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Forced - RECENSIONE


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Questa discussione ha avuto 5 risposte

#1
The Newser

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Forced - RECENSIONE (PC)
Un risoluto team indipendente ci propone un hack'n'slash cooperativo
Gravato dall'onere di smisurate aspettative, Diablo 3, alla sua uscita, ha suscitato reazioni contrastanti da parte dei vecchi fan della serie Blizzard. Della delusione sono probabilmente complici i ricordi dei primi due capitoli della trilogia, deformati dall'aurea luce della nostalgia che spesso idealizza le passate esperienze ludiche, facendoci apparire ogni nuova proposta come un pallido surrogato dell'originale. In attesa che Blizzard risollevi le sorti del suo campione d'incassi con l'espansione Reaper of Souls, molte piccole software house hanno tentato di approfittare di questo diffuso rimpianto per il passato proponendo cloni con un gameplay tutto sommato tradizionale, solido e senza fronzoli. Il più celebre di questi epigoni è senza dubbio Torchlight. Per via della sua estetica cartoonesca, Forced potrebbe facilmente correre il rischio d'essere assimilato al titolo dei Runic Games. Paragone che ad uno sguardo più attento si rivela subito inappropriato e fuorviante. La strada intrapresa dai giovani ragazzi dei BetaDwarf è infatti quella dell'innovazione, puntando tutto su un co-op che ibrida, attraverso un'inedita commistione, meccaniche da action RPG ed elementi da puzzle game.Opera prima di un piccolo team di otto componenti, Forced è stato caratterizzato da un rocambolesco sviluppo che ci offre una preziosa testimonianza della determinazione che anima molti dei protagonisti della scena indie. Secondo quanto riferito dagli stessi sviluppatori, il progetto ha preso forma in un'aula universitaria illegalmente occupata nella quale il nucleo originario dei BetaDwarf si riuniva per lavorare. Dopo essere stati scoperti e cacciati, i coraggiosi sviluppatori hanno dato fondo a tutti i loro risparmi per trasferirsi alla periferia di Copenaghen, in una piccola proprietà che trasformano in improvvisata sede dei loro uffici. Ricorrono a Kickstarter: la loro campagna di finanziamento ha successo ma solo per un soffio, e presto si ritrovano nuovamente al verde. I due fondatori sono dunque costretti a contrarre un debito bancario per una somma pari a 200.000 dollari. É solo dopo tre anni di estenuante lotta che Forced riesce finalmente ad approdare su Steam, rivelandosi un discreto successo (con più di 100.000 copie vendute). Il resoconto è una limpida istantanea che ci dice della grande dedizione e passione necessarie per produrre titoli che non godano dell'appoggio finanziario degli immensi capitali garantiti dalle major.
Leggi l'articolo completo: Forced - RECENSIONE (PC)



#2
Drone

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Mi chiedo perché questo gioco debba essere "punito" solo perché non ha un direzione artistica notevole, una trama profonda e altre amenità varie. Ci siamo tutti dimenticati cosa sia un videogioco ? È innanzi tutto divertimento, e questo gioco in co-op ne regala a pacchi, aggiungendo anche un pizzico di originalità ai puzzle game.
Mannò, non c'è la stessa profondità di Gone Home, quello si che merita di essere giocato.

#3
Link-F

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Mannò, non c'è la stessa profondità di Gone Home, quello si che merita di essere giocato.


Beh sì, quello merita di essere giocato davvero.
Comunque, mi pare che la review analizzi in maniera abbastanza precisa il titolo. Nessuno si è dimenticato cosa sia un videogioco, ma questo titolo ha problemi concettuali, tecnici e sul fronte della caratterizzazione, e anche questi sono elementi che devono pesare: il gioco non è stato punito: si è consigliato di giocarlo in cooperativa, e SOLO in cooperativa. In quel caso, come è scritto nel commento finale, difficilmente ci si pentirà dell'acquisto, e sicuramente si riuscirà a soprassedere sui difetti di ottimizzazione della telecamera che risultano frustranti in più di un'occasione.

Trovo molto poco elegante poi il fatto che tu venga a sparare a zero sui titoli che hanno una "direzione artistica notevole", con un avatar dedicato a The Swapper: un prodotto che non è certo quel che è solo per il gameplay, ma anzi per la capacità di creare un'atmosfera forte e riuscita e di giocare su aspetti non prettamente ludici come colpo d'occhio, colonna sonora, e appunto, direzione artistica...

#4
Drone

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Beh sì, quello merita di essere giocato davvero.
Comunque, mi pare che la review analizzi in maniera abbastanza precisa il titolo. Nessuno si è dimenticato cosa sia un videogioco, ma questo titolo ha problemi concettuali, tecnici e sul fronte della caratterizzazione, e anche questi sono elementi che devono pesare: il gioco non è stato punito: si è consigliato di giocarlo in cooperativa, e SOLO in cooperativa. In quel caso, come è scritto nel commento finale, difficilmente ci si pentirà dell'acquisto, e sicuramente si riuscirà a soprassedere sui difetti di ottimizzazione della telecamera che risultano frustranti in più di un'occasione.

Trovo molto poco elegante poi il fatto che tu venga a sparare a zero sui titoli che hanno una "direzione artistica notevole", con un avatar dedicato a The Swapper: un prodotto che non è certo quel che è solo per il gameplay, ma anzi per la capacità di creare un'atmosfera forte e riuscita e di giocare su aspetti non prettamente ludici come colpo d'occhio, colonna sonora, e appunto, direzione artistica...


Non ho affatto sparato a zero sui giochi con una direzione artistica notevole. The Swapper rappresenta un perfetto connubio tra quello e i suoi puzzle appaganti. Se fosse consistito nel portare avanti un omino senza fare niente non lo avrei mai preso in considerazione. Bisogna però fare un distinguo quando si recensisce giochi di un certo tipo, come questo, che badano all' esperienza cooperativa e ci riescono in maniera eccellente. Prendiamo Torchlight 2. Ha un direzione artistica degna di essere definita tale ? No. Ha una trama ? No. Prentava numerosi bug alla prima release ? Hai voglia. È divertentissimo in co-op ? Si, ed infatti ha preso votoni ovunque. Magari però quelli di Runic non sono pervasi dallo stesso "malvagio" spirito imprenditoriale dei giovani ragazzi danesi dietro questo titolo.

#5
Link-F

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Non ho affatto sparato a zero sui giochi con una direzione artistica notevole. The Swapper rappresenta un perfetto connubio tra quello e i suoi puzzle appaganti. Se fosse consistito nel portare avanti un omino senza fare niente non lo avrei mai preso in considerazione. Bisogna però fare un distinguo quando si recensisce giochi di un certo tipo, come questo, che badano all' esperienza cooperativa e ci riescono in maniera eccellente. Prendiamo Torchlight 2. Ha un direzione artistica degna di essere definita tale ? No. Ha una trama ? No. Prentava numerosi bug alla prima release ? Hai voglia. È divertentissimo in co-op ? Si, ed infatti ha preso votoni ovunque. Magari però quelli di Runic non sono pervasi dallo stesso "malvagio" spirito imprenditoriale dei giovani ragazzi danesi dietro questo titolo.


E' proprio vero che ognuno legge ciò che vuole. Addirittura fino a sostituire la parola "sano" (presente nel testo) con "malvagio".
A questo punto io non so davvero che dirti, se non che il testo non implicava in nessuna maniera un paragone fra i titoli "che hanno una profondità", come li hai definiti tu, sottintendendo probabilmente artistica e narrativa, e quelli che invece si focalizzano sul gameplay. Giustamente Forced è stato riportato in questa seconda categoria, tanto che mi permetto di citare dal pezzo: "Andiamo dunque ad esaminare il vero cuore pulsante di Forced: il gameplay."
Ciò posto, evidentemente a Matteo il titolo non ha fatto un'impressione troppo buona.
Mi pare che però abbia messo in luce gli aspetti positivi ("Ciò che i BetaDwarf, rivolgendosi ad un pubblico decisamente hardcore, vogliono offrire è una sfida complessa e stimolante in cui le abilità nel combattimento andranno coniugate all'acume nella risoluzione di piccoli ma ingegnosi rompicapo.") e quelli negativi. Evidentemente per lui hanno pesato di più questi ultimi, e non vedo che cosa ci sia di male, visto che non siamo tutti uguali.
In uno scenario idilliaco, tu saresti venuto sul forum e avresti scritto la tua opinione, parlando del gioco e di quello che ti è piaciuto. Invece, abbi pazienza, sei venuto a fare dietrologie, sottintendendo che la nostra linea editoriale (o più in generale quella dei media) sia orientata all'ipervalutazione di certe tipologie di prodotti, e che ci si sia dimenticati cosa è un videogioco: senza fra l'altro prendere in considerazione tutti quei casi in cui si è lodato e stralodato (noi come molti altri colleghi) titoli che sono "puro gameplay".
E insomma, per come la vedo io, fra questi due modi di commentare c'è tutta la differenza del mondo: la stessa che sussiste fra una community virtuale civile ed una invece contrastata e piena di scontri. Che poi, ecco, è il problema dell'internet oggi. Quindi, nel pieno rispetto della tua opinione, quello che ti chiederei è -se ti va- di parlare di Forced, in modo che i nostri lettori sappiano cosa ne pensi tu, invece che di postulare che a priori ci sia qualcosa che non va nel modo in cui qui si trattano i videogame.

#6
Leatherface2069

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This game is very fun, amazing story line why so low of rating.




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