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Alcune riflessioni sopra la boriosità nel parlare di videogiochiSplit da Crysis 3

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Questa discussione ha avuto 49 risposte

#46
axydraul

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  • Qualquadra non cosa

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beh ragazi, non per spammare una sezione, ma nell'attesa del pranzo c'è anche MusicEye se volete discuterne ;)

Spoiler


#47
GfxManEye

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quelli che parlano di capolavori solo nel passato possono sempre darsi al retrogaming.... gioco da quasi 30 anni es ogni periodo della mia vita ha avuto i suoi capolavori.

x fare un esempio resident evil ha rivoluzionato i vg horror 10 e passa anni fa, ma questa generazione ha avuto dead speace, capolavoro di tensione e paura

e poi il discorso sui generi.
sugli 8 e 16bit spopolavano adverures, shootem ip e platform, dalla psx in poi è stata l'invasione dei picchiaduro 3d, dei racing game e degli jrpg, da xbox in poi è iniziata l'era degli fps.

la verità e che c'è una varietà concettuale oggi enorme, basta saper scegliere. come è ovvio c'è un genere dominante.

su amiga usciva un platform a settimana e si assomigliavano tutti.

il genere ludico copia, incolla e riclcla e di tanto intanto INNOVA e poi riparte il ricicloo ( resident evil, metal gear, assassin's creed, halo, cod, super mario, zelda etc erc )

i 'bei cari vecchi tempi' sono argomentazioni da 'quanto so figo che gioca da piu' de te' che lasciano il tempo che trovano.

sulla critica ludica e sui gusti la cosa è ben più complicata peró

#48
Zio Snake

Zio Snake
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Personalmente credo che passato e presente possano convivere tranquillamente.
Naturalmente parlo per un videogiocatore un pò in la con gli anni, che ha vissuto in prima persona l'evoluzione dei VG ( trovo dunque normale che un giovane di 13 o 18 anni possa non apprezzare titoli degli anni '80 o primi '90, senza per questo reputarlo "inferiore", "ignorante" e puttanate simili).

Il passato non esclude il presente e viceversa.
Personalmente gioco e godo con i giochi attuali tanto quanto con il retrogaming.
Certo l'evoluzione tecnica/artistica (ma anche di game design) è un fatto oggettivo e ne sono consapevole: Mirror's Edge, ad esempio (ma ce ne sono un milione di altri), lo trovo un prodotto assolutamente eccezionale e ideale simbolo di un'evoluzione videoludica a 360 gradi.
Quello che non cambia, a parer mio, sono le emozioni e il senso di sfida e/o soddisfazione.

E' interessante piuttosto la presenza sul mercato di VG in grado di unire stile/atmosfere e GP del passato con meccaniche e soluzioni attuali: vedasi, ad esempio il gioco FEZ.
Dimostrazione che, nelle giuste dosi, passato e presente non solo possono convivere ma, anzi, possono creare prodotti assolutamente unici e dannatamente validi.

Poi le solite chiacchiere che elevano il passato a "Golden Age" dei VG( o, viceversa, a "Dark Age" del videogaming) lasciano il tempo che trovano.
Sono entrambi sinonimo di estremismo ideologico che nulla hanno a che fare, imo, con la passione per i VIDEOGAMES.

#49
parside

parside
  • Guru Meditation #00000025.65045338

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A costo di ripetermi all'infinito.
Considero il parametro fondamentale dei vg il divertimento.
Se c'è quello c'è tutto.

Se ci si diverte a giocare a giochi del passato per me non c'è niente di male.

Se si vuole invece farlo per farsi una cultura, forse, questo non ha più l'aspetto che dovrebbero avere (sempre secondo il mio punto di vista) i vg, ovvero, divertire.

Ma in questo caso si entra in discorsi difficili che non mi va nemmeno di affrontare: arte videoludica e simili.

L'unica cosa che mi dispiace, da videogiocatore "anziano", è vedere che i giochi che vanno di più al momento sono quelli che mi divertono meno o per nulla: i vari cod, gears e soci. :(
Oppure vedere che il videogioco offre sempre meno sfida intellettuale a scapito di una ricerca maggiore di frenesia.
O ancora che proprio la sfida offerta dal gioco e minima o addirittura nulla.

Ecco.

#50
Fox Andersson

Fox Andersson
  • The GaspBuster! Scaccia i bulicci da FIFA! :asd:

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Ho letto il primo post e non entro nella discussione per evitarvi la solfa pallosa...

Auguro però all'autore del topic di nascere 20 anni prima nella prossima vita, perchè è l'unico modo per poter capire le parole di tuo padre.

I capolavori del passato, anche se giocati oggi, decono essere valutati tenendo conto del periodo storico e culturale del videogame, quando questa era una passione per pochissimi e quei pochi erano DAVVERO coccolati dalle SH che mettevano amore e passione nel loro prodotto.

Mettiti nei suoi panni... lui è cresciuto in un contesto dove il videogioco arrivava sullo scaffale praticamente perfetto e in un packaging adeguato. Oggi si ritrova con il videogioco come fenomeno di massa e con l'utenza che spesso e volentieri si ritrova cpn prodotti difettosi o incompleti (anche titoli tripla A, come Mass Effect 3 e Skyrim). Se a questo ci aggiungi che il mercato è cambiato al punto che i piccoli studi vengono fagocitati da publisher che pensano solo a mettere più soldi possibili in tasca, proponendoti poco altro che "more of the same". Gli studi che restano fedeli al vecchio rapporto "user/developer" ormai si contano sulle dita di una mano (CDProject insegna).

Per quanti riguarda l'innovazione... cosa si intende con tale parola? Un Uncharted lo si può definire innovativo? Secondo me no, visto che le dinamiche sono vecchie di 15 anni (Tomb Raider era innovativo, al tempo...), stante il fatto che sia indubbiamente un'eccellenza di questa gen...

Non sto sputando [Censura] su questa gen (anche se ne avrei ben donde, visti gli hardware farlocchi di Sony e Microsoft con console tenute insieme con lo sputo e i numerosi problemi irrisolti di decine di giochi...), sto solo cercando di farti capire il perchè noi "vecchi" giocatori a volte sbrocchiamo... ;-)




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