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Spotify vs Apple Musica


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Questa discussione ha avuto 49 risposte

#31
UomoDiMare

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Dimenticavo un'altra, fondamentale, differenza tra Spotify e AM.

Apple Music permette di caricare su iCloud un brano NON presente nel catalogo, e poterlo ascoltare su ogni dispositivo sul quale siete loggati con il vostro account.

Molto conveniente se non esiste un album su Apple Music e voi invece lo avete in mp3. ;)

Una cosa simile è possibile farla anche su Spotify.

Io mi sono ritrovato nella libreria alcuni brani che non erano disponibili nel catalogo Spotify del nostro Paese, ma che io avevo già su iTunes, con tanto di informazioni tra cui la copertina dell'album. In pratica li importa automaticamente, come se li sbloccassi.



#32
autechre

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Autechre ma la segui ancora assiduamente L.I.E.S.? Io dopo un po' di release molto meh non la sto seguendo più attivamente, pensi anche tu che ci sia stato un calo generale?

 

Non l'ho studiata mai approfonditamente e lo sto facendo ora (dopo aver passato al setaccio l'intero catalogo Lobster Theremin nei mesi di luglio e agosto). Saprò dirti.



#33
Mario Andretti

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Parli di come li vedi su iTunes o su iPhone?


Mi sembra su entrambi, comunque principalmente su iPhone.

#34
Contz

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Una cosa simile è possibile farla anche su Spotify.

Io mi sono ritrovato nella libreria alcuni brani che non erano disponibili nel catalogo Spotify del nostro Paese, ma che io avevo già su iTunes, con tanto di informazioni tra cui la copertina dell'album. In pratica li importa automaticamente, come se li sbloccassi.

Davvero?

Intendevo, tipo vado su iPhone e il brano non mi sembra ci sia.



#35
Contz

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Mi sembra su entrambi, comunque principalmente su iPhone.

 

Beh.
Allora su iTunes se li hai salvati, puoi creare le viste come credi tu, andando su artisti ad esempio e filtrando con i menu di iTunes.

Su iPhone no. Sono gestiti in automatico e non riesci a riordinarli purtroppo.



#36
Buddy Sicky

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Sì ma ti assicuro che le compressioni lossy non sono tutte uguali! Nel caso della compressione lossy alcune informazioni contenute nel file originale vanno perdute, ma sono i vari sistemi a stabilire quali informazioni salvare e quali tralasciare attraverso le istruzioni per la componente audio. Il formato MP3 è stato il primo ad affermarsi, ma grazie alla ricerca si è arrivati ad una lunga serie di altri formati, sviluppati con l'obiettivo di migliorare le prestazioni degli algoritmi di compressione, ossia produrre file dalla resa sonora più elevata a parità di dimensioni.

Tra un MP3/WMA (tanto hanno la stessa identica qualità per la riproduzione musicale) ed un AAC la differenza è sensibile indipendentemente dagli strumenti utilizzati per l'ascolto o dall'esperienza dell'ascoltatore... Ci passano due standard di mezzo! Vale la stessa cosa nel confronto WMA - Ogg Vorbis, la differenza si percepisce subito.

 

I formati lossless sono inutili se si ascolta la musica con gli altoparlanti del computer o in mezzo al traffico con auricolari o cuffie "mainstream", per cogliere la differenza occorre necessariamente masterizzare i file lossless su un CD e ascoltarli su un buon impianto stereo o cuffie professionali. E chi vuole ascoltare musica con qualità FLAC non ha senso che utilizzi servizi streaming, che nascono appunto come radio online (chi ha la pretesa di sentire la musica alla radio in altissima qualità?).

Grazie alla scienza psicoacustica sappiamo che il cervello non percepisce tutti i suoni allo stesso modo, quindi grazie ai modelli percettuali psicoacustici possiamo ottenere un ascolto di qualità anche con formati lossy, migliorando questi ultimi con tecnologie che aumentano la precisione della fase di quantizzazione.

 

Scusa il papiro ma questi argomenti fanno parte del mio pane quotidiano, quindi certe cose le ho impresse nella mente! :D

 

Tranquillo per il papiro. Anzi, fa sempre piacere quando qualcuno argomenta in modo approfondito.

Detto ciò continuo a nutrire dei dubbi sul tuo ragionamento e trovo che in alcuni passaggi sia anche piuttosto contraddittorioe - parli di differenze evidenti tra ripping in AAC/OGGVorbis e MP3/WMA e poi sostieni che i formati lossless siano inutili se fruiti con i soliti disposivi mainstream - Ad ogni modo il mio discorso voleva essere questo: sono convinto che quando si sceglie un servizio come Groove, Spotify, Deezer, Apple M ecc... lo si faccia tenendo conto e dando priorità a ben altre peculiarità che non alla qualità audio dello streaming. Per farti un esempio stupido: quando uno va a mangiare in un fast food, lo fa consapevole del fatto che spenderà poco, che il pasto sarà veloce e di qualità scadente. Non pretenderà di certo di trovare cibo gourmet con ingredienti di prima qualità e con un servizio formale. Dire: "da Burger King si mangia meglio che da Mc Donald's perchè utilizzano la senape di Digione e non quella dozzinale da discount" ha senso fino ad un certo punto, perchè anche se vero, sempre di un fast food stiamo parlando. Non so se ho reso l'idea. Io poi sono stato abbonato premium Spotify (e anche Deezer) per mesi, e sinceramente tutta questa qualità audio palesemente superiore non l'ho mai sentita. 

P.S. Dimenticavo: ad ogni modo Groove se è vero che utilizza i wma, c'è anche da dire che legge quasi tutti i formati audio più diffusi, sia in locale (perchè è anche un player audio) che quelli caricati sul cloud.



#37
Buddy Sicky

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Dimenticavo un'altra, fondamentale, differenza tra Spotify e AM.

Apple Music permette di caricare su iCloud un brano NON presente nel catalogo, e poterlo ascoltare su ogni dispositivo sul quale siete loggati con il vostro account.

Molto conveniente se non esiste un album su Apple Music e voi invece lo avete in mp3. ;)

 

Esattamente quello che faccio io su Groove/OneDrive.

Una benedizione.

Credo si possa fare anche con Google music/Google drive


Modificata da Buddy Sicky, 12 September 2017 - 04:41 PM.


#38
UomoDiMare

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Davvero?

Intendevo, tipo vado su iPhone e il brano non mi sembra ci sia.

Ci sono certi album, o solo alcuni brani di certi album, che su Spotify (quantomeno la versione italiana) non sono disponibili ed è il programma stesso a dirti che può essere importato se lo possiedi già su iTunes. Una volta che lo possiedi, l'importazione è automatica, te lo ritrovi disponibile come se lo avessi sbloccato.

Per farti un esempio, io in alcune playlist di Spotify ho dei brani che mi ritrovavo su iTunes e che non sono ascoltabili/visualizzabili da altri utenti che invece non ce l'hanno, nonostante seguano la playlist.

 

 

Tranquillo per il papiro. Anzi, fa sempre piacere quando qualcuno argomenta in modo approfondito.

Detto ciò continuo a nutrire dei dubbi sul tuo ragionamento e trovo che in alcuni passaggi sia anche piuttosto contraddittorioe - parli di differenze evidenti tra ripping in AAC/OGGVorbis e MP3/WMA e poi sostieni che i formati lossless siano inutili se fruiti con i soliti disposivi mainstream - Ad ogni modo il mio discorso voleva essere questo: sono convinto che quando si sceglie un servizio come Groove, Spotify, Deezer, Apple M ecc... lo si faccia tenendo conto e dando priorità a ben altre peculiarità che non alla qualità audio dello streaming. Per farti un esempio stupido: quando uno va a mangiare in un fast food, lo fa consapevole del fatto che spenderà poco, che il pasto sarà veloce e di qualità scadente. Non pretenderà di certo di trovare cibo gourmet con ingredienti di prima qualità e con un servizio formale. Dire: "da Burger King si mangia meglio che da Mc Donald's perchè utilizzano la senape di Digione e non quella dozzinale da discount" ha senso fino ad un certo punto, perchè anche se vero, sempre di un fast food stiamo parlando. Non so se ho reso l'idea. Io poi sono stato abbonato premium Spotify (e anche Deezer) per mesi, e sinceramente tutta questa qualità audio palesemente superiore non l'ho mai sentita. 

P.S. Dimenticavo: ad ogni modo Groove se è vero che utilizza i wma, c'è anche da dire che legge quasi tutti i formati audio più diffusi, sia in locale (perchè è anche un player audio) che quelli caricati sul cloud.

 

La qualità maggiore che ti garantisce un formato lossless la puoi percepire appieno solo se l'ascolto avviene con strumenti altrettanto buoni, ma nel caso in cui si abbia la possibilità di ascoltare per bene un file lossless è chiaro che la differenza rispetto ad un lossy diventi più che netta.

Il punto è che allo stato attuale delle cose un servizio streaming lossless diventa un servizio premium vero e proprio che può essere sfruttato appieno solo in determinate circostanze e quindi, considerando che per praticità viene più comodo mangiare solo in fast food per riprendere l'esempio che hai fatto tu, a questo punto conviene mangiare nel fast food che ti offre un menù più gustoso ed allettante.

La differenza tra i vari formati lossy - in condizioni di ascolto comuni - è più sensibile rispetto a quella che si nota tra il lossy e il lossless, cosa che come dicevo diventa netta solo in determinate condizioni di ascolto che rendono giustizia alle differenze.

Nel caso delle compressioni lossy è importante che il formato sia in grado di riservare più spazio per le parti del segnale che l'orecchio percepisce più chiaramente, risparmiando memoria sul resto. E questo dipende dalla qualità di codificazione, quindi più un formato sarà capace di codificare le informazioni, migliore sarà la qualità di compressione e dell'ascolto in generale. Tra un formato lossy appartenente ad uno standard più vecchio e uno più recente ed avanzato cambia il timbro globale, il senso di spazialità e di tridimensionalità della musica... E come dicevo sono differenze che puoi percepire in qualsiasi condizione di ascolto.

Secondo me tra un Ogg Vorbis e un AAC non ci sono grandi differenze percepibili, mentre tra uno di questi due e un WMA si sente parecchio, quindi scelgo il servizio che garantisce comunque un ascolto migliore. Però è ovvio che ci possano essere tante altre persone che preferiscono altri vantaggi del servizio.


Modificata da UomoDiMare, 12 September 2017 - 05:01 PM.


#39
Buddy Sicky

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Ci sono certi album, o solo alcuni brani di certi album, che su Spotify (quantomeno la versione italiana) non sono disponibili ed è il programma stesso a dirti che può essere importato se lo possiedi già su iTunes. Una volta che lo possiedi, l'importazione è automatica, te lo ritrovi disponibile come se lo avessi sbloccato.

Per farti un esempio, io in alcune playlist di Spotify ho dei brani che mi ritrovavo su iTunes e che non sono ascoltabili/visualizzabili da altri utenti che invece non ce l'hanno, nonostante seguano la playlist.

 

 

Spe' però qui la cosa è diversa. Se non ho capito male per fare ciò su Spotify devi avere acuistato i brani su ITunes, mentre ciò che ti permettono di di fare Groove/OneDrive, AppleM/ICloud e credo Google Music/Google drive, è quello di poter caricare i tuoi album (in mp3, wav, flac, ac3 che siano) o o comunque la musica che vuoi tu, nel loro cloud di riferimento, e ritrovarteli automaticamente nella tua musica. Mi sembra leggermente differente e un po' più comoda la cosa.


Modificata da Buddy Sicky, 12 September 2017 - 05:20 PM.


#40
Mario Andretti

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Beh.
Allora su iTunes se li hai salvati, puoi creare le viste come credi tu, andando su artisti ad esempio e filtrando con i menu di iTunes.
Su iPhone no. Sono gestiti in automatico e non riesci a riordinarli purtroppo.


Non per la musica già salvata (che è ordinata bene), ma piuttosto quando cerchi un artista in AM, non nella propria libreria.
Se mi spiegate come postare uno screenshot dal telefono metto un'immagine che rende l'idea.

#41
UomoDiMare

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Spe' però qui la cosa è diversa. Se non ho capito male per fare ciò su Spotify devi avere acuistato i brani su ITunes, mentre ciò che ti permettono di di fare Groove/OneDrive, AppleM/ICloud e credo Google Music/Google drive, è quello di poter caricare i tuoi album (in mp3, wav, flac, ac3 che siano) o o comunque la musica che vuoi tu, nel loro cloud di riferimento, e ritrovarteli automaticamente nella tua musica. Mi sembra leggermente differente e un po' più comoda la cosa.

Sì ho scritto iTunes per convenienza, basta che tu lo abbia comprato in digitale o anche su CD, o comunque che in un modo o nell'altro tu abbia un file con un numero di metadati sufficienti a ricollegarlo a quel preciso brano o album.

Se funzionasse con il cloud sarebbe una gran cosa. Se devo essere sincero pensavo si potesse fare, ma ho rincontrollato ora e i brani in questione si possono ascoltare solo se sono salvati sul dispositivo, quanto meno nella versione free.


Modificata da UomoDiMare, 12 September 2017 - 08:34 PM.


#42
Mario Andretti

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Perché alcuni brani degli album di Apple Musica sono grigi e non riproducibili?

#43
Contz

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Perché alcuni brani degli album di Apple Musica sono grigi e non riproducibili?

 

 

Perché non disponibili nel mercato del tuo account. Ad esempio:

 

- Utente ITA con account ITA, disco da 12 brani, 10 riproducibili 2 no. Quei due probabilmente sono stati rilasciati in altri mercati come UK o US, oppure l'artista ha deciso di non inserirli nello streaming ma sono solo acquistabili come file.

 

Per questo a volte è importante avere l'integrazione dei file esterni nel servizio.

Perché così li acquisti e li aggiungi alla libreria. E servizi come AM e Groove permettono anche di fare il sync sul cloud così da ascoltarli anche su Mobile senza dover trasferire a manina il file dal PC al mobile. 



#44
Mario Andretti

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E come posso rimediare in poche mosse?
Tramutare l'account ita in us o il?

#45
Contz

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E come posso rimediare in poche mosse?
Tramutare l'account ita in us o il?

 

 

Beh dipende.

Ti suggerirei di aprire un account Spotify Free in UK o US per provare prima a capire se il brano è disponibile (nel caso ti posso dire io per UK). Altrimenti vai su iTunes music e acquisti il brano e lo aggiungi alla libreria. Fine della storia. 

Su Apple Music serve avere una carta di credito UK o US per far andare l'account. Oppure acquistare delle Card per ricaricare il tuo account. Occhio però che anch'esse devono essere del Paese in cui scegli di attivare l'account: quindi Card redeem UK per account UK etc.






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