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Spotify vs Apple Musica


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Questa discussione ha avuto 49 risposte

#16
- Luke -

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A fine settembre mi scadono i tre mesi di trial di Spotify Premium a 0,99 euro ma credo proprio che lo prolungherò.

 

Soddisfattissimo dal servizio e dalla quantità di brani disponibili. Di recente hanno messo pure la app su Xbox ed è una goduria totale. L'unico lato negativo è la app di Spotify su PC che pesa come un mattone (e non si capisce perchè).

 

Qualcuno ha fatto la condivisione dell'account Premium tramite https://www.togetherprice.com/ ? Esperienze in merito? Problemi o disservizi?



#17
Buddy Sicky

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Quale dei due e soprattutto perché?

 

Groove Musica.

Sottovalutatissimo.

Catalogo identico a quello dei ben più blasonati Spotify/Deezer ecc...

Servizio disponibile su mobile/Desktop e XBox. Ma soprattutto: 100Gb in omaggio su Onedrive dove posso caricare tutta la musica che non si trova in questi servizi in streaming e ritrovarmela direttamente nella sezione "la mia musica" di Groove.

Tipo, e qui mi riallaccio al post di autechre: non trovo nulla di Yukihiro Takahashi (che su Groove tra l'altro c'è) e Haruomi Hosono? No problem. Me li procuro diversamente e poi uppo tutto su OneDrive. Manna dal cielo soprattutto se si hanno diversi live bootleg che (per ovvii) motivi su questi cataloghi online non si troveranno mai.

 

Modificata da Buddy Sicky, 12 September 2017 - 11:03 AM.


#18
UomoDiMare

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Per Apple Music esiste una prova gratuita di 3 mesi, dopo la quale bisogna pagare. Non ci sono versioni gratuite perenni. Quindi per poter proseguire dopo i 3 mesi bisogna pagare.

Graficamente AM è molto pulito, su sfondo bianco, e ricalca molto lo stile apple ovviamente. C'è un po' di confusione su come sono classificate le playlist, ma quelle create basate sui gusti e ascolti sono molto ben fatte e l'algoritmo è paragonabile se non superiore a quello di Spotify.

AH, una cosa che ho dimenticato di menzionare prima: Spotify ha il limite che puoi salvare nella tua personale libreria fino a 10.000 canzoni. So che è un limite per pochi, ma per me che ne ho oltre 30.000 diventa un po' complesso gestirle. L'unico modo è stato quello di creare una cartella con 3 sotto playlist, ma non vengono gestite allo stesso modo come se fossero salvate nella libreria.

 

Ecco secondo me questa cosa che non esiste una versione free è una gran pecca, avrebbero potuto crearla per spingere la diffusione del servizio o una cosa ancora migliore sarebbe stata una versione free inclusa in Musica per iPhone e iPad come servizio esclusivo per i loro utenti.

La grafica essendo la stessa identica di Musica mi piace, molto pulita e piacevole alla lettura, per il resto da quel poco che si può vedere non avendo il servizio attivo (ti puoi limitare solo ad una breve panoramica con "scopri", "radio" e "cerca" nell'app Musica) è organizzato in maniera molto simile per non dire identica a Spotify, forse con una gestione leggermente migliore degli spazi per le informazioni considerando che le varie voci sono ordinate verticalmente e poi ogni singola voce si sviluppa orizzontalmente, rendendo il tutto più ordinato.

Quindi se da una parte abbiamo una grafica un po' migliore e più gradevole, dall'altra abbiamo un servizio più accessibile, nonostante le limitazioni della versione free che comunque per quanto a volte fastidiose non sono nulla di compromettente per chi come me utilizza lo streaming musicale alla stregua di una radio online.

Non ci sono nemmeno delle differenze nette in termini di qualità di ascolto perché Apple Music usa l'AAC a 256 kbit/s mentre Spotify (Premium, per fare un confronto alla pari) garantisce i 320 kbit/s ma usa Ogg Vorbis come formato che a livello qualitativo sta sotto l'AAC a parità di dimensione dei file, quindi la qualità dello streaming dovrebbe essere lì lì.

Già con lo streaming della versione free Spotify garantisce un risultato accettabile anche per chi vuole ascoltare bene la musica, sia con un ascolto "da strada" con telefono e cuffie, sia a casa. Chiaro che non sia nulla di che, ma per essere un servizio free, si ascolta bene.

A questo punto anche per chi avesse pretese più grandi rispetto all'utilizzo di semplice radio online non ci sarebbe un vantaggio netto in termini qualitativi, quindi Spotify è avvantaggiato da una maggiore diffusione del servizio con una qualità pressoché identica ad Apple Music, che secondo me dovrebbe essere reso un po' più accattivante.


Modificata da UomoDiMare, 12 September 2017 - 11:30 AM.


#19
UomoDiMare

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Groove Musica.

Sottovalutatissimo.

Catalogo identico a quello dei ben più blasonati Spotify/Deezer ecc...

Servizio disponibile su mobile/Desktop e XBox. Ma soprattutto: 100Gb in omaggio su Onedrive dove posso caricare tutta la musica che non si trova in questi servizi in streaming e ritrovarmela direttamente nella sezione "la mia musica" di Groove.

Tipo, e qui mi riallaccio al post di autechre: non trovo nulla di Yukihiro Takahashi (che su Groove tra l'altro c'è) e Haruomi Hosono? No problem. Me li procuro diversamente e poi uppo tutto su OneDrive. Manna dal cielo soprattutto se si hanno diversi live bootleg che (per ovvii) motivi su questi cataloghi online non si troveranno mai.

 

 

Se non sbaglio Groove usa il WMA, va bene non avere chissà che pretese dallo streaming, ma ritrovarsi con un formato uguale all'MP3 in termini di ascolto mi sembra eccessivo! :D



#20
Contz

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A fine settembre mi scadono i tre mesi di trial di Spotify Premium a 0,99 euro ma credo proprio che lo prolungherò.

 

Soddisfattissimo dal servizio e dalla quantità di brani disponibili. Di recente hanno messo pure la app su Xbox ed è una goduria totale. L'unico lato negativo è la app di Spotify su PC che pesa come un mattone (e non si capisce perchè).

 

Qualcuno ha fatto la condivisione dell'account Premium tramite https://www.togetherprice.com/ ? Esperienze in merito? Problemi o disservizi?

Che versione di Windows hai?

Se hai da 8 in su, hanno rilasciato l'app sullo Store Microsoft. Dovrebbe pesare molto meno.

Disintalla quella desktop ;)



#21
Contz

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Ecco secondo me questa cosa che non esiste una versione free è una gran pecca, avrebbero potuto crearla per spingere la diffusione del servizio o una cosa ancora migliore sarebbe stata una versione free inclusa in Musica per iPhone e iPad come servizio esclusivo per i loro utenti.

La grafica essendo la stessa identica di Musica mi piace, molto pulita e piacevole alla lettura, per il resto da quel poco che si può vedere non avendo il servizio attivo (ti puoi limitare solo ad una breve panoramica con "scopri", "radio" e "cerca" nell'app Musica) è organizzato in maniera molto simile per non dire identica a Spotify, forse con una gestione leggermente migliore degli spazi per le informazioni considerando che le varie voci sono ordinate verticalmente e poi ogni singola voce si sviluppa orizzontalmente, rendendo il tutto più ordinato.

Quindi se da una parte abbiamo una grafica un po' migliore e più gradevole, dall'altra abbiamo un servizio più accessibile, nonostante le limitazioni della versione free che comunque per quanto a volte fastidiose non sono nulla di compromettente per chi come me utilizza lo streaming musicale alla stregua di una radio online.

Non ci sono nemmeno delle differenze nette in termini di qualità di ascolto perché Apple Music usa l'AAC a 256 kbit/s mentre Spotify (Premium, per fare un confronto alla pari) garantisce i 320 kbit/s ma usa Ogg Vorbis come formato che a livello qualitativo sta sotto l'AAC a parità di dimensione dei file, quindi la qualità dello streaming dovrebbe essere lì lì.

Già con lo streaming della versione free Spotify garantisce un risultato accettabile anche per chi vuole ascoltare bene la musica, sia con un ascolto "da strada" con telefono e cuffie, sia a casa. Chiaro che non sia nulla di che, ma per essere un servizio free, si ascolta bene.

A questo punto anche per chi avesse pretese più grandi rispetto all'utilizzo di semplice radio online non ci sarebbe un vantaggio netto in termini qualitativi, quindi Spotify è avvantaggiato da una maggiore diffusione del servizio con una qualità pressoché identica ad Apple Music, che secondo me dovrebbe essere reso un po' più accattivante.

Si ovvio.

Speriamo stasera presentino qualcosa.



#22
Buddy Sicky

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Se non sbaglio Groove usa il WMA, va bene non avere chissà che pretese dallo streaming, ma ritrovarsi con un formato uguale all'MP3 in termini di ascolto mi sembra eccessivo! :D

Non ti seguo.
Spotify, Deezer & Co. Usano formati lossless secondo te?

Modificata da Buddy Sicky, 12 September 2017 - 12:05 PM.


#23
Contz

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Non ti seguo.
Spotify, Deezer & Co. Usano formati lossless secondo te?

Solo Deezer Hi-Fi e Tidal. Ma costano entrambi 14 euro al mese se vuoi la qualità lossless.



#24
UomoDiMare

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Non ti seguo.
Spotify, Deezer & Co. Usano formati lossless secondo te?

No, ma i formati compressi non sono tutti uguali, hanno diverse qualità e rapporti di compressione. Il WMA ha la stessa qualità dell'MP3, si notano differenze solo a bit rate bassi, cioè al di sotto di 128 kbit/s. Inoltre a livello multimediale è a dir poco carente.

Ogg Vorbis (quello usato da Spotify) a parità di bit rate ha una qualità più elevata rispetto all'MP3 e al WMA, a differenza di questi ultimi è più adatto ad applicazioni con audio surround considerando che supporta fino a 256 canali e ha un'estensione maggiore di informazioni accessorioe (metadati, ad esempio i tag) rispetto allo standard ID3 dell'MP3.

AAC è ancora meglio, a parità di dimensioni del file supera Ogg Vorbis quindi è ancora migliore rispetto a WMA e supporta l'audio multicanale tipico dei sistemi HT.

Non c'è paragone a livello di streaming, Groove ne esce con le ossa rotte. Troppo limitato.



#25
Buddy Sicky

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Solo Deezer Hi-Fi e Tidal. Ma costano entrambi 14 euro al mese se vuoi la qualità lossless.

Eh, appunto. Continuo a non capire il senso del post di UomoDiMare.

#26
Buddy Sicky

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No, ma i formati compressi non sono tutti uguali, hanno diverse qualità e rapporti di compressione. Il WMA ha la stessa qualità dell'MP3, si notano differenze solo a bit rate bassi, cioè al di sotto di 128 kbit/s. Inoltre a livello multimediale è a dir poco carente.
Ogg Vorbis (quello usato da Spotify) a parità di bit rate ha una qualità più elevata rispetto all'MP3 e al WMA, a differenza di questi ultimi è più adatto ad applicazioni con audio surround considerando che supporta fino a 256 canali e ha un'estensione maggiore di informazioni accessorioe (metadati, ad esempio i tag) rispetto allo standard ID3 dell'MP3.
AAC è ancora meglio, a parità di dimensioni del file supera Ogg Vorbis quindi è ancora migliore rispetto a WMA e supporta l'audio multicanale tipico dei sistemi HT.
Non c'è paragone a livello di streaming, Groove ne esce con le ossa rotte. Troppo limitato.


Bah, sono tutti formati lossy, indi (chi più chi meno) fanno tutti abbastanza cagare. Considerando poi che l'utenza media sfrutta questi servizi in modo del tutto casuale e con periferiche di dubbia qualità, il tuo discorso non so fino a che punto regga. I servizi come Spotify ecc... Nascono per essere pratici, e senza troppe pretese a livello di resa audio. Se uno ha l'orecchio sopraffino e vuole fare l'audiofilo della situazione, queste piattaforme le eviterebbe come la peste.

#27
Mario Andretti

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Tidal l'ho provato e non mi è piaciuto.

L'unica cosa che non mi piace di AM è come sono visualizzati gli album degli artisti: invece di metterti prima la discografia musicale e poi il resto, ti elenca tutti gli album dove l'artista è presente in ordine cronologico partendo dall'ultimo pubblicato. Follia pura, se uno fa tanti featuring diventa un casino.
Idee per risolvere la cosa? Magari sbaglio io.

#28
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Tidal l'ho provato e non mi è piaciuto.

L'unica cosa che non mi piace di AM è come sono visualizzati gli album degli artisti: invece di metterti prima la discografia musicale e poi il resto, ti elenca tutti gli album dove l'artista è presente in ordine cronologico partendo dall'ultimo pubblicato. Follia pura, se uno fa tanti featuring diventa un casino.
Idee per risolvere la cosa? Magari sbaglio io.

Parli di come li vedi su iTunes o su iPhone?



#29
UomoDiMare

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Bah, sono tutti formati lossy, indi (chi più chi meno) fanno tutti abbastanza cagare. Considerando poi che l'utenza media sfrutta questi servizi in modo del tutto casuale e con periferiche di dubbia qualità, il tuo discorso non so fino a che punto regga. I servizi come Spotify ecc... Nascono per essere pratici, e senza troppe pretese a livello di resa audio. Se uno ha l'orecchio sopraffino e vuole fare l'audiofilo della situazione, queste piattaforme le eviterebbe come la peste.

Sì ma ti assicuro che le compressioni lossy non sono tutte uguali! Nel caso della compressione lossy alcune informazioni contenute nel file originale vanno perdute, ma sono i vari sistemi a stabilire quali informazioni salvare e quali tralasciare attraverso le istruzioni per la componente audio. Il formato MP3 è stato il primo ad affermarsi, ma grazie alla ricerca si è arrivati ad una lunga serie di altri formati, sviluppati con l'obiettivo di migliorare le prestazioni degli algoritmi di compressione, ossia produrre file dalla resa sonora più elevata a parità di dimensioni.

Tra un MP3/WMA (tanto hanno la stessa identica qualità per la riproduzione musicale) ed un AAC la differenza è sensibile indipendentemente dagli strumenti utilizzati per l'ascolto o dall'esperienza dell'ascoltatore... Ci passano due standard di mezzo! Vale la stessa cosa nel confronto WMA - Ogg Vorbis, la differenza si percepisce subito.

 

I formati lossless sono inutili se si ascolta la musica con gli altoparlanti del computer o in mezzo al traffico con auricolari o cuffie "mainstream", per cogliere la differenza occorre necessariamente masterizzare i file lossless su un CD e ascoltarli su un buon impianto stereo o cuffie professionali. E chi vuole ascoltare musica con qualità FLAC non ha senso che utilizzi servizi streaming, che nascono appunto come radio online (chi ha la pretesa di sentire la musica alla radio in altissima qualità?).

Grazie alla scienza psicoacustica sappiamo che il cervello non percepisce tutti i suoni allo stesso modo, quindi grazie ai modelli percettuali psicoacustici possiamo ottenere un ascolto di qualità anche con formati lossy, migliorando questi ultimi con tecnologie che aumentano la precisione della fase di quantizzazione.

 

Scusa il papiro ma questi argomenti fanno parte del mio pane quotidiano, quindi certe cose le ho impresse nella mente! :D



#30
Contz

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Dimenticavo un'altra, fondamentale, differenza tra Spotify e AM.

Apple Music permette di caricare su iCloud un brano NON presente nel catalogo, e poterlo ascoltare su ogni dispositivo sul quale siete loggati con il vostro account.

Molto conveniente se non esiste un album su Apple Music e voi invece lo avete in mp3. ;)






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