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Blue Jasmine - RECENSIONE


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Questa discussione ha avuto 5 risposte

#1
Cinematografo

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Blue Jasmine - RECENSIONE (Cinema)
Il cinismo impera sovrano nell'ultimo film del prolifico Woody Allen
La bella Janette (autoribatezzatasi al ben più sofisticato e upper-east-side Jasmine) è ben oltre l'orlo di una crisi di nervi. Falliti (una volta smascherate le truffe plurime dell'adorato marito Hal) il suo matrimonio e la sua vita da multimilionaria, la donna (una inquieta Cate Blanchett) sarà infatti costretta a lasciare Park Avenue e la sua invidiata collezione di calzature Vivier per trasferirsi a San Francisco come ospite presso il modestissimo appartamento della sorella (adottiva) Ginger (la sempre brava Sally Hawkins), una commessa senza grandi aspirazioni lavorative né (tantomeno) sentimentali. Insieme a Jasmine, a ricordarle il glorioso passato di soldi e vita mondana spesi ‘a perdifiato', viaggeranno solo un set di gloriose valigie Vuitton recanti le sue iniziali. Sempre più in preda al crollo psichico causato dallo sfacelo della sua ‘vecchia' vita e costretta a ‘tenersi insieme' ingollando a ritmi isterici pillole di Xanax sciolte nel Martini, la donna giungerà stravolta in casa di Ginger, ma determinata a riacciuffare (a ogni costo) il suo vecchio status (quo), forse anche disposta a barattare ancora una volta i suoi ‘ideali' con la realtà. Illuminata dall'idea di ‘spendere' il suo buon gusto seguendo un corso di interior designer online, e affranta dalla consapevolezza di non avere nessuna esperienza con pc e affini, la donna cederà dunque all'umiliazione di fare la segretaria presso uno studio dentistico, per potersi così pagare i vari ‘corsi' che la separano da una nuova lei, professionista indipendente. Durante la permanenza in casa della sorella non mancheranno comunque le occasioni per tornare sui distinguo del passato, dove Ginger (quella con i geni peggiori) era stata costretta a prendere ciò che passava il ‘convento della vita', mentre Janette (quella con "i geni buoni") aveva potuto (senza remore) puntare al massimo, delegando il proprio successo ai ‘mezzi' di un marito straricco. Un obiettivo infine raggiunto al caro prezzo di compromessi umani e relazionali da cui non sarà poi possibile - in alcun modo - redimersi.
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#2
Steverance

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Ha smesso di fare il regista da midnight in paris, ultimo suo grande film.


#3
sally

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A onor del vero questo film è piaciuto a molti, quasi a tutti. Io, personalmente, trovo sia stato molto sopravvalutato forse proprio per le basse aspettative che si sono generate nei confronti di Allen in questi anni dove a fasi alterne ha comunque mostrato di essere in una fase calante. Rimane, in ogni caso, sempre un film di Woody Allen ed è quindi che mostri comunque alcuni tratti interessanti (nonché distintivi), in primis sicuramente il cast. Concordo su Midnight in Paris, sicuramente uno dei suoi ultimi film più originali e briosi...



#4
Assenzio Protagorico

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sono in disaccordo eppure sono d'accordo. I primi 20 minuti di questo film erano un déjà e uno stereotipo così grande, che mi sono dovuto trattenere dall'istinto di andarmene. Ho resistito e ho fatto bene. é piacevole, si ride anche e alla fine ti spezza il cuore. Non siamo ai livelli di Midnight in Paris, ma poco ci manca

#5
Baldur

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quoto Steverance. Midnight in paris è bellissimo ed è il suo ultimo film degno di nota.



#6
alex22g

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Adoro midnight in paris ma anche questo film lo reputo decisamente riuscito. E poi la Blanchett e'divina :)




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