Dylan Dog #346 - ...E cenere ritornerai
Numero riuscito, con una Barbato molto critica, come sempre, verso il "personaggio Dylan".
Disegni claustrofobici e allucinati ci accompagnano in una spirale discendente di disperazione della vita dell'indagatore dell'incubo.
L'albo ha però due livelli di lettura: uno prettamente horror ben riuscito, che riporta l'inquietudine vera nella serie, ed un secondo, puramente meta-narrativo, sul personaggio di DD di cui, sinceramente, nessuno sentiva il bisogno.
Sembra quasi che Recchioni ci abbia preso gusto a punzecchiare i "vecchi lettori delusi", approfittando di editoriali e, ora, pure nelle storie stesse. (ok, il numero è della Barbato, ma mi sembra di vedere una buona interferenza del Rrobe in questo numero)
Quindi, se da un lato abbiamo abbandonato in parte il lato vecchio e scadente di DD (dico in parte, perché il 344 e 345 sono due passi falsi imho), dall'altro ora abbiamo un personaggio che "rinasce" solo nel momento in cui gli autori "giocano" con il cambiamento e con i lettori...ma quanto può durare?
Quando cominceremo a leggere storie nuove, fresche e valide che non siano fatte solo per introdurre cambiamenti o per onanismi meta-fumettistici?