Il dibattito tra Microsoft e la Gay and Lesbian Alliance Against Defamation (GLAAD) sta riempiendo innumerevoli dibattiti di varia natura. A scatenare la protesta della GLAAD sarebbe stato il ban da parte della stessa MS di Theresa, utente Xbox Live che avrebbe espresso sulla sua gamertag le sue preferenze sessuali (Theresa e' una lesbica dichiarata). Spiazzata da questo fatto Microsoft ha fatto ammenda assicurando di non aver mai pensato ad applicare politiche razzistiche e bigotte al servizio, ma semplicemente di non essere ancora in grado di gestire in maniera estensiva argomenti quali le preferenze sessuali, per molti ancora tabu'.
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