioco deve essere valutato su un piano differente come medium per le sue unicità.

Per fare un sempio di questa "teoria" ecco un bel racconto nato da un'esperienza su Crysis 2: (presto farò un mini-romanzo su Deus Ex HR):



Estratto esperienza.


"(...) mi appresto ad avvicinarmi a una struttura elettrificata nel buio della notte, il rilevatore segnala la presenza di diversi nemici, allora decido di utilizzare la modalità occultamento della mia nanotuta e di muovermi senza farmi vedere. Punto il mio mitragliatore verso un muro semi-distrutto, sapendo che lì dietro c'è una figura pronta a far fuoco e dare l'allarme all'intero complesso al primo rumore; deciso così di sorprenderlo alle spalle aggirandolo. Mi avvicino...

Una coltellata nell'incavo del collo e il militare si accascia a terra con un ultimo sospiro.
Disabilito l'occultamento ed ecco che la mia arma ritorna visibile,cerco di esaminare la situazione, ma un rumore improvviso mi costringe a ritornare invisibile.

Ed ecco apparire un altro soldato alla mia sinistra,che probabilmente insospettito di non vedere più il suo compagno, esamina la situazione in cerca di qualcosa.
Fortunatamente però non si è accorto della mia presenza nè del soldato morto a terra e ritorna indietro da dove era venuto... Fiuuuu! Per un pelo!

Decido così di appostarmi dietro un muretto, ritornare visibile e far ricaricare l'energia ausiliaria per i poteri della nanotuta. Appena ricaricata e esco fuori dalla copertura di nuovo occultato, stavolta vado avanti proseguendo verso l'interno del complesso, entrando grazie a una breccia nel muro principale.

Proseguendo non vedo nessun nemico dinanzi a me, ma so che ci sono lì diversi militari pronti a farmi la pelle, so che ci sono e mi stanno aspettando, li posso sentire, sento le loro voci in lontananza...

Ma non mi avranno,no, dopotutto io sono un supersoldato munito di una supertuta in grado di difendirmi anche contro orde di interi plotoni militari, devo solo saperla sfruttare bene. Così decido di cambiare strada e proseguire verso l'obiettivo, fiancheggiando il muro esterno del complesso, alla mia destra. Utilizzo sempre l'occultamento e percorro il muro a soste, fermandomi di tanto in tanto dietro una colonna per ritornare visibile e far ricaricare l'energia ausiliaria. Non voglio assolutamente rischiare, anche se sembra che da questa parte non ci sia sorveglianza...

Arrivo cosi finalmente vicino all'entrata del mio obiettivo, ma tra quest'ultima e me si interpone una jepp militare con un soldato che brandisce il mitragliatore pesante del veicolo. Sono ancora invisibile, procedo allora abbassato e mi riparo dietro una copertura militare appena dietro la jepp, rimango inginocchiato, un piccolo beep mi segnala che l'energia sta terminando ed eccomi di nuovo visibile... un solo passo falso o un movimento al di fuori della copertura e sono fregato!

Cerco di calmarmi e aspetto pazientemente il ritorno di quell'energia così preziosa per me, appena ripristinata e divento invisibile ; appena dietro di me c'è l'entrata dell'obiettivo e ora io sono dietro il veicolo, potrei anche semplicemente sgaiottolare verso l'obiettivo, ma no decido di rischiare, di divertirmi alle spalle di quel soldato armato sopra la jepp. Mi avvicino ad essa con cautela e piazzo un bel pacco di C4 . Il soldato non sembra essersi accorto di niente, continua a guardare davanti a sè con la mitragliatrice spianata...

Il mio battito cardiaco accellera, procedo allora sempre occultato verso l'agognata entrata, il tempo di entrare in un ascensore e ridivento visibile... Ma nessuno sembra essersi accorto di me finora, sono nella cabina e a quel punto (non sapendo quant'è la portata massima della ricezione radio della carica esplosiva ) premo il grilletto sul detonatore del C4 e BUUM, sento la gradita esplosione della jepp all'esterno. In preda all'euforia di tale momento procedo con l'ascensore verso il mio obiettivo" (...)

Che ne dite? :)

#7
Cloud

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Credo che il videogioco sia uno dei modi migliori per far avere un esperienza artistica vivendola in prima persona, immedesimandoti nel personaggio, rendendoti cosi il protagonista. Alla fine i videogiochii riescono a far emozionare, piangere, ridere e divertono, poi ognuno li interpreta come vuole, ovvio. C'è chi lo fa tanto per passatempo e chi invece la vede più come un occasione per spaziare ed evadere dalla realtà.

Io personalmente adoro i videogiochi per un pò entrambi i motivi, a volte ci gioco per divertirmi e per passare del tempo mentre altre volte spero che un determinato gioco riesca proprio a emozionarmi.

#8
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Credo siano esperienze a tutto tondo: arte, musica e filosofia che si fondono.

#9
Brick

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Io direi che i videogiochi sono (o meglio dovrebbero essere) semplicemente videogiochi.
Personalmente sono cresciuto con videogiochi che rano puro gameplay...niente filmati, presentazioni, finali, senquenze cinematiche...ci si limitava a giocare e basta.
Oggi come oggi un gioco del genere sarebbe difficile da far digerire all'utenza e non avrebbe un buon ritorno commerciale (andrebbe bene solo per pochi generi e per le sale giochi, sempre che ne esistano ancora :lol: ), questo perche` le contaminazioni tra media "attivi" (come i videogiochi appunto) e quelli "passivi" (come appunto libri, film e musica) si sono fatte sempre piu` presenti, e certe volte pure troppo invadenti (non sono un fan di quei giochi troppo intervallati da sequenze conematografice che durano svariati minuti, specie se incidono in maniera prepotente sulla longevita` del gioco...in pratica dire che un gioco dura 20 ore quando una buona meta`, se non di piu`, e` costituita da filmati la ritengo una presa per il culo...).
Ma questa e` una tendenza che dobbiamo purtroppo accettare...Oggi un TV che fa solo da TV non lo vuole nessuno, cosi` come un telefono che fa solo da telefono.
Purtroppo un videogioco che sia solo un videogioco fa parte ormai del passato.


Beh, anche io son cresciuto con giochi come quelli che hai descritto per molti anni, ma non mi dispiaciono per niente neanche quelli moderni, anzi, in molti casi ormai li preferisco. Sono davvero pochi i giochi che sono solo gioco senza uno straccio di trama, di giustificazione delle proprie azioni, che ineteressi e spinga ad andare avanti ad interessarmi.
Eppure non si sono estinti giochi del genere. Basta pensare alla magior parte dei picchiaduro, che esclusi pochi esempi, presentano storie inutili e si basano tutti sul gameplay, o molti dei giochi indie o comunque meno popolari e conosciuti. A dire il vero pure gli FPS più popolari si basano su questo principio: vero, le campagne sono spesso cinematografiche e scriptate, ma il 70% almeno della gente che compra CoD non penso la giochi neanche la campagna.

#10
Dameth

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Non fraintendetemi eh...non stò dicendo che Tetris è un videogioco e che Final Fantasy (o MGS, o qualsiasi gioco che ha lunghissime sequenze non interattive) non lo sia, stò solo dicendo che il videogioco, che nella sua concezione originale non aveva granché bisogno di trame, di spiegare al giocatore che cosa stesse succedendo, di svelare il perché ci si ritrovasse in una certa situazione, o cose del genere, ha dovuto evolversi nel tempo e adattarsi a quella che è la tendenza della tecnologia e della gente, ossia cercare di abbracciare più campi. In questo senso ci si è accorti che magari a un gioco come (per esempio) "Myth" della System 3 avrebbe giovato anche avere un po' di "contorno" (perché quel ragazzo si trovava ad affrontare quelle ere mitologiche ?), così si cominciò ad arricchire i giochi sempre di più dotandoli di altre caratteristiche, complice ovviamente un progresso tecnologico che rendeva possibile, tramite la contaminazione del cinema, avere sequenze con una drammaticità, una recitazione, una comicità, in grado di emozionare ancora di più i giocatori. Quello che forse si è perso di vista col tempo è che il videogioco è un media che fa dell'interattività la sua componente principale, e che questa non può e non deve essere prevaricata dalle contaminazioni.
Io ho amato un gioco come "Heavy Rain", ma poi mi sono fermato a riflettere e ho pensato, al di là della possibilità che il gioco offriva di fare delle scelte anche molto pesanti sul proseguimento della trama e sulla conclusione del gioco, se invece che un VG "Heavy Rain" fosse stato un film (in CG o anche con attori veri) mi avrebbe dato sensazioni ed emozioni diverse ? Il non avere una parte attiva nella scelta, ma il subirla da spettatore, avrebbe fatto realmente la differenza ? E' logico che una domanda del genere non ammette una risposta oggettiva, ma personalmente credo che un VG o un film avrebbero sortito praticamente lo stesso effetto su di me. Heavy Rain (ma non solo lui, si possono fare altri esempi) è una bellissima storia con una fantastica regia e una cosmetica ai limiti dell'impeccabile, ma non è assolutamente un bel gioco, perché si distacca troppo dall'ambito che dovrebbe essere il suo riferimento.
La mia "accusa" quindi non è alla contaminazione cinematografica che, anzi, ritengo aver elevato i videogiochi a qualcosa di superiore rispetto a ciò che sono stati fino a circa metà degli anni '90, ma l'abuso che ne si è fatto, che ha allungato i tempi di sviluppo, che ha gonfiato i costi, che viene incluso nel conteggio del gameplay e che, troppo spesso, è solo uno specchietto per le allodole per attirare utenti e gonfiare l'hype togliendo spesso l'attenzione da quelle che dovrebbero essere le caratteristiche principali di un videogioco (prendete il famoso filmato di The Witcher 2...come non esaltarsi di fronte a una cosa del genere ? La conversione poi per fortuna è venuta bene, ma sembrava già che il gioco, da parte del pubblico, fosse già stato promosso in base a una mera sequenza cinematografica).
Tanto per fare un alltro esempio, io sono uno di quelli che aspetta con trepidazione il prossimo Tomb Raider...una serie che ho amato e seguito fin dal primo episodio e che, seppur tra altri e bassi, mi ha sempre dato certe soddisfazioni...eppure il trailer dell'E3 mi "spaventa" perché non vorrei che TR diventasse un "Uncharted con un Nathan Drake femmina"...e lo dico da amante di Uncharted...

Modificata da Dameth, 07 June 2012 - 08:50 PM.


#11
kript96

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Io direi che i videogiochi sono (o meglio dovrebbero essere) semplicemente videogiochi.
Personalmente sono cresciuto con videogiochi che rano puro gameplay...niente filmati, presentazioni, finali, senquenze cinematiche...ci si limitava a giocare e basta.
Oggi come oggi un gioco del genere sarebbe difficile da far digerire all'utenza e non avrebbe un buon ritorno commerciale (andrebbe bene solo per pochi generi e per le sale giochi, sempre che ne esistano ancora :lol: ), questo perche` le contaminazioni tra media "attivi" (come i videogiochi appunto) e quelli "passivi" (come appunto libri, film e musica) si sono fatte sempre piu` presenti, e certe volte pure troppo invadenti (non sono un fan di quei giochi troppo intervallati da sequenze conematografice che durano svariati minuti, specie se incidono in maniera prepotente sulla longevita` del gioco...in pratica dire che un gioco dura 20 ore quando una buona meta`, se non di piu`, e` costituita da filmati la ritengo una presa per il culo...).
Ma questa e` una tendenza che dobbiamo purtroppo accettare...Oggi un TV che fa solo da TV non lo vuole nessuno, cosi` come un telefono che fa solo da telefono.
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Io la penso praticamente al contrario. Io privilegio i giochi con una bella trama, o con un messaggio magari, prima del gameplay,anche se sicuramente anche quello è importante. Questo mi porta a giocare cose che magari vengono considerate male per il gameplay ma con una trama complessa e affascinante(IMHO)(assassin's creed),oppure con un messaggio piu profondo nel gioco (journey ad esempio). Infatti mi piacerebbe rigiocare come se fosse la prima volta a certi giochi,come ad esempio magari braid,per il lOro significato e quello che comunque ho capito io dal gioco , visto che credo ognuno si ricava il proprio messaggio.

#12
Brick

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Io ho amato un gioco come "Heavy Rain", ma poi mi sono fermato a riflettere e ho pensato, al di là della possibilità che il gioco offriva di fare delle scelte anche molto pesanti sul proseguimento della trama e sulla conclusione del gioco, se invece che un VG "Heavy Rain" fosse stato un film (in CG o anche con attori veri) mi avrebbe dato sensazioni ed emozioni diverse ? Il non avere una parte attiva nella scelta, ma il subirla da spettatore, avrebbe fatto realmente la differenza ? E' logico che una domanda del genere non ammette una risposta oggettiva, ma personalmente credo che un VG o un film avrebbero sortito praticamente lo stesso effetto su di me. Heavy Rain (ma non solo lui, si possono fare altri esempi) è una bellissima storia con una fantastica regia e una cosmetica ai limiti dell'impeccabile, ma non è assolutamente un bel gioco, perché si distacca troppo dall'ambito che dovrebbe essere il suo riferimento.


Secondo me hai preso proprio l'esempio sbagliato, perchè HR come film non avrebbe assolutamente funzionato allo stesso modo. Vuoi mettere la possibilità di fare le prove con il vedere su film cosa avrebbe fatto Ethan? Il tema del gioco è "Fino a dove saresti disposto a spingerti per salvare qualcuno che ami?", e ovviamente in un film non avrebbe senso di esistere, perchè perderebbe il suo significato principale. Poi non è stato perfetto, l'esperienza si poteva ancora migliorare, ma dire che come film sarebbe stato meglio secondo me è insensato, perchè come film non avrebbe potuto essere la stessa cosa.

#13
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I primi giochi non avevano trama per 3 motivi:

1) nascevano per i coin up, per cui dovevano essere corti e rigiocabili n volte
2) erano fatti anche da un solo programmatore
3) non c'erano hw sufficienti per gestire anche trame

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#14
Dameth

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Secondo me hai preso proprio l'esempio sbagliato, perchè HR come film non avrebbe assolutamente funzionato allo stesso modo. Vuoi mettere la possibilità di fare le prove con il vedere su film cosa avrebbe fatto Ethan? Il tema del gioco è "Fino a dove saresti disposto a spingerti per salvare qualcuno che ami?", e ovviamente in un film non avrebbe senso di esistere, perchè perderebbe il suo significato principale. Poi non è stato perfetto, l'esperienza si poteva ancora migliorare, ma dire che come film sarebbe stato meglio secondo me è insensato, perchè come film non avrebbe potuto essere la stessa cosa.

Non ho detto che come film sarebbe stato meglio. Ho detto che se fosse stato un film avrebbe suscitato in me le stesse emozioni che ha suscitato il videogioco...mentre per me film e giochi devono dare emozioni diverse, proprio perche` uno e` un media "passivo" e uno "attivo". Io la penso cosi`...

#15
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I primi giochi non avevano trama per 3 motivi:

1) nascevano per i coin up, per cui dovevano essere corti e rigiocabili n volte
2) erano fatti anche da un solo programmatore
3) non c'erano hw sufficienti per gestire anche trame

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Vero, ma a quei tempi alla trama neanche si pensava piu` di tanto perche` era visto come elemento di contorno e non come parte integrante del gioco...certo c'era anche qualche eccezione ma erano una minoranza.




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