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Splice (2010) [rece: 6]di Vincenzo Natali con Adrien Brody, Sarah Polley
Started By Cinematografo, 03 August 2010 11:26 AM
#1
Inviato 03 August 2010 - 11:26 AM
Recensione del film diretto da Vincenzo Natali"Ho lavorato su questo film per più di dieci anni. L'ho fatto nel 2000, subito dopo Cube-Il cubo. Ho lavorato come un cane per un anno intero al progetto, lo storyboard, ed ero pronto a girare. Poi, all'ultimo minuto il produttore mi ha detto che il progetto era troppo costoso. Ho pensato che il film non avrebbe mai visto la luce, io ero troppo ambizioso e in pochi erano pronti ad assumersi il rischio di un film come questo. Mi sembra che la maggior parte dei film siano fatti per le ragioni sbagliate. E' così che vanno le cose in questo mondo, nessuno fa un film solo perché la sceneggiatura è brillante, quella può essere una ragione, non la ragione. No, i film si fanno per ragioni stupide. Se un anno vanno di moda le mucche, allora si fa un film sulle mucche. E' così che funziona. Io credo che Splice sia stato salvato dalla prontezza degli sceneggiatori. I nostri sostenitori finanziari avevano due opzioni: fare il film subito o non farlo mai. Se le circostanze non li avessero obbligati ad agire, il film non ci sarebbe mai stato".A parlare è lo storyboarder e regista originario di Detroit Vincenzo Natali, il cui curriculum dietro la macchina da presa, prevalentemente legato al panorama televisivo, include l'arcinoto Cube-Il cubo (1997), incentrato su sei persone rinchiuse in una misteriosa stanza-prigione di forma cubica, il meno conosciuto Cypher (2002), fanta-spionistico interpretato dalla Lucy Liu dei due Charlie's angels, e questo Splice, che vanta tra i produttori esecutivi perfino il messicano Guillermo del Toro, autore dei due Hellboy (2004/2008) e de Il labirinto del Fauno (2006).
Leggi l'articolo completo: Splice - RECENSIONE (Cinema)
#10
Inviato 11 August 2010 - 11:07 PM
Visto ieri in un'anteprima.
Il finale è trascurabile, non tanto perché è un po' "buttato lì" ma perché quel che di interessante e stimolante succede prima lo sovrasta, ed è tutto legato al personaggio di Dren. Se in film come Frankenstein o Species il classico interrogativo "la scienza fino a dove si deve spingere?" ristagna un po' nel suo iperuranio (e il film ti "distrae" con la solita situazione della fuga), in Splice ti si schianta in faccia aprendo mille interrogativi, e questo con un solo sguardo di Dren. La guardi e ti chiedi: ma il genitore naturale è il miglior genitore solo perché lo è a livello genetico? Poi ti chiedi: quante volte dimentichiamo che l'unicità di qualcosa può coincidere con la sua solitudine? Poi ancora: qual è il confine e la differenza tra un sentimento umano e un sentimento animale (perché Dren è anche quello)? E di nuovo: di fronte a qualcosa che ci somiglia moltissimo, quante volte commettiamo l'errore di non rispettare la sua diversità? E addirittura: ma qual è il motivo per cui io sono di un sesso e non di un altro?
Insomma, una valanga di interrogativi che creano un'empatia fortissima verso il personaggio, mai provata in nessun altro film della serie "scienziato e creatura". La sceneggiatura incorpora qualche cliché e addirittua qualche situazione ridicola, ma per il solo, indimenticabile personaggio di Dren per me questo film vale un 8 tondo tondo.
Il finale è trascurabile, non tanto perché è un po' "buttato lì" ma perché quel che di interessante e stimolante succede prima lo sovrasta, ed è tutto legato al personaggio di Dren. Se in film come Frankenstein o Species il classico interrogativo "la scienza fino a dove si deve spingere?" ristagna un po' nel suo iperuranio (e il film ti "distrae" con la solita situazione della fuga), in Splice ti si schianta in faccia aprendo mille interrogativi, e questo con un solo sguardo di Dren. La guardi e ti chiedi: ma il genitore naturale è il miglior genitore solo perché lo è a livello genetico? Poi ti chiedi: quante volte dimentichiamo che l'unicità di qualcosa può coincidere con la sua solitudine? Poi ancora: qual è il confine e la differenza tra un sentimento umano e un sentimento animale (perché Dren è anche quello)? E di nuovo: di fronte a qualcosa che ci somiglia moltissimo, quante volte commettiamo l'errore di non rispettare la sua diversità? E addirittura: ma qual è il motivo per cui io sono di un sesso e non di un altro?
Insomma, una valanga di interrogativi che creano un'empatia fortissima verso il personaggio, mai provata in nessun altro film della serie "scienziato e creatura". La sceneggiatura incorpora qualche cliché e addirittua qualche situazione ridicola, ma per il solo, indimenticabile personaggio di Dren per me questo film vale un 8 tondo tondo.
#11
Inviato 19 August 2010 - 12:35 AM
visto, dopo i primi ottimi 20-30 minuti il film diventa orrendo, una specie di fantasy di pessima fattura con situazioni al limite del ridicolo, dren da affascinante mostriciattolo diventa un umana con le zampe da toro, sinceramente non volevo crederci che da un incipit così buono il film fosse riuscito ad andare a parare nella peggior direzione possibile, per me non arriva neanche al 6... penosa la storia abbozzata della protagonista umana, veramente un occasione sprecata sto film
#13
Inviato 19 August 2010 - 06:06 PM
Sull'intreccio malamente abbozzato tra il passato familiare della scienziata e il presente rapporto con sua "figlia" Dren, ti devo dare ragione. Però, sono proprio quelle zampe da toro in un essere indifeso e sensibile invece a creare ancora più empatia verso un personaggio che non sa nemmeno lei se è un'aberrazione genetica (e lo è, o un fragile essere senziente (e lo è pure quello). Il film non è certo completamente riuscito (per il parallelismo di cui sopra, l'insensata scena di sesso con Brody, vari cliché) ma IMHO il personaggio di Dren rimane fantastico e fa scordare le storture del film.
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