#32
Inviato 29 June 2009 - 09:02 AM
Dopo l'improvvisa morte di Michael Jackson Evan Chandler racconta la verità:
Nel 1993, Chandler disse ad uno psichiatra e alla polizia che Jackson si era impegnato in atti sessuali. Il caso è stato risolto al di fuori dei tribunali con una somma di $ 22 milioni.
Ora forse per il rimorso della sua morte, Chandler decide di dirci la verità. "Non ho mai inteso a distruggere la figura di Michael Jackson, ma mio padre mi ha fatto dire solo bugie. Ora non posso più dire a Michael quanto mi dispiace e se mi perdonerà "
Sotto l'influsso di un controverso padre (Evan Chandler) ha costretto suo figlio a dire che Jackson aveva toccato le sue parti intime.Jordan Chandler poi ha detto ad uno psichiatra e poi lui alla polizia che Jackson si era impegnato in atti sessuali, masturbazione e sesso orale, diede anche una finta descrizione dettagliata di ciò che egli aveva subito dal cantante.
"Ora per la prima volta, non posso più mentire. Michael Jackson non mi ha fatto nulla, è stato mio padre, lo ha fatto per uscire dalla povertà "
Fonte: http://trashselector...-sorry-michael/
Through Our Doubts
And Frustrations
In My Violence
In My Turbulence
Through My Fear
And My Confessions
In My Anguish And My Pain
Through My Joy And My Sorrow
In The Promise Of Another Tomorrow
I'll Never Let You Part
For You're Always In My Heart.
Michael Jackson
«Ascoltai Billie Jean e capii: è un Re»
di Ardiano Celentano:
Dentro di me, Michael Jackson è esploso quando dall’album di Thriller sentii per la prima volta Billie Jean. Rimasi colpito oltre che dal suo modo di cantare originalissimo, dall’innovativo arrangiamento, geniali gli archi in controtempo a una ritmica dove il basso, in primo piano, la faceva da padrone a sottolineare che stava per arrivare un Re. Già dall’introduzione, infatti, prima ancora di udire la sua voce, ebbi la strana sensazione come se quel basso dall’aria un po’ ossessiva e quegli archi che come in punta di piedi gli facevano da controcanto, fossero la sua voce. Quasi come ad annunciare: «Ragazzi sono arrivato… per un po’ di tempo ci sarò io…». E lui c’è stato. Le note di quell’introduzione erano il preludio di un qualcosa che stava musicalmente accadendo. Poi arriva la sua voce. E alla fine di quel brano, prima ancora di sentire il resto dell’album, avvertivo già il fragore di un uragano che si sarebbe propagato per tutta la terra.
Settecentocinquanta milioni di dischi venduti. E ora, tutti lì a domandarsi chi l’ha ucciso. La diagnosi di arresto cardiaco, una banalità che dimostra quanto puerili possano essere la fantasia di chi viene colto in errore o l’incompetenza non certo degna di un medico, se si è esagerato nell’iniettare una medicina alla quale si era già assuefatti. Sono appena 48 ore da quando Michael è morto e la parola complotto ha già fatto il giro del mondo.
Ma il vero assassino è davanti a noi, è lì che ci guarda, lo incontriamo tutti i giorni quando andiamo a comprare il giornale o quando guardiamo la televisione. Si può dire che l’assassino ce l’abbiamo in casa, gli diamo da mangiare, da dormire, però non facciamo niente per educarlo a non uccidere. Facciamo finta di non vederlo e ci guardiamo bene dall’incazzarci se la notizia che esce dal piccolo schermo sulla piena assoluzione di Michael Jackson non ha lo stesso risalto di quando invece, per anni, lo hanno infamato accusandolo di molestie sessuali. Per dieci anni i «criminalmedia» lo hanno massacrato nonostante lui si dichiarasse innocente e nonostante nessuna prova sia mai emersa. Lo hanno distrutto, devastato, piegato in due. E quando finalmente avevano l’opportunità di farlo rialzare per il giusto riscatto di fronte al mondo, i media cos’hanno fatto? Gli hanno dato l’ultimo colpo di grazia: hanno detto «Michael Jackson è stato assolto». Ma lo hanno detto talmente a bassa voce che la pugnalata infertagli dai media stavolta è stata fatale.
Con l’animo ancora grondante di sangue ha cercato allora di dar voce a quell’innocenza finalmente riconosciuta, in un modo diverso e come sempre geniale. Lo sforzo era sovrumano. Doveva raccogliere le sue ultime forze ormai sbrindellate dalla micidiale macchina del consumismo e così ha annunciato il suo ultimo incontro con i milioni di fan che si sono scapicollati per avere i biglietti ed essere presenti in uno dei 50 concerti-evento a Londra. Per cinquanta giorni avrebbe cantato, divertito e giocato con chi lo ha sempre amato e non ha mai dubitato della sua innocenza. Avrebbe parlato al mondo di quella verità che i media hanno vigliaccamente omesso. Ma il mondo ora lo ha capito!...
28/06/2009
L'amico Macaulay «Con lui sognavi, mai subito abusi»
LOS ANGELES — Erano amici e lo sono rimasti sempre, due star che da bambini, con tutti i traumi, gli entusiasmi e le pressioni che questo significava, avevano avuto tanto. Entrambi, poi, negli alti e bassi della carriera e della vita da star, sembravano aver perso tutto, o quasi. «Ma non Michael — puntualizza, essenziale nelle parole, Macaulay Culkin, il bimbo di Mamma ho perso l'aereo, oggi ventottenne — perché la musica e il suo lavoro erano davvero tanto per lui, rappresentavano, come il rapporto con i figli che semplicemente adorava, la sua ancora e i suoi sogni. Era sempre pronto a inventare le parole di un motivo o a creare un passo di danza e aveva tanti interessi e passioni. Una volta acquistò quasi per intero una libreria di cinema e musica per salvare dalla dispersione i libri, ma di queste cose tanti non sapevano, non parlavano. Non ci sentivamo spesso, ma c'eravamo, l'uno per l'altro, ormai da tanti anni. Non ho bisogno di unirmi a chi oggi parla di lui, dopo che sono state scritte e dette tante assurdità, come di un "gigante della musica e di un uomo generoso". Io ho conosciuto e sempre apprezzato il vero, fragile e forte Michael Jackson». Macaulay difese Michael al famoso processo per presunti (e poi mai verificati) atti illeciti su minorenni. Disse: «Sì, sono stato tante volte a Neverland, ho anche dormito lì, ma non ho mai subito abusi di alcun tipo». Oggi ricorda: «Ho camminato, sognato, giocato, fantasticato con lui e, dopo, mi ha sempre aiutato a riscoprire me stesso, a trovare il piacere delle musica, della recitazione, dello scrivere, senza badare troppo al successo, alla carriera. Provo molta tristezza e solitudine all'idea che se ne sia andato con il cuore spezzato per tante cose anche se restava sempre il grande Michael e mai un "freak", parola orribile per un uomo pieno di estro come lui, che continuamente si reinventava insieme alla sua musica, in quella che tanti anni fa definiva "una vita storta". Lo faceva anche per superare se stesso, per essere tutto ciò che sentiva di essere in tante forme, alla ricerca di una sua idea, di una sua armonia, mai relegate in un ghetto di cui rompeva sempre certe regole. Voleva parlare come un uomo e un bambino ad adulti e ragazzini». Considera Macaulay, che è anche il padrino del primo figlio dell'amico: «Io ho ricominciato ad essere bambino, a volere cose diverse, come scrivere e sognare senza condizionamenti da star, solo da adulto. Lo stesso è accaduto a Michael. In chi vive questo strano e difficile processo c'è come un desiderio di amore, di realizzazione dei propri sogni, di autentico interesse per il mondo infantile. No, non voglio unirmi al coro che solo oggi rilegge la vita e l'arte di Michael. Io ho conosciuto, e ne sono felice, l'uomo e il bambino, quindi il talento vero e la generosità creativa di entrambi».
27/06/2009
Music and Me
Nel 1993, Chandler disse ad uno psichiatra e alla polizia che Jackson si era impegnato in atti sessuali. Il caso è stato risolto al di fuori dei tribunali con una somma di $ 22 milioni.
Ora forse per il rimorso della sua morte, Chandler decide di dirci la verità. "Non ho mai inteso a distruggere la figura di Michael Jackson, ma mio padre mi ha fatto dire solo bugie. Ora non posso più dire a Michael quanto mi dispiace e se mi perdonerà "
Sotto l'influsso di un controverso padre (Evan Chandler) ha costretto suo figlio a dire che Jackson aveva toccato le sue parti intime.Jordan Chandler poi ha detto ad uno psichiatra e poi lui alla polizia che Jackson si era impegnato in atti sessuali, masturbazione e sesso orale, diede anche una finta descrizione dettagliata di ciò che egli aveva subito dal cantante.
"Ora per la prima volta, non posso più mentire. Michael Jackson non mi ha fatto nulla, è stato mio padre, lo ha fatto per uscire dalla povertà "
Fonte: http://trashselector...-sorry-michael/
Through Our Doubts
And Frustrations
In My Violence
In My Turbulence
Through My Fear
And My Confessions
In My Anguish And My Pain
Through My Joy And My Sorrow
In The Promise Of Another Tomorrow
I'll Never Let You Part
For You're Always In My Heart.
Michael Jackson
«Ascoltai Billie Jean e capii: è un Re»
di Ardiano Celentano:
Dentro di me, Michael Jackson è esploso quando dall’album di Thriller sentii per la prima volta Billie Jean. Rimasi colpito oltre che dal suo modo di cantare originalissimo, dall’innovativo arrangiamento, geniali gli archi in controtempo a una ritmica dove il basso, in primo piano, la faceva da padrone a sottolineare che stava per arrivare un Re. Già dall’introduzione, infatti, prima ancora di udire la sua voce, ebbi la strana sensazione come se quel basso dall’aria un po’ ossessiva e quegli archi che come in punta di piedi gli facevano da controcanto, fossero la sua voce. Quasi come ad annunciare: «Ragazzi sono arrivato… per un po’ di tempo ci sarò io…». E lui c’è stato. Le note di quell’introduzione erano il preludio di un qualcosa che stava musicalmente accadendo. Poi arriva la sua voce. E alla fine di quel brano, prima ancora di sentire il resto dell’album, avvertivo già il fragore di un uragano che si sarebbe propagato per tutta la terra.
Settecentocinquanta milioni di dischi venduti. E ora, tutti lì a domandarsi chi l’ha ucciso. La diagnosi di arresto cardiaco, una banalità che dimostra quanto puerili possano essere la fantasia di chi viene colto in errore o l’incompetenza non certo degna di un medico, se si è esagerato nell’iniettare una medicina alla quale si era già assuefatti. Sono appena 48 ore da quando Michael è morto e la parola complotto ha già fatto il giro del mondo.
Ma il vero assassino è davanti a noi, è lì che ci guarda, lo incontriamo tutti i giorni quando andiamo a comprare il giornale o quando guardiamo la televisione. Si può dire che l’assassino ce l’abbiamo in casa, gli diamo da mangiare, da dormire, però non facciamo niente per educarlo a non uccidere. Facciamo finta di non vederlo e ci guardiamo bene dall’incazzarci se la notizia che esce dal piccolo schermo sulla piena assoluzione di Michael Jackson non ha lo stesso risalto di quando invece, per anni, lo hanno infamato accusandolo di molestie sessuali. Per dieci anni i «criminalmedia» lo hanno massacrato nonostante lui si dichiarasse innocente e nonostante nessuna prova sia mai emersa. Lo hanno distrutto, devastato, piegato in due. E quando finalmente avevano l’opportunità di farlo rialzare per il giusto riscatto di fronte al mondo, i media cos’hanno fatto? Gli hanno dato l’ultimo colpo di grazia: hanno detto «Michael Jackson è stato assolto». Ma lo hanno detto talmente a bassa voce che la pugnalata infertagli dai media stavolta è stata fatale.
Con l’animo ancora grondante di sangue ha cercato allora di dar voce a quell’innocenza finalmente riconosciuta, in un modo diverso e come sempre geniale. Lo sforzo era sovrumano. Doveva raccogliere le sue ultime forze ormai sbrindellate dalla micidiale macchina del consumismo e così ha annunciato il suo ultimo incontro con i milioni di fan che si sono scapicollati per avere i biglietti ed essere presenti in uno dei 50 concerti-evento a Londra. Per cinquanta giorni avrebbe cantato, divertito e giocato con chi lo ha sempre amato e non ha mai dubitato della sua innocenza. Avrebbe parlato al mondo di quella verità che i media hanno vigliaccamente omesso. Ma il mondo ora lo ha capito!...
28/06/2009
L'amico Macaulay «Con lui sognavi, mai subito abusi»
LOS ANGELES — Erano amici e lo sono rimasti sempre, due star che da bambini, con tutti i traumi, gli entusiasmi e le pressioni che questo significava, avevano avuto tanto. Entrambi, poi, negli alti e bassi della carriera e della vita da star, sembravano aver perso tutto, o quasi. «Ma non Michael — puntualizza, essenziale nelle parole, Macaulay Culkin, il bimbo di Mamma ho perso l'aereo, oggi ventottenne — perché la musica e il suo lavoro erano davvero tanto per lui, rappresentavano, come il rapporto con i figli che semplicemente adorava, la sua ancora e i suoi sogni. Era sempre pronto a inventare le parole di un motivo o a creare un passo di danza e aveva tanti interessi e passioni. Una volta acquistò quasi per intero una libreria di cinema e musica per salvare dalla dispersione i libri, ma di queste cose tanti non sapevano, non parlavano. Non ci sentivamo spesso, ma c'eravamo, l'uno per l'altro, ormai da tanti anni. Non ho bisogno di unirmi a chi oggi parla di lui, dopo che sono state scritte e dette tante assurdità, come di un "gigante della musica e di un uomo generoso". Io ho conosciuto e sempre apprezzato il vero, fragile e forte Michael Jackson». Macaulay difese Michael al famoso processo per presunti (e poi mai verificati) atti illeciti su minorenni. Disse: «Sì, sono stato tante volte a Neverland, ho anche dormito lì, ma non ho mai subito abusi di alcun tipo». Oggi ricorda: «Ho camminato, sognato, giocato, fantasticato con lui e, dopo, mi ha sempre aiutato a riscoprire me stesso, a trovare il piacere delle musica, della recitazione, dello scrivere, senza badare troppo al successo, alla carriera. Provo molta tristezza e solitudine all'idea che se ne sia andato con il cuore spezzato per tante cose anche se restava sempre il grande Michael e mai un "freak", parola orribile per un uomo pieno di estro come lui, che continuamente si reinventava insieme alla sua musica, in quella che tanti anni fa definiva "una vita storta". Lo faceva anche per superare se stesso, per essere tutto ciò che sentiva di essere in tante forme, alla ricerca di una sua idea, di una sua armonia, mai relegate in un ghetto di cui rompeva sempre certe regole. Voleva parlare come un uomo e un bambino ad adulti e ragazzini». Considera Macaulay, che è anche il padrino del primo figlio dell'amico: «Io ho ricominciato ad essere bambino, a volere cose diverse, come scrivere e sognare senza condizionamenti da star, solo da adulto. Lo stesso è accaduto a Michael. In chi vive questo strano e difficile processo c'è come un desiderio di amore, di realizzazione dei propri sogni, di autentico interesse per il mondo infantile. No, non voglio unirmi al coro che solo oggi rilegge la vita e l'arte di Michael. Io ho conosciuto, e ne sono felice, l'uomo e il bambino, quindi il talento vero e la generosità creativa di entrambi».
27/06/2009
Music and Me
Modificata da IL Cavaliere Oscuro, 29 June 2009 - 09:25 AM.
#33
Inviato 29 June 2009 - 09:12 AM
Sa tanto di: "Tanto è morto non può più farmi nulla!!". Sfigati!"Ora per la prima volta, non posso più mentire. Michael Jackson non mi ha fatto nulla, è stato mio padre, lo ha fatto per uscire dalla povertà ".
Modificata da Zunta, 29 June 2009 - 09:13 AM.
#34
Inviato 29 June 2009 - 12:21 PM
Sa tanto di: "Tanto è morto non può più farmi nulla!!".
Ricordando che uno dei proverbi più vecchi di sempre, è anche uno dei più veri in assoluto "l'occasione rende l'uomo ladro".
La morte di Michael Jackson ha scosso il mondo intero, io ad essere sincero non me l'aspettavo, ma anche perchè ero poco informato sul suo stato di salute.
Tra le milioni di persone che piangono la sua morte mi è capitato vedere anche la restante parte, coloro che dicono che non fosse proprio uno stinco di santo.
Io personalmente non ho mai creduto alle accuse rivoltegli in passato, ed a riprova abbiamo il fatto che Michael Jackson non è stato mai condannato.
Premessa:
Chi ha seguito i 2 processi sa già in partenza che:
Il caso Jackson - Chandler non finì mai in tribunale perchè il padre del ragazzino strategicamente mandò il figlio in un altro stato e chiese come risarcimento che il cantante finanziasse il suo progetto di aprire una casa cinematografica. La polizia comunque non trovò nessuna prova e non ci fu nessun testimone contro Michael Jackson. Il padre di Jordan Chanderl aveva già precedenti cause per incompetenza sul lavoro e per questo fu radiato dall'albo dei dentisti.Poco dopo vennerò fuori delle intercettazioni telefoniche nelle quali il signor Evan Chandler parlando con il proprio avvocato sosteneva di voler rovinare la propria moglie e il cantante Jackson perchè quest'ultimo non gli aveva fatto un prestito finanziario, da da quì partì il tentativo di estorsione.
Nel 2006 il figlio Jordan accusò il padre Evan di molestie e abusi fisici poi di loro non si seppe più nulla.
Il caso Arvizo - Jackson partì dalle denunce della madre di Gavin Arvizo, un ragazzino malato di cancro al quale Michael pagò tutte le spese mediche fino a farlo stare così bene che guarì. Il caso finì in tribunale ma nessuno testimoniò contro Michael Jackson. Il processo durò 2 anni nei quali si scoprì che la madre di Gavin,la signora Arvizo, era già stata citata in tribunale per frode fiscale nei confronti dello stato. Ci furono numerosi testimoni che mostrarono come la donna cercò di estorcere i soldi allo stato e alle compagnie assicurative.Dopo il processo e l'assoluzione di Jackson, la madre di Gavin Arvizo fu processata e condannata per frode fiscale.
Adesso, dopo la sua morte, il rimorso fa giustamente il suo corso, ed Evan Chandler ha confessato in un intervista di aver mentito appositamente al processo, sotto le pressioni fatte dal padre.
Riporto una traduzione dell'articolo originale:
"Nel 1993 Evan disse ad uno psichiatra ed alla polizia che lui e Jackson furono coinvolti in un rapporto sessuale che includeva anche il sesso orale, il ragazzo diede anche una dettagliata descrizione dei genitali di Jackson. Il caso si risolse fuori dai tribunali con un versamento di 22 milioni di dollari, dopo il processo Michael Jackson inizio ad assumere antidolorifici, da li poi ne divenne dipendente.
Adesso, forse a causa del rimorso, Evan Chandler ha deciso di dirci la verità:
"Non ho mai voluto mentire per distruggere la figura di Michale Jackson, ma mio padre mi costrinse. Adesso non posso dire quanto mi dispiace, e se Michael mai mi perdonerà.
Sotto l'influsso di un padre controverso (Jordan Chandler), Evan fu costretto a dire che Michael Jackson toccò i suoi genitali, ed ebbero rapporti sessuali che includevano masturbazione e sesso orale, si lanciò addirittura in una finta descrizione dei genitali di Jackson molto dettagliata.
"Adesso per la prima volta posso dire la verità, Jackson non mi fece nulla, fu mio padre ad obbligarmi per uscire dalla povertà" "
E' cosi che una persona che, al di la delle sue doti musicali, ha dedicato la vita ai bambini che purtroppo non godono della stessa nostra fortuna, è stata sfruttata per il proprio tornaconto.
E come sempre bisogna aspettare la morte con codardia per non avere paura del giudizio della vittima.
#36
Inviato 01 July 2009 - 01:16 AM
Se la notizia è vera allora il padre del ragazzo meriterebbe di marcire in galera per sempre.Non sono mai stato un grandissimo fan di MJ ma molte delle sue canzoni le apprezzo,ha dato moltissimo alla musica e forse poteva regalarci ancora qualche sopresa.
Ciao Michael.
Ciao Michael.
#37
Inviato 02 July 2009 - 02:28 AM
CITAZIONE
Ora forse per il rimorso della sua morte, Chandler decide di dirci la verità. "Non ho mai inteso a distruggere la figura di Michael Jackson, ma mio padre mi ha fatto dire solo bugie. Ora non posso più dire a Michael quanto mi dispiace e se mi perdonerà "
Sotto l'influsso di un controverso padre (Evan Chandler) ha costretto suo figlio a dire che Jackson aveva toccato le sue parti intime.Jordan Chandler poi ha detto ad uno psichiatra e poi lui alla polizia che Jackson si era impegnato in atti sessuali, masturbazione e sesso orale, diede anche una finta descrizione dettagliata di ciò che egli aveva subito dal cantante.
"Ora per la prima volta, non posso più mentire. Michael Jackson non mi ha fatto nulla, è stato mio padre, lo ha fatto per uscire dalla povertà "
Sotto l'influsso di un controverso padre (Evan Chandler) ha costretto suo figlio a dire che Jackson aveva toccato le sue parti intime.Jordan Chandler poi ha detto ad uno psichiatra e poi lui alla polizia che Jackson si era impegnato in atti sessuali, masturbazione e sesso orale, diede anche una finta descrizione dettagliata di ciò che egli aveva subito dal cantante.
"Ora per la prima volta, non posso più mentire. Michael Jackson non mi ha fatto nulla, è stato mio padre, lo ha fatto per uscire dalla povertà "
queste persone fanno veramente schifo
#39
Inviato 07 July 2009 - 08:10 PM
CITAZIONE(Grim Reaper @ Jul 7 2009, 08:36 PM) <{POST_SNAPBACK}>
ci sono i funerali in diretta su italia1 con esibizioni live in omaggio a michael jackson...chi si è esibito finora?
Ho visto l'esibizione di Steve Wonder (stupenda). Ma non sto seguendo , non so dire altro...
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