#1
Inviato 07 March 2011 - 05:52 PM
386, 486, Pentium, Dual Core, Quad Core... sempre più potenza, ma per arrivare dove? Davanti a uno striminzito scaffale di giochi PC che nemmeno riesce a fare ombra a una linea orizzontale sterminata di titoli per console.
Una vista deprimente per chi è cresciuto a pane e processori, per chi ha combattuto le prime battaglie contro MemMaker e le scaramucce a colpi di memoria base per poi addentrarsi nella palude senza ritorno delle schede grafiche.
Sono ormai tramontati i tempi in cui tra i giocatori PC e quelli console sembrava esserci la stessa differenza che divideva gli esperti della musica colta dai fruitori di quella popolare.
Rinchiusi nella torre d'avorio del sapere i primi, a guardare con sufficienza gli altri ammassati alle fondamenta, che a loro volta schernivano i "sapienti" brandendo i loro gamepad sudati dopo ore di divertimento immediato. Due punti di vista troppo distanti per essere conciliati.
Oggi, se non proprio crollata, la torre dei giocatori PC appare come un rudere maestoso e un po' decadente, vestigia di un potere ormai distante nel tempo. La crisi del videogioco per PC, in realtà, non è stata causata da una lotta fratricida tra i giocatori dell'una e dell'altra ideologia, ma ha origini lontane.
Più grosso, più veloce, più potente, più performante, più overcloccato... ok, ma ora a cosa giochiamo?
Sembra sensato dire che proprio il potere che ha portato il PC a sedere sul trono della macchina da gioco per eccellenza ha poi finito per divorarlo dal di dentro.
I problemi iniziano nel momento in cui le onnipotenti multinazionali cominciano a intravedere nell'allora abbastanza oscuro movimento dei videogiocatori una fonte di interessante profitto.
Investimenti cospicui mettono gli autori di giochi in condizione di progettare mondi stratosferici. È l'età dell'oro durante la quale un fiume di dollari attraversa buie cantine e garage in disordine, dove i pionieri del divertimento elettronico sperimentano idee a non finire.
Il flusso di denaro apre infinite porte e il giocatore trova sugli scaffali il meglio del meglio. Tutto funziona alla grande fino a quando le stesse multinazionali presentano il conto da pagare: il denaro investito deve ritornare alla base raddoppiato. Quadruplicato sarebbe meglio, grazie.
Fine della sperimentazione. Fine delle idee originali. Il videogioco deve vendere, dev'essere accessibile a tutti, deve piacere, deve divertire all'istante e deve durare molto di meno, altrimenti non c'è ricambio.
È qui che si assiste all'appiattimento dei generi. Qualcuno resiste, qualcuno ha anche accumulato abbastanza denaro da permettersi di poter fare, almeno per un po', di testa sua. Tutti gli altri si trovano davanti al bivio della minestra e della finestra. Non è ancora finita.
I videogiochi devono essere belli da vedere. Di più, devono essere spettacolari. È per questo che il denaro scorre a fiumi. Perché lo siano serve una potenza che i computer non hanno, quindi vanno potenziati. Altri poteri commerciali arrivano con i mezzi e la conoscenza. Si trovano soluzioni tecnologiche, si comincia a capire che la scheda video è una delle chiavi, a sua volta legata ai processori, alle schede madri, agli alimentatori, agli hard-disk e a ciò che deve tenere insieme tutto questo: i driver.
La torta diventa più succosa, sono in tanti a volerne una fetta. Ognuno la vuole per sé e scalcia per allontanare gli altri. Sulle confezioni dei videogiochi il fronte espone immagini mozzafiato, il retro nasconde, in piccolo, l'elenco delle cose necessarie al funzionamento e quelle proibite.
Se hai questa scheda entri, altrimenti rischi di stare fuori. Se sei molto fortunato puoi entrare comunque, ma sappi che il tuo amico con l'altra scheda vedrà cose più belle di quelle che vedrai tu.
L'idea è che il videogioco deve uscire dalla sua nicchia buia e polverosa per scintillare nel mercato di massa. Il problema è che quando il giocatore di massa entra in un negozio di videogiochi si trova davanti una costruzione verticale di complicazioni che traforano il cielo.
Il cliente: "buongiorno, funziona questo videogioco con il mio computer?". Il negoziante: "dipende". "Dipende da cosa?". "Dalla scheda video". "L'ultimo che ho comprato non funzionava". "Ha aggiornato i driver? Ha provato a fare un benchmark?". "Come, scusi?". "Altrimenti serve una scheda più potente". "E posso comprarla e metterla nel PC e dopo funziona?. "Dipende". "Da che cosa?". "Dalla scheda madre e dall'alimentatore". "E se compro anche questi?". "Le conviene comprare un computer nuovo".
Se termini come Config.sys, Autoexec.bat e MemMaker vi risultano familiari, allora siete veterani di mille battaglie.
Mentre il mercato si avvita su se stesso, a qualcuno torna la voglia di sperimentare ripartendo dalle cantine e dai garage.
I videogiochi costano cari. Non c'è niente di peggio che fare un acquisto e poi non poterlo usare. Un computer nuovo di zecca mette al riparo ormai solo per qualche mese, ma nei computer nuovi non vengono mai montate le schede video "giuste".
Si scatena la corsa al "io ce l'ho più potente". Alcuni assemblano con cura certosina mostri di potenza informatica. Non ci giocano, fanno a gara con i benchmark. Tanto sul monitor dalla risoluzione stellare c'è ancora Doom, ancora Colin MacRae, ancora Command & Conquer. Con una grafica mostruosa che però ormai pochissimi possono vedere alla massima risoluzione.
Come termina la rincorsa? Davanti a uno schermo blu, nel migliore dei casi. Davanti a un messaggio criptico di Windows che lamenta conflitti, problemi, mancanze, errori irreversibili. La struttura scricchiola, ma la corsa non si ferma. Eppure i segnali erano chiari: in un momento in cui la potenza di un computer poteva spostare un pianeta i giochi che battevano tutti i record di vendite erano Zuma e Bejeweled.
Un'eresia! Il videogiocatore medio si chiede: "Perché il mio amico con la console mette dentro il disco e gioca subito? Perché console e gioco gli sono costati meno di un quarto di tutto questo?". Sono, oggettivamente, delle buone domande.
Le risposte le trovano, ancora una volta, i grandi poteri. Il videogioco oggi è un business colossale da spot televisivi e scaffali pieni. Il mercato PC è morente, quello console è florido. Il re è morto, viva il re! Largo ai casual game e alle console! Giochiamo tutti in panciolle sul divano, anzi no, alziamoci tutti a fare jogging in salotto, meglio ancora, portiamo Internet nei televisori, di più, facciamoli in 3D! E via discorrendo...
Quando la polvere si sarà posata, quando tutte le strade saranno state battute, forse, si arriverà da qualche parte. Nel frattempo, lontani dai riflettori, nelle buie cantine e nei garage in disordine alcuni hanno ripreso un sommesso brusio. È una setta segreta chiamata "Gli Indipendenti". E cosa fanno?
Sperimentano idee a non finire. La storia si ripete. È una cosa tipicamente umana.
Articolo preso da un sito concorrente
#3
Inviato 07 March 2011 - 06:03 PM
Noia.
Dio che noia.
http://newzoo.com/EN...y_Reports_(2010).html
http://worthplaying..../28/news/80096/
Anticipo pure qualsiasi cosa sulla pirateria, che di questi tempi non si sa mai: http://gamrfeed.vgch...trys-scapegoat/
No sono talmente stufo di queste discussioni che non mi metto neanche d'impegno.
Tanto non bastano dati, fatti, statistiche, giochi in uscita e un'infinità di altri fattori, non bastavano 10 anni fa e non bastano ora: il pc gaming sta morendo da sempre, da almeno metà anni '90. Sempre i soliti discorsi.
Quell'articolo poi lo trovo proprio assurdo nel periodo attuale, ma /care.
Dio che noia.
http://newzoo.com/EN...y_Reports_(2010).html
http://worthplaying..../28/news/80096/
Anticipo pure qualsiasi cosa sulla pirateria, che di questi tempi non si sa mai: http://gamrfeed.vgch...trys-scapegoat/
Articolo copiato da un altro sito di cui non ricordo il nome...e cmq non credo ci sia molto da rispondere. La caduta del gigante come dite voi, è quella che vede appunto le immense vendite di steam e soci...bella caduta... Se arriva eike, c' è da ridere
No sono talmente stufo di queste discussioni che non mi metto neanche d'impegno.
Tanto non bastano dati, fatti, statistiche, giochi in uscita e un'infinità di altri fattori, non bastavano 10 anni fa e non bastano ora: il pc gaming sta morendo da sempre, da almeno metà anni '90. Sempre i soliti discorsi.
Quell'articolo poi lo trovo proprio assurdo nel periodo attuale, ma /care.
#13
Inviato 07 March 2011 - 06:42 PM
Quoto,il mio gamestop è pieno di giochi pc a momenti molti di piu' che per le console(sicuro nè ha di piu' che per wii)Ma tra l'altro ho riso di gusto al "striminzito scaffale pc"...lolwut?
Hai fatto bene,il resto sono le solite cazzate senza senso.mi son fermato a "sempre più potenza, ma per arrivare dove?"
immagino che il resto siano un mare di stronzate e luoghi comuni come questa frase... mi spiace, passo.
Modificata da HeroQuest23, 07 March 2011 - 06:43 PM.
#15
Inviato 07 March 2011 - 06:55 PM
DICE on the decline of PC gaming: “Bullshit.” Battlefield 3 will give “extra love” to the PC community
Qui l'articolo completo: http://www.pcgamer.c...e-pc-community/
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