Non chiaramente , ma è stata fatto più o meno capire il fatto che non abbia nessuno da far entrare nel club , e ora che il suo amichetto d'infanzia gli ha detto che non è interessato non sa che pesci pigliare ... Insomma , io nel suo club ci entrerei e penso che non sarei l'unico anche se manco so come si scrive il nome del gioco .
Dovrebbero fare uno spin-off dove c'è uno studente che effettivamente accetta di entrare nel suo club, poi però si scopre che in realtà è un pervert e lo fa solo per guardare la scollatura di Chihaya mentre lei si china a raccogliere le carte
Esattamente quello chi mi chiedevo anch'io.
D'altra parte, però, come dice Otacu in questo tipo di manga il gioco in sé non è che un pretesto per portare avanti una storia coinvolgente fatta di relazioni tra i personaggi.
Questo vale sia per titoli basati su un gioco "complicato" come sangatsu no lion (shogi, che cmq non occorre imparare per goderselo), o altri con giochi molto semplici, uno su tutti, anche se è un genere leggermente diverso, è Kaiji.
La profondità del gioco in sé quindi interessa si, ma ai fini della solidità del prodotto imho va valutato altro (come del resto sostengo bisogna fare anche con sangatsu no lion, per chi lo critica dicendo che lo shogi è noioso, lo shogi è un mezzo, le tematiche toccate poi sono altre).
Vero in parte. Nel senso che in un anime/manga sportivo, oltre alle relazioni fra i vari pg che giustamente sottolinei, secondo me è altrettanto importante la crescita sportiva del protagonista. Ovviamente non intendo la crescita fine a se stessa (ossia quanto diventa forte); intendo invece gli allenamenti, gli sforzi ed in generale tutti i cambiamenti che lo sport induce a fare nella propria persona. Prendi ad esempio Slam Dunk, col bellissimo contrasto fra lo strapotere fisico di Hanamichi e la sua pochezza tecnica, con la sua maturazione sportiva che procede a piccoli passi fino alla partita col Sannoh, quando finalmente riesce a fare un tiro come si deve. Per non tornare su Hikaru no Go, dove il gioco influenza la vita del protagonista fino a diventare la sua professione. Se "prendi a pretesto" un gioco del menga, rischi di perdere tutte queste sfaccettature, ma non solo; rischi di mandare all'aria la credibilità stessa del manga/anime, qualora decidi di far dedicare il tuo protagonista ad una passione troppo demente. Non so te, ma dopo aver sentito il bambino (non ricordo il nome) aver espresso il desiderio di divenire un grande giocatore di karuta, e dopo aver visto in cosa effettivamente consiste il karuta, mi è sembrato quasi che quel bambino avesse desiderato di diventare un pro di un-due-tre stella!
Oh, ovviamente questo discorso vale se si parla di un'opera sportiva. Se poi tende invece allo slice of life... Vorrà dire che lo dropperò