stai girando la frittata ma va bene...
no chi è italiano dobbiamo tenercelo così com è ...non vedo perché portarci in casa altri problemi
come al solito basterebbe leggere
Ius culturae, riguarda chi è nato in Italia o vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età:
ed in italia esistendo i riformatori ed essendoci quasi il 50%di stranieri...mi riferisco a questi
ciao
L'età per cui si entra nelle carceri minorili va dai 14 ai 17 anni (prima comunque del compimento del diciottesimo anno d'età), raramente si hanno soggetti di età inferiore, puoi andare direttamente a vedere i dati dal sito del ministero per avere quelli aggiornati mese per mese, altrimenti qui c'è un interessante report del 2013 fatto da Istat e Ministero:
http://www.istat.it/...o integrale.pdf
Quelli che tu chiami "riformatori" sono gli Istituti Penali per Minorenni (IPM, carceri minorili):
Tra le strutture fin qui considerate, gli Istituti penali per i minorenni (IPM) sono le più simili al carcere dei detenuti adulti, in cui è presente non solo personale educativo, ma anche personale del Corpo di polizia penitenziaria, per le specifiche funzioni di controllo e sicurezza. Rispetto alle strutture per adulti, però, gli Istituti penali per i minorenni, pur essendo chiusi, sono completamente diversi per l’organizzazione, lo stile di vita e gli obiettivi. I minorenni e giovani adulti presenti alla fine dell’anno negli Istituti penali minorili erano 442 nel 2003, sono 401 nel 2013 (Figura 5 e Tavola 34). Nel periodo in esame il valore minimo è stato registrato nel 2006 con 343 minori detenuti, a seguito del provvedimento di indulto (Legge 31 luglio 2006, n. 241); poi le presenze sono tornate ad aumentare e il valore massimo è stato registrato nel 2011 con 494 minori presenti alla fine dell’anno. Il 91% dei detenuti negli Istituti penali minorili è di sesso maschile, così come è prevalente la loro quota nei Centri di prima accoglienza e nelle Comunità. Tuttavia negli Istituti la percentuale di ragazze è inferiore rispetto agli altri servizi minorili, basti pensare che tra gli italiani rappresentano solo il 3,1%. Tra gli stranieri invece le ragazze raggiungono il 17%. Le serie storiche tra il 2003 e il 2013 evidenziano andamenti molto diversificati per italiani e stranieri. Infatti, pur partendo a inizio periodo da un’analoga numerosità (45% gli italiani, 55% gli stranieri), i primi sono dapprima diminuiti fino a toccare il 43% del totale nel 2006 (149 minori), per poi aumentare fino al picco del 2010 in cui hanno raggiunto il 70% delle presenze (314 minori); i secondi, invece, fino al 2007 sono addirittura in maggioranza, dal 2008 iniziano a diminuire con un picco di minimo nel 2010 (30%), cui è seguita una leggera risalita dal 2011 al 2013, con una percentuale di presenze che arriva al 44% del totale nel 2013.
Negli Istituti penali per i minorenni, la percentuale di giovani adulti (53,4%) supera la quota di coloro che hanno 16-17 anni (37,7%) (Prospetto 10). Elevatissime sono le differenze tra italiani e stranieri: il 62,7% degli italiani ha 18-21 anni contro il 41,5% degli stranieri. Pochi sono invece i ragazzi di 14-15 anni (9%), percentuale più alta tra le femmine (27%) e tra gli stranieri (13,1%).
I detenuti stranieri ospiti degli Istituti penali minorili sono 176, pari al 44% del totale. Pur essendo dunque in netta minoranza i minori stranieri denunciati, negli IPM sono detenuti più o meno in egual misura ragazzi italiani e ragazzi stranieri. Nel 52,3% dei casi i minori stranieri presenti negli IPM provengono dai Paesi europei, il 34,7% dall’Africa, l’11,9% dall’America, l’1,1% dall’Asia (Tavola 35). Tra i paesi di provenienza degli stranieri si posizionano ai primi posti anche in questo caso la Romania (16,5%), la Croazia (11,9%), la Tunisia (11,4%), il Marocco (10,8), la Serbia (10,2%), l’Egitto (8,5%) e la Bosnia Erzegovina (6,3%), con elevate differenze di genere, fatta eccezione per la Romania. L’analisi della residenza dei minori presenti negli Istituti penali mostra anche questa volta l’8,9% che non ha una residenza (27% tra le ragazze) e il 7,2% che è residente all’estero (Tavola 36). Tra i residenti in Italia invece la maggior parte risiede nel Mezzogiorno, il 28% al Sud, il 30,4% nelle Isole, il 23,8%nel Nord-ovest, il 10,1% al Centro e il 7,7% nel Nord-est.
In ogni caso, il totale della popolazione carceraria degli IPM di età più bassa (14-15 anni), rappresenta il 9% della cifra complessiva (in questo caso 401, quindi stiamo parlando di 36 bambini, dubito che ci siano più dodicenni e, in ogni caso, stiamo parlando di cifre totalmente irrilevanti).
Ciao.
Edit - stando ai dati più aggiornati del ministero, al momento (Maggio 2017) sono presenti nelle carceri minorili 474 detenuti, di cui 30 tra i 14 e i 15 anni.
Non è presente nel report alcun riferimento a minori sotto quella fascia d'età.
https://www.giustizi...5maggio2017.pdf
stai girando la frittata ma va bene...
no chi è italiano dobbiamo tenercelo così com è ...non vedo perché portarci in casa altri problemi
No a me sembra che tu adduca motivazioni con poco senso (il post di eike è molto informativo a riguardo).
Puoi non essere d'accordo con la legge e ci sta, ma tirare in ballo la delinquenza, su una tematica che riguarda dei bambini, mi pare assurdo.
ancora non riguarda solo bambini...se uno arriva a 12 anni e deve fare un ciclo scolastico di 5 anni per avere la cittadinanza non è più un bambino.
Quelli che tu chiami "riformatori" sono gli Istituti Penali per Minorenni (IPM, carceri minorili):
gli han cambiato nome...sostanza non cambia.
Interessante poi incrociare il dato con il totale di minorenni stranieri presenti nel sistema scolastico italiano:
http://www.istruzion...liano_15_16.pdf
Per ordine di scuola:
L'età di riferimento dello Ius Culturae (12 anni) si colloca nella nella scuola secondaria di I grado (11 - 14 anni).
Anche prendendo il totale complessivo dei detenuti minorenni (474), il confronto con questi numeri (di qualsiasi scuola) parla da solo.
ancora non riguarda solo bambini...se uno arriva a 12 anni e deve fare un ciclo scolastico di 5 anni per avere la cittadinanza non è più un bambino.
gli han cambiato nome...sostanza non cambia.
Ovviamente favorevole.
La legge come è stata pensata è un giusto mezzo tra il sistema americano e la legge in vigore ora.
Un bambino nato qui riceve la cittadinanza nel caso i genitori siano integrati (in possesso del famoso permesso di soggiorno illimitato) o nel caso lui stesso sia integrato mediante un certo numero di cicli scolastici.
Mi sembra una cosa più che ragionevole.
a quanto ho capito non serve ch entrambi i genitori siano integrati, basta solo uno dei due...
Esatto, la sostanza non cambia e mostra palesemente la debolezza dell'argomentazione che hai sollevato su questo punto.
I detenuti nelle carceri minorili in Italia sono in totale 474, i soli stranieri iscritti alla scuola secondaria di II grado sono 187.000 e di quei 474, 202 sono stranieri, stiamo parlando dello 0,1%.
Inoltre sì, non è più un bambino, è un diciassettenne e quindi i numeri sopra sono validissimi per capire la proporzione del problema che stai sollevando.
caspita come al solito son dovuto andare a rileggere quello che ho scritto...e mi sembrava abbastanza chiaro, mi sembra tutt'ora
non ho parlato di gente ai ceppi...ma di fedina penale.
Avere la fedina penale sporca non implica essere rinchiusi in un carcere...
caspita come al solito son dovuto andare a rileggere quello che ho scritto...e mi sembrava abbastanza chiaro, mi sembra tutt'ora
non ho parlato di gente ai ceppi...ma di fedina penale.
Avere la fedina penale sporca non implica essere rinchiusi in un carcere...
Allora ti sei riletto male da solo, poiché evidentemente hai saltato il tuo secondo post:
come al solito basterebbe leggere
Ius culturae, riguarda chi è nato in Italia o vi ha fatto ingresso entro il compimento del dodicesimo anno di età:
ed in italia esistendo i riformatori ed essendoci quasi il 50%di stranieri...mi riferisco a questi
ciao
Hai addirittura scritto "mi riferisco a quelli", cioè a quelli nei riformatori - carceri minorili -.
In ogni caso, guardando non ai riformatori ma all'altro, i numeri degli stranieri sono comunque bassi perché (prendendo dal report sopra riportato):
Circa nove minori affidati ai Servizi minorili su dieci sono maschi. Con riferimento alla cittadinanza, prevalgono gli italiani, ma con percentuali diverse nei vari Servizi (80% tra i minori in carico agli USSM, 66% dei presenti in Comunità, 56% dei detenuti in IPM, 50% degli entrati nei CPA).
Come al solito basterebbe leggere.
Ciao!
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